Pubblichiamo alcuni articoli sui PAS, il Consiglio di Stato chiude la questione: bastava il requisito di 360 giorni per essere ammessi ai corsi di abilitazione. Il DDL Scuola, riforma bocciata dalla commissione Affari Costituzionali del Senato: serve un decreto legge salva-assunzioni e ancora su convegno Confedir "Rinnovi contrattuali e previdenza".
Rassegna stampa PAS, il Consiglio di Stato chiude la questione: bastava il requisito di 360 giorni per essere ammessi ai corsi di abilitazione
ANSA - Scuola: Anief, Consiglio Stato chiude questione Pas
Bastava requisito 360 giorni per ammissione corsi
(ANSA) - ROMA, 9 GIU - Bastava il requisito di 360 giorni per essere ammessi ai corsi di abilitazione: il Consiglio di Stato chiude la questione Pas. A renderlo noto é l'Anief. "I giudici sull'accesso ai 'Percorsi abilitanti speciali', con la sentenza n. 2750/15, danno piena ragione a quanto denunciato sin da subito dall'Anief: i 540 giorni di precariato svolto, indicati nel bando come requisito minimo - commenta il sindacato - erano eccessivi. Per più di 4mila ricorrenti si scioglie la riserva". "Questa sentenza - afferma il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - conferma la nostra buona fede e professionalità nell'essere baluardi del diritto in difesa dei precari. E come il giovane sindacato sappia interpretare correttamente le norme italiane ed europee, contro la discrezionalità irragionevole dell'amministrazione".
ITALPRESS - SCUOLA: PAS, ANIEF "CONSIGLIO STATO CHIUDE LA QUESTIONE"
ROMA (ITALPRESS) - Sull'ammissione ai "Percorsi abilitanti speciali", varati dal Miur nell'estate del 2013 e destinati a decine di migliaia di docenti precari, e' arrivato il giudizio definitivo del Consiglio di Stato, che con la sentenza n. 2750/15 "da' piena ragione a quanto denunciato sin da subito dall'Anief sull'accesso lecito, ai corsi di abilitazione riservati, per tutti coloro che erano in possesso di almeno 360 giorni di servizio. E non, come indicato nel bando di accesso emesso dal Miur, di 540 giorni di precariato svolto. Il giovane sindacato, prendendo atto dell'espressione del giudice, e ricorda che ora oltre 4mila ricorrenti potranno far sciogliere ogni riserva e rivendicare il titolo conseguito". Lo afferma il sindacato in una nota.
"Gli esiti della vicenda giudiziaria, quindi, hanno dato ragione a quanto aveva denunciato a suo tempo Marcello Pacifico, presidente Anief, il regolamento emanato dall'allora ministro Gelmini va contro la normativa previgente che aveva sempre indicato come requisito valido i 360 giorni - prosegue la nota -: i ricorsi patrocinati per primi dai legali dell'Anief, Francesca Marcone e Rodrigo Verticelli, al Tar Lazio hanno aperto la pista a centinaia di ricorsi, tutti in un primo tempo respinti sulle esigenze cautelari. Salvo, in un secondo tempo, essere accolti in Consiglio di Stato, dove si sono costituiti gli avvocati Vincenzo De Michele e Sergio Galleano".
Virgilio: Scuola, il Consiglio di stato riconosce l'abilitazione ai precari con un anno di anzianità
Rassegna stampa DDL Scuola – Riforma bocciata dalla commissione Affari Costituzionali del Senato: serve un decreto legge salva-assunzioni
TMNEWS - Riforma scuola, Anief: serve un decreto legge salva-assunzioni
"Sosteniamo incostituzionalità, ora lo rileva Commissione Senato"
Roma, 9 giu. (askanews) - "La riforma della scuola contiene diversi punti anticostituzionali, lo sosteniamo da tempo e oggi a rilevarlo è stata anche la commissione Affari Costituzionali del Senato": lo ha dichiarato l'Anief, commentando la sconfitta della maggioranza del governo sul parere di costituzionalità del disegno di legge 1934 'La Buona Scuola'. "Era inevitabile che di fronte ad una valutazione tecnico -giuridica, la riforma della scuola mostrasse tutti i suoi limiti - ha sottolineato Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal - e il governo si sarebbe trovato sotto l'evidenza dei fatti. Ma per evitare la beffa, a questo punto, che corrisponderebbe ad un allungamento dei tempi e il pericolo di vedere saltare le assunzioni del personale precario e vincitore di concorso, è bene che si provveda ad approvare con urgenza un decreto legge, attraverso cui garantire tutte le immissioni in ruolo già previste". "Il decreto legge - ha proseguito Pacifico - permetterebbe di assumere il personale docente abilitato all'insegnamento, prescindendo dal tipo di graduatorie dove è collocato, coprendo tutti i posti vacanti e disponibili. Sulla base della copertura finanziaria prevista dalla legge di stabilità, approvata in via definitiva lo scorso 23 dicembre, che ha finanziato la stabilizzazione di 150mila docenti". E "a tal proposito, va ricordato che le norme che prevedono la costituzione dell'organico di fatto, quindi l'assunzione di un numero di docenti da assegnare ai singoli istituti, è già esistente e quindi non necessita dell'approvazione dell'attuale ddl". "Per quel che riguarda il resto della riforma - ha ribadito il sindacalista Anief-Confedir-Cisal - è evidente che occorre un esame attento del testo, per evitare che il pollice verso espresso oggi dalla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama si ripeta". Per l'Anief ricorda che sulla riforma i nodi principali da sciogliere sono "la chiamata diretta dei docenti, già in passato reputata incostituzionale; dalla figura del preside che si vuole sempre più avvicinare al dirigente d'azienda; dal blocco degli stipendi, che la riforma nemmeno sfiora; dal precariato, che rimarrà in piedi malgrado il piano straordinario di immissioni in ruolo; dai trasferimenti, che continueranno a penalizzare i neo-assunti, costretti a rimanere lontano da casa per almeno tre anni anche in presenza di posti vacanti e disponibili".
ANSA - Scuola: ddl; Anief, ora serve decreto legge salva-assunzioni
(ANSA) - ROMA, 9 GIU - Dopo la bocciatura del ddl scuola da parte della commissione Affari Costituzionali del Senato "serve un decreto legge salva-assunzioni". Lo afferma l'Anief. "Era inevitabile che di fronte a una valutazione tecnico-giuridica, la riforma della scuola - commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - mostrasse tutti i suoi limiti e il Governo si sarebbe trovato sotto l'evidenza dei fatti. Ma per evitare la beffa, a questo punto, che corrisponderebbe a un allungamento dei tempi e il pericolo di vedere saltare le assunzioni del personale precario e vincitore di concorso, è bene che si provveda ad approvare con urgenza un decreto legge, attraverso cui garantire tutte le immissioni in ruolo già previste". "Il decreto legge - prosegue Pacifico - permetterebbe di assumere il personale docente abilitato all'insegnamento, prescindendo dal tipo di graduatorie dove è collocato, coprendo tutti i posti vacanti e disponibili. Sulla base della copertura finanziaria prevista dalla Legge di Stabilità, approvata in via definitiva lo scorso 23 dicembre, che ha finanziato la stabilizzazione di 150mila docenti. A tal proposito, va ricordato che le norme che prevedono la costituzione dell'organico di fatto, quindi l'assunzione di un numero di docenti da assegnare ai singoli istituti, è già esistente e quindi non necessita dell'approvazione dell'attuale ddl". Per quanto riguarda il resto della riforma, secondo il sindacalista, "è evidente che occorre un esame attento del testo, per evitare che il pollice verso espresso oggi dalla commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama si ripeta". (ANSA).
ITALPRESS - SCUOLA: ANIEF "SERVE DECRETO PER ASSUNZIONI"
ROMA (ITALPRESS) - "La riforma della scuola contiene diversi punti anticostituzionali. Anief lo sostiene da tempo ed oggi a rilevarlo e' stata anche la commissione Affari Costituzionali del Senato, dove la maggioranza del Governo e' stata battuta nel momento in cui e' stata chiamata ad esprimersi sul parere di costituzionalita' del disegno di legge 1934 'La Buona Scuola'". Lo afferma in una nota il sindacato.
"Era inevitabile che di fronte ad una valutazione tecnico-giuridica, la riforma della scuola mostrasse tutti i suoi limiti - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal - e il Governo si sarebbe trovato sotto l'evidenza dei fatti. Ma per evitare la beffa, a questo punto, che corrisponderebbe ad un allungamento dei tempi e il pericolo di vedere saltare le assunzioni del personale precario e vincitore di concorso, e' bene che si provveda ad approvare con urgenza un decreto legge, attraverso cui garantire tutte le immissioni in ruolo gia' previste". "Il decreto legge - prosegue Pacifico - permetterebbe di assumere il personale docente abilitato all'insegnamento, prescindendo dal tipo di graduatorie dove e' collocato, coprendo tutti i posti vacanti e disponibili. Sulla base della copertura finanziaria prevista dalla Legge di Stabilita', approvata in via definitiva lo scorso 23 dicembre, che ha finanziato la stabilizzazione di 150mila docenti. A tal proposito, va ricordato che le norme che prevedono la costituzione dell'organico di fatto, quindi l'assunzione di un numero di docenti da assegnare ai singoli istituti, e' gia' esistente e quindi non necessita dell'approvazione dell'attuale ddl".
Repubblica.it: Scuola, Renzi incassa la sconfitta ma avverte: "La portiamo a casa"
L'Eco del Sud: Buona Scuola bocciata dalla commissione Affari Costituzionali del Senato
Qui Finanza: Scuola, Renzi incassa la sconfitta ma avverte: "La portiamo a casa"
Notizie Yahoo: Riforma scuola, Anief: serve un decreto legge salva-assunzioniR
Tecnica della Scuola: Anief: "Serve un decreto legge salva-assunzioni"
Teleborsa: Scuola, Renzi incassa la sconfitta ma avverte: "La portiamo a casa"
Rassegna stampa su convegno Confedir "Rinnovi contrattuali e previdenza"
Italpress - LAVORO: DOMANI CONVEGNO CONFEDIR SU "RINNOVI CONTRATTUALI E PREVIDENZA"
ROMA (ITALPRESS) - "Rinnovi contrattuali e previdenza": sono i temi di cui si parlera' domani a Roma, a partire dalle ore 15, presso il circolo Ufficiali dell'Aereonautica Militare, in Viale dell'Universita', nel corso del convegno organizzato dalla Confedir. Due temi di forte attualita': il primo e' quello relativo al blocco stipendiale, varato nel 2010, nel comparto scuola dal 2009, per oltre 3 milioni e 200 mila dipendenti pubblici; il secondo riguarda la "stretta" sulle pensioni, che portera' nel volgere di qualche decennio a degli assegni di quiescenza poco superiori all'attuale pensione sociale. "A tal proposito - sottolinea la Confedir -, ricordiamo che il Governo ha fatto sapere di essere intenzionato a modificare le regole per accedere alle pensioni, prevedendo un ritorno della flessibilita' in uscita: si tratta di un tema che sara' affrontato, pero', non prima della prossima legge di Stabilita': quindi, dopo l'estate 2015. A ricordarlo e' stato anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ricordando il 'buco' normativo che stiamo vivendo, visto che, ha detto, sarebbe stato opportuno introdurre la flessibilita' 'nel momento in cui e' stata approvata la Legge Fornero'. Sempre Poletti ha tenuto a smentire che il Jobs Act possa peggiorare le condizioni previdenziali ed ha sottolineato, anzi, che la tendenza a stabilizzare i contratti, dopo il dedalo di contratti temporanei avuto in passato, potrebbe creare 'una condizione previdenziale decisamente migliore'".
Secondo la Confedir "la piu' autorevole proposta in Parlamento rimane quella presentata da una serie di deputati di maggioranza, che ha come primo firmatario Cesare Damiano (PD): il ddl, al vaglio delle commissioni di competenza, prevede che la flessibilita' in uscita permette il pensionamento a 62 anni e con 35 anni di contributi, con penalizzazioni sull'assegno pensionistico fino all'8% (una sorta di quota 97). Con la stessa logica, verrebbe introdotto un sistema di premialita' per chi ritarderebbe l'accesso alla pensione con un 2% in piu' per ogni anno successivo al 66esimo anno di eta' fino ai 70 anni, che permetterebbero di avere un 8% in piu' sull'assegno pensionistico".
ITALPRESS - PENSIONI: ANIEF "DECRETO CDM E' ILLEGITTIMO, UNICA STRADA E' RICORSO"
ROMA (ITALPRESS) - "Il decreto del Consiglio dei Ministri sulle pensioni e' illegittimo: l'unica strada per riavere i soldi e' il ricorso". Lo sostiene Marcello Pacifico - presidente dell'Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal -, nel giorno del convegno Confedir "Rinnovi contrattuali e previdenza", svolto oggi pomeriggio a Roma.
Nel corso del convegno, svolto oggi nella capitale, gli interventi si sono soffermati "sul blocco stipendiale nel pubblico impiego, che riguarda oltre 3 milioni e 200 mila di dipendenti pubblici, e della riforma Monti-Fornero sulle pensioni, che portera' nel volgere di qualche decennio a degli assegni di quiescenza poco superiori all'attuale pensione sociale. Il discorso si e' poi spostato sulla sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015, solo parzialmente recepita dal Governo".
"La strada del ricorso e' l'unica percorribile, al momento, per recuperare il 100 per cento della perequazione per assegni superiori a 1.500 euro. Perche' il Governo - ha detto il sindacalista Anief-Confedir-Cisal - restituisce come una tantum, per il solo 2012/2013, dal 40 per cento al 10 per cento degli aumenti bloccati indicizzati all'inflazione, dimenticando pure gli assegni superiori a 3.000 euro e gli anni successivi".
Qui Finanza: Scuola, contratti e pensioni al centro del convegno Confedir domani
Teleborsa: Scuola, contratti e pensioni al centro del convegno Confedir domani
La Discussione: LAVORO: DOMANI CONVEGNO CONFEDIR SU "RINNOVI CONTRATTUALI E PREVIDENZA"
Repubblica.it: Scuola, contratti e pensioni al centro del convegno Confedir domani