Marcello Pacifico (Anief): “Non basta la revisione delle Indicazioni Nazionali, bisogna cambiare il paradigma della figura del docente, chiediamo gli Stati Generali della scuola”
Durante l’incontro sulla revisione delle Indicazioni Nazionali, la delegazione Anief - formata dal segretario generale Andrea Messina e dal presidente Anief Liguria Maria Guarino – ha presentato un documento rispondendo alle domande guida poste dal Ministero su vari aspetti che la Commissione preposta ha individuato.
“Per la redazione delle istanze che abbiamo presentato - dichiara Andrea Messina - abbiamo coinvolto lavoratori e RSU; quello che emerge da parte dei docenti è una grande insoddisfazione delle condizioni lavorative e della troppa burocrazia che toglie spazio alla didattica”.
Per quanto riguarda la specificità della revisione delle Indicazioni Nazionali, abbiamo individuato come fondamentale l’introduzione della digitalizzazione come competenza trasversale, ma anche l'introduzione del latino nella scuola secondaria di primo grado, più ore di musica e l’educazione civica con insegnamento di diritto dell’Union Europea.
“Per quanto riguarda l’orientamento – ha commentato Maria Guarino - è necessario attivare percorsi per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni, prevedere la collaborazione con soggetti esterni (consulenti, psicologi), l’utilizzo di strumenti per l’orientamento (es. test attitudinali), così come l’organizzazione di attività di orientamento ancorate al territorio e alle realtà produttive e professionali (solo per le scuole del II ciclo)”.
Altro aspetto fondamentale, continua la delegazione, è di rendere attuale il principio di personalizzazione dei percorsi curricolari, per la realizzazione di una didattica inclusiva che ad oggi non viene pienamente realizzata da alcuni docenti, vissuta ancora come ulteriore aggravio del proprio lavoro e non viene vissuta come modalità di lavoro capace di garantire il successo formativo a tutte le studentesse e studenti.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha concluso affermando che “non siamo contrari a un aggiornamento delle indicazioni nazionali, ma non bisogna dimenticare che la scuola è un sistema complesso: tanti aspetti sono connessi tra loro e non possiamo tralasciarne nessuno se vogliamo degli insegnanti motivati, preparati, attenti alle specificità degli studenti e dei gruppi di cui si prendono cura, è un indispensabile fattore di qualità per la costruzione di un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato”.