I ricorsi, promossi dal sindacato Udir presso i Giudici del Lavoro, stanno dando i loro frutti con il riconoscimento del diritto dei capi d’istituto vincitori degli ultimi due concorsi ordinari ad ottenere la cosiddetta “Perequazione Interna” dello stipendio, ossia il riconoscimento dell’anzianità maturata nella precedente carriera da docente (RIA, Retribuzione Individuale di Anzianità): tutti i DS hanno il diritto a percepire questa “voce” stipendiale invece negata ai vincitori delle ultime procedure selettive che si sono visti negare, ai fini della retribuzione, le esperienze di lavoro svolte nel precedente profilo professionale. I giudici assegnano anche più di 40mila euro di risarcimento a preside. Per tutti questi motivi, Udir rilancia specifici ricorsi al Giudice del Lavoro: se ne parlerà anche nel prossimo convegno di Salerno del 10 novembre.
Marcello Pacifico (Udir): I vincitori dei concorsi ordinari non godono di alcun riconoscimento dell’anzianità pregressa, al contrario di quanto avviene per gli altri dirigenti che hanno visto riconosciuta l’anzianità maturata nella precedente carriera e risultano inquadrati nella medesima quinta area di contrattazione e titolari della retribuzione individuale di anzianità oppure dell’assegno ad personam, ossia di quota parte della retribuzione corrispondente all’anzianità di servizio maturata prima dell’acquisizione della qualifica dirigenziale. È palese la disparità di trattamento giuridico ed economico posta in essere in aperta violazione dell’articolo 3 della Costituzione e dei principi di imparzialità e buon andamento nei pubblici uffici, laddove la medesima categoria professionale appartenente alla stessa Area V MIUR riceve, anche a parità di anzianità di servizio, trattamento economico differenziato.