Il Sole 24Ore - 11 febbraio 2011
“Duello sulla festa. Sacconi: la scelta nel prossimo Cdm”
░ Polemiche a iosa, perfino sulla celebrazione dei 150 anni dell’Unità; viene il sospetto che la polemica serva per ragioni di visibilità. Eppure, nel sito istituzionale www.governo.it abbiamo letto: “E' ufficiale: il 17 marzo 2011, per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia, scuole e uffici resteranno chiusi. E' stato deciso oggi in Consiglio dei Ministri e annunciato in conferenza stampa, da Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Cdm.”. E il ministro La Russa annunziava, per la notte tra il 16 e il 17, la ”notte tricolore”. La Gelmini è contraria alla chiusura delle scuole nel giorno 17 marzo, ma attiva un Portale sull'Unità d'Italia, rivolto a studenti e docenti.
E’ ancora tensione nel governo sulla festa dell’Unità d’Italia. Dopo la presa di posizione del ministro Gelmini – che si è espressa in favore dell’apertura delle scuole suscitando le ire dei presidi – ieri è tornato alla carica il ministro Ignazio La Russa: “Sono pronto a presentare in prima persona un decreto in CdM”… Il ministro del welfare Sacconi…”Dobbiamo affrontare due problemi della stessa rilevanza, da un lato occorre consentire alle imprese che stanno uscendo da due anni molto difficili di poter rispondere alla ripresa dei mercati, dall’altro c’è l’esigenza di celebrare almeno ogni 50 anni la ricorrenza dell’Unità”.
http://gmessina.splinder.com/ - 11 febbraio 2011
“Documentazione. Dal convegno: In Memoria di Claudio”
░ Come abbiamo scritto nell’aggiornamento dello scorso 4 febbraio, nei giorni 10-11 febbraio presso I.C. “Via G. Messina” s’è tenuto il Convegno sulla integrazione e inclusione dei disabili: “Quali prospettive dopo la scuola?”. Riportiamo passi da 2 interventi-testimonianza efficaci per comprendere le problematiche degli alunni disabili e delle loro famiglie.
1) ….Ho 44 anni e sono da ventitré un’insegnante… Il mio primo alunno Maurizio; non potrò mai dimenticare con quanto affetto misto a un profondo senso di strisciante tristezza mi coglieva guardandolo e sapendolo un adulto iscritto a una terza elementare… Ero talmente concentrata nell’arduo compito di entrare in comunicazione con lui che mi resi conto solo qualche giorno dopo di essere davanti ad una fase transitoria iniziata con la sempre citata legge 517. Si stava dando una svolta al diritto allo studio di tanti alunni con disabilità per i quali permanere fino all’età adulta nel primo grado scolastico era quanto di meglio il sistema di istruzione fosse in grado di garantire fino ad allora in un percorso misto tra riabilitazione ed istruzione. Dopo aver conseguito il diploma e le specializzazioni… ho messo per un attimo da parte il lavoro, per fare l’esperienza più bella che una donna possa desiderare: diventare mamma. L’anno in cui professionalmente e nella sfera familiare pensavo di aver raggiunto dei traguardi è iniziata per me una sfida che da quasi 18 anni mi vede in prima linea tutti i giorni. Paolo è nato alla 38° settimana di gestazione, il suo cuoricino si era fermato nel mio grembo e così fu fatto nascere d’urgenza nel cuore della notte. Tutto era strano intorno a me, c’era grande imbarazzo e il tentativo di nascondere una realtà difficile da comunicare. Fu mio marito ad accennarmi che il nostro bambino aveva dei problemi. La mia mente subito andò a rispolverare tutti i ricordi di quei bambini trisomici che avevo conosciuto fino allora nelle scuole italiane. Mi sentivo disperata ed eroica nello stesso tempo, non avevo contemplato l’idea di diventare madre di un bambino Down, ma mi facevo forte delle mie esperienze e mi dicevo in quei giorni: ce la farò! …. Mi rimboccai le maniche e iniziai la mia avventura di mamma – terapista – maestra. Ogni giorno dedicavo molto tempo a stimolare mio figlio con tutti i mezzi che avevo. Lo iscrissi all’asilo-nido all’età di cinque mesi… La legge italiana permette di far frequentare l’asilo- nido comunale senza discriminazioni anche ai bambini con disabilità. Iniziai a filmare con una videocamera i progressi di mio figlio e a mostrarli alle insegnanti per avere uno scambio sui traguardi raggiunti…. Da allora sono passati diciassette anni e mezzo e Paolo, così si chiama, ha sempre frequentato le scuole statali italiane. Quello che gli ha dato il gruppo dei pari nessun terapista avrebbe potuto darglielo. Nonostante i numerosi cambi d’insegnante di sostegno ha compiuto costantemente progressi, grazie anche alla stabilità dei docenti di classe e ai compagni di scuola. Ha imparato a leggere e a scrivere, certo con i suoi tempi e con le sue incertezze. Non ha mai fatto attività separate dagli altri alunni, certo per lui gli obiettivi didattici erano semplificati, ma ha vissuto in pieno ogni esperienza svolta dal gruppo. In quinta elementare c’è stata una riduzione della dotazione d’insegnanti di sostegno, così Paolo ha iniziato a mostrare dei regressi, si colorava con la penna sotto le unghie, non riusciva a seguire le lezioni. A quel punto ho iniziato a studiare a fondo la legislazione scolastica come mai avevo fatto prima. Mi sono rivolta alla magistratura per ottenere la stessa presenza in termine di ore che aveva avuto fino a quel momento.
Dal tribunale abbiamo ottenuto un provvedimento d’urgenza in cui il giudice stabiliva che fossero restituite un numero sufficiente di ore di sostegno e da quel momento Paolo è tornato a fare progressi sia sul piano didattico sia dell’autonomia personale. Quest’anno frequenta il terzo anno della scuola secondaria di secondo grado, sta svolgendo lo stage da cuoco… Ha conservato del primo ciclo di istruzione un gruppo di compagni che conosce e frequenta dalla scuola primaria, molti amici di quartiere e di sport e una sorella di quindici anni che è stata la sua più grande terapista nei primi anni ed ora è una complice discreta della sua, anzi la loro, adolescenza. La mia carriera d’insegnante è proseguita parallelamente al mio ruolo di mamma ed ho cercato di mettere a servizio la mia esperienza di genitore nel mio mestiere….. Se molti anni fa pensavo di poter dare il massimo a mio figlio, grazie alle mie competenze professionali, negando il doloroso tasto dell’accettazione, oggi vivere serenamente anzi oserei dire orgogliosamente la sua condizione ha mutato in buona misura il mio lavoro. Dove e come percepisco la differenza nell’operare come insegnante? Prima di tutto ho di fronte a me un alunno al quale ho qualcosa da dare e non un team docente dove mi piace o non mi piace lavorare. Ho strategie da ricercare e non patologie da sanare, ho una famiglia da affiancare e perché no anche da contrastare se non ci si pone in reciproca fiducia famiglia della quale conosco per esperienza i vissuti, ho dei cittadini da formare che devono portare per la vita la speranza di una società di uguali… Fare l’insegnante specializzata di questi tempi non è facile ma sono orgogliosa del mio lavoro. Mi disturbano soltanto le difficoltà di fare fronte alle poche risorse che negli ultimi anni sono destinate all’integrazione scolastica in Italia. L’impianto legislativo è buono, ma l’applicazione della legge lascia a desiderare…. Certo nei giorni nostri una persona disabile ha delle aspettative di vita migliori di quelle che c’erano qualche decina di anni fa anche nel diritto all’istruzione, le famiglie sono molto più attente ed esigenti, le associazioni sono sempre più attive e vigilanti. Abbiamo anche una Convenzione Onu che sancisce i diritti delle persone con Disabilità…. E’ fondamentale però progredire giorno per giorno e di anno in anno fiduciosi che la società può migliorare nell’inclusione, deve migliorare, me lo auguro come insegnante e come genitore ma soprattutto come cittadina consapevole e attiva…
Dal tribunale abbiamo ottenuto un provvedimento d’urgenza in cui il giudice stabiliva che fossero restituite un numero sufficiente di ore di sostegno e da quel momento Paolo è tornato a fare progressi sia sul piano didattico sia dell’autonomia personale. Quest’anno frequenta il terzo anno della scuola secondaria di secondo grado, sta svolgendo lo stage da cuoco… Ha conservato del primo ciclo di istruzione un gruppo di compagni che conosce e frequenta dalla scuola primaria, molti amici di quartiere e di sport e una sorella di quindici anni che è stata la sua più grande terapista nei primi anni ed ora è una complice discreta della sua, anzi la loro, adolescenza. La mia carriera d’insegnante è proseguita parallelamente al mio ruolo di mamma ed ho cercato di mettere a servizio la mia esperienza di genitore nel mio mestiere….. Se molti anni fa pensavo di poter dare il massimo a mio figlio, grazie alle mie competenze professionali, negando il doloroso tasto dell’accettazione, oggi vivere serenamente anzi oserei dire orgogliosamente la sua condizione ha mutato in buona misura il mio lavoro. Dove e come percepisco la differenza nell’operare come insegnante? Prima di tutto ho di fronte a me un alunno al quale ho qualcosa da dare e non un team docente dove mi piace o non mi piace lavorare. Ho strategie da ricercare e non patologie da sanare, ho una famiglia da affiancare e perché no anche da contrastare se non ci si pone in reciproca fiducia famiglia della quale conosco per esperienza i vissuti, ho dei cittadini da formare che devono portare per la vita la speranza di una società di uguali… Fare l’insegnante specializzata di questi tempi non è facile ma sono orgogliosa del mio lavoro. Mi disturbano soltanto le difficoltà di fare fronte alle poche risorse che negli ultimi anni sono destinate all’integrazione scolastica in Italia. L’impianto legislativo è buono, ma l’applicazione della legge lascia a desiderare…. Certo nei giorni nostri una persona disabile ha delle aspettative di vita migliori di quelle che c’erano qualche decina di anni fa anche nel diritto all’istruzione, le famiglie sono molto più attente ed esigenti, le associazioni sono sempre più attive e vigilanti. Abbiamo anche una Convenzione Onu che sancisce i diritti delle persone con Disabilità…. E’ fondamentale però progredire giorno per giorno e di anno in anno fiduciosi che la società può migliorare nell’inclusione, deve migliorare, me lo auguro come insegnante e come genitore ma soprattutto come cittadina consapevole e attiva…
2) … sono trentottenne, fashion designer e scrittore…. i miei "problemucci" motori me li porto dietro dalla nascita, per colpa di un ostetrico…: sono affetto da una tetraparesi spastica dovuta ad un trauma da parto per anossia. In pratica non parlo, non cammino, i movimenti dei miei arti sono scoordinati. Vivo su una sedia a rotelle, scrivo e disegno con il computer… Sono andato in cura fisioterapica a soli 2 mesi, un record assoluto all’epoca! Successivamente mi portarono a Ginevra in un centro specializzato… fecero una diagnosi clinica errata dicendo a mia madre che ero un vegetale e non avrei fatto progressi di nessun tipo… A sei anni, mamma tentò di inscrivermi in prima ma, non ci riuscì perché, non volevano un bambino con delle difficoltà… fui mandato in un istituto specializzato. Lì era un calderone di disabili: sordomuti, spastici, non
vedenti, down, di tutto di più! C'era una confusione tremenda, non si riusciva a seguire una "lezione", mi sembrava di essere all'asilo. Alla fine dell'anno le maestre dissero a mia madre che avevo sicuramente un'intelligenza superiore degli altri alunni della scuola e che, secondo loro, doveva insistere ad inserirmi in una scuola elementare normale… mia madre riuscì ad iscrivermi in una scuola ordinaria…. Con i compagni di classe.. fummo da subito un bel gruppo compatto. Tra alti e bassi riuscì ad arrivare all’esame di quinta elementare…. Finalmente le scuole medie! Non solo riuscii ad affrontare tre anni di scuola senza problemi, ma il
mio giro di amici si allargò. Legai molto con Marco e Mauro. Eravamo un trio veramente tremendo… Ho nostalgia dei pomeriggi passati insieme… Le scuole superiori confermarono la mia voglia di essere come gli altri, avendo trovato dei compagni straordinari con cui, tra alti e bassi, ho vissuto tutto quello che un adolescente dovrebbe vivere… Ne sono uscito ‘Ragioniere e dirigente d’azienda’. Ma soprattutto ho potuto dire alle troupe televisive che erano venute a documentare i miei esami di maturità (caso rarissimo per un disabile dell’epoca) quale fosse il mio progetto per il futuro: diventare stilista di moda! Dovete sapere che appena sento delle note musicali, di ogni genere, immediatamente immagino una passerella con una mannequin che sfila. L’abito lo “creo” man mano che il brano mi invade: prêt-àporter,Haute Couture, street style, etc. … Ciò scaturisce dal mio profondo legame con la Bellezza. La Bellezza è l’involucro dell’Arte che ha come fine quello di premiare il nostro senso estetico… La giornalista Rai che girò il servizio sui miei esami mi mise in contatto con Guido Cozzolino,stilista molto apprezzato degli anni ’50, costumista in Rai dal ’60 e docente alla scuola di design….Fu così che frequentai la scuola di design. Tra docenti più o meno bravi riuscì ad imparare il mestiere e, grazie anche alla mia caparbietà mi ritrovai a partecipare a ‘Creativity’ che era una importante rassegna per giovani stilisti…. stagista per la casa di alta moda Gattinoni… Fu un’esperienza davvero eccezionale… un sogno che si avverava! Entrai in contatto con il vero mondo della moda… quell’atelier sembrava l’ombelico del mondo! Non mi sarei mai aspettato che Guillermo Mariotto, lo stilista capo, mi offrisse di far sfilare uno dei miei disegni… a Parigi! Il tema della performance era ‘i cinque sensi… più uno’ La “Vista” –il mio abito- creò problemi… Poteva mai essere? …Dunque, per farlo ricamare lo mandammo a Bali –India- perché più economico …solo venti milioni, bazzecole, quisquiglie… Per la prima volta un mio abito era stato realizzato e presentato ai massimi livelli… Nel 2000 sono entrato in contatto con una importante realtà nel panorama della formazione a Napoli, il Consorzio Le.Co.Le. In questa struttura all’avanguardia ho potuto formare per anni tanti giovani,… Potete immaginare la difficoltà… dover fare lezione a sessanta persone senza poter parlare, ma solo grazie ai miei accompagnatori ed alle dispense scritte che via via preparavo…. In quegli anni mi presentai due volte ad ‘AltaRoma-AltaModa’ (la più importante manifestazione di alta moda in Italia) con delle mie performance che ebbero un buon riscontro di critica … Fu così che lo IED (Istituto Superiore di Design) di Roma, forse la più importante scuola di moda in Italia, decise di insignirmi del diploma honoris causa…. Non mi sento affatto una persona al di sopra della norma perché non è così. Sono solo un uomo che ama molto la vita, amo la bellezza in assoluto, quindi essere disabile mi crea sicuramente delle difficoltà, ma non mi impedisce di godere della vita.
vedenti, down, di tutto di più! C'era una confusione tremenda, non si riusciva a seguire una "lezione", mi sembrava di essere all'asilo. Alla fine dell'anno le maestre dissero a mia madre che avevo sicuramente un'intelligenza superiore degli altri alunni della scuola e che, secondo loro, doveva insistere ad inserirmi in una scuola elementare normale… mia madre riuscì ad iscrivermi in una scuola ordinaria…. Con i compagni di classe.. fummo da subito un bel gruppo compatto. Tra alti e bassi riuscì ad arrivare all’esame di quinta elementare…. Finalmente le scuole medie! Non solo riuscii ad affrontare tre anni di scuola senza problemi, ma il
mio giro di amici si allargò. Legai molto con Marco e Mauro. Eravamo un trio veramente tremendo… Ho nostalgia dei pomeriggi passati insieme… Le scuole superiori confermarono la mia voglia di essere come gli altri, avendo trovato dei compagni straordinari con cui, tra alti e bassi, ho vissuto tutto quello che un adolescente dovrebbe vivere… Ne sono uscito ‘Ragioniere e dirigente d’azienda’. Ma soprattutto ho potuto dire alle troupe televisive che erano venute a documentare i miei esami di maturità (caso rarissimo per un disabile dell’epoca) quale fosse il mio progetto per il futuro: diventare stilista di moda! Dovete sapere che appena sento delle note musicali, di ogni genere, immediatamente immagino una passerella con una mannequin che sfila. L’abito lo “creo” man mano che il brano mi invade: prêt-àporter,Haute Couture, street style, etc. … Ciò scaturisce dal mio profondo legame con la Bellezza. La Bellezza è l’involucro dell’Arte che ha come fine quello di premiare il nostro senso estetico… La giornalista Rai che girò il servizio sui miei esami mi mise in contatto con Guido Cozzolino,stilista molto apprezzato degli anni ’50, costumista in Rai dal ’60 e docente alla scuola di design….Fu così che frequentai la scuola di design. Tra docenti più o meno bravi riuscì ad imparare il mestiere e, grazie anche alla mia caparbietà mi ritrovai a partecipare a ‘Creativity’ che era una importante rassegna per giovani stilisti…. stagista per la casa di alta moda Gattinoni… Fu un’esperienza davvero eccezionale… un sogno che si avverava! Entrai in contatto con il vero mondo della moda… quell’atelier sembrava l’ombelico del mondo! Non mi sarei mai aspettato che Guillermo Mariotto, lo stilista capo, mi offrisse di far sfilare uno dei miei disegni… a Parigi! Il tema della performance era ‘i cinque sensi… più uno’ La “Vista” –il mio abito- creò problemi… Poteva mai essere? …Dunque, per farlo ricamare lo mandammo a Bali –India- perché più economico …solo venti milioni, bazzecole, quisquiglie… Per la prima volta un mio abito era stato realizzato e presentato ai massimi livelli… Nel 2000 sono entrato in contatto con una importante realtà nel panorama della formazione a Napoli, il Consorzio Le.Co.Le. In questa struttura all’avanguardia ho potuto formare per anni tanti giovani,… Potete immaginare la difficoltà… dover fare lezione a sessanta persone senza poter parlare, ma solo grazie ai miei accompagnatori ed alle dispense scritte che via via preparavo…. In quegli anni mi presentai due volte ad ‘AltaRoma-AltaModa’ (la più importante manifestazione di alta moda in Italia) con delle mie performance che ebbero un buon riscontro di critica … Fu così che lo IED (Istituto Superiore di Design) di Roma, forse la più importante scuola di moda in Italia, decise di insignirmi del diploma honoris causa…. Non mi sento affatto una persona al di sopra della norma perché non è così. Sono solo un uomo che ama molto la vita, amo la bellezza in assoluto, quindi essere disabile mi crea sicuramente delle difficoltà, ma non mi impedisce di godere della vita.
Il Giornale - 11 febbraio 2011
“Cerimonie e concorso per ricordare le foibe”
░ Il presidente della Regione Lombardia Formigoni alla celebrazione di “una pagina di storia dimenticata da troppi”. Premiati i migliori elaborati del concorso.
Sono state premiate ieri mattina, in occasione della Giornata del Ricordo, nell’aula del Consiglio regionale le classi vincitrici del concorso “L’esodo degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia”, pomosso dal consiglio lombardo per ricordare la tragedia delle Foibe….
Il Sole 24Ore - 11 febbraio 2011
“Valutare la ricerca, qui ci vuole l’agenzia”
░ Dario Braga, prorettore alla ricerca dell’Università di Bologna
Toccherà all’Anvur, ente vigilato dal Miur, valutare la qualità degli atenei. Il Ranking è la valutazione che adotta come criterio la posizione ottenuta nella scala di riferimento; il Peer review è effettuato da esperti anonimi chiamati a valutare. Per un finanziamento milionario alla fondazione Diritti genetici, polemizzano le associazioni dei ricercatori.
Si fa gran parlare di valutazione, di questi tempi. Nella ricerca, la valutazione è fondamentalmente uno strumento di governo: è necessaria per allocare risorse e investimenti in modo intelligente. Serve a promuovere i più capaci, a finanziare le ricerche più utili e promettenti, a fornire obiettivi a cui indirizzare gli investimenti… Come si valuta la ricerca ? Esistono sostanzialmente due metodi per affrontare la valutazione. Uno è basato sulla classificazione (ranking) e l’altro sulla valutazione di esperti (peer review). Entrambi hanno pregi e difetti…. La peer review è ormai usata per tutti i finanziamenti…. Anche in Italia enti di ricerca, enti locali e imprese interessate ad accedere a finanziamenti internazionali per la ricerca hanno imparato che le loro proposte passeranno al vaglio di valutatori anonimi… Il varo dell’Anvur, la cui composizione è stata di recente annunciata, rientra nel paradigma valutazione-risorse. Dalla valutazione dell’Anvur dipenderanno i finanziamenti erogati alle università, quindi alla ricerca universitaria.
Gli atenei, a loro volta, dovranno utilizzare strumenti di valutazione per l’autogoverno. Molti già lo fanno per il riparto delle risorse nei diversi ambiti della formazione e della ricerca scientifica. Presto sarà anche necessario definire gli obiettivi da raggiungere per qualificarsi per gli incentivi, e per ottenere o meno gli scatti stipendiali, come previsto dalla legge Gelmini…
Il Sole 24Ore - 11 febbraio 2011
“Scuola, assunzioni blindate e graduatorie al restyling”
░ Dopo la sentenza della Consulta, che boccia le vecchie graduatorie, si studiano formulazioni da inserire nel Maxiemendamento che mettano in sicurezza le nomine a t.i. effettuate nello scorso agosto/settembre.
Mettere in sicurezza le immissioni in ruolo e gli incarichi assegnanti in base alle vecchie graduatorie, e riscrivere le regole per i passaggi di provincia “nel rispetto della Corte costituzionale” che ha dimostrato una netta preferenza per gli inserimenti “a pettine”, cioè basati sul punteggio maturato nella graduatoria originaria. Sono le linee d’azione con cui il Miur prova a uscire dall’empasse creata dalla sentenza costituzionale, con cui la Consulta ha cancellato, per illegittimità, la regola del decreto “salva precari” (art.1 comma 4ter Dl 134/2009)…. Il problema non riguarda solo i 15 mila che hanno fatto ricorso, da cui è scaturita la pronuncia costituzionale, ma è attesa da tutti i precari che hanno sfruttato l’opzione dell’inserimento in più province: si tratta secondo stime attendibili di 180mila persone…. La Lega si è affrettata a presentare un emendamento, a firma Mario Pittoni… non si limita a chiedere il congelamento delle graduatorie attuali fino al 2012 (nell’attesa di definire la nuova disciplina legislativa del reclutamento) ma introduce anche una clausola territoriale inedita: il progetto prevede infatti di limitare la possibilità di essere inseriti nella prima fascia delle graduatorie di istituto solo per coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica richiesta…. Il Miur ieri si muoveva su direttrici diverse: “L’intervento che stiamo studiando – sottolinea Gianni Bocchieri, capo della segreteria tecnica del Ministro Gelmini – prima di tutto salva i diritti maturati sulla base delle graduatorie”, blindando immissioni in ruolo e incarichi assegnati, e “dovrà individuare una soluzione rispettosa della Corte Costituzionale”…
Il Corriere della Sera - 12 febbraio 2011
“Graduatorie dei prof precari. La Lega scavalca la Consulta”
░ La Lega Nord escogita nuovi paletti contro gli spostamenti da Sud a Nord dei docenti precari: propone che le attuali graduatorie restino in vigore fino al 31 agosto 2012, e che l’inserimento nella I fascia delle GaE sia consentito solo a chi sia inserito nelle graduatorie a esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica.
La Corte Costituzionale aveva bloccato due giorni fa, dichiarandole incostituzionali, le graduatorie attuali degli insegnanti, fatte sulla base di una legge del novembre 2009 fortemente voluta dalla Lega… per scoraggiare il trasferimento di insegnanti dal Sud al Nord. Naturalmente adesso lo scompiglio è grande, perché non meno di 15mila insegnanti faranno ricorso. Ma ieri, malgrado il pronunciamento della Consulta, è passato in commissione Affari Costituzionali e Bilancio un emendamento, ancora una volta a firma della Lega, al Decreto Milleproproghe, che in parte ripropone una modalità di accesso alle graduatorie e alle cattedre nuovamente svantaggiosa per i professori del Sud che fanno domanda in una Provincia del Nord. Intanto, secondo questo emendamento saranno congelate fino al 2012 le graduatorie attuali, in attesa di rifarle, ma soprattutto, dice la Lega, in attesa di approvare una riforma del reclutamento. E questo per regolare …. La fase transitoria in vista della riforma del reclutamento. … Ma non è tutto. Il secondo comma dell’emendamento passato ieri stabilisce che, a decorrere dall’a.s. 2011-2012, l’inserimento nella prima fascia delle graduatorie di istituto è consentito esclusivamente a coloro che sono inseriti nelle graduatorie a esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica….
Newsletter On. Tonino Russo N° 41 - 12 febbraio 2011
“Graduatorie in coda, la Gelmini bocciata dalla Consulta”
░ Doverosamente, ma anche con grande piacere, pubblichiamo la nota stampa dell’On.Antonio Russo (PD), il parlamentare che più di ogni altro ha condiviso le battaglie dell’ANIEF. E’ una nota che condividiamo in pieno, e particolarmente nella frase: “Giudico questo come un successo di squadra e, perché no, un modo vincente di fare opposizione”.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del comma 4-ter dell’articolo 1 del decreto legge 134/2009. Si tratta del comma con cui il centrodestra, capitanato dal ministro Gelmini, ha tentato di realizzare una vera e propria ‘linea gotica’ che impedisse, come fortemente auspicato dalla Lega Nord, la mobilità dei docenti sul territorio nazionale. Secondo la norma, voluta dalla Lega, un docente che avesse chiesto di essere trasferito da una graduatoria provinciale ad un’altra avrebbe dovuto essere collocato in fondo alla stessa: una penalizzazione inaccettabile, sanata dal pronunciamento della Consulta, che ristabilisce il criterio meritocratico. La sentenza della Consulta ha certificato la fondatezza e la lungimiranza della battaglia politica che, da due anni a questa parte, abbiamo portato avanti con tutte le nostre forze improntando un’azione meticolosa e puntuale. Alla lunga, siamo riusciti ad ottenere ragione dal massimo organo deputato al giudizio sulle leggi: la Corte Costituzionale. Giudico questo come un successo di squadra e, perché no, un modo vincente di fare opposizione.
Senza la testardaggine di Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’ANIEF, non saremmo arrivati mai a questo risultato. Non meno fondamentali sono stati gli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, capaci di sconfiggere una trentina di volte gli avvocati del Ministero dell’istruzione e dello Stato, ottenendo dal TAR Lazio perfino il commissariamento del Ministero. Infine, hanno avuto pieno riconoscimento delle tesi addotte in Consiglio di Stato che ha ritenuto fondate le loro ragioni investendo della materia la Corte Costituzionale. Mercoledì i giudici di Palazzo Spada hanno dato loro definitivamente ragione, sancendo il pieno diritto dei docenti alla mobilità territoriale, a prescindere dalla provenienza provinciale, ed il loro non conculcabile diritto ad essere inseriti nelle graduatorie secondo il principio del merito e dei titoli acquisiti con fatica e sacrificio.
È stata sconfitta la concezione razzista e discriminatoria della Lega Nord, e sostenuta con il proprio voto da vecchi e nuovi ascari meridionali delle forze che sostengono il Governo. Per parte mia, sono soddisfatto di aver spostato il mio partito su queste posizioni, correggendo ed archiviando un certo spirito di diffidenza verso ciò che ha a che fare con il meridione ed i suoi cittadini, come direbbe Totò “a prescindere”. Ma i veri vincitori sono quei quindicimila docenti che non si sono rassegnati. Che hanno manifestato, opponendosi e combattendo con ogni mezzo credendo fermamente, nonostante tutto, nelle Istituzioni. Affidandosi, come ultima istanza, al giudizio dei tribunali fino a giungere in Corte Costituzionale. Ha vinto anche il Pd che ha saputo dimostrare, con i fatti, cosa significassero quei manifesti che annunciavano, qualche mese fa, che “siamo il partito della Costituzione”. Ha vinto chi pensa che un’Italia più giusta è possibile se solo si abbandonano indugi e pigrizie. Una direzione di marcia per chi non vuol sterilmente lamentarsi né vuol più navigare a vista.
Senza la testardaggine di Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’ANIEF, non saremmo arrivati mai a questo risultato. Non meno fondamentali sono stati gli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, capaci di sconfiggere una trentina di volte gli avvocati del Ministero dell’istruzione e dello Stato, ottenendo dal TAR Lazio perfino il commissariamento del Ministero. Infine, hanno avuto pieno riconoscimento delle tesi addotte in Consiglio di Stato che ha ritenuto fondate le loro ragioni investendo della materia la Corte Costituzionale. Mercoledì i giudici di Palazzo Spada hanno dato loro definitivamente ragione, sancendo il pieno diritto dei docenti alla mobilità territoriale, a prescindere dalla provenienza provinciale, ed il loro non conculcabile diritto ad essere inseriti nelle graduatorie secondo il principio del merito e dei titoli acquisiti con fatica e sacrificio.
È stata sconfitta la concezione razzista e discriminatoria della Lega Nord, e sostenuta con il proprio voto da vecchi e nuovi ascari meridionali delle forze che sostengono il Governo. Per parte mia, sono soddisfatto di aver spostato il mio partito su queste posizioni, correggendo ed archiviando un certo spirito di diffidenza verso ciò che ha a che fare con il meridione ed i suoi cittadini, come direbbe Totò “a prescindere”. Ma i veri vincitori sono quei quindicimila docenti che non si sono rassegnati. Che hanno manifestato, opponendosi e combattendo con ogni mezzo credendo fermamente, nonostante tutto, nelle Istituzioni. Affidandosi, come ultima istanza, al giudizio dei tribunali fino a giungere in Corte Costituzionale. Ha vinto anche il Pd che ha saputo dimostrare, con i fatti, cosa significassero quei manifesti che annunciavano, qualche mese fa, che “siamo il partito della Costituzione”. Ha vinto chi pensa che un’Italia più giusta è possibile se solo si abbandonano indugi e pigrizie. Una direzione di marcia per chi non vuol sterilmente lamentarsi né vuol più navigare a vista.
ItaliaOggi - 15 febbraio 2011
“E ora è emergenza graduatorie”
░ Per fare posto a pettine ai ricorrenti, occorre rifare le graduatorie, e il Miur è in cerca di una soluzione. L’ANIEF non lo ascolta; e se l’avesse ascoltato non si troverebbe adesso al centro del “ginepraio”, efficacemente descritto nell’articolo di Alessandra Ricciardi.
Letteralmente, non sanno che pesci prendere. I vertici del Miur sono alla ricerca disperata di una soluzione che accontenti tutti e eviti di dover rifare in corso d’anno le graduatorie, e dunque le assunzioni. Va accontentata la Consulta… la Lega Nord e con essa la burocrazia scolastica (che spinge perché non si riaprano tutte le graduatorie… E poi i docenti che hanno fatto ricorso e avevano buone chance di essere assunti (con il “pettine”) e ora reclamano quelle assunzioni; ma anche chi è stato assunto (grazie al blocco delle “code”) e ora rischia di vedersi tolto, non per colpa sua il posto… Un bel ginepraio, giuridico e amministrativo, a cui l’emendamento della Lega Nord, che congela l’aggiornamento delle graduatorie per un anno, è in grado di mettere solo una pezza parziale. L’inventore delle “code” nelle graduatorie dei precari è stato l’ex ministro Fioroni… Ma l’inserimento in coda è ora incostituzionale…. Questa mattina ci sarà un primo vertice con i sindacati, per vedere quali strategie mettere in campo… Nelle stesse ore arriverà al Senato il maxiemendamento sostitutivo del Milleproroghe che dovrebbe contenere anche la proposta della Lega…. ECCO LA PROPOSTA
-
Il termine di efficacia delle graduatorie provinciali previste dall’articolo 1, comma 605 lettera c L.27 dicembre 2006 n.296, risultanti dalle operazioni di integrazione e aggiornamento previste dal d.l. 7 aprile 2004 n.97, convertito con modificazione dalla L. 4 giugno 2004 n.143, è prorogato fino al 31 agosto 2012, al fine di consentire la definizione della nuova disciplina legislativa del reclutamento. Sono fatti salvi gli adempimenti conseguenti alla declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art.4 cmma 4 ter del d.l. 25 settembre 2009 n.174, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2009 n.167.
-
A decorrere dall’a.s. 2011/2012 l’inserimento nella prima fascia delle graduatorie d’istituto, previsto dall’art.4 l. n.124 del 1999, è consentito esclusivamente a coloro che sono inseriti nelle graduatorie a esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica richiesta.
ItaliaOggi - 15 febbraio 2011
“Comandi e distacchi, al via la gara”
░ Un pacchetto di 700 unità, tra scuole, enti e associazioni; chi ne fruirà per non più di 5 anni, conserva la sede di titolarità.
Con le circolari nn.11 e 12 dell’8 febbraio 2011, il Miur ha impartito le annuali istruzioni per l’assegnazione dei dd.ss. e dei docenti e del personale educativo con contratto a t.i., per lo svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica…. Il contingente… è stabilito in complessive 500 unità. Due sono invece i contingenti, di 100 unità ciascuno, a disposizione degli enti e delle associazioni professionali… In aggiunta al contingente, queste ultime possono richiedere, con oneri interamente a loro carico, ulteriori comandi. Sono inoltre previsti comandi di durata annuale presso le università degli studi e altri istituti di istruzione superiore, con oneri interamente a carico dell’istituzione richiedente. La circolare precisa che il personale da collocare fuori ruolo deve aver superato il periodo di prova, e che il servizio prestato in tale posizione è valido come servizio d’istituto… I d.s. e i docenti che aspirano ad ottenere un’assegnazione ad uno dei 500 posti disponibili per lo svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica con decorrenza dall’a.s. 2011/2012 devono inviar la domanda all’ufficio centrale o regionale presso il quale chiedono l’assegnazione, entro il termine stabilito dall’ufficio stesso, e comunque non oltre il 20 aprile 2011. La richiesta di assegnazione da parte degli enti e delle assegnazioni professionali del contingente assegnato di dd.ss. e docenti devono essere presentate entro il 22 marzo 2011 alla D.G. per il personale scolastico – uff. IV - del Miur….
Newsletter n° 11 Centro InfoHandicap FVG- 15 febbraio 2011
“Eurispes: sanità e gradimento cittadini”
░ Eurispes nel suo Rapporto Italia 2011 analizza anche un sondaggio effettuato in merito a ciò che pensano gli italiani sul buon funzionamento e sulla gestione della sanità. Riportiamo la presentazione che Il Centro Infohandicap ne fa, nel proprio sito.
Nello studio si rileva che il livello di insoddisfazione generale è molto alto e coinvolge più del 60% (61,4%) della popolazione, con picchi negativi che superano il 70% nel Meridione. Le lamentele maggiori riguardano i tempi di attesa negli ospedali (79,4%), seguiti dalla scarsa qualità delle strutture ospedaliere (66,1%), il costo del ticket (60,3%) e l’assistenza ospedaliera (56%). Per quanto riguarda la professionalità degli addetti ai lavori, medici e infermieri, si registra rispettivamente un indice di gradimento che si attesta a quota 64,2% per i primi e 60,2% per i secondi. Maggiore soddisfazione per il nostro sistema sanitario si registra nel Centro (41,3%), seguito da Nord-Ovest (39,1%), Nord-Est (38,6%), Isole (26,4%) e Sud (26,3%). esprimono malcontento il 71,2% degli abitanti delle Isole, il 70,7% del Sud, il 58,5% del Nord-Est, il 58,2% del Nord-Ovest e il 55,6% del Centro. In merito all’assistenza ospedaliera si reputa poco e affatto soddisfatto il 40,9% e il 15,1% dei cittadini (per un totale del 56%), contro il 37,2% e il 4,8% di chi si dice abbastanza e molto soddisfatto (per un totale del 42%). Il confronto con l’anno 2010 mostra un aumento del grado di insoddisfazione dell’8,1% e una diminuzione del 6,6% circa. Coloro che si ritengono abbastanza soddisfatti dei tempi di attesa necessari a risolvere i loro bisogni ospedalieri sono il 12,5%, cui si aggiunge un 5,4% di quanti dichiarano di essere estremamente soddisfatti, per un totale di pareri positivi che si attesta a quota 17,9%. A lamentare una totale insoddisfazione è invece il 44,9% degli intervistati, seguiti da un 34,5% che si dice essere poco soddisfatto, facendo registrare un totale che sfiora i quattro quinti degli italiani (79,4%). … . La qualità delle strutture ospedaliere risulta insufficiente per i due terzi del campione: non si ritiene infatti soddisfatto il 66,1% (45,3% poco, 20,8% per niente) contro il 31,8% che esprime gradimento (29,6% abbastanza, 2,2% molto). Rispetto al 2010 il sentimento di apprezzamento sui requisiti che un ospedale dovrebbe avere passa dal 39,2% al 31,8% (-7,4%), quello di insoddisfazione cresce dell’8,5% (dal 57,6% del 2010 al 66,1%)…. Per usufruire di cure specialistiche o affrontare interventi chirurgici, gli italiani preferiscono affidarsi nel 41,4% dei casi a strutture ospedaliere pubbliche.
ItaliaOggi - 16 febbraio 2011
“Sono sul lastrico 36 università”
░ Dal decreto mille proroghe, questa volta, non dovrebbe arrivare il solito alleggerimento: dunque, stop ai correttivi. Tra le più esposte, per criticità di bilancio, ci sono: Urbino, Cassino, l’Aquila, ma anche altre si mostrano poco virtuose sul versante “buste paga”.
Sono 36 su un totale di 66, gli atenei statali che, tabelle alla mano, rischiano il dissesto finanziario. Con la conseguenza immediata di non poter assumere personale per l’anno in corso, nella migliore delle ipotesi. Sempre che, poi, non scatti il commissariamento. E’ il primo effetto dell’addio, per il 2011 e per la prima volta, ai consueti sconti sui criteri di calcolo del rapporto tra spesa di personale e Fondo del finanziamento ordinario dell’università (AF/Ff0) che venivano inseriti ogni anno nel decreto mille proroghe. Fino al 2010, infatti, questo conteggio era alleggerito da una serie di correttivi a favore degli atenei, che sottraevano dalle spese di personale l’ammontare complessivo degli aumenti stipendiali maturato nell’anno precedente, le retribuzioni dei docenti assunti a seguito di convenzioni con enti esterni…. Questi alleggerimenti erano stati fino ad ora determinanti per fare quadrare i bilanci e permettere alle università di non superare la soglia del 90% del Ffo, così come previsto dalla legge finanziari del 1998. Ma senza sconti, e con la Legge Gelmini appena approvata (n.240/2010), molti atenei rischiano la paralisi del reclutamento, vanificando in tal modo anche l’assunzione dei 1500 associati promessi dal governo……