L’anno scolastico è iniziato da oltre un mese, ma migliaia di posti da docente o spezzoni di cattedra non sono stati ancora assegnati. E le procedure per individuare l’insegnante precario da nominare stanno andando avanti pure con una certa cautela per il rischio di non incorrere in ulteriori errori dopo quelli a catena venutisi a determinare per le ormai proverbiali “falle” dell’algoritmo e per le scelte al “buio” dei candidati a seguito della mancata disponibilità di tutti i posti negli elenchi ufficiali. Così oggi, a ottobre inoltrato, “gli Uffici Scolastici – scrive la stampa specializzata - stanno pubblicando i bollettini delle nomine. Tanti dubbi sulla effettiva correttezza delle graduatorie utilizzate, nonostante migliaia di rettifiche e ripubblicazioni. I turni di nomina saranno minimo due, considerate le eventuali rinunce”.
Il quadro si complica laddove, non di rado, gli Uffici Scolastici hanno dichiarato esaurite le graduatorie: significa che l’amministrazione “ha già scorso tutte le GaE e GPS disponibili e non ha potuto assegnare posti (o spezzoni) ancora disponibili o perché non c’erano aspiranti o perché sono risultati rinunciatari”. In questi casi si passa all’utilizzo delle graduatorie d’istituto, anche “appoggiandosi” a quelle di scuole vicine, e poi c’è “l’ultima spiaggia” delle Mad, le disponibilità che danno candidati a fare supplenze pur non essendo presenti in alcuna graduatoria ufficiale.
“È indubbio che questo sistema di individuazione dei supplenti si sta rivelando sempre più macchinoso e prodigo di errori – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , ancora di più quest’anno, dopo che tanti docenti precari hanno dovuto inserire le disponibilità nelle Gps senza sapere dove c’erano effettive possibilità di lavoro. La verità è che, oltre che caotico, questo sistema è l’unico riferimento normativo costituzionalmente garantito per la scelta del personale scolastico. Dunque, se con un contenzioso in estrema crescita – continua Pacifico – siamo arrivati ad assegnare 160 mila supplenze annuali e ci accingiamo pure quest’anno ad arrivare a 200 mila, perché non si riflette sull’opportunità di cambiare radicalmente le regole che portano a coprire le cattedre libere? Perché non si pensa che fare avere agli studenti il loro docente con mesi di ritardo è un danno grave alla loro formazione?”.
La proposta del sindacato non costa nulla e porterebbe risultati certi. “È giunto il momento di fare confluire sull’organico di diritto tutti i posti liberi, a partire dal sostegno dove le falle sono enormi, di aprire al doppio canale di reclutamento, di assumere chi ha svolto più di 36 mesi di precariato, come ci dice di fare Bruxelles da tantissimo tempo, di immettere in ruolo tutti i partecipanti ai concorsi risultati idonei, a partire dalle procedure straordinarie, e di ripescare – conclude il presidente Anief - gli assunti a tempo indeterminato con riserva, poi licenziati, molti dei quali pure con l’anno di prova già svolto”.
PER APPROFONDIMENTI:
SCUOLA - Docenti precari, elenchi aggiuntivi prima Fascia GPS da oggi le domande: ecco le FAQ Anief