In molti istituti scolastici si sono creati disservizi, soprattutto per l’alta adesione allo sciopero da parte dei docenti diplomati magistrale che hanno trovato posto nelle scuole in queste ultime settimane dopo che, per 15 anni, il loro diploma non è stato considerato abilitante.
Nel corso della mattina, il presidente Marcello Pacifico ha incontrato diversi parlamentari che si sono impegnati a recepire e estendere ai colleghi di partito le 70 richieste emendative alla Legge di Stabilità formulate dal giovane sindacato: siamo qui per lanciare un appello, la situazione sta precipitando e serve l’intervento di chi opera nel Parlamento. Per questo abbiamo presentato oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità. Occorre che onorevoli prima e, poi, i senatori adottino nei confronti del personale che opera nelle scuole il massimo senso di giustizia ed equità: non si può lasciare sempre l’ultima parola, quella decisiva, alle aule dei tribunali della Repubblica e transnazionali. Tra stasera e domani, gli emendamenti Anief verranno esaminati dalla V Commissione Bilancio della Camera.
Pubblicate dal Sistema nazionale di valutazione le attese Linee guida della direttiva ministeriale n. 36/2016, attraverso cui sono state poste le modalità con cui il Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale emetterà il giudizio su ogni capo d’Istituto: sulla base degli elementi forniti dai Nuclei di Valutazione e sulla base della proposta del coordinatore regionale del servizio ispettivo. Sono quattro i ‘gradi’ di valutazione previsti che assegneranno non oltre 200 euro lordi: in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, il preside potrà essere assegnato ad un altro istituto scolastico; qualora la valutazione risultasse ancora negativa, il Dirigente uscirà dalla conduzione delle scuole e verrà messo a disposizione dell’Usr. Tanti ancora i nodi da sciogliere.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si parla tanto di valorizzazione dei capi d’istituto, ma gli stipendi dei Dirigenti scolastici rimangono dimezzati rispetto ai colleghi di altri comparti pubblici. Per questo, con il nuovo contratto bisogna aumentare le risorse e non solo per la retribuzione di risultato raggiunta da ogni preside.
Anief-Dirigenti apprende, intanto, che a una preside della Calabria, andata in pensione il 1° settembre scorso, la Ragioneria territoriale dello Stato di Cosenza ha chiesto la restituzione di 8.591,93 euro lordi. Nel decreto non viene menzionato, poi, con chiarezza il provvedimento che è all’origine del recupero della somma: l’unica spiegazione consiste in “decreti di posizione e risultato n. 1957 del 13, 16 e 20/05/2016 registrati dalla RTS di Cosenza il 20 e 27/06/2016” che, nei fatti, non dicono praticamente nulla. Secondo indiscrezioni, sembra che l’Usr Calabria abbia emesso degli atti unilaterali di taglio degli stipendi: c’è già chi teme che si possa trattare dei decreti “misteriosi” citati dalla Ragioneria cosentina. Eppure, a seguito della Conferenza dei Servizi del 4 agosto scorso, il Miur ha dato disposizione di ritirare gli atti unilaterali e ha dato mandato agli Usr di riprendere le trattative per stipula del Contratto integrativo regionale dal 2012/2013 al 2014/2015, nonché del CIR 2015/2016, Se così fosse, la Calabria starebbe andando per conto suo, applicando delle decurtazioni illegittime.
Il giovane sindacato commenta l’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle scelte politiche del Ministero dell’Istruzione per il prossimo anno. Secondo Viale Trastevere occorre, quindi, sostenere il processo di rafforzamento dell’autonomia scolastica, potenziare la formazione degli insegnanti e del personale in servizio nella scuola, nonché dare stabilità e certezza alla governance degli istituti scolastici attraverso lo svolgimento dei concorsi per Dirigente scolastico e Direttore dei servizi amministrativi: fra le priorità, vi è l’inclusione scolastica, da incentivare anche attraverso l’uso di nuove tecnologie, la riduzione della dispersione, il potenziamento e il miglioramento dell’offerta formativa attraverso il rinnovamento della didattica; centrale, infine, anche l’investimento sul capitale umano sul fronte della ricerca e quello sul diritto allo studio.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): con la Legge di Stabilità 2017 e i prossimi decreti delega della Legge 107/15, il Ministero ha la possibilità di andare a cancellare diversi passaggi errati o a vuoto contenuti nella riforma della Buona Scuola approvata 15 mesi fa. Il Miur, stavolta, non commetta altri errori, sia a livello organizzativo-strategico che normativo.
Gli Ambiti territoriali sono in questi giorni ancora alle prese con le rettifiche di utilizzazione, assegnazioni provvisorie e miglioramenti cattedre: a Roma, Napoli, Cagliari, Reggio Calabria, Milano e Torino non sono uscite neppure le convocazioni degli aspiranti alla nomina e le supplenze verranno affidate a novembre se non successivamente. Nel frattempo, non tutti i presidi hanno nominato il supplente sino all’avente diritto, soprattutto per coprire i vuoti sul sostegno, affidandosi in prevalenza agli insegnanti di “potenziamento”. Che dire, poi, della mancata collocazione nelle GaE dei docenti che hanno ottenuto un’ordinanza cautelare dai giudici? I dirigenti responsabili, a rischio di commissariamento, hanno introdotto una data off limits, oltre la quale hanno dato ordine ai propri uffici di non cambiare più l’assetto delle graduatorie.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): quei dirigenti Miur non si sono resi conto che stanno stoppando delle ordinanze cautelari emesse in tribunale, in particolare dal TAR del Lazio: presto, però, torneranno con i piedi per terra, perché all’ordinanza di un giudice non si può rispondere alzando le spalle. Non bastava, insomma, che i docenti precari ricorrenti si ritrovassero ad operare per un Miur che si ostina a non recepire la giurisprudenza del Consiglio di Stato. Vorrà dire che se la situazione non si sbloccasse nelle prossime ore, chiederemo pure pesanti condanne alle spese. La legge non è un’opinione: gli Ambiti territoriali la smettano di andare per conto loro e pensino a ricomporre le GaE in tempo reale, anche ogni ventiquattrore. La trascuratezza del Governo verso i precari è palpabile: si è appena certificato che un docente che ha svolto pochi giorni di supplenza all’inizio di questo mese, si vedrà riconoscere il pagamento solo alla fine del prossimo. Come farà, se privo di altri lavori o proventi, nei 50 e oltre giorni di attesa?
Il segnale incoraggiante arriva con un intervento tenuto in un istituto scolastico di Gela: gli insegnanti di sostegno in servizio, a pieno titolo, nella scuola italiana sono insufficienti, per cui è necessario aumentarne il numero e lo faremo una volta approvata in Parlamento la legge in discussione che prevede una nuova formazione per questa categoria di docenti.
Per la prima volta, quindi, il governo dimostra che i quasi 30mila posti di sostegno in deroga ufficiali, quasi 40mila reali, rappresentano un problema da risolvere. Ovviamente, trasformandoli tutti, il prima possibile, in cattedre inglobate nell’organico di diritto. Che si andranno ad aggiungere ai 96mila attuali.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): speriamo che all’incremento del numero di docenti corrisponda anche la fine dell’assegnazione di orari di sostegno ridotti rispetto a quanto previsto dalle relazioni mediche e dalle diagnosi funzionali. Ma anche che la si finisca di creare classi con 32 alunni iscritti di cui 3 disabili. Sino a quando ci saranno queste realtà, la via del tribunale sarà inevitabile.