Ogni giorno ascoltiamo le stesse parole "viviamo in un periodo di grande crisi": non è facile studiare senza certezze, lavoro che scarseggia, possibilità sono sempre meno. E dopo? l’interrogativo che angoscia. L’importanza di un’istruzione adeguata sembra perdere sempre più valore, ma se è vero che il numero d’iscritti all’Università è in continuo calo dal 2004/2005…
Abbiamo cercato risposta a queste domande… In passato una spinta determinante in questa scelta veniva dalle famiglie; non era difficile incontrare figli di professionisti che ripercorrevano il percorso formativo del padre, spesso per ereditarne il posto di lavoro. Parlando con gli studenti dei vari atenei si può dire che questo orientamento non è più molto in voga, oggi la maggior parte dei nuovi iscritti sceglie le materie di studio in base alle proprie attitudini, anche se la tendenza di "seguire le orme dei propri genitori" persiste soprattutto nelle facoltà scientifiche o altamente qualificative come medicina e farmacia.
Rispetto al passato anche le modalità di scelta del luogo di studio sono molto cambiate….. un numero sempre maggiore di studenti sceglie di non spostarsi troppo per studiare. Al contrario di come si potrebbe pensare, nella maggior parte dei casi la rinuncia non avviene solo per motivi economici, è la nascita di università in quasi tutte le città italiane a fare perno sulla comodità di studiare nella propria città….. Le tendenze del mercato sembrano dare sempre meno peso all’istruzione. Dall’ultimo rapporto Excelsior, risulta che nel 2010 la domanda di laureati è diminuita e calerà ulteriormente per il 2011. Mentre nel 2007 un nuovo posto di lavoro ogni 6 richiedeva la laurea (16,5%), oggi la richiesta e scesa ad un posto ogni 10 (9,3%). Se a ciò aggiungiamo che oltre la metà delle offerte di lavoro totali è rappresentata da contratti a termine possiamo tranquillamente dire che la realtà contrasta con le aspettative di chi investe impegno, tempo e denaro nella propria istruzione….
Pd Senato - Newsletter - 17 febbraio 2011
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Travolti sperimentazioni, accordi sindacali e ruolo del Parlamento"
░ Con un comunicato stampa del 15 febbraio, le senatrici del PD Mariangela Bastico e Marilena Adam esprimono sorpresa e disappunto per l’intervento repentino del Ministro chi in Senato ha fatto inserire, nell’emendamento al decreto Milleprororghe, una nuova configurazione della strategia per la valutazione del sistema scolastico.
"Con un colpo di mano il ministro Gelmini introduce nel milleproroghe la ridefinizione del sistema di valutazione esterna delle scuole basato sull’Invalsi e su un corpo di ispettori, che valutano scuole e dirigenti secondo quanto previsto dalla normativa Brunetta sulla pubblica amministrazione… Tutto ciò travolge d’un colpo le sperimentazioni, annunciate in pompa magna dal ministro Gelmini, che si stanno realizzando in varie scuole peraltro fortemente criticate e contrastate da docenti e da consigli d’istituto… Questa scelta travolge inoltre gli impegni assunti dal governo con i sindacati e il mondo della scuola di introdurre disposizioni particolari per valutare scuole e docenti data la specificità della funzione educativa… Il colpo di mano espropria completamene il Parlamento della possibilità d’intervenire su criteri e modalità di valutazione, dal momento che tutta la riorganizzazione viene affidata a un regolamento del governo senza neppure il parere delle commissioni parlamentari competenti".
Infohandicap Newsletter - 17 febbraio 2011
"Teenager stregati dall'alcol. Il primo bicchiere a 14 anni
░ Infohandicap, ANNO VI N. 12 DEL 17/02/11 riporta questo articolo (la Repubblica.it, del 9 febbraio), di Maria Novella De Luca, sulle risultanze di un’indagine della Doxa. Gli adulti sono più moderati e sobri. Fra i giovanissimi il bere "da sballo" è una moda che non passa. Le donne lo fanno meno dei maschi, eppure i loro consumi sono in aumento.
Commenta Emanuele Scafato, che dirige l'Osservatorio Nazionale Alcol dell'Istituto Superiore di Sanità: "Oggi in Italia ci sono 9 milioni di persone che hanno o che potrebbero sviluppare problemi di alcol e anche tra gli adulti il rischio è tornato a crescere. Il punto è fare informazione corretta, spiegare che l'abuso giovanile può portare all'alcolismo, far capire che bere è una responsabilità. Il punto però è vigilare sulla pubblicità, che spesso punta ai giovanissimi dando alla birra, ai superalcolici, quella patente di innocuità, di spensieratezza, che è davvero un messaggio pericoloso. Così come non basta impedire la somministrazione di alcol nei bar ai più giovani, bisognerebbe impedirne anche la vendita nei supermercati... E poi diffondere delle regole semplici e fondamentali, ossia che si deve bere, sempre, durante i pasti, che non ci si deve mettere alla guida dopo aver bevuto, e mai e poi mai si dovrebbe toccare l'alcol prima dei 16 anni. Poche avvertenze che però possono salvare una vita".
Tonino Russo - Newsletter - 19 febbraio 2011
"Milleproroghe, il blocco delle graduatorie è irragionevole"
░ Dalle newsletter N° 42 del sito del deputato (PD), traiamo argomenti di una sua interpellanza al Ministro Gelmini, in tema di maxiemendamento al Milleproroghe, e della replica alla risposta del Ministro. Segnaliamo ai nostri lettori che non ne fossero informati che l’On.Russo ha più volte rappresentato in Parlamento tesi consentanee alle posizioni dell’ANIEF.
Il blocco delle graduatorie contenuto nel "milleproroghe", approvato dal Senato, con il voto di fiducia riconferma la norma, voluta dalla Lega, e non tiene in alcuna considerazione quanto autorevolmente sancito dalla Consulta…. Alla luce della sentenza, le graduatorie vanno riformulate: ai docenti va riconosciuta la professionalità acquisita ed il diritto al trasferimento da una provincia ad un’altra. La sonora bocciatura inflitta dalla Consulta alla Gelmini non è servita da lezione: intende perseverare nell’errore e ignorare quanto autorevolmente sancito nella sentenza.
Dopo la Corte Costituzionale a chi dovrebbero rivolgersi i docenti per vedersi riconosciuti i propri diritti costituzionalmente sanciti? Confidiamo che la Gelmini ritrovi il buon senso e che il Governo alla Camera faccia marcia indietro per dare piena attuazione alla sentenza.
"Graduatorie in coda, dalla Gelmini schiaffo alla sentenza della Consulta"
Nell’Aula della Camera, il Governo ha risposto all’interpellanza urgente che ho indirizzato al Ministro dell’Istruzione, in relazione alla recente sentenza della Consulta concernente le cosiddette graduatorie scolastiche "in coda". Continuare su una strada definita irragionevole dalla Corte costituzionale, e che ha già provocato danni incalcolabili, e ancora ne provocherà, rappresenta una follia. Il Ministero mi pare sia ancora stordito dalla sonora batosta subita e, non sapendo che fare, persevera nell’errore. La norma-vergogna, introdotta con il milleproroghe, rappresenterebbe uno schiaffo alla sentenza: oltre a violare numerose norme costituzionali, viola le più elementari norme di buon senso….. Il Ministero non sa che pesci pigliare: per trovare una soluzione si è rivolto all’Avvocatura dello Stato, ai sindacati, al Consiglio di Stato.
Di fronte ai danni incalcolabili che la norma provocherebbe è necessario investire il Parlamento…. il Ministro investa della questione la Camera, e a partire dalla commissione competente, si confronti con le forze parlamentari, per trovare una soluzione ad un pasticcio che rischia di diventare indistricabile. Se la norma-vergonga venisse approvata definitivamente i ricorsi, ed i docenti da risarcire, perché lesi nei loro elementari diritti, aumenterebbero esponenzialmente. Non vanno sottovalutati gli effetti destabilizzanti sul sistema formativo provocati dal lungo contenzioso che si innescherebbe, perchè i docenti penalizzati avrebbero cinque anni di tempo per citare in giudizio l’amministrazione.
Il Messaggero - 21 febbraio 2011
"I precari: "il decreto alimenta la lotta tra il Nord e il Sud"
░ Dichiarazioni di Maria Stella Curreli, presidente nazionale dei Comitati Insegnanti Precari, a commento del congelamento delle GaE.
"Il primo passo da fare sono le immissioni in ruolo; coprire i posti e sistemare i docenti che sono nelle graduatorie. Solo in un secondo tempo si potrà decidere per un nuovo reclutamento." Per Mariastella Curreli, che ha sulle spalle 19 anni di precariato, "il Milleproroghe alimenta la lotta tra precari del Nord e del Sud, penalizzando i colleghi del Mezzogiorno… Tra organico di fatto e di diritto, ogni anno sono nominati 120 docenti, a volte anche di più. Allora mi chiedo, che senso ha non immetterli in ruolo ?... Verrebbe assicurata la continuità didattica e si andrebbe a svuotare la GaE"…
░ Vista dalle regioni del nord, il Meridione sarebbe sinonimo di degrado e criminalità, immagini che portano ad allontanare i meridionali dal concetto di unità nazionale. Ribaltando la prospettiva, c'è chi vede gli abitanti di altre regioni con toni quasi di romanticismo. Dove sta la visione reale di una nazione diventata tale 150 anni fa ma ancora divisa? Gli scritti, di
….Un sud sempre più diviso dal Nord, un Nord sempre più lontano dal Sud e un Est lontano dall’Ovest: l’Italia non mai sembrata più stretta e lunga di ora. Il tacco sprofonda ma lo stivale resta in piedi perché è stato costruito e rifinito meglio. Il problema è proprio questo. Quali sono le cause di questa abnorme differenza? Perché c’è differenza? Perché dove si legge sud si legge degrado, ignoranza, malavita, disoccupazione e soprattutto rassegnazione? Perché, invece, dove si legge Nord si legge produttività, legalità, benessere, autonomia? Sono queste le domande che mi sono posta e che abbiamo posto ai protagonisti di questa inchiesta…