Sono partiti i seminari di legislazione scolastica con le novità del 2022/23. Consulta il calendario aggiornato e prenotati
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Le domande per i trasferimenti dei docenti di ruolo si presenteranno dal 6 al 21 marzo, degli ATA dal 17 marzo al 3 aprile, del personale educativo dal 9 al 29 marzo. La pubblicazione dei movimenti dei docenti si avrà il 24 maggio, a seguire gli altri. I neoassunti 2022/23 potranno presentare domanda “con riserva”. Date e decisioni sulla mobilità del personale scolastico sono state definite oggi durante l'incontro tra ministero dell'Istruzione e del Merito e organizzazioni sindacali rappresentative per il confronto sull'Ordinanza Ministeriale di prossima pubblicazione e che avvierà le procedure di mobilità 2023 del personale docente, educativo e ATA. Secondo l’Anief rimangono purtroppo ancora irrisolte troppe problematiche: “Abbiamo assistito ad un’altra occasione per fare giustizia”, ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
È ormai questione di giorni la pubblicazione dell’Ordinanza ministeriale sulla mobilità del prossimo anno scolastico dei docenti e del personale educativo e Ata della scuola pubblica, sempre in attesa che arrivi una risposta chiara da parte della Commissione Europea: domani, 1° marzo, i sindacati sono stati convocati al ministero dell’Istruzione e del Merito per un confronto sul testo predisposto dall’amministrazione. “. I tempi – scrive oggi Orizzonte Scuola - sono sempre più stretti. Tutto è bloccato dalla vicenda riguardante i vincoli di permanenza sulla stessa sede per gli insegnanti assunti lo scorso anno.
L’organico del personale Ata del prossimo anno scolastico si prevede pressoché uguale a quello attuale: l’intenzione è stata comunicata ieri alle organizzazioni sindacali dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il sindacato ANIEF ha evidenziato in modo oggettivo ed obiettivo le criticità presenti nella bozza degli organici del personale ATA: “È mortificante oltre che deludente che un Ministero ogni anno proponi ai sindacati un copia e incolla dei decreti degli anni precedenti, senza dare loro alcuna possibilità di intervenire per apportare modifiche migliorative al servizio. Questo modus operandi è veramente irrispettoso e indegno per tutto il personale ATA che, dolente o volente, fa parte del personale della PA e si guadagna ogni singolo euro in modo onesto e da gran lavoratori dello Stato sotto pagati e sotto valorizzati”.