Udir e il suo presidente nazionale Marcello Pacifico continuano a girare le scuole italiane: venerdì 27 ottobre avrà luogo il seminario Le tre R della Dirigenza: Rischi, Responsabilità e Retribuzionea Salerno, presso IISS S. Caterina da Siena – Amendola, via Lazzarelli, 12, dalle ore 09.00 alle 13.00. Concluso il seminario, sarà possibile sottoporre ai nostri esperti e legali i cedolini per controllare la legittimità delle trattenute operate dal Tesoro a seguito del taglio del Fun e del Cir firmato. Scarica la locandina del Seminario Udir a Salerno.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): I dirigenti scolastici sono sempre più soffocati da incarichi e responsabilità, in cambio di compensi dimezzati rispetto ai colleghi del pubblico e privato. Il sindacato è al fianco dei DS e tale rimarrà: i nostri seminari vogliono essere la traccia ultima della nostra vicinanza alla loro causa.
La supplentite nella scuola continua: il fenomeno perdura nonostante la riforma della Buona Scuola approvata dal Governo Renzi e i suoi decreti delegati. La colpa è del Miur e del Mef che continuano ad utilizzare gli organico di fatto per coprire supplenze annuali o al termine delle attività didattiche su posti per lo più senza titolare. Addirittura per il sostegno uno su tre è assegnato in deroga, a discapito di uno degli aspetti più importanti per l’assolvimento del diritto allo studio, quale è la continuità didattica.
Anief smentisce l'assenza di insegnanti di sostegno precari, citati dalla Ministra per giustificare i ritardi di copertura delle cattedre scoperte: la verità è che gli specializzati ci sono ma il Governo li ignora e continua a bandire TFA lasciando il personale fuori dalle graduatorie per il reclutamento, e con lo 0,25% di possibilità di insegnamento (20 scuole su 8.400 scelte dalle GI e niente GAE). E a novembre lo Stato italiano dovrà rispondere all'Anief in Consiglio d'Europa sul reclamo dichiarato ammissibile. Se precario o di ruolo ricorri con Aniefin tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori già assunti a tempo indeterminato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il vento sta cambiando, perché il prossimo mese lo Stato italiano dovrà rispondere all'Anief in Consiglio d'Europa sul reclamo dichiarato ammissibile. La richiesta dell’Anief, riconosciuta dal Comitato Europeo dei diritti sociali come rappresentativa delle istanze del personale docente e Ata, è stata infatti accolta e a Bruxelles è stato dichiarato ammissibile il ricorso 146/17, nel quale si denuncia la ripetuta violazione della Direttiva 1999/70/ UE, ribadita dalla Legge 107/15 e dalle sentenze della SS. UU. della Cassazione (22552 e ss. 2016).
A distanza di oltre due anni dall’approvazione della Legge 107/2015 che ha potenziato il progetto di collegamento con le aziende, gli studenti del triennio finale delle scuole superiori continuano ad avere pochissime tutele e attendono ancora l’approvazione dello statuto dei loro diritti che garantisca qualità e gratuità degli stage. Il risultato è che i giovani continuano a sentirsi sfruttati. Solo qualche mese fa, con le nuove regole in atto, in Sicilia, dei giovani hanno denunciato di essersi ritrovati a fare i camerieri, i gelatai e le maschere del cinema. Oppur di servire hamburger ai tavoli e allevare cozze. O ancora, di fare i commessi per una nota casa di moda, in attesa che questa selezionasse lavoratori all’altezza della situazione. La studentessa di un alberghiero di Bari è finita a lavare i bagni e a fare volantinaggio, per dodici ore consecutive. Non si tratta di casi isolati. In alcuni di questi sono state avviate delle vere e proprie vertenze, ma “i ragazzi hanno paura a fare nomi e cognomi, temono ritorsioni”.
Eppure, in base alle nuove norme, l’Alternanza scuola-lavoro è destinata a diventare uno dei tasselli più importanti del nuovo Esame di Stato della secondaria. A risolvere il problema non possono essere nemmeno i mille tutor inseriti nelle scuole, attraverso la sottoscrizione di un accordo con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, frutto di un progetto in capo all’Anpal: dovrebbero essere almeno il doppio. Diventa anche importante verificare l’efficacia della piattaforma Miur per l’applicazione dell’alternanza, annunciata da tempo dallo stesso Ministero dell’Istruzione. Lo stesso vale per la carta dei diritti degli studenti e delle studentesse in alternanza, su cui un mese fa è arrivato il via libera della Conferenza Unificata, in precedenza del Consiglio di Stato e su cui a breve si esprimerà il Consiglio del Ministri.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Con la riforma Renzi-Giannini le attività di alternanza Scuola-Lavoro sono diventate formazione didattica a tutti gli effetti: per gli studenti, le esperienze pratiche svolte in azienda, ma anche nei musei, diventano infatti anche requisito d'ammissione agli Esami di Stato. Peccato che non ci sia ancora uno statuto nazionale utile per stipulare convenzioni con i datori di lavoro, in modo da scongiurare il rischio di sfruttare i ragazzi. Come il nostro sindacato ha da tempo denunciato. Rimane poi irrisolto il problema degli studenti privatisti che non possono svolgere attività di alternanza scuola-lavoro.
Udir, associazione sindacale che tutela i dirigenti scolastici delle nostre scuole, si batte per far valere i diritti dei DS. Forte dei successi raccolti nell’anno scolastico trascorso grazie ai seminari Le tre R della Dirigenza: Rischi, Responsabilità e Retribuzione, prosegue la corsa del giovane sindacato che rilancia nuovi incontri; il prossimo avrà luogo a Catania il 9 novembre, presso IPSSOA K. Wojtyla e raccoglierà l’esperienza dei dirigenti siciliani e di tutta Italia. Al termine dell’incontro sarà possibile sottoporre ai nostri esperti, tra cui il DS Pietro Perziani, e ai nostri legali i cedolini per controllare la legittimità delle trattenute (fino a 10mila euro) operata dal Tesoro a seguito del taglio del Fun e del Cir firmato.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): I dirigenti scolastici sono sempre più soffocati da obblighi e oneri, in cambio di compensi dimezzati rispetti ai colleghi del pubblico e privato. Il nostro sindacato lotta per i diritti di chi è a capo delle nostre scuole, è al loro fianco e tale rimarrà: i seminari vogliono essere un segno tangibile della nostra vicinanza e volontà di cambiare gli eventi.
È quanto si evince dalle ultime dichiarazioni della Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: parlando oggi a Radio Capital, la Ministra ha detto che gli aumenti in busta paga per il personale della scuola “sono quelli sottoscritti dai sindacati nell’accordo del 30 novembre 2016”, quindi saranno di “85 euro medi, ma dobbiamo fare in modo di neutralizzare, per chi lo ha preso, il bonus di 80 euro”. Il Ministro ha, inoltre, ricordato che gli aumenti non saranno a pioggia, ma si dovrà decidere il modo di distribuirli.
Anief ricorda che c’è solo un modo per ottenere un reale incremento: recuperare l’indicizzazione dell’Indennità di vacanza contrattuale al 50% del costo della vita programmato dal MEF previsto dalla legge di stabilità 2009, a partire da settembre 2015. Per i docenti, come per tutti gli statali, questo comporterebbe un aumento complessivo pro-capite per il triennio 2016-2018, di 6.434 euro, che corrispondo ad oltre 20 miliardi. I quali si sommerebbero ai 14 miliardi da mettere per la dirigenza pubblica. Ma, tra le righe, la Ministra ora fa capire che quei soldi non ci sono. E quindi gli aumenti, già irrisori, saranno solo per alcuni. Pertanto, l’unico modo per ottenere un avanzamento di carriera è recuperare l’IVC al 50% del costo della vita programmato dal MEF previsto dalla legge di stabilità 2009, a partire da settembre 2015. Per pre-aderire gratuitamente al ricorso invia la diffida, interrompendo anche la prescrizione in attesa della nuova sentenza della Consulta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Non interessa conoscere quali sono i parametri che, nel nuovo contratto, si andranno a definire per capire i dipendenti ‘meritevoli’ dell’intero incremento stipendiale, perché quel che conta è solo un punto: si stanno preavvisando centinaia di migliaia di lavoratori della scuola e dello Stato che dopo quasi un decennio di stipendio fermo riceveranno aumenti inferiori ai 40 euro. Significa che si recupererà una parte ancora più piccola del valore perso dal loro stipendio, quindi nemmeno lontanamente riusciranno a pareggiare il costo della vita che negli ultimi tempi ha sovrastato le loro buste paga di quasi il 15 per cento.