Pubblichiamo alcuni articoli sul boom di docenti over 60, alla secondaria sono quasi il 20%. La riforma l'operato dei docenti valutato da studenti 15enni, sulla riforma a vele spiegate verso l'approvazione finale, ma l'anno scolastico si aprirà all'insegna di disagi e caos e ancora sul Governo che promette a breve il rinnovo dei contratti pubblici, ma per tanti dipendenti statali gli aumenti di stipendio potrebbero non arrivare.
Rassegna stampa su Boom di docenti over 60: alla secondaria sono quasi il 20%
Askanews -Scuola, Anief: boom di docenti over 60, a secondarie sono il 20%
E in futuro andrà sempre peggio
Roma, 1 lug. (askanews) - Boom di docenti over 60: alla secondaria sono quasi il 20% e in futuro andrà sempre peggio. Il dato è contenuto nell'ultimo rapporto della rete Eurydice: sono assenti quasi del tutto i docenti delle scuole secondarie di I grado sotto i 30 anni, la quota di insegnanti under 30 è prossima allo zero e anche nella fascia d'età 30-39 non raggiunge il 10 per cento. Con il ddl "La Buona Scuola" il gap raggiungerà livelli più alti, perché il testo approvato al Senato esclude a priori che un ragazzo che abbia appena concluso l'università possa accedere ai concorsi pubblici per diventare insegnante, ad iniziare dalla selezione che il Miur renderà pubblica entro il prossimo 1° dicembre. Lo rende noto l'Anief il cui segretario, Marcello Pacifico, spiega che tra le deleghe previste nel ddl, figura un nuovo percorso con incarichi triennali, a tempo determinato, al posto dei concorsi pubblici: per i soli abilitati, è previsto un corso-tirocinio, dopo il primo anno di abilitazione e dopo le supplenze. Cui seguirà la valutazione finale del preside, che se positiva, porterà all'assunzione. Ecco perché passeranno almeno cinque anni prima della loro assunzione. Ed ecco perché con la revisione del reclutamento, l'attuale gap anagrafico dei nostri docenti rispetto a quelli degli altri paesi - acuito dall'ingiustizia dei 4mila 'Quota 96' - non potrà che aumentare.
Scuola, Anief: boom di docenti over 60, a secondarie sono il 20%
Roma, 1 lug. (askanews) - Si innalza il numero di docenti italiani sopra i 60 anni: gli ultimi dati Ocse, risalenti al 2014, indicavano che gli insegnanti del nostro Paese sopra la sessantina erano "l'11% alle elementari, il 13% alle superiori e il 15% alle medie". L'ultimo rapporto della rete Eurydice "La professione insegnante in Europa: pratiche, percezioni e politiche", presentato alla Commissione europea a Bruxelles, e commentato oggi dal 'Sole 24 Ore', ci dice che la situazione anagrafica di chi insegna in Italia si è aggravata: "sono assenti quasi del tutto i docenti delle scuole secondarie di I grado sotto i 30 anni, mentre circa il 44% ha fra i 50 e i 59 anni e gli over 60 sono quasi il 20 per cento". Inoltre, per le nuove generazioni di laureati le cattedre continuano a rimanere un miraggio: "la quota di insegnanti under 30 è prossima allo zero e anche nella fascia d'età 30-39 non raggiunge il 10 per cento".
"La riforma della scuola, prossima all'approvazione, - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal - allontanerà ulteriormente i giovani laureati: il testo approvato al Senato, che si prevede verrà confermato alla Camera, esclude infatti a priori che un ragazzo che abbia appena concluso l'università possa accedere ai concorsi pubblici per diventare insegnante, ad iniziare dalla selezione che il Miur renderà pubblica entro il prossimo 1° dicembre".
"A quanto sembra, quello che si svolgerà nel 2016 - continua il sindacalista Anief-Confedir-Cisal -, sarà anche l'ultimo concorso con modalità, diciamo così, tradizionali. Tra le deleghe previste nel ddl, figura infatti un nuovo percorso con incarichi triennali, a tempo determinato, al posto dei concorsi pubblici: per i soli abilitati, è previsto un corso-tirocinio, dopo il primo anno di abilitazione e dopo le supplenze. Cui seguirà la valutazione finale del preside, che se positiva, porterà all'assunzione. Ecco perché passeranno almeno cinque anni e perché con la revisione del reclutamento, l'attuale gap anagrafico dei nostri docenti rispetto a quelli degli altri paesi moderni non potrà che aumentare".
Qui Finanza: Boom di docenti sempre più anziani a scuola e la situazione non può che peggiorare...
Italpress - SCUOLA: ANIEF "BOOM DOCENTI OVER 60, IN FUTURO ANDRÀ SEMPRE PEGGIO"
L'Indipendenza di San Marco: L'ITALIA HA I DOCENTI PIU' ANZIANI!
Teleborsa: Boom di docenti sempre più anziani a scuola e la situazione non può che peggiorare...
Notizie Yahoo: Scuola, Anief: boom di docenti over 60, a secondarie sono il 20%
Orizzonte Scuola: Boom di docenti over 60: alla secondaria sono quasi il 20% e in futuro andrà sempre peggio
Repubblica.it: Boom di docenti sempre più anziani a scuola e la situazione non può che peggiorare...
Contatto news: Scuola, docenti, riforma scuola, quota 96: ultime al 2 luglio 2015
La Sicilia: Ddl Buona Scuola sprint in commissione
Rassegna stampa su con la riforma l'operato dei docenti valutato da studenti 15enni
Italpress - SCUOLA: ANIEF "LA RIFORMA DEI PARADOSSI SU VALUTAZIONE DOCENTI"
ROMA (ITALPRESS) - "Tra i paradossi del disegno di legge 'La Buona Scuola' c'e' quello della composizione del comitato di valutazione dei docenti: l'organismo interno ad ogni scuola che andra' a verificare l'operato di coloro che verranno immessi in ruolo con il piano straordinario di assunzioni che ci chiede l'Europa e di tutti gli insegnanti di ruolo che incapperanno negli albi territoriali, a seguito di una richiesta di trasferimento coatta o volontaria". Lo afferma l'Anief in una nota. "L'istituendo comitato di valutazione, come indicato nel comma 128 del ddl 1934, verra' eletto ogni tre anni: sara' composto da tre docenti, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici - aggiunge -. Le responsabilita' e decisioni del comitato saranno tutt'altro che formali: individuera' i criteri per la valorizzazione dei docenti (il cosiddetto 'merito'), andando a verificare, tra le altre cose, la qualita' dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonche' del successo formativo e scolastico degli studenti". "Il comitato esprime altresi' - continua il comma 128 - il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo". Il comitato esercita addirittura "le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all'articolo 501". Anief, che "non si e' mai opposta a priori alla valutazione del personale, a patto che prima si adeguassero gli stipendi almeno al costo della vita e che si introduca un modello valutati equo e trasparente, reputa questa cervellotica composizione del comitato di valutazione dei docenti, davvero pericolosa - sottolinea -: il rischio che si corre e' quello di incorrere un giudizi nei confronti degli insegnanti poco efficaci e completi, condizionati dalla discrezionalita' e dall'inevitabile inesperienza che un giovane studente puo' avere nel proporre la sua idea sugli insegnanti del proprio istituto".
Img press: La riforma dei paradossi, l'operato dei docenti valutato da studenti 15enni
Scuola Press: La riforma dà peso al parere degli studenti: valuteranno pure i prof
Teleborsa: Scuola, il paradosso della riforma: docenti giudicati da studenti 15enni
Virgilio: Scuola, il paradosso della riforma: docenti giudicati da studenti 15enni
Il Manifesto: Scuola, il PD blinda il "super preside"
Quotidiano di Sicilia: Polemiche per il comma 128 del ddl #BuonaScuola
Rassegna stampa su Riforma a vele spiegate verso l'approvazione finale, ma l'anno scolastico si aprirà all'insegna di disagi e caos
Italpress - SCUOLA: ANIEF "NUOVO ANNO SI APRIRÀ NEL CAOS"
ROMA (ITALPRESS) - "Il disegno di legge di riforma della scuola, approvato al Senato, e' giunto oggi in Commissione Istruzione alla Camera, dove e' prevista una verifica lampo del testo ed un'approvazione dell'aula di Montecitorio nei giorni immediatamente successivi al 7 luglio. Si procede, dunque, a ritmo serrato, senza alcun dialogo con le opposizioni politiche e, soprattutto, senza tenere conto della contrarieta' generale verso il provvedimento di riforma espressa in tutte le sedi possibili". Lo afferma in una nota l'Anief.
"Governo e Parlamento si apprestano quindi a votare il ddl a testa bassa, senza nemmeno rendersi conto del fatto che approvare il testo a luglio inoltrato comportera' notevoli disagi alle scuole pubbliche italiane. Non e' intenzione del sindacato creare falsi allarmismi, ma almeno nella prima parte del prossimo anno scolastico, si rischia davvero il caos organizzativo e didattico: all'interno di ogni istituto, un docente ogni cinque arrivera' infatti con almeno un mese di ritardo rispetto alla data di avvio delle lezioni - prosegue il sindacato -. Nelle province dove vi sono tante cattedre scoperte, l'attesa delle assunzioni, a tempo determinato e su organico potenziato, potrebbe avvenire in autunno inoltrato. Il disegno di legge approvato dall'aula Palazzo Madama, in questo momento 'blindato' alla Camera, prevede infatti che entro il 15 settembre 2015 si proceda solo alle immissioni in ruolo sui meno di 20mila posti vacanti considerati dal Miur oggi gia' liberi (anche se dovrebbero essere molti di piu') e su quelli che diventeranno tali a seguito dei prossimi pensionamenti: in tutto si dovrebbe trattare di circa 50mila degli oltre 100mila posti da assegnare a tempo indeterminato tramite il piano di assunzione straordinario previsto dalla stessa riforma. Mentre l'assegnazione delle cattedre su posto disponibile, ma non vacante, sempre in base agli organici predisposti dal Miur, avverra' almeno un mese dopo". "Approvare il disegno di legge di riforma attorno al 10 luglio - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal - comportera' una 'penale' non indifferente, perche' nella scuola per avviare le complesse operazioni di reclutamento occorrono dei tempi tecnici molto lunghi. Per questo prevediamo dei giorni difficili per le nostre scuola, ancor di piu' perche' a meta' settembre non saranno state espletate ancora le 50mila immissioni in ruolo da assegnare agli istituti e le 100mila assunzioni annuali sino al 30 giugno. Di fatto, col nuovo anno un docente su cinque non sapra' ancora che sede dovra' ricoprire".
"Si tratta di assenze particolarmente gravi - continua il sindacalista Anief-Confedir-Cisal - perche' si faranno sentire non poco nei giorni di insediamento degli organi collegiali, formazione delle classi, avvio della contrattazione d'Istituto, di programmazione di attivita' didattiche e progettuali fondamentali per ogni scuola. A completare il modello di gestione all'insegna dell'incoerenza, c'e' anche la concreta possibilita' che le 50mila assunzioni su organico potenziato, possano avvenire ledendo le regole degli atti pubblici: le nomine giuridiche, infatti, e' notizia di questi giorni, risulta che avverranno tramite posta certificata, la Pec. Ecco perche' l'Anief - conclude Pacifico - smentisce il Governo quando dice che il prossimo anno iniziera' in modo regolare".
Repubblica.it: Scuola, riforma già alla Camera ma non eviterà il caos a settembre
Tecnica della Scuola: L'anno scolastico si aprirà all'insegna di disagi e caos
Qui Finanza: Scuola, riforma già alla Camera ma non eviterà il caos a settembre
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Rassegna stampa su Il Governo promette a breve il rinnovo dei contratti pubblici, ma per tanti dipendenti statali gli aumenti di stipendio potrebbero non arrivare
Italpress - P.A.: ANIEF "PER TANTI STATALI AUMENTI POTREBBERO NON ARRIVARE"
ROMA (ITALPRESS) - "In un paese come l'Italia dove si continuano a varare leggi e riforme colme di errori e di norme incostituzionali, le sentenze dei tribunali diventano fondamentali per ristabilire le regole su un piano di giustizia e di democrazia. Lo sa bene il Governo italiano, che tramite il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ha fatto sapere di avere intenzione di avviare, a fine estate, 'lo sblocco dei contratti del pubblico impiego'. Anche se il titolare della P.A. tenta di riparare il danno prodotto dallo Stato negli ultimi sei anni, ammettendo di aver 'sbagliato' e di puntare ora su una 'direzione che avevamo gia' intrapreso', il cambio di marcia dell'Esecutivo e' arrivato solo a seguito della pronuncia da parte della Consulta di considerare illegittimo il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici". Lo afferma in una nota l'Anief. "Il tema - scrive oggi la rivista Orizzonte Scuola - e' diventato priorita', dato che gli impiegati coinvolti sono 3,3 milioni con un costo che potrebbe aggirarsi intorno a 5-7 miliardi di euro". La rivista specializzata sottolinea, tuttavia, che "e' possibile che lo sblocco non avvenga per tutti gli impiegati allo stesso tempo e che si segua una tabella che gradualmente riporti le progressioni alla normalita'. Prima si partirebbe dagli stipendi piu' bassi". Per il sindacato, pero', "una decisione del genere, la volonta' di applicare gli aumenti ai dipendenti pubblici in modo diseguale, non e' accettabile". "Si tratterebbe di un'operazione discriminatoria - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal – che farebbe perdurare milioni di stipendi ben al di sotto degli aumenti del costo della vita. Siamo pronti a contrastare legalmente questo modo di procedere, sollevandolo per mancata legittimita' costituzionale. E rivendicando, all'interno del ricorso, anche la restituzione delle somme relative al blocco dell'indennita' di vacanza contrattuale che, avviata nel 2008, e' stata addirittura procrastinata sino al 2018 attraverso l'ultima Legge di Stabilita', la 190/2014".
Lente Pubblica: Scuola: a Settembre le risorse per effetto dello sblocco contratti?
Scuola Press: PA, in arrivo il rinnovo contrattuale ma per molti senza aumenti
Roma Daily news: SCUOLA, A RISCHIO GLI AUMENTI DI STIPENDIO PER GLI STATALI
Lente Pubblica: ANIEF: per tanti dipendenti statali nessun aumento?
Effemeride: Pensioni: Pacifico (Anief, Confedir), 'illegittimo il decreto sui rimborsi'