Sempre di più tra i docenti si registrano stress cronico e burnout; come riporta anche La repubblica, i dati arrivato da un’indagine dell’Health & Sustainability lab dell’università Bicocca di Milano”. Secondo la specialista, “pesano il mancato riconoscimento economico e le difficoltà relazionali”. “Malessere legato al lavoro, esaurimento emotivo, profonda sensazione di scarsa realizzazione personale. In una parola: burnout, lo stress cronico dovuto al proprio impiego che però ha un’eco su molti aspetti della vita. A soffrirne è quasi un professore su due, secondo un’indagine dell’Health & Sustainability lab dell’università Bicocca di Milano. Il 35 per cento dei docenti è arrivato al punto di valutare seriamente l’idea di licenziarsi”.
A proposito di questo delicatissimo tema il sindacato Anief ha lanciato una petizione per mandare in quiescenza a 60 anni i docenti, che sta riscuotendo un grande successo. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, chiede adesso l’intervento del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Se tanti docenti firmano questa petizione una ragione ci sarà: per noi è fondamentale ascoltare la voce dei docenti e riportarla a chi può prendere delle decisioni importanti. Chiediamo al Ministro Valditara di avviare un’inchiesta urgente sullo stato psicofisico dei lavoratori della scuola: vogliamo un’inchiesta approfondito sul burnout”, ha detto il leader Anief.
Il presidente nazionale Anief ha di recente rilasciato un’intervista alla rivista specializzata La tecnica della scuola: nel corso della stessa, il leader del giovane sindacato ha sottolineato come sempre più docenti incappino nel burnout e come sia necessario andare in quiescenza a 60 anni, con relativo riscatto degli anni dedicati alla formazione universitaria.
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