È stata presentata la bozza di decreto di istituzione delle nuove ITS Academy. I punti essenziali di questi nuovi istituti sono l’armonizzazione e la proliferazione degli ambiti e degli indirizzi nel tentativo di allineare le competenze in uscita degli allievi alle sempre maggiori esigenze tecnologiche del mercato del lavoro.
Il decreto e i relativi allegati ora dovranno fare il percorso presso le amministrazioni centrali per l’approvazione e la registrazione.
In attesa del suo iter l’amministrazione ha illustrato uno schema di decreto con la quale, seppur in via transitoria, si autorizzano la nascita di nuovi ITS anche in aree geografiche in cui ne esistono già e per aree tecnologiche per la quale sono già presenti.
Per il vice presidente nazionale Anief, Gian Mauro Nonnis, “questa novità introdotta dalla bozza di decreto va contro le richieste inoltrate nelle sedute precedenti, e dei rilievi fatti è stato accolto solo l’orientamento didattico verso le nuove tecnologie smart, informatiche e di produzione. Restano tutte le altre criticità relative alla governance, all’allineamento dei requisiti in ingresso degli allievi e all’inquadramento del personale impiegato, che tante difficoltà ha creato nella sopravvivenza degli attuali ITS”.
Secondo Daniele Maggiore, “una difficoltà notevole, e non affrontata nel decreto, riguarda l’ordinamento scolastico specifico degli istituti tecnici e professionali, a cui viene concessa l’apertura di un percorso ITS diverso dal percorso di studi ivi istituito: a titolo di esempio un istituto professionale che ha come specificità moda, ottico, oppure odontotecnico potrebbe istituire un ITS anche nei settori energetici senza avere alcuna specificità di indirizzo, così come un istituto meccanico, informatico, elettrotecnico potrebbe istituire corsi per beni culturali, turismo, e sulla mobilità”.
Per il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, “il contratto di prestazione d’opera proposto per docenti e formatori dei corsi didattici, sia teorici che laboratoriali, rischia di tenere lontano le buone professionalità che il territorio italiano ha da offrire. Tali contratti infatti non hanno un uniforme riconoscimento giuridico e previdenziale e rischia di tenere lontano personalità che, se diversamente trattate, potrebbero mettere a disposizione degli allievi la loro esperienza e le loro competenze e conoscenze, inoltre il progetto ITS – Academy mal si lega con la quadriennalizzazione dei percorsi liceali che, nel loro insieme, dal punto di vista meramente retributivo andrà a elidere un anno di lavoro da dipendente pubblico al personale impiegato per conferire fino a 3 anni di contratto di prestazione d’opera come lavoratore privato al personale coinvolto e in linea di massima non si tratterà nemmeno dello stesso personale”.