Sulla scuola i nodi mai sciolti stanno venendo al pettine. Le blande modifiche apportate alla Camera sul disegno di legge del decreto 31 maggio 2024, n. 71 - che non hanno tenuto conto delle decine di emendamenti al DL suggeriti da Anief e riproposti in audizione in VII commissione lo scorso 18 giugno – stanno producendo gli effetti disastrosi previsti dallo stesso sindacato autonomo: il primo è quello della mancanza di personale nelle segreterie con disservizi a catena. Oltre al mancato supporto ai progetti collegati al Pnrr, gli uffici amministrativi delle scuole stanno soffrendo per la scarsità di risorse umane per la complessa gestione delle graduatorie di terza fascia e GPS. In queste ore la stampa specializzata inquadra la questione sostenendo che si sta andando verso “una estate bollente per le segreterie scolastiche con pochi amministrativi”. Sabino Cassese, ministro della Funzione pubblica del governo Ciampi e giudice della Corte costituzionale, sul Foglio arriva a parlare di “mito delle classi pollaio”, addirittura perché nel 2014/15 i docenti italiani erano 788mila, mentre otto anni dopo sono arrivati a quasi 944mila.