Pubblichiamo alcuni articoli sul DDL Scuola, le 100mila assunzioni a rischio per i tempi troppo stretti? Il pericolo è alto. Festa della Repubblica, sarà davvero triste per il personale della scuola e i dipendenti pubblici senza contratto da 5 anni e ancora al Senato, da domani le Commissioni esaminano 1.960 emendamenti mentre dilaga la protesta che culminerà nel blocco degli scrutini.
Rassegna stampa su DDL Scuola – Le 100mila assunzioni a rischio per i tempi troppo stretti? Il pericolo è alto
Italpress - SCUOLA: ANIEF "100 MILA ASSUNZIONI A RISCHIO PER TEMPI STRETTI"
ROMA (ITALPRESS) - "Il piano straordinario di 100mila assunzioni dei precari della scuola comincia a scricchiolare: non solo perche' restringe la platea dei supplenti abilitati da assumere, escludendo tanti abilitati, a partire da quelli che hanno conseguito il titolo dopo il 2011, ma anche per i tempi davvero troppo stretti per attuarlo. Anief lo aveva detto da tempo: non ci sono i tempi per le centomila assunzioni se anche verra' approvato entro maggio, figuriamoci ora che se va bene il progetto verra' approvato nella seconda parte del mese di giugno". Lo afferma l'Anief in una nota. "Le perplessita' del sindacato sono state espresse anche al Senato. E nemmeno da un deputato appartenente all'opposizione parlamentare. Ad aver piu' di un dubbio sulla possibilita' che il programma di immissioni in ruolo possa andare in porto e' stato Andrea Marcucci, del Partito Democratico, presidente della VII Commissione Istruzione, evidentemente sollecito dai sindacati ricevuti in audizione nelle ultime ore - prosegue la nota -. Il senatore Marcucci ha infatti chiesto al Governo di trasmettere alla Commissione 'una nota ufficiale recante l'indicazione puntuale dei tempi tecnici necessari per garantire, entro l'inizio del prossimo anno scolastico, la completa attuazione del piano straordinario di assunzioni previsto dall'articolo 10 del disegno di legge'. L'iniziativa e' fondamentale per comprendere se sara' possibile, a settembre, avere in ruolo i 100mila nuovi docenti, assieme all'organico funzionale da far gestire alle 8.500 scuole autonome".
Televideo Rai: SCIOPERI SCUOLA, SCRUTINI A RILENTO
AGI: Scioperi: giugno 'caldissimo', scrutini scolastici a rilento e disagi per chi vola
Affari Italiani: Scioperi, giugno nero: scrutini, disagi per chi vola e poi...
Rassegna stampa su Pubblica Amministrazione – Riforma al rush finale: per 3 milioni di dipendenti arrivano penalizzazioni, valutazioni e sanzioni
Italpress - P.A.: ANIEF "RIPORTARE STIPENDI A LIVELO DIGNITOSO"
ROMA (ITALPRESS) - "Quella sull'uscita lavorativa anticipata e' una facolta' che auspichiamo da tempo, ma non possiamo accettare che il turn over sia caricato tutto sulle spalle dei lavoratori in procinto di lasciare il lavoro per la pensione. Inoltre, per quanto riguarda la scuola, dove aspettiamo da due anni e mezzo una soluzione per il danno prodotto ai 4mila 'Quota 96', costretti a rimanere in servizio per un errore macroscopico della riforma Monti-Fornero, occorre prevedere la possibilita' che il personale docente possa rimanere in servizio cambiando mansioni, ad esempio diventando tutor delle nuove leve di insegnanti".
Cosi' Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal. "Prima di parlare di merito, anche a livello normativo - continua Pacifico – occorre riportare gli stipendi a un livello dignitoso: quelli dei pubblici dipendenti, invece, sono bloccati da talmente tanto tempo da essere scivolati sotto l'inflazione di 3 punti; chi lavora nella scuola anche di 4 punti. E il pericolo e' che la forbice si allarghi, perche' l'indennita' di vacanza contrattuale, preludio al rinnovo contrattuale, e' stata congelata sino al 2018. Tra l'altro - continua il sindacalista - per la scuola abbiamo calcolato che l'aumento di questa indennita' sara' di appena 5 euro netti a lavoratore".
"Nel frattempo, si intende delegare la valutazione del personale all'Invalsi, che pero', facendo affidamento a rigidi test standardizzati, sorvola su aspetti non certo marginali sull'operato del personale, come le difficolta' del territorio e le condizioni sociali degli alunni e delle loro famiglie. Come si fa a parlare di merito in queste condizioni?. Piuttosto che andare a vessare dei lavoratori formati e tutti vincitori di un concorso pubblico - conclude il presidente Anief - sarebbe stato molto piu' utile introdurre una norma che frenasse l'applicazione sistematica dello 'spoiling system', la cui incidenza negli ultimi anni e' schizzata dall'8% al 20%: una procedura immorale, priva di qualsiasi concezione meritocratica, che ha distrutto la classe dirigente dello Stato e prodotto danni permanenti ai servizi pubblici. La speranza e' che alla Camera tutto cio' si consideri".
FIDEST – Agenzia stampa Press agency
31 maggio 2015
P.A.: Riforma al rush finale
Il disegno di legge AC 3098 già approvato dal Senato, è all'esame della Commissione Affari Costituzionali. Presto arriverà nell'Aula di Montecitorio: i deputati saranno chiamati a valutare le novità sul fronte dell'accesso pensionistico, con danno economico non indifferente per i lavoratori in uscita, sui criteri di valutazione del personale, con lo stipendio fermo da oltre cinque anni, e sulle nuove procedure disciplinari da adottare, mentre i dirigenti e la classe politica continuano ad agire senza conseguenze sul loro operato.Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): si intende continuare a considerare il personale statale come esclusivo portatore di doveri. Piuttosto che inasprire le norme sui lavoratori, vessando dei cittadini formati e tutti vincitori di un concorso pubblico, non sarebbe stato più utile frenare l'applicazione sistematica dello 'spoiling system', la cui incidenza negli ultimi anni è schizzata dall'8% al 20%?
Img press: Per 3 milioni di dipendentiarrivano penalizzazioni, valutazioni e sanzioni
Rassegna stampa su Festa della Repubblica – Sarà davvero triste per il personale della scuola e i dipendenti pubblici senza contratto da 5 anni
Italpress - 2 GIUGNO: ANIEF "SARÀ DAVVERO TRISTE PER PERSONALE SCUOLA E P.A."
ROMA (ITALPRESS) - "Sara' una Festa della Repubblica davvero triste quella che tra poche ore si accingono a vivere i dipendenti pubblici, orfani del rinnovo contrattuale da oltre cinque anni, e ancora di piu' quelli della scuola, che attendono l'adeguamento stipendiale dal 2009: perche' le norme in vigore violano almeno sette articoli della Costituzione italiana e tre direttive europee, la cui adozione avrebbe garantito tutele ai cittadini lavoratori statali". Lo afferma in una nota l'Anief.
"Se e' vero che il nostro Paese e' una Repubblica fondata sul lavoro, lo Stato dovrebbe infatti permettere, in qualita' di datore di lavoro di oltre 3 milioni e 300mila cittadini, di regolare la loro attivita' professionale attraverso un contratto che risponda alle norme nazionali ed europee: in tal modo, si garantirebbe, ad esempio, la tutela del diritto all'avvicinamento alla famiglia dei lavoratori - prosegue il sindacato -. Ma anche la possibilita' di accesso ai pubblici uffici, all'equa retribuzione, alla giusta pensione e liquidazione al termine della carriera lavorativa".
"Sono tutti principi - ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal – che non possono essere negati proprio ai lavoratori che operano per lo Stato: gli stessi dipendenti che, paradossalmente, proprio perche' statali, sono chiamati, per definizione, a difendere quotidianamente il rispetto per le legge e la sua corretta applicazione. Invece questo non avviene. Basti pensare che il contratto nella scuola e' fermo addirittura dal 2009, un anno prima degli altri statali, e lo sara' almeno sino alla fine dell'anno; inoltre sullo stesso rinnovo pesa, come un spada di Damocle, il congelamento dell'indennita' di vacanza contrattuale fino al 2018. Una doppia mancanza, che in sei anni ha gia' portato gli stipendi quattro punti sotto l'inflazione".
FIDEST – Agenzia stampa Press agency 31 maggio 2015 ~ Festa della repubblica giorno triste
Sarà davvero triste per il personale della scuola e i dipendenti pubblici senza contratto da 5 anni.Lo Stato dovrebbe permettere, in qualità di datore di lavoro di oltre 3 milioni e 300mila cittadini, di regolare la loro attività professionale attraverso un contratto che risponda alle norme nazionali ed europee: in tal modo si garantirebbe, ad esempio, la tutela del diritto all'avvicinamento alla famiglia dei lavoratori. Ma anche la possibilità di accesso ai pubblici uffici, all'equa retribuzione, alla giusta pensione e liquidazione al termine della carriera lavorativa. Invece, negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una vera escalation di norme contrarie a queste indicazioni. E pure a quelle dell'UE, a tutela del lavoro e delle famiglie dei dipendenti. La lista degli abusi verso chi opera per lo Stato italiano è lunga. Ad iniziare dai neo assunti nella scuola, costretti, con il beneplacito dei sindacati maggiori, a rinunciare al primo gradone stipendiale: significa che, in mancanza anche del rinnovo contrattuale, sono condannati a percepire lo stipendio minimo, tra i 1.200 e i 1.300 euro, per un decennio. Ma è sui precari che si concentrano maggiori vessazioni. Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): in Italia è come se vi fosse una sorta di tassa da pagare sulla stabilizzazione, ogni discorso sulla mobilità dei neo-immessi in ruolo viene rimandato dopo tre anni. In barba al diritto di famiglia e al ricongiungimento ai propri cari anche quando vi sono posti liberi. Il paradosso è che ciò si applica nei confronti dei lavoratori statali, chiamati, per definizione, a difendere quotidianamente il rispetto per le legge e la sua corretta applicazione
Orizzonte Scuola: Festa della Repubblica: personale della scuola con contratto scaduto da 5 anni
Rassegna stampa su DDL Scuola – Senato, da domani le Commissioni esaminano 1.960 emendamenti mentre dilaga la protesta che culminerà nel blocco degli scrutini
ANSA- Scuola: Anief,da domani ddl in Senato mentre dilaga protesta
(ANSA) - ROMA, 2 GIU - Comincerà domani pomeriggio, in Commissione Istruzione al Senato, la discussione generale sul ddl scuola che vede ben 1.960 emendamenti. E l'Anief ricorda che il voto finale è previsto proprio negli stessi giorni in cui i sindacati hanno deciso di boicottare gli scrutini: si parte l'8 giugno. "Purtroppo l'arma dello sciopero è l'ultima ratio per evitare l'approvazione di decisioni e norme incomprensibili, che non porteranno alcuna 'Buona Scuola' - afferma il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - a iniziare dalla deriva aziendalistica che si vuole dare ai nostri istituti scolastici, affidati a un dirigente sempre meno preside e sempre più manager, che distribuisce premi annuali al personale a lui più vicino, che decide quali docenti precari vanno assunti e quali di ruolo meritano di rimanere. Per non parlare delle assunzioni dimezzate, degli stipendi lasciati sotto l'inflazione, degli idonei ai concorsi ancora penalizzati, dei neo-assunti bloccati per tre anni e dei 'Quota 96' intrappolati". L'Anief aderisce alle iniziative proclamate da Cobas e Unicobas: a livello regionale, lo sciopero si svolgerà l'8 e 9 giugno in Emilia-Romagna e Molise, il 9 e 10 in Lazio e Lombardia, poi man mano tutte le altre regioni, con l'Alto Adige che il 18 giugno chiuderà la lunga tornata di astensioni dal lavoro. Si tratta comunque di date indicative, perché alcuni istituti potrebbero aver anticipato autonomamente le date previste a livello regionale, sulla base delle delibere approvate dagli organi collegiali. "Il ddl - conclude Pacifico - se approvato rischia anche di produrre una lotta intestina tra i precari, perché dimentica di stabilizzare tutti i docenti abilitati dopo il 2011, i quali d'ora in poi dovranno accontentarsi di fare i supplenti brevi. Per non parlare dei 'regali' alle scuole private, che la nostra Costituzione esclude categoricamente, e dell'ennesima mancata occasione per riportare gli stipendi, dopo sei anni di blocco, almeno al livello del costo della vita". (ANSA).
Italpress - SCUOLA: ANIEF "SCIOPERO ULTIMA RATIO PER NORME INCOMPRENSIBILI"
ROMA (ITALPRESS) - Anief conferma l'adesione agli scioperi brevi, indetti distintamente dalle organizzazioni sindacali Cobas e Unicobas, per il personale della scuola, docente, dirigente e Ata, in Italia e all'estero, per tutte le classi delle scuole di ogni ordine e grado nei periodi di scrutinio, articolati a livello regionale, escluse le valutazioni studentesche terminali. "Il sindacato - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal - e' consapevole dei disagi che questa decisione portera' a livello di utenza scolastica e di personale. Ma, purtroppo, l'arma dello sciopero sembra in questo momento rappresentare l'ultima ratio per evitare l'approvazione di decisioni e norme incomprensibili, che non porteranno alcuna 'Buona Scuola'. A iniziare dalla deriva aziendalistica che si vuole dare ai nostri istituti scolastici, affidati ad un dirigente scolastico sempre meno preside e sempre piu' manager, che distribuisce premi annuali al personale a lui piu' vicino, che decide quali docenti precari vanno assunti e quali di ruolo meritano di rimanere. Ma questo disegno di legge, se approvato, rischia anche di produrre una lotta intestina - continua - tra i precari, perche' dimentica di stabilizzare tutti i docenti abilitati dopo il 2011, i quali d'ora in poi dovranno accontentarsi di fare i supplenti brevi".
"Per non parlare dei 'regali' alle scuole private, che la nostra Costituzione esclude categoricamente, e dell'ennesima mancata occasione per riportare gli stipendi, dopo sei anni di blocco, almeno al livello del costo della vita. Ora, se il Governo – dice ancora Pacifico - dovesse decidere di continuare sulla linea del finto dialogo, senza dare alcun seguito ai contenuti prevalenti emersi dal confronto con le parti sociali, vorra' dire che si assumera' la responsabilita' di scatenare il piu' grande contenzioso cui la scuola italiana abbia mai assistito. La strada per evitare tutto cio' esiste: e' contenuta nelle tante richieste di modifica al provvedimento. Come quella - conclude il sindacalista - di graduare, almeno, gli albi territoriali per eliminare la discrezionalita' sulla scelta dei docenti da assegnare agli istituti, oppure di attribuire al collegio docenti e alle Rsu la condivisione delle scelte del dirigente e del comitato di valutazione sull'assegnazione dei fondi del merito".
(ITALPRESS)
AGI: Scioperi: giugno 'caldissimo', scrutini scolastici a rilento e disagi per chi vola
Regione autonoma Valle d'Aosta: Scuola: Anief,da domani ddl in Senato mentre dilaga protesta
Tecnica della Scuola: La riforma alla prova del nove
Mister X: SCUOLA: ANIEF,DA DOMANI DDL IN SENATO MENTRE DILAGA PROTESTA
Gazzetta del Sud: Buona Scuola, da oggi inizia l'iter in Senato
Epolis Bari: Al via l'esame del ddl tra le proposte dell'Anief
Scuola Press: Libri e referendum le nuove idee anti Ddd "La Buona Scuola"
Lente Pubblica: ANIEF: Senato valuta emendamenti DDL Scuola
Italpress - SCUOLA:ANIEF"GIANNINI BLINDA RIFORMA E PRETENDE CHE NON VI SIANO DISAGI"
ADNKRONOS: Scuola, ultimi giorni sui banchi. E l'8 giugno comincia il blocco degli scrutini