Nel mese di novembreè già previsto il termine ultimo per gli affidamenti/aggiudicazioni del Piano Scuola 4.0. La molteplicità degli adempimenti a carico delle scuole rende pertanto necessaria una proroga che consenta alle istituzioni scolastiche di predisporre il programma annuale 2024 nel rispetto dei principi di cui al DI 129/2018.
Nell’ultimo biennio è cresciuta, seppure lentamente, la quantità di italiani in possesso del diploma o della laurea, si riduce di conseguenza la dispersione scolastica, ma si riduce anche in modo evidente la qualità media dell’apprendimento: la doppia tendenza è contenuta nell’ottavo Rapporto ASviS, pubblicato in questi giorni, sull’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. La sintesi sulla qualità degli apprendimenti in chiaro-scuro è riportata oggi dalla stampa specializzata che rimarca come, sulla base del rapporto nazionale, tra il 2016 e il 2021 la quota dei laureati e di diplomati sia “aumentata rispettivamente di 4,6 e di 3 punti percentuali”, e come nello stesso periodo sia stata registrata “anche la diminuzione di 1,2 punti percentuali degli abbandoni scolastici”
Costerà caro tornare a casa a Natale ai tanti lavoratori della scuola che prestano servizio a centinaia di chilometri da casa, quasi sempre docenti e Ata del Sud assunti in istituti del Centro-Nord: nei giorni precedenti alle festività natalizie i costi degli aerei hanno raggiunto costi proibitivi. Pe un volo Milano-Catania o Torino-Palermo, ad esempio, le compagnie chiedono oltre 500 euro. Come riporta anche Orizzonte scuola, che raccoglie lo sfogo di una lettrice, ci vogliono “1.456 euro per tornare in Sicilia. Così non si aiutano le famiglie. Le convenzioni del Ministero? Irrisorie”.
Tra poche settimane quasi 900 mila insegnanti e personale Ata della scuola riceveranno degli arretrati e un adeguamento stipendiale per via della mancata sottoscrizione del contratto di categoria 2022/2024. Gli insegnanti e Ata precari, altri 200 mila lavoratori, invece avranno in busta paga solo l’incremento mensile. È una precisa scelta del Governo, che il sindacato non può tollerare. A spiegarlo, durante una video intervista all’agenzia Teleborsa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.