Si è tenuta oggi l’informativa del Ministero dell’istruzione e del merito ai sindacati sulla possibile modifica dell’Ordinanza Ministeriale sulle GPS che vuole consentire a chi ha conseguito un titolo abilitante o una specializzazione su sostegno all’estero di poter stipulare contratti in attesa di ottenerne il riconoscimento in Italia.
Pacifico (ANIEF): questa modifica è un atto dovuto, adesso si sblocchino le immissioni in ruolo sui posti in deroga da anni per il personale specializzato in Italia e l'accesso libero al TFA Sostegno o l'aumento consistente dei numeri di ammissione.
Si è svolta oggi al MIM l’informativa sulla modifica dell’articolo 7, comma 4, lettera e) dell’ordinanza ministeriale 112/2022 sulle GPS, che nella versione attuale dispone per chi è in attesa di riconoscimento del titolo conseguito all’estero che “L’inserimento con riserva non dà titolo all’individuazione in qualità di avente titolo alla stipula del contratto”. La nuova formulazione, invece, prevederebbe espressamente che “Nelle more dell’espletamento delle procedure di riconoscimento del titolo estero, l’inserimento con riserva consente l’individuazione quale destinatario della stipula di contratto a tempo determinato con clausola risolutiva espressa a seguito di diniego di riconoscimento”.
La proposta del Ministero, illustrata dal Capo Dipartimento Carmela Palumbo e dai direttori generali Filippo Serra (Personale scolastico) e Fabrizio Manca (Ordinamenti, valutazione e internazionalizzazione), fa seguito alla pronuncia dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e alle centinaia di ordinanze del TAR Lazio che negli scorsi mesi hanno obbligato l'amministrazione a valutare tempestivamente le richieste – oltre 11mila – di convalida del titolo acquisito all'estero con la nomina di un commissario ad Acta.
ANIEF è l’unico sindacato che si è dichiarato favorevole al provvedimento, mentre le altre organizzazioni hanno espresso una posizione contraria. La questione potrebbe essere oggetto di ulteriore confronto nei prossimi giorni in sede politica richiesta da alcuni sindacati. Per ANIEF la modifica proposta sarebbe l’unica in grado di rendere finalmente giustizia a chi in questi anni ha dovuto conseguire titoli abilitanti e di specializzazione in altri paesi dell’Unione Europea a causa del blocco ormai pluriennale dei corsi abilitanti in Italia e al numero di gran lunga inferiore al fabbisogno territoriale dei posti attivati nei corsi di TFA Sostegno presso le università italiane.
Per questo, il giovane sindacato è d’accordo con il via libera all’assegnazione di incarichi – utili sia per le supplenze che per la procedura di stabilizzazione dalla prima fascia GPS – agli aspiranti ancora in attesa di riconoscimento in Italia del titolo estero. Ai loro contratti sarà apposta una clausola rescissoria che scatterà solo in caso di mancato riconoscimento e che pone finalmente termine all’illegittima esclusione dalle supplenze di chi era inserito con riserva in attesa della validazione del titolo in Italia.
Per Marcello Pacifico, presidente ANIEF, “si tratta di un atto dovuto per uno Stato membro dell’Unione, stupisce solo sia stato necessario attenderlo così a lungo. Serve invece intervenire rapidamente su questo come anche – mette in guardia Pacifico – su altri provvedimenti per evitare l’ennesima guerra tra precari, che qualcuno sta già fomentando. Deve essere chiaro a tutti che il problema non è continuare a punire chi ha conseguito il titolo all'estero ma sbloccare in Italia i corsi abilitanti e i limiti all'accesso alle specializzazioni del TFA sostegno, contrari al fabbisogno, nonché l'assunzione in ruolo dei docenti già idonei, abilitati o specializzati nel nostro Paese, con il doppio canale, lo scorrimento e l’integrazione delle graduatorie. Come ANIEF auspichiamo – conclude Pacifico – che il ministro Valditara voglia affrontare e risolvere al più presto anche queste ulteriori criticità ascoltando le nostre proposte come nel caso degli abilitati all’estero”.