Pubblichiamo alcuni articoli sull'approvazione definitiva del testo della riforma il 7 luglioin Aula, si allargano le adesioni alla protesta in Piazza Montecitorio. Pensioni, il Pd apre gli occhi: bisogna rivedere la legge Fornero, con le nuove norme le donne lascerebbero il lavoro a 70 anni e ancora, con la riforma i presidi si trasformeranno in maghi: per ridurre le classi numerose, aumenteranno gli alunni di altre classi.
Rassegna stampa su Il 7 luglio il testo di riforma in Aula per l'approvazione definitiva, si allargano le adesioni alla protesta in Piazza Montecitorio
ANSA - Scuola: ddl; Anief in piazza il 7 luglio per dire "no"
(ANSA) - ROMA, 3 LUG - Si allarga la rosa di partecipanti alla manifestazione unitaria in Piazza Montecitorio a Roma, prevista per martedì prossimo, 7 luglio, per dire "no" al disegno di legge di riforma della scuola: anche l'Anief aderisce alla protesta. "Nello stesso giorno in cui il blindatissimo testo del disegno di legge 1934 arriverà in Aula per l'approvazione definitiva, organismi di settore, sigle sindacali, rappresentative e non, confederali e autonome, si sono tutti dati appuntamento nella piazza antistante al Parlamento, dove ribadiranno il loro no al ddl: un condensato di norme incostituzionali, che la gran parte di addetti ai lavori, a iniziare dai docenti, ha da tempo chiesto di ritirare". "Il voto finale alla Camera sul disegno di legge di riforma, previsto di lì a poco, porrà il sigillo a quello che è un vero e proprio attentato alla scuola pubblica. Per questo - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - invitiamo tutti i nostri iscritti, i docenti, gli amministrativi, i tecnici, gli ausiliari, precari e di ruolo, che vogliono solo tutelare il futuro della scuola pubblica, a unirsi alla protesta contro il progetto 'La Buona Scuola', gradito solo dal premier Renzi e dalla sua maggioranza di Governo".
Qui Finanza: Scuola, sindacati in piazza contro la riforma senza modifiche
Orizzonte Scuola: L'ANIEF contro l'approvazione del DDL Scuola: il 7 luglio tutti in piazza a Roma
Scuola Press: Sindacati in piazza contro la riforma senza modifiche
Teleborsa: Scuola, sindacati in piazza contro la riforma senza modifiche
Italpress - SCUOLA: ANIEF "SI ALLARGA PROTESTA CONTRO DDL"
ROMA (ITALPRESS) - Si allarga la rosa di partecipanti alla manifestazione unitaria a Piazza Montecitorio a Roma, prevista per martedi' prossimo, 7 luglio, per dire no al disegno di legge di riforma della scuola: nello stesso giorno in cui il blindatissimo testo del disegno di legge 1934 arrivera' nell'aula della Camera per l'approvazione definitiva, a ridosso dell'entrata della Camera dei Deputati "saranno presenti tutti i movimenti, i sindacati, le associazioni e i liberi cittadini che hanno a cuore le sorti del sistema d'istruzione italiano - spiega l'Anief in una nota -Organismi di settore, sigle sindacali, rappresentative e non, confederali e autonome, si sono tutti dati appuntamento nella piazza antistante al Parlamento, dove ribadiranno il loro no anche in occasione del ritorno alla Camera del ddl: un condensato di norme incostituzionali, che la gran parte di addetti ai lavori, ad iniziare dai docenti, ha da tempo chiesto di ritirare". "Il voto finale alla Camera sul disegno di legge di riforma, previsto di li' a poco, porra' il sigillo a quello che e' un vero e proprio attentato alla scuola pubblica - sottolinea Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal -: per questo invitiamo tutti i nostri iscritti, i docenti, gli amministrativi, i tecnici, gli ausiliari, precari e di ruolo, che vogliono solo tutelare il futuro della scuola pubblica, ad unirsi alla protesta contro il progetto 'La Buona Scuola', gradito solo dal premier Renzi e dalla sua maggioranza di Governo". "Per tutti, l'appuntamento in difesa della scuola pubblica e' in Piazza Montecitorio, il 7 luglio alle ore 17.00. Per tentare sino all'ultimo istante di convincere i parlamentari a fermare il piu' contestato progetto di riforma della scuola, da quando esiste - conclude Pacifico - la repubblica italiana".
Repubblica.it: Scuola, sindacati in piazza contro la riforma senza modifiche
Rassegna stampa su Pensioni – Il Pd apre gli occhi: bisogna rivedere la legge Fornero, con le nuove norme le donne lascerebbero il lavoro a 70 anni
ITALPRESS - PENSIONI: ANIEF 'PD APRE GLI OCCHI: BISOGNA RIVEDERE LA LEGGE FORNERO'
ROMA (ITALPRESS) -" E' giunto sui banchi del Parlamento il malcontento per l'eccessiva elevazione dei requisiti per andare in pensione. A chiedere un intervento legislativo celere, per riparare i danni prodotti dalla riforma Monti-Fornero, e' stata in queste ultime ore l'onorevole Maria Luisa Gnecchi, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, che parlando del decreto approvato alla Camera per la riforma delle pensioni, ha chiesto ai colleghi parlamentari di lavorare 'tutti insieme Camera, Senato e Governo' per 'correggere le attuali distorsioni del sistema che, senza nessun intervento, permetterebbe a quasi tutte le donne di andare in pensione solo a 70 anni'". Lo afferma l'Anief in una nota.
"Uno dei comparti lavoratovi particolarmente penalizzato dall'eccessiva richiesta di anni di copertura previdenziale e innalzamento dell'eta' anagrafica e' proprio la scuola. Dove oltre l'80 per cento di dipendenti sono donne. Le stesse donne che sino agli anni Novanta potevano lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57 di eta' (raggiungendo l'allora 'Quota 92'), senza particolari decurtazioni, sono destinate a rimanere al lavoro sino alle soglie dei 70 - aggiunge il sindacato -: per accedere alla pensione di vecchiaia, gia' quest'anno occorreranno 66 anni e 3 mesi; il prossimo anno e sino a tutto il 2018, nel pubblico impiego il limite imposto diventera' di 66 anni e 7 mesi; nel 2019 si passera' a 66 anni e 11 mesi. La 'stretta' non ha risparmiato la pensione anticipata: oggi, sempre per le donne, bisogna aver accumulato qualcosa come 41 anni e 6 mesi di anzianita' contributiva. E anche questo tetto 'minimo' di requisiti e' destinato a crescere, assieme all'aspettativa di vita. Come se non bastasse l'accesso ritardato alla pensione, i nuovi sistemi di calcolo - l'entrata a regime del 'contributivo' al posto del piu' favorevole 'retributivo' - porteranno assegni di quiescenza sempre piu' bassi. In certi casi ridicoli, perche' davvero vicino alla pensione sociale. Si tratta di una vera ingiustizia, perche' ai contributi versati non corrispondera' il corrispondente assegno di pensione. E per sanarla si sta facendo largo l'ipotesi di introdurre un'altra ingiustizia: la decurtazione della pensione, anche con penalizzazioni a due cifre".
Scuola Press: Docenti in pensione a 70 anni, anche il Pd ammette l'errore
Rassegna stampa su Con la riforma i presidi si trasformeranno in maghi: per ridurre le classi numerose, aumenteranno gli alunni di altre classi
ITALPRESS- SCUOLA: ANIEF "CON RIFORMA PRESIDI SI TRASFORMERANNO IN MAGHI..."
ROMA (ITALPRESS) - "Altro che 'Buona Scuola': ogni giorno che passa, dagli oltre 200 commi del disegno di legge n. 1934 approvato al Senato la scorsa settimana, spuntano incongruenze, norme illegittime e orientate al risparmio. Tra queste, figura senz'altro il comma n. 83, che da' facolta' al dirigente scolastico, 'nell'ambito dell'organico dell'autonomia assegnato e delle risorse, anche logistiche, disponibili', di ridurre 'il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualita' didattica anche in rapporto alle esigenze formative degli alunni con disabilita''". Lo afferma in una nota l'Anief.
"Sin qui, nulla da eccepire: la riduzione del numero di alunni per classe e' un obiettivo fondamentale per migliorare la didattica, soprattutto laddove sono presenti allievi in numero maggiore ai tetti stabiliti sia per favorire il diritto di studio, sia per attenersi alle norme sulla sicurezza - prosegue il sindacato -. Con stupore, pero', leggendo la Relazione Tecnica al ddl n. 1934, scopriamo che 'la possibilita' di ridurre il numero degli alunni per classe dovra', parimenti, nel rispetto del limite sulla dotazione organica prevista, comportare un aumento di tale limite nelle altre classi'. In pratica, una eventuale riduzione di alunni, verra' compensata con un incremento di altri alunni in classi diverse".