“Il burnout nella scuola è opportuno che sia riconosciuto e deve essere riconosciuto anche con una finestra sulle pensioni”: a sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, promotore della petizione online attraverso la quale chiede il pensionamento del personale scolastico a 60 anni con riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria, che in due mesi ha raccolto circa 100 mila adesioni.
Intervistato dall’agenzia Teleborsa, il sindacalista autonomo ha sottolineato che "sul pensionamento abbiamo raccolto in due mesi 100.000 firme perché ci siamo resi conto che ci sono delle norme che sono applicate per alcuni e non per altri. Il personale delle Forze Armate o delle forze di Polizia può andare in pensione a 59 anni di età, il personale scolastico deve rimanere a lavoro fino a 67 anni". E in prospettiva andrà sempre peggio. La stampa specializzata ritiene “inevitabile considerare che, di due o tre mesi alla volta, molto presto le pensioni di vecchiaia supereranno il tetto dei 70 anni. E non ci vogliono simulatori per capirlo. Alla luce di quanto detto, ogni 10 anni l’età pensionabile rischia di salire di 10/12 mesi, se non di più. Già nel 2034 potrebbero servire 68 anni per lasciare il lavoro, e prima del 2040 si arriverebbe a 69. Per poi andare dritti verso la fatidica quota dei 70 anni”. Immediata è arrivata la replica del sindacato Anief alle delle intenzioni dell’Esecutivo: per chi lavora nella scuola si tratta di una prospettiva terrificante e improponibile, con effetti devastanti anche per gli alunni.
Marcello Pacifico ha però ricordato che il personale scolastico ha necessità di avere un trattamento diversificato, attraverso un anticipo dell’uscita dal lavoro senza penalizzazioni: nei nostri istituti scolastici, ha detto, “abbiamo più di 235.000 over 60 nella scuola: è la scuola più vecchia del mondo e più della metà è over 50 anni. Dobbiamo cercare innanzitutto di aggredire questo gap generazionale tra docenti e insegnanti. Questa è una cosa molto importante. E poi bisogna riconoscere il burnout. Una testata giornalistica recentemente ha pubblicato un articolo sostenendo che il 35% del personale docente vorrebbe licenziarsi per burnout”.
"In quella petizione – continua il sindacalista - abbiamo parlato anche di un riscatto graduale della laurea perché perché abbiamo scoperto che alcuni, come ad esempio sempre gli ufficiali dell'esercito, possono riscattarla gratuitamente. Noi vogliamo almeno un riscatto agevolato, visto che abbiamo un’alta percentuale di laureati nella scuola, considerato che il titolo di accesso è proprio quello", ha sottolineato. Dopo il successo ottenuto con questa petizione, conclude il leader dell’Anief, “chiediamo alla politica di rispondere: speriamo che nei prossimi mesi vi siano le prime proposte di legge presentate in Parlamento”.
Il sindacato Anief ricorda che già due anni aveva rivendicato il riscatto della laurea senza spese anche l’ex presidente dell'Inps Raffale Tridico: per quale motivo oggi il personale deve pagare fino a 50 mila euro per riscattare gli anni di formazione svolti nelle Università, dal momento che quegli stessi anni sono pagati integralmente dallo Stato per gli ufficiali delle forze armate.
Chi volesse chiedere di cambiare in meglio la legge pensionistica, può ancora sottoscrivere la petizione Anief lanciata dal suo presidente nazionale Marcello Pacifico: per aderire cliccare qui.
LA PETIZIONE ANIEF
La petizione Anief vuole riconoscere al personale docente e scolastico la stessa finestra per la pensione di limite anagrafico a 60 anni prevista per il personale delle forze militari (d.lgs. 66/2010) e di polizia (d.lgs. 334/2000), con la possibilità, a domanda, di permanere in servizio anche con compiti di tutoraggio e orientamento per i neo-assunti, con incentivi, fino a 67 anni.
La petizione chiede per il personale docente e scolastico anche lo stesso riscatto gratuito degli anni universitari di valore legale della laurea, previsto per gli ufficiali delle forze militare dall'art. 32 eel DPR 1092/1973, in quanto titolo di accesso alla professione.
L'ultimo rapporto dell'ARAN sull'età anagrafica dei dipendenti della pubblica amministrazione nel 2021 conferma il progressivo invecchiamento del personale docente e scolastico, rispetto all'attuale riforma delle pensioni che prevede il pensionamento dopo quasi 44 anni di contributi o il limite anagrafico di quasi 68 anni di età.
Il personale docente e scolastico della scuola italiana è il piu vecchio in Europa e nel mondo, per il 77,4% è di sesso femminile.
235.741 unità erano in servizio a scuola nel 2021 con un'età over 60 (18 6%), a dispetto di quanto avveniva nelle forze di polizia con 2.296 unità (0,8%) e nelle forze armate con 186 unità (0,1%), in ragione della specificità dell'ordinamento militare, del rischio, ma a dispetto del burnout che non è riconosciuto agli insegnanti e a tutto il personale scolastico.
Per superare il gap generazionale tra studenti e insegnanti, svecchiare il corpo docente, intervenire sul burnout, pertanto, il sindacato Anief ritiene necessario modificare le norme sull'accesso alla pensione e sul riscatto gratuito degli anni di formazione del personale docente e scolastico.
Il tuo supporto può spingere il Governo e il Parlamento a cambiare la norma anche per superare i rilievi opposti dalla Consulta nella sentenza n. 270/2022 per i Funzionari delle forze di Polizia, e a far riconoscere la professionalità e la peculiarità del lavoro del corpo insegnante e di tutto il personale scolastico.
Il sindacato Anief invita tutti coloro che sostengono la richiesta di uscita anticipata dei docenti e del personale scolastico a 60 anni anziché a 67, di firmare e condividere la richiesta online: cliccare qui.
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