Pubblichiamo alcuni articoli sull' elezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato, febbraio mese cruciale per il futuro della scuola, Istat - nel 2014 gli stipendi della PA sono rimasti fermi, il punto più basso dal 1982, Mobilità - assurdo il blocco triennale voluto dal ministro Giannini e firmato dai sindacati rappresentativi, Italia maglia nera d'Europa per numero di laureati: nemmeno i giovani ci credono più ed infine, abbandoni record, in Italia lascia i banchi il triplo dei giovani iscritti nelle scuole dell'Est.
Rassegna stampa su elezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato
Agenzia NIRA - QUIRINALE, ANIEF: MATTARELLA UOMO DI LEGGE E DI ALTA CULTURA
(NIRA) Roma, 31 GEN - «Anief plaude all'elezione del dodicesimo presidente della Repubblica italiana: Sergio Mattarella è infatti un uomo di legge e di alta cultura accademica, da sempre vicino all'istruzione dei giovani. In particolare, il nuovo Capo dello Stato è stato giudice relatore nell'udienza pubblica del 27 marzo 2013 e redattore dell'Ordinanza n. 207 del 18 luglio 2013, con cui la Corte Costituzionale ha rinviato alla Corte di Giustizia europea la questione sulla compatibilità della normativa italiana rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno sul Precariato scolastico. Questione, come è noto, poi decisa, lo scorso 26 novembre, dai giudici di Lussemburgo in senso favorevole ai Precari Della Scuola italiana. Il giovane sindacato è convinto che già questa posizione presa dalla Consulta, di cui Mattarella faceva parte in qualità di relatore, sul mancato assolvimento, tutto italiano, del diritto alla stabilizzazione del Precariato nella scuola come nella PA, possa rappresentare un buon auspicio sull'operato del nuovo presidente della Repubblica. Ma anche andando indietro negli anni, il nuovo Capo dello Stato ha offerto segnali di attenzione a favore della Buona Scuola: dal luglio del 1989 al luglio del 1990 è stato Ministro della Pubblica Istruzione, fino a quando si è dimesso per dissenso su una scelta del governo. Sono di quel periodo la Conferenza nazionale della scuola (gennaio '90) e la riforma degli ordinamenti della scuola elementare che, tra le innovazioni, introdusse il modulo dei tre maestri su due classi (Legge n. 148/1990), superando la figura del docente unico e aprendo a una suddivisione degli ambiti disciplinari fra i vari insegnanti coinvolti attraverso nuovi elementi di condivisione e collegialità per la gestione della classe». Così in una nota l'Anief.
«La fondata speranza è che la scelta fatta oggi dal Parlamento italiano e dai delegati regionali che hanno partecipato all'elezione plebiscitaria di Mattarella - dice Marcello Pacifico, presidente ANIEF e segretario organizzativo Confedir - si traduca sin da martedì prossimo, quando il nuovo primo inquilino del Quirinale salirà al Colle, in un'azione di rigoroso rispetto della Costituzione, della normativa transnazionale e comunitaria. Oltre che di quei principi di tutela del lavoro, dei lavoratori, della famiglia e di quel sapere di cui la società del futuro non può fare a meno».
«L'elezione di Mattarella giunge tra l'altro in un momento cruciale per l'istruzione italiana - continua il sindacalista - perché cade a pochi giorni dalla diffusione di una riforma epocale per i giovani e l'intero Paese, attraverso cui bisognerà migliorare l'istruzione, combattere la dispersione scolastica, ridurre i Neet e valorizzare il personale tutto che opera nella scuola». «È fondamentale che tutte le norme che si approveranno per la scuola del futuro - continua Pacifico - si attuino per esclusivo interesse delle nuove generazioni e nel pieno rispetto del diritto. Con il Capo dello Stato a fare da garante di tali principi. Come sindacato, possiamo solo auspicare che un uomo di diritto come Mattarella possa attuare al meglio questo ruolo, sempre nel rispetto della figura plurale che contraddistingue il primo cittadino della Repubblica».
ANSA - Mattarella: Anief, è da sempre vicino all'istruzione giovani
Fu giudice relatore alla Consulta sulla questione precari
(ANSA) - ROMA, 31 GEN - L'Anief-Confedir esprime soddisfazione per l'elezione di Sergio Mattarella a capo dello stato. "Mattarella - ricorda Marcello Pacifico dell'organizzazione - è stato giudice relatore nell'udienza pubblica del marzo 2013 con cui la Corte Costituzionale ha rinviato alla Corte di Giustizia europea la questione sulla compatibilità della normativa italiana rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno sul precariato scolastico: questione poi risoltasi lo scorso 26 novembre con la sentenza storica dei giudici di Lussemburgo proprio a favore dei precari. E da Ministro dell'Istruzione, nel 1990, fu tra i promotori della riforma degli ordinamenti della scuola elementare che, tra le innovazioni, introdusse il modulo dei tre maestri su due classi (Legge n. 148/1990), superando la figura del docente unico". Per Pacifici, "sono buoni auspici. Mattarella, uomo di legge e di alta cultura accademica, da sempre vicino all' istruzione dei giovani, porterà un'azione di rigoroso rispetto della Costituzione, della normativa transnazionale e comunitaria. È una scelta felice perché cade a pochi giorni dalla diffusione di una riforma epocale per i giovani e l'intero Paese, attraverso cui bisognerà migliorare l'istruzione, combattere la dispersione scolastica, ridurre i Neet e valorizzare il personale tutto che opera nella scuola". (ANSA).
ITALPRESS - QUIRINALE: ANIEF "MATTARELLA SARÀ UN BUON PRESIDENTE"
ADNKRONOS - POLITICA, QUIRINALE: ANIEF, MATTARELLA SARÀ BUON PRESIDENTE GARANTE DELLE NUOVE GENERAZIONI
(Adnkronos) - Anief plaude all'elezione del dodicesimo presidente della Repubblica italiana: Sergio Mattarella è infatti un uomo di legge e di alta cultura accademica, da sempre vicino all'istruzione dei giovani. In particolare, il nuovo Capo dello Stato è stato giudice relatore nell'udienza pubblica del 27 marzo 2013 e redattore dell'Ordinanza n. 207 del 18 luglio 2013, con cui la Corte Costituzionale ha rinviato alla Corte di Giustizia europea la questione sulla compatibilità della normativa italiana rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno sul precariato scolastico. Questione, come è noto, poi decisa, lo scorso 26 novembre, dai giudici di Lussemburgo in senso favorevole ai precari della scuola italiana. Il giovane sindacato è convinto che già questa posizione presa dalla Consulta, di cui Mattarella faceva parte in qualità di relatore, sul mancato assolvimento, tutto italiano, del diritto alla stabilizzazione del precariato nella scuola come nella PA, possa rappresentare un buon auspicio sull'operato del nuovo presidente della Repubblica. Ma anche andando indietro negli anni, il nuovo Capo dello Stato ha offerto segnali di attenzione a favore della Buona Scuola: dal luglio del 1989 al luglio del 1990 è stato Ministro della Pubblica Istruzione, fino a quando si è dimesso per dissenso su una scelta del governo. Sono di quel periodo la Conferenza nazionale della scuola (gennaio ྖ) e la riforma degli ordinamenti della scuola elementare che, tra le innovazioni, introdusse il modulo dei tre maestri su due classi (Legge n. 148/1990), superando la figura del docente unico e aprendo a una suddivisione degli ambiti disciplinari fra i vari insegnanti coinvolti attraverso nuovi elementi di condivisione e collegialità per la gestione della classe. "La fondata speranza è che la scelta fatta oggi dal Parlamento italiano e dai delegati regionali che hanno partecipato all'elezione plebiscitaria di Mattarella dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir si traduca sin da martedì prossimo, quando il nuovo primo inquilino del Quirinale salirà al Colle, in un'azione di rigoroso rispetto della Costituzione, della normativa transnazionale e comunitaria. Oltre che di quei principi di tutela del lavoro, dei lavoratori, della famiglia e di quel sapere di cui la società del futuro non può fare a meno". "L'elezione di Mattarella giunge tra l'altro in un momento cruciale per l'istruzione italiana - continua il sindacalista - perché cade a pochi giorni dalla diffusione di una riforma epocale per i giovani e l'intero Paese, attraverso cui bisognerà migliorare l'istruzione, combattere la dispersione scolastica, ridurre i Neet e valorizzare il personale tutto che opera nella scuola". "È fondamentale che tutte le norme che si approveranno per la scuola del futuro continua Pacifico - si attuino per esclusivo interesse delle nuove generazioni e nel pieno rispetto del diritto. Con il Capo dello Stato a fare da garante di tali principi. Come sindacato, possiamo solo auspicare che un uomo di diritto come Mattarella possa attuare al meglio questo ruolo, sempre nel rispetto della figura plurale che contraddistingue il primo cittadino della Repubblica".
Agenparl: Quirinale, Aief: Mattarella sarà un buon presidente il garante delle nuove generazioni
Scuola Press: Mattarella uomo di legge
Padania: Mattarella, uomo di legge e di istruzione
MISTER X: QUIRINALE, ANIEF: MATTARELLA UOMO DI LEGGE E DI ALTA CULTURA
Rassegna stampa su febbraio mese cruciale per il futuro della scuola
Tecnica della Scuola: Riforma imminente: partirà il 1° settembre 2015
Rassegna stampa su Istat: nel 2014 gli stipendi della PA sono rimasti fermi, il punto più basso dal 1982
Finanza Repubblica: PA, stipendi fermi. Peggio di tutti quelli della scuola
ANSA - Scuola: Anief, subito sblocco indennità vacanza contrattuale
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - "Si proceda subito allo sblocco dell'indennità di vacanza contrattuale per ancorare gli stipendi base della scuola all'inflazione degli ultimi sei anni". Lo chiede l'Anief alla luce dei dati Istat diffusi oggi. Nel 2014 gli stipendi della pubblica amministrazione sono rimasti fermi, il punto più basso dal 1982. Quelli della Scuola - osserva il sindacato - peggio di tutti. Oggi l'Istituto nazionale di statistica ha fatto sapere che 'nella media del 2014 la retribuzione oraria è cresciuta dell'1,3% rispetto all'anno precedente' e che il contratto è scaduto a 37 categorie distinte cui si riconducono 7,1 milioni di dipendenti: per vederlo 'aggiornare' i tempi sono saliti a 37,3 mesi, ovvero oltre tre anni. Anche in questo caso docenti e Ata sono la pecora nera, perché attendono ormai il rinnovo da sei anni. Per Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, quello della scuola "è un blocco irriguardoso, tra l'altro, anche rispetto alle indicazioni comunitarie". "Inoltre, la categoria non può contare più su indennità di funzioni. Bisogna sottoscrivere un nuovo contratto, che - conclude - tuteli gli interessi e la professione di un milione di dipendenti pagati oggi con uno stipendio ormai alle soglie del regime di povertà". (ANSA).
Scuola Press: PA, stipendi fermi. Peggio di tutti quelli della scuola
Orizzonte Scuola: Nel 2014 stipendi della PA sono rimasti fermi. Peggiori quelli della scuola
Teleborsa: PA, stipendi fermi. Peggio di tutti quelli della scuola
Imgpress: NEL 2014 GLI STIPENDI DELLA PA SONO RIMASTI FERMI, IL PUNTO PIÙ BASSO DAL 1982
Italpress - ISTRUZIONE: ANIEF "NEL 2014 STIPENDI FERMI, ORA SBLOCCO INDENNITA'"
Rassegna stampa Italia maglia nera d'Europa per numero di laureati: nemmeno i giovani ci credono più
Il Messaggero – Economia & Finanza: Italia maglia nera d'Europa per il numero di laureati
ANSA
Università: Anief, Italia investe sempre meno in istruzione
(ANSA) - ROMA, 30 GEN - "Il problema è che l'Italia investe sempre meno nella scuola, ma anche nell'insegnamento accademico". Così l'Anief commenta i dati del rapporto Eurispes da cui risulta che nel nostro Paese arrivano al titolo massimo di studio appena il 22,4% dei cittadini della fascia di età tra i 30 e i 34 anni, contro una media dell'Unione del 36,5%. "La verità - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - è che oggi in Italia non si investe adeguatamente per l'Università. E nemmeno si fa un orientamento adeguato: l'ultima legge, in merito, introdotta dall'ex ministro Maria Chiara Corrozza, è fallita clamorosamente. A rendere ancora più complicata la situazione è stato anche l'inasprimento delle tasse d'iscrizione, richieste dagli atenei agli studenti fuori corso, aumentate di cifre che vanno dal 25% al 100%. Il problema - continua Pacifico - non è poi limitato alla fascia di età 30-34 anni. Ma va esteso a tutti gli italiani adulti: se si considerano tutti i cittadini che rientrano tra i 25 e i 64 anni, solo il 15% ha un livello di istruzione universitario. Meno della metà della media Ocse, dove i laureati in questo spazio anagrafico sono il 32%. E il futuro non promette nulla di buona, perché nel frattempo, la percentuale di studenti quindicenni che spera di conseguire la laurea è scesa dal 51,1% del 2003 al 40,9% del 2009: assieme ai titoli di studio, ci stanno togliendo anche la speranza". (ANSA).
Repubblica.it: Italia maglia nera d'Europa per il numero di laureati
Avanti: Istruzione. Italia ultima per numero di laureati
Img press: Italia maglia nera d'Europa
Teleborsa: Italia maglia nera d'Europa per il numero di laureati
Italpress - ISTRUZIONE: ANIEF "ITALIA MAGLIA NERA D'EUROPA PER NUMERO DI LAUREATI"
Virgilio: Italia maglia nera d'Europa per il numero di laureati
Rassegna stampa su Abbandoni record, in Italia lascia i banchi il triplo dei giovani iscritti nelle scuole dell'Est
Tecnica della Scuola: L'Italia e i record di cui vergognarsi
Italpress - SCUOLA: ANIEF, ABBANDONI RECORD IN ITALIA
Img press: Abbandoni record in Italia tra i banchi
Roma Daily News: SCUOLA, Troppi abbandoni, il triplo rispetto ai paesi dell'Est
Rassegna stampa su Mobilità: assurdo il blocco triennale voluto dal ministro Giannini e firmato dai sindacati rappresentativi
Scuola Press: A settembre 140mila nuovi assunti, ma addio agli "scatti" di anzianità
Italpress - SCUOLA: ANIEF "SE NO RAPPRESENTATIVI IN VOTO RSU, IMPUGNEREMO CCNI"