A febbraio la maggior parte del personale della scuola ha ricevuto uno stipendio ridotto per via del conguaglio dei compensi del 2023 andando in questo modo, almeno per un mese, a vanificare il “beneficio medio di circa 160 euro al mese a regime” raggiunto nell’ultimo periodo e come rimarcato in queste ore dall’Aran. Quelli della scuola, tuttavia, rimangono degli stipendi fortemente al di sotto della media Ocse e anche dei compensi ricevuti nel pubblico impiego, con i docenti e Ata che continuano a subire un ritardo rispetto alla maggior parte dei colleghi della PA di circa 4 mila euro annui. “Sono quelli – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che stiamo cercando di recuperare con i nostri ricorsi per ottenere l’indennità di vacanza contrattuale piena, poiché non è stata allineata all'inflazione”.