I sindacati sono stati convocati a Viale Trastevere mercoledì prossimo, 7 marzo, per la sottoscrizione definitiva del contratto sulla mobilità del personale docente, educativo ed ATA che avrà effetti con decorrenza dal 1° settembre 2018. L’intesa è pronta da oltre due mesi: si tratta di un Accordo ponte, valido solo per la mobilità dell’a.s. 2018/19. Il contratto è infatti quello dell’anno precedente a parte qualche aggiustamento tecnico che però non basta per evitare che vengano lesi una lunga serie di diritti dei tanti lavoratori coinvolti. Per questo il sindacato ha predisposto una serie di ricorsi Anief sulla mobilità 2018.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È un film già visto, perché sono confermate le regole dell'anno scorso, già ritenute illegittime dai tribunali. Il servizio pre-ruolo continua a essere valutato la metà nelle graduatorie interne d'istituto. Il servizio prestato nella paritaria seguita ad essere ignorato. Il blocco quinquennale sul sostegno prosegue a non tener conto del servizio pre-ruolo. Ecco perché la firma del 7 marzo aprirà una nuova stagione del contenzioso. Dal prossimo anno il contratto diventerà triennale, ma cambierà tutto appena il giovane sindacato Anief diventerà rappresentativo a seguito delle elezioni Rsu di metà aprile 2018.
Con la ‘Circolare n. 94 del 2015, punto 2.2 lett. b). Ricerca del requisito delle tredici settimane di contribuzione per l’accesso alla NASpI: chiarimenti in materia di contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria e periodi di congedo parentale’ l’Inps fa il punto della situazione. Sono tanti infatti i quesiti dell’utenza, giunti nelle sedi Inps, che richiedono spiegazioni, ai fini del requisito delle 13 settimane di contribuzione per l’accesso alla disoccupazione NASpI, per capire come computare i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria e di congedo parentale.
Il sindacato invita i candidati a dichiarare tale servizio durante la compilazione della domanda e a ricorrere al seguente link: adesioni entro il 22 marzo. Si ricorda che sono attivi anche i ricorsi per riconoscere il servizio prestato su posto di sostegno, per 180 giorni non continuativi, a tempo indeterminato anche su scuola paritaria. Inoltre, è possibile per gli esclusi chiedere la partecipazione alla procedura ricorrendo se ITP, ISEF, diplomati conservatorio, belle arti, danza, se abilitati dopo il 31 maggio 2017 o specializzandi su sostegno entro il 30 giugno 2018, se abilitati nell’infanzia o nella primaria. Vai alla pagina con la descrizione di tutti i ricorsi e presenta la domanda anche cartacea entro il 22 marzo prossimo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Ogni giorno che passa ci troviamo quasi imbarazzati a riscontrare errori e dimenticanze contenute nel bando di concorso riservato ai docenti abilitati. Non solo, si tratta di una tornata concorsuale che lo Stato poteva benissimo risparmiarsi, visto che si andrà a formare l’ennesima graduatoria di cui nessuno sentiva il bisogno. Adesso, scopriamo anche che le supplenze svolte in un livello scolastico inferiore equivalgono al nulla: è una decisione che non comprendiamo. Vorrà dire che anche stavolta il Miur lo spiegherà ai giudici e dovrà essere anche molto convincente, perché ci sono una normativa europea e una Costituzione che parlano chiaro.
Per tutti coloro che necessitano di una preparazione accurata e completa al concorso riservato ai docenti abilitati, l’ente formativo Eurosofia, riconosciuto dal Miur, si impegna ad offrireun ausilio costante, con quote di iscrizione agevolate perchi si candida con Anief alle prossime elezioni Rsu.
Vi sono delle procedure da seguire per mettere in atto una minima forma di auto-tutela per evitare di trovarsi nei guai, in caso di crolli o di sisma. Tra queste, figura la richiesta da formulare al proprietario dell’edificio scolastico, quindi all’Ente Locale, su una serie di valutazioni: sia a livello sismico che di prevenzione degli incendi. A predisporre il modello di richiesta, per i propri iscritti, è l’Udir: il giovane sindacato consiglia di recapitarlo con immediatezza al Prefetto, al Sindaco, a tutte le istituzioni coinvolte e per conoscenza al comandante del settore polizia municipale. In questo modo, i capi d’istituto risulterebbero in regola rispetto ad una serie di dettami normativi sulla sicurezza strutturale impiantistica ed antincendio, nonché di destinazione d'uso dei locali.
Lo ha denunciato il sindacato Anief durante il convegno “Semplifichiamo la scuola. DSGA facenti funzione a costo zero (ti uso, ti sfrutto, ti getto). Diritto al salario – stabilizzazione”, tenutosi a Palazzo Cesaroni di Perugia: troppi assistenti amministrativi da anni svolgono funzioni superiori, continuano ad operare senza un riconoscimento giuridico ed economico per il servizio svolto. La vicenda diventa kafkiana per gli assistenti o responsabili amministrativi che dopo il 2000 sono passati a ruolo superiore; per loro, gli anni di servizio pregresso continuano infatti a non essere considerati. Per questo motivo, dopo le proteste, sono stati avviati ricorsi Anief per bloccare la cosiddetta “temporizzazione”. C’è poi da dar risalto a un’altra questione: la sostituzione del Dsga dà diritto all’indennità di Direzione. Ma nel contratto firmato il 9 febbraio scorso i sindacati Confederali hanno dimenticato di far modificare le norme per tutelare questi lavoratori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): I sindacati firmatari si sono accontentati del fatto che a breve sarà bandito il primo concorso per Dsga, figura professionale istituita dall’art. 34 del CCNL nel lontano 1999, che al comma 2 stabiliva le modalità di accesso a tale profilo: la laurea in giurisprudenza, scienze politiche ed economiche o titoli accademici affini. Questi lavoratori, secondo il contratto, possono partecipare al concorso pur non avendo la laurea specifica, ma solo se in possesso di tre anni interi di servizio negli ultimi otto anni svolti nelle mansioni di Dsga. Ma per Anief è illogico fissare il limite degli ultimi otto anni per la rilevazione del servizio utile all’ammissione: solo per queste figure dovrebbe invece essere consentita l’ammissione diretta ad un corso-concorso riservato, dal momento che hanno già dimostrato di essere in grado di svolgere tali mansioni, pur non avendo il titolo di laurea richiesto. Bisogna tenere presente che molte scuole prive di Dsga titolari sono andate avanti proprio grazie alle competenze e alla professionalità degli amministrativi passati al ruolo superiore, nonostante le gravi criticità, cresciute enormemente negli ultimi anni: dimensionamenti, diminuzione di personale, personale non formato adeguatamente e non retribuito per il lavoro svolto. Risulta bislacco che sia stato permesso a questi lavoratori di svolgere per cinque, dieci o addirittura vent’anni questo tipo di lavoro senza richiedere la laurea e oggi, d’un tratto, viene loro chiesto di partecipare a un concorso per dimostrare di avere le competenze che dimostrano in pratica di avere quotidianamente da più anni.