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Rassegna stampa - Dal 2016 in cattedra i docenti senza abilitazione e Pensioni blocco illegittimo 20% al fisco

Pubblichiamo alcuni articoli sui docenti che dal 2016 in cattedra senza abilitazione e su Pensioni, il Governo aggira due volte la sentenza della Consulta sul blocco illegittimo 20% al fisco.

 

Rassegna stampa su Dal 2016 in cattedra i docenti senza abilitazione

ANSA - Scuola: Anief, da 2016 in cattedra prof senza abilitazione
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - Dal 2016 in cattedra "saliranno anche docenti senza abilitazione: a sceglierli e a valutarli saranno i presidi che ne sanno meno di loro". A lanciare l'allarme è l'Anief ricordando che la riforma della scuola prevede che dal 2016, quando entreranno in scena gli organici potenziati "il capo d'istituto potrà andare a 'pescare' i candidati a lui più congeniali anche se solo in possesso del titolo di studio". Sottolineando che per il ministro Giannini "questo significa uscire dalle griglie della didattica contabile", il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, si chiede "qual è il filo conduttore, se c'è, che ha portato a certe scelte così incoerenti". "Prima l'abilitazione si reputa necessaria per partecipare al concorso a cattedra, penalizzando i giovani laureati. Poi, però, si svincolano le abilitazioni dalle classi di concorso, producendo un bel danno non solo ai candidati docenti, ma anche - conclude Pacifico - alla didattica: gli alunni saranno le prime vittime di questo pasticcio. E si metteranno molti docenti in condizioni di disagio, perché saranno obbligati a insegnare materie che conoscono non certo a fondo. E a giudicarli chi sarà? Una commissione tutt'altro che all'altezza, composta anche da studenti quattordicenni". (ANSA).

Italpress - SCUOLA:ANIEF"DA 2016 DOCENTI VALUTATI DA PRESIDI CHE SANNO MENO DI LORO"
ROMA (ITALPRESS) - "Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, continua a pontificare la riforma della scuola: nel farlo, in compenso, sta svelando giorno dopo giorno la cinica filosofia che sottende alla formulazione del testo di Legge 107/2015. Una delle sue ultime esternazioni riguarda la collocazione all'uso, si potrebbe dire, dei docenti. I quali, gia' dal prossimo anno scolastico verranno messi in cattedra non piu' solo sulla base dell'effettiva esperienza profusa dietro la cattedra, avvalorata da esperienze magari pluriennali e abilitazione all'insegnamento, ma, all'occorrenza, secondo il volere del dirigente scolastico". Lo afferma l'Anief in una nota. "Il capo d'istituto, infatti, a partire dal 2016, quando entreranno in scena gli organici potenziati - prosegue il sindacato -, potra' andare a 'pescare' i candidati a lui piu' congeniali anche se privi di abilitazione, quindi solo in possesso del titolo studio. 'La riforma e' un cambiamento culturale – ha detto il ministro -, perche' noi proponiamo alla scuola italiana di diventare autonoma, e questo significa uscire dalle griglie della didattica contabile, in cui si conta un'ora in piu' o un'ora in meno, della didattica solo frontale, degli insegnanti incardinati nelle materie'. Inoltre, Giannini sostiene che 'il cambiamento spaventa sempre tutti, soprattutto chi non vuole valutare ed essere valutato', ma e' tempo di superare la 'didattica contabile'".

Virgilio: Scuola, dall'anno prossimo niente più garanzie sulla preparazione dei docenti

Agenparl: Scuola, Anief: Dal 2016 in cattedra i docenti senza abilitazione

Orizzonte Scuola: Riforma scuola. Anief: dal 2016 in cattedra docenti senza abilitazione valutati da presidi che ne sanno meno di loro

Repubblica.it: Scuola, dall'anno prossimo niente più garanzie sulla preparazione dei docenti

Img press: Dal 2016 i docenti in cattedra senza abilitazione

Teleborsa: Scuola, dall'anno prossimo niente più garanzie sulla preparazione dei docenti

 

Rassegna stampa su Pensioni: il Governo aggira due volte la sentenza della Consulta sul blocco illegittimo 20% al fisco

Askanews - Anief-Confedir-Cisal: Governo beffa pensionati, 20% bonus al fisco
"Ricorreremo in tribunale"

Roma, 21 lug. (askanews) - "Il Governo aggira due volte la sentenza della Consulta sul blocco illegittimo dell'indicizzazione delle pensioni: prima restituisce solo un misero forfait e ora si scopre che i beneficiare dovranno pure ridare indietro il 20% al fisco". E' quanto denuncia Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal). "Cronaca d'un sistema ormai al collasso - dice - da uno studio del sindacato emerge che lo Stato non solo darà indietro ai pensionati una piccola parte di quanto non corrisposto illegittimamente negli anni 2012 e 2013, ma anche che poi recupererà una bella fetta del rimborso attraverso una iper tassazione. Il bonus doveva essere distribuito in proporzione a quanto indebitamente trattenuto. Mentre è stata scelta la via dell'assegnazione di un importo una tantum, senza possibilità di consolidare in misura piena gli arretrati non percepiti. E ora ci mancava la beffa. Il sindacato non ha scelta: contro questa doppia penalizzazione dei pensionati ricorrerà in tribunale".

 

PENSIONI: ANIEF "GOVERNO AGGIRA DUE VOLTE SENTENZA CONSULTA" ROMA (ITALPRESS) - "Il Governo aggira due volte la decisione della Corte Costituzionale, che attraverso la sentenza n. 70/2015 del 30 aprile scorso ha stabilito l'illegittimita' del blocco delle perequazioni sulle pensioni disposto dal Governo Monti nel 2011". Lo afferma in una nota l'Anief. "Se per la Consulta e' illegittima la decisione di non rivalutare gli assegni pensionistici del 2012 e 2013 superiori ai 1.450 euro lordi mensili, ponendo centinaia di migliaia di pensionati italiani nelle condizioni di vantare un credito nei confronti dello Stato Italiano, l'attuale Esecutivo prima e' corso ai ripari approvando il decreto legge 65/2015, Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR(15G00081) (GU Serie Generale n.116 del 21-5-2015) - spiega il sindacato -, che portera' nelle tasche dei pensionati vessati solo una somma irrisoria rispetto al maltolto; ora si scopre anche che quei soldi saranno iper-tassati al 20%. Violentando quindi doppiamente quanto espresso dai giudici, che hanno ribadito che occorre necessariamente e sempre associare le retribuzioni, anche se differite, al costo della vita. Le somme saranno corrisposte  esclusivamente ai pensionati danneggiati che percepiscono un assegno di quiescenza compreso tra le 3 e le 6 volte il trattamento minimo, quindi tra 1.500 e 3mila euro circa lordi al mese (che corrispondono ad un range che va 1.200 e 2.400 euro circa, al netto delle tasse). Al contrario, i pensionati che
percepiscono un assegno Inps superiore ai 3mila euro lordi, non vedranno incrementare il loro assegno mensile nemmeno di un centesimo".

Corriere Adriatico: Pensioni, sindacati infuriati: "Il decreto sui rimborsi è una doppia beffa"

Il Diario del Lavoro: Anief-Confedir-Cisal: governo beffa pensionati, 20% bonus al fisco

Il Messaggero – Economia & Finanza: Pensioni, sindacati infuriati: "il decreto sui rimborsi è una doppia beffa"

Effe Meride: Pensioni: Pacifico, 'il decreto sui rimborsi è una doppia beffa'

Yahoo Notizie: Anief-Confedir-Cisal: Governo beffa pensionati, 20% bonus al fisco

Teleborsa: Pensioni, sindacati infuriati: "il decreto sui rimborsi è una doppia beffa"

Contatto news: Pensioni, le ultime novità su rimborsi pensioni al 21 luglio 2015

Qui Finanza: Pensioni, sindacati infuriati: "il decreto sui rimborsi è una doppia beffa"