Sui buoni pasto anche al personale scolastico qualcosa si muove: a seguito delle ripetute richieste del sindacato Anief,anche recenti, è stato approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a garantire i buoni pasto anche al personale ATA della scuola. Ad annunciato è stata la deputata della Lega Giovanna Miele, membro della commissione Cultura e Istruzione, la quale ha anche ricordato “che la scuola è l’unico ente che non garantisce ancora questo servizio”, sottolineando come i contratti del pubblico impiego prevedano i buoni pasto per tutto il personale della PA e come diverse sentenze della Corte di Cassazione abbiano confermato tale diritto. L’obiettivo, scrive lastampa specializzata, è eliminare una disparità considerata “ingiusta e illegittima” nei confronti del personale ATA, che svolge un ruolo “prezioso” nel supportare docenti, studenti e famiglie.
Anief concorda in pieno sul fatto che il riconoscimento dei buoni pasto per il personale ATA costituisce un’importante misura di welfare, volta a migliorare le condizioni di lavoro e il benessere del personale della scuola. Ancora di più perché si tratta di lavoratori che solo negli ultimi 12 anni hanno perso 6 mila a seguito dei contratti inadeguati, come anche segnalato pochi giorni fa dall’ultimo Rapporto Aran sugli stipendi della PA.
“Il sindacato crede molto in questa battaglia - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e secondo noi sarebbe importante introdurre dei buoni pasto pari a circa 12-13 euro al giorno. Gli stipendi dei lavoratori della scuola risultano decisamente bassi. Certo, da quando Anief ha conquistato la rappresentatività le cose sono leggermente migliorate: abbiamo ed esempio chiuso il nuovo contratto dopo che sono state stanziate risorse maggiori in più per il personale del comparto istruzione e ricerca (500 milioni). Vogliamo continuare su questa strada per riportare almeno la situazione a quella del 2001 perché chi lavora a Scuola non vale meno di chi lavora nei Ministeri. Per questo continuiamo ad essere costretti a chiedere l’indennità di vacanza contrattuale piena tramite ricorso al giudice del lavoro. E adesso – conclude Pacifico – faremo di tutto per arrivare anche all’assegnazione dei buoni pasto anche per il personale della scuola”.
PER APPROFONDIMENTI: