Seminari di legislazione scolastica “Il CCNL 2019- 21 Approfondimenti” e Assemblee sindacali: il sindacato rappresentativo Anief continua la campagna di formazione e informazione per i docenti e gli Ata delle scuole italiane. Presente anche Marcello Pacifico, leader nazionale Anief.
Presto partiranno i nuovi aggiornamenti sui percorsi abilitanti per i futuri insegnanti: lo anticipa oggi Il Sole 24 Ore, annunciando che il Ministero dell’Università e della Ricerca ha finalmente accreditato 1.458 corsi proposti dalle istituzioni accademiche, Università e Afam, dopo la verifica dell’Anvur. L’agenzia nazionale di valutazione ha avuto modo di esaminare i 1.510 corsi di studio proposti arrivando ad approvare 1.144 attività formative universitarie e 314 gestite da Accademie e Conservatori, con sole 38 richieste bocciate. Si avvicina, dunque, l’avvio dei corsi nelle sedi che si sono candidate, con un totale, secondo il quotidiano economico, di circa 47.000 posti disponibili per i candidati docenti. Il via libera giunge a quasi due anni dal decreto 36/2022, legato al PNRR, una nuova normativa sull’abilitazione degli aspiranti docenti sta per entrare in che d’ora in poi per potere insegnare prevede l’obbligo di acquisire 60 crediti universitari o accademici (Cfu/Cfa), oltre alla laurea. L’Università con maggiori corsi in programma, ben 42, è la Ca’ Foscari di Venezia; seguono (con 40) gli atenei di Salerno e Messina. Il percorso, ricorda oggi Orizzonte Scuola, avrà un costo massimo di 2.500 euro (60 CFU), di non oltre 2.000 euro per i corsi da 30 CFU. La prova finale abilitante avrà un costo massimo di 150 euro.
La supplentite non domina solo tra gli insegnanti: anche tra il personale Ata della scuola i precari stanno aumentando in modo progressivo. L’ascesa dei supplenti, due su tre donne, è contenuta nei dati sulle supplenze del personale ATA dello scorso anno scolastico pubblicati in queste ore dal Ministero dell’Istruzione e del Merito: rispetto all’anno precedente, gli Ata precari che hanno sottoscritto supplenze annuali e fino al termine delle lezioni sono aumentati di 6.662 unità. Considerando che nel 2021/22 erano stati 43.759 i contratti a termine firmati e che l’ultima rilevazione ministeriale ne conta ben 50.421, l’incremento supera dunque il 15% in un solo anno. Degli oltre 50mila supplenti annuali, 13.982 risultano hanno sottoscritto un contratto con scadenza 31 agosto, mentre gli altri 36.439 fino al termine delle lezioni.
Dall’apertura nelle scuole dei primi tavoli contrattuali dopo l’entrata in vigore del nuovo CCNL 2019-21, sta emergendo la tendenza da parte di alcune “contrattazioni” di osteggiare la previsione il lavoro a distanza, regolamentato dagli art 10-16 del nuovo CCNL.
Sul punto Anief fa presente che, ai sensi dell’art 30, comma 9, lett b5 del CCNL 2019-21, quella del lavoro a distanza è materia di confronto sindacale. Di conseguenza, nel Contratto d’istituto non si dovrà regolamentare la materia ma piuttosto prevedere i criteri per l’accesso e la quantificazione del lavoro a distanza.
“Come dipartimento Condir e Consulta Ata Anief riteniamo che – dichiara Alberico Sorrentino – riteniamo che il lavoro agile e da remoto siano degli strumenti utili per garantire una maggiore efficienza dell’apparato amministrativo e, al tempo stesso, andare incontro alle esigenze di natura personale, sociale e familiare del lavatore, migliorando complessivamente il servizio offerto all’utenza”.
Oltre 100 mila aspiranti maestri e insegnanti nel primo ciclo; quasi 400 mila per la secondaria. In media, tra loro solo un candidato su dieci-dodici diventerà insegnante di ruolo e in certi casi (soprattutto per la scuola d’infanzia e primaria) anche meno. Va anche considerato che negli anni passati più della metà dei posti banditi non sono mai stati assegnati per l’eccessiva selezione, con un aumento del 100% del numero dei precari chiamati dallo Stato. In questa tornata di domande, presentate fino al 9 gennaio scorso, hanno fatto il pieno di richieste Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia. Per il sostegno tanto interesse, ma pochi posti pur avendo la metà del corpo insegnante che svolge didattica “speciale” composto da precari anche non specializzati. Il sindacato Anief, che ha sintetizzato in due tabelle i dati ufficiali sui candidati per il concorso mettendo a confronto quelli dei posti messi a bando, insiste sul doppio canale di assunzioni, anche da Gps, per archiviare la procedura di infrazione UE ed evitare il deferimento in Corte di Giustizia europea.