Oggi pomeriggio sarà inviata alle scuole una nota ministeriale esplicativa sulle procedure che le lavoratrici madri di 3 o più figli a tempo indeterminato dovranno attuare per poter aspirare alla decontribuzione previdenziale annua di massimo 3000 euro.
Appena concluso l’incontro con il MIM sull’Informativa in merito alla decontribuzione delle lavoratrici madri prevista dalla legge di bilancio 2024.
L’art. 1 cc 180-182 della legge di bilancio n.213 del 30 dicembre 2023 ha previsto un esonero del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di 3 o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato fino ad un massimo di 3000 euro annui. Tale esonero è previsto fino al 31 dicembre 2026.
Per il comparto scuola, il cui numero di personale potenzialmente interessato dovrebbe aggirarsi sulle 260000 unità, dopo interlocuzioni del MIM con Noipa e con il MEF, si è deciso per una procedura semplificata che non gravasse sulle già oberate segreterie scolastiche e che fosse di competenza del singolo lavoratore.
Quasi sicuramente da domani sarà possibile presentare una semplice richiesta sul portale SIDI con format semplificato in cui tutte le lavoratrici madri interessate dovranno dichiarare i propri requisiti. Termine ultimo, e fino ad ora non prorogabile secondo le risposte del MIM, è il 7 aprile. Tale termine è di chiusura per tutte le amministrazioni pubbliche. Chi non presenterà la domanda nei termini stabiliti non potrà usufruire per l’anno 2024 del bonus.
“A prescindere dalla contrarietà all’esclusione del personale a tempo determinato indicato nella legge – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief – continuano a esserci molti dubbi su come il personale che matura i requisiti dopo il 7 aprile, pensiamo a nascite di figli dopo tale data, possano attestare il cambiamento della loro situazione e, di conseguenza, come accedere a tale bonus”.
Alla riunione era presente Stefano Cavallini, segretario generale Anief, che ha posto dei dubbi sulla brevità della finestra temporale in cui è possibile richiedere il bonus e soprattutto sull’eventuale cambiamento del rapporto di lavoro di taluni dipendenti.
“Oltre al fatto di poter avere figli dopo il 7 aprile – commenta Stefano Cavallini – ci sono altri casi da esaminare. Noi come scuola non rispettiamo la cadenza temporale solare, ma il nostro anno scolastico comincia il 1° settembre per terminare il 31 agosto dell’anno successivo. Cosa succederà per il personale che il 1° settembre 2024 diventerà di ruolo? E quel personale a tempo indeterminato che ha accettato contratti annuali fino al 30 giugno, come farà a aderire al bonus dal 1° luglio?”.
Come sindacato monitoreremo gli sviluppi di queste particolari situazioni e chiederemo con insistenza ai MIM di intercedere presso l’Inps e il Mef per aprire delle finestre suppletive a giugno e settembre per far aderire il personale che ne avrà possibilità.