Per il procuratore generale della Corte di Cassazione, il giudice amministrativo è il solo competente in merito all’elaborazione legittima di graduatorie. Per ciò, ha espresso parere contrario alla richiesta di parte appellante che ha sollevato il difetto di giurisdizione al Tar Lazio contro un ricorso ANIEF.
L’ANIEF così risponde all’articolo pubblicato da Italia Oggi del 19.10.2010, citando testualmente la relazione del procuratore generale depositata il 14 giugno 2010 su un ricorso già discusso in udienza pubblica presso le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (ruolo n. 22166/09). Il P. G. ha sottolineato che diverse sentenze della suprema corte, non per ultime, la n. 3409/08 e la n. 1989/04, hanno confermato la giurisdizione del giudice amministrativo in tutti i casi in cui la controversia investa le singole procedure concorsuali o tenda ad inficiare la graduatoria disconoscendone la legittimità e chiedendone la modifica, rigettando così la richiesta di chi aveva sollevato, di fronte all’ordinanza cautelare ottenuta dall’ANIEF in merito all’annullamento delle graduatorie previa valutazione dello spostamento dei 24 punti SSIS da una graduatoria all’altra, difetto di giurisdizione ai sensi dell’art. 41 del codice di procedura civile.
L’orientamento, pertanto, in vista del ricorso promosso - sembra dalla Gilda - contro le ordinanze del TAR di inserimento a pettine nelle GaE, che sarà deciso nel merito il 16 novembre 2010, è quanto mai chiaro, parecchio discordante dalla relazione dell’altro P.G. citata nell’articolo di giornale.
Pertanto - commenta a caldo il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico - aspettiamo con serenità e fiducia il giudizio della corte suprema, fermo restando, comunque, che tutta la questione sul merito della legittimità della norma (c. 4-bis, art. 1, l. 167/09) pende all’esame dei giudici della corte costituzionale, e che in caso di esito positivo, consentirà sempre ai ricorrenti di reclamare il petitum richiesto. Chi fa Sindacato - conclude con amarezza il presidente ANIEF - dovrebbe sempre anteporre il diritto oggettivo agli interessi di parte mossi da qualche iscritto in più o dalla tutela dei propri iscritti, e non già cercare qualche cavillo per ritardare di poco il corso della giustizia illudendo migliaia di colleghi. Forse per questo migliaia di colleghi chiedono sempre più all’ANIEF di continuare la propria politica sindacale.