Pubblichiamo alcuni articoli sul Governo che vuole fare la riforma a costo zero: ma dove sono finiti i 3 miliardi promessi da Renzi?
ASCA: Anief: Governo vuole fare riforma scuola a costo zero
TMNEWS - Anief: Governo vuole fare riforma scuola a costo zero
Sbaglia se pensa di farla con tagli personale non docente
Roma, 26 set. (TMNews) - "Se il Governo intende attuare la riforma della scuola a costo zero, riducendola ad una partita di giro tra tagli di spesa e nuove risorse, ricavando i finanziamenti necessari attraverso la riduzione del personale non docente ed eliminando i commissari esterni degli esami maturità, si sbaglia di grosso: queste misure affosserebbero il nostro sistema scolastico, ancora segnato dai forti tagli al comparto attuati dagli ex ministri Tremonti e Gelmini nel 2008". Lo afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario organizzativo Confedir, commentando le notizie riportate oggi dalla stampa nazionale sulla volontà del Governo di incasellare i provvedimenti tagli Ata e commissari nella legge di Stabilità di fine anno.
Le anticipazioni - afferma Pacifico - lasciano a dir poco interdetti: "il miliardo che serve nel 2015 ad assumere gli oltre 148mila docenti precari sarà finanziato anche dallo stesso ministero dell'Istruzione", attraverso "la riduzione della pianta organica degli Ata, il personale tecnico-amministrativo degli istituti (cioè bidelli, applicati di segreteria, assistenti tecnici dei laboratori). Si ipotizza uno 'stop' alle assunzioni per coprire il turn-over. Una misura che porterebbe risparmi modesti, circa 30-35 milioni. Ma potrebbe avere ripercussioni negative sulle scuole (apertura e funzionamento dei laboratori)".
"Ma la chicca - aggiunge oggi la rivista specializzata 'Orizzonte Scuola' - riguarderà l'avvio di un piano di dematerializzazione di circa 20mln di euro (piano presente nelle Linee guida del Governo per la riforma della scuola) e che ha l'obiettivo di ridurre il personale di segreteria". In pratica, l'Esecutivo pensa di fare "cassa" riducendo, in particolare, il numero di assistenti amministrativi in servizio, poiché le scuole digitalizzate non avrebbero più bisogno del loro apporto. Roma, 26 set. (TMNews) - "Si tratta di una visione davvero strampalata - ribatte il presidente dell'Anief - perché introdurre i sistemi telematici nelle 8.400 scuole italiane non significa ridurre la necessità del controllo umano. Piuttosto, servirebbero investimenti per favorire l'aggiornamento del personale, troppo spesso costretto a delle vere acrobazie per mandare avanti la macchina amministrativa degli istituti. Non dimentichiamoci poi che a seguito dell'applicazione della Legge 133 del 2008 il personale Ata ha lasciato sul campo oltre il 20% di unità, pari a 47mila posti. Procedendo nella direzione opposta, visto che l'autonomia scolastica ha assegnato alle segreterie scolastiche un carico di competenze da decenni attuate dagli uffici ministeriali".
"Tanto è vero - continua il sindacalista - che già oggi gli istituti scolastici hanno grossi problemi nel gestire la vigilanza degli alunni, l'assistenza tecnica dei laboratori didattici e le innumerevoli pratiche riguardati studenti, famiglie e personale. Un ulteriore taglio a questi profili sarebbe quindi intollerabile".
Agenzia IL VELINO: Scuola, Anief: Governo vuole fare la riforma a costo zero
ANSA - Scuola: Anief, governo vuole fare la riforma a costo zero
In istituti già oggi problemi per vigilanza e assistenza alunni
(ANSA) - ROMA, 26 SET - "Il Governo vuole fare la riforma a costo zero: l'idea dell'Esecutivo è attuare una partita di giro, accelerando la digitalizzazione, riducendo il personale non docente, in particolare nelle segreterie, e fare "cassa" anche eliminando i commissari esterni alla maturità". Lo afferma Marcello Pacifico (Anief-Confedir) commentando le ipotesi di tagli nella Legge di stabilità: "l'autonomia e l'on line hanno infatti portato alle segreterie scolastiche un grosso carico di competenze. E poi che senso ha affidare ai docenti del solo consiglio di classe la valutazione degli alunni partecipanti agli esami conclusivi del secondo ciclo scolastico? Se si vuole procedere per tappe verso l'abolizione del valore legale del diploma, basta dirlo subito". "Se il Governo intende attuare la riforma della scuola a costo zero - spiega Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario organizzativo Confedir - riducendola ad una partita di giro tra tagli di spesa e nuove risorse, ricavando i finanziamenti necessari attraverso la riduzione del personale non docente ed eliminando i commissari esterni degli esami maturità, si sbaglia di grosso: queste misure affosserebbero il nostro sistema scolastico, ancora segnato dai forti tagli al comparto attuati dagli ex ministri Tremonti e Gelmini nel 2008". "Il miliardo che serve nel 2015 ad assumere gli oltre 148 mila docenti precari sarà finanziato anche dallo stesso ministero dell'Istruzione", attraverso "la riduzione della pianta organica degli Ata, il personale tecnico-amministrativo degli istituti (cioè bidelli, applicati di segreteria, assistenti tecnici dei laboratori). Si ipotizza uno 'stop' alle assunzioni per coprire il turn-over. Una misura che porterebbe risparmi modesti, circa 30-35 milioni. Ma potrebbe avere ripercussioni negative sulle scuole (apertura e funzionamento dei laboratori)". "Ma la chicca - aggiunge citando la rivista specializzata 'Orizzonte Scuola' - riguarderà l'avvio di un piano di dematerializzazione di circa 20 milioni di euro (piano presente nelle Linee guida del Governo per la riforma della scuola) e che ha l'obiettivo di ridurre il personale di segreteria". In pratica, l'Esecutivo pensa di fare "cassa" riducendo, in particolare, il numero di assistenti amministrativi in servizio, poiché le scuole digitalizzate non avrebbero più bisogno del loro apporto. "Si tratta di una visione davvero strampalata - ribatte il presidente dell'Anief - perché introdurre i sistemi telematici nelle 8.400 scuole italiane non significa ridurre la necessità del controllo umano. Piuttosto, servirebbero investimenti per favorire l'aggiornamento del personale, troppo spesso costretto a delle vere acrobazie per mandare avanti la macchina amministrativa degli istituti. Non dimentichiamoci poi che a seguito dell'applicazione della Legge 133 del 2008 il personale Ata ha lasciato sul campo oltre il 20% di unità, pari a 47mila posti. Procedendo nella direzione opposta, visto che l'autonomia scolastica ha assegnato alle segreterie scolastiche un carico di competenze da decenni attuate dagli uffici ministeriali". "Tanto è vero - continua il sindacalista - che già oggi gli istituti scolastici hanno grossi problemi nel gestire la vigilanza degli alunni, l'assistenza tecnica dei laboratori didattici e le innumerevoli pratiche riguardati studenti, famiglie e personale. Un ulteriore taglio a questi profili sarebbe quindi intollerabile".
Finanza Repubblica: Scuola, riforma a costo zero. In soffitta i 3 miliardi promessi da Renzi
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Contatto news: 16:21 Anief: Governo vuole fare riforma scuola a costo zero
Metropoli Notizie: Scuola, Anief: Governo vuole fare la riforma a costo zero
ANSA/ Scuola: voci nuovi tagli allarmano sindacati e studenti
Ma Pd rassicura, non togliamo fondi ma investiamo in qualità
(di Gianluca Vannucchi) (ANSA) - ROMA, 26 SET - Venti di bufera si agitano di nuovo sulla scuola anche se il Pd tranquillizza sulle buone intenzioni del governo: sindacati e studenti sono sul piede di guerra contro le ipotesi di tagli che possano rientrare nella spending rewiev del governo o nella legge di stabilità, forbici che dovrebbero cadere sul personale Ata (amministrativi e tecnici) e su atenei e ricerca, con un taglio di 400 milioni di euro come temono anche Udu e Rete degli Studenti, e come scrive Il Sole 24 Ore. E mentre la Cei chiede che la "politica sulla scuola non sia fatta soltanto di slogan", anche M5s critica il governo sulla scuola: "Altro che merito e più soldi per gli insegnanti, l'operazione di Renzi in realtà si traduce in un nuovo, ulteriore taglio per il comparto", afferma un'interpellanza urgente presentata alla Camera. Pronta è arrivata la replica affidata a Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca del Pd: "La politica dei tagli non riguarda il progetto messo in campo dal Governo Renzi e dal Pd nel settore fondamentale dell'Istruzione. Rispetto ai 'si dice', il Governo ha investito grandi risorse in un piano straordinario per l'edilizia scolastica e lavora avendo come stella polare le politiche a favore delle nuove generazioni. Per i loro diritti e per la loro formazione. Vogliamo i giovani al nostro fianco contro ogni conservatorismo gerontocratico. Per liberare energie, offrire nuove opportunità di studio e di lavoro e premiare il merito"". Ma i sindacati si dicono molto preoccupati: "Il Governo - spiega Marcello Pacifico, di Anief-Confedir - vuole fare la riforma a costo zero: l'idea dell'Esecutivo è attuare una partita di giro, accelerando la digitalizzazione, riducendo il personale non docente, in particolare nelle segreterie, e fare "cassa" anche eliminando i commissari esterni alla maturità". Secondo l'Anief, il "miliardo che serve nel 2015 ad assumere gli oltre 148 mila docenti precari sarà finanziato anche dallo stesso ministero dell'Istruzione", attraverso "la riduzione della pianta organica degli Ata, (bidelli, applicati di segreteria, assistenti tecnici dei laboratori). Si ipotizza, inoltre, uno stop alle assunzioni per coprire il turn-over. Una misura che porterebbe risparmi modesti, circa 30-35 milioni. Ma potrebbe avere ripercussioni negative sulle scuole (apertura e funzionamento dei laboratori)". "Se dovessero trovare conferma le notizie che circolano sui tagli pesantissimi a scuola, università, ricerca e Afam - ha detto Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil. Saremmo di fronte a decisioni gravissime che metterebbero in soffitta tutte le promesse fatte dal Governo Renzi. Nel piano scuola non ci sono certezze di risorse ma adesso si scopre che addirittura si vogliono fare altri tagli alla scuola pubblica". "I segnali di un nuovo taglio agli organici del personale Ata - ha aggiunto Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola - ci allarmano perché vanno in senso diametralmente opposto ai bisogni delle nostre scuole che stanno da tempo manifestandosi con carattere di vera e propria emergenza". A sottolineare le parole del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino ("Non ci si deve ridurre solo agli slogan, la scuola e la formazione sono ormai ridotte a una specie di bancomat pret a porter, quando servono i soldi si sa dove prenderli") è la responsabile nazionale Scuola e Università di Forza Italia, Elena Centemero: "Ci associamo all'auspicio della Cei che il governo passi dagli slogan ai fatti tenendo conto delle vere esigenze degli studenti e del mondo della scuola". Ma sull'Istruzione non pesano soltanto i tagli "italiani": anche la situazione dell'Europa non è rosea tanto che il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini al Consiglio Ue competitività ha detto che "tutti crediamo e la presidenza italiana prima di tutti che gli investimenti in ricerca e innovazione e in programmi di mobilità come l'Erasmus debbano essere assolutamente non sacrificati". (ANSA).
Roma Daily News: SCUOLA, ANIEF-CONFEDIR: SI TORNI A TEMPO PIENO E COMPRESENZE
Teleborsa: Scuola, riforma a costo zero. In soffitta i 3 miliardi promessi da Renzi
ITALPRESS: SCUOLA: ANIEF "GOVERNO VUOLE FARE RIFORMA A COSTO ZERO"
Qui Finanza - Virgilio: Scuola, riforma a costo zero. In soffitta i 3 miliardi promessi da Renzi
Radio Cosenza Nord - Gr del 27 settembre ore 17.00
La Discussione: Scuola, Anief: "Riforma del scuola a costo zero"
Radio Roma - Gr del 27 settembre ore 18.00
Circuito Radio 7 (Campania - Basilicata - Calabria) - domenica 28 settembre ore 13,00
Cervelliamo: NEWS MIUR: RIFORMA DELLA SCUOLA E TAGLI SU ATA, SUPPLENZE E MATURITA'