Comunicato Stampa Commissione VII – 5 aprile 2011
“Fisioterapia. Voto favorevole del Pd perché l'equipollenza alle scienze motorie abroga una norma iniqua.”
░ Alcuni passaggi della dichiarazione del senatore del Pd A. Rusconi.
Finalmente si raggiunge l'obiettivo di abrogare l'articolo I-septies del decreto legge 5 dicembre 2005 n.250, in materia di equipollenza di diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia. Ma oltre questa considerazione, rimane la delega al Governo per un nuovo provvedimento, entro i prossimi nove mesi, per l'accesso dei laureati in scienze motorie alle facoltà di fisioterapia di cui non avvertivamo alcuna necessità. Questo nuovo provvedimento produrrà inutili illusioni in giovani laureati, che invece avrebbero diritto a posti di lavoro veri nella scuola italiana, la più povera di attività fisiche e sportive in Europa; inoltre, susciterà confusione per l'accesso alle facoltà a numero chiuso di fisioterapia. Ci sono migliaia di giovani che aspettavano progetti e proposte serie per realizzarsi professionalmente: per fare questo occorreva non tagliare risorse sulla scuola, come invece è stato fatto sistematicamente in questi tre anni. Auspico che il Governo non pensi di rispondere a queste giuste attese con inutili illusioni. Nonostante questo, abbiamo confermato il voto positivo, perché finalmente abroga la norma iniqua del febbraio 2006.
Comunicato Stampa Anffas Onlus. – 6 aprile 2011
“Non rubate le caramelle ai bambini”
░ L’ Anffas aderisce alla mobilitazione contro il taglio del Fondo Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. Riportiamo passi del comunicato sottoscritto da importanti associazioni che si occupano di minorenni.
Il Governo italiano ha tagliato il 10% delle risorse economiche per il Fondo Nazionale Infanzia ed Adolescenza rivolto alle 15 più grandi città del nostro Paese…., il quale nel 1998 ammontava a 48.340.366 € e, senza aggiornamenti negli anni, è via via diminuito fino ad arrivare nel 2009 e nel 2010 a 43.451.357 €. La Legge di Stabilità 2011-2013 ha ulteriormente rivisto al ribasso il Fondo, assegnando ad esso 40 milioni di € all'anno . Erano meno di prima ma almeno, si pensava, erano confermati per un triennio, quindi meglio meno fondi ma stabili che niente. E invece no! Ecco applicato un altro taglio del 10% . Il Fondo infatti, sceso ancora all'inizio del 2011 sotto la cifra definita in Legge di Stabilità, adesso viene ridotto a 35 milioni : quasi 10 milioni in 3 anni , con l'ultimo taglio senza comunicazioni, in modo lineare… l'infanzia e l'adolescenza sono una categoria implicitamente debole ; tagliare una cifra piccola in senso assoluto rispetto al bilancio dello Stato (4 milioni) ma significativa per le Città comprese nel Fondo è poco consono ad un Paese con una evidente crisi educativa e che, tra l'altro, proprio quest'anno dovrebbe "celebrare" i 20 anni dell'approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (ratificata dal nostro Parlamento con la Legge 176 del 27 maggio 1991). …
www.personecondisabilita.it– 7 aprile 2011
“Dote scuola: stanziati i fondi per l’anno scolastico 2011 – 2012”
░ Riportiamo alcuni passaggi della nota - reperibile nel sito citato che cura l’informazione sulla disabilità in Lombardia – che dà notizia dello stanziamento, dalla Regione dei fondi per la dote scuola.
Sono stati stanziati dalla Regione Lombardia i fondi per il sistema dote scuola destinato ai servizi di istruzione e formazione professionale per il prossimo anno. Anche quest'anno i fondi sono rivolti agli alunni residenti in Lombardia, iscritti e frequentanti corsi a gestione rdinaria presso le scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie superiori, paritarie e statali o presso Istituti di formazione professionale. Le famiglie, quindi, potranno accedere a buoni scuola o ai Componenti "Sostegno al reddito" di importo variabile in relazione al proprio indicatore reddituale o ISEE ed all'ordine e grado di scuola frequentata. Confermata, inoltre, anche la Dote - Componente "Merito" per gli alunni che concluderanno l'anno scolastico 2010/2011 con una valutazione eccellente e con determinati requisiti di reddito. Per chi concluderà il quinto anno della scuola secondaria superiore riportando la valutazione di 100 e lode verrà riconosciuta la Dote indipendentemente dal reddito. Resta invariata la possibilità per gli alunni con disabilità iscritti e frequentanti scuole paritarie e statali che applicano una retta di iscrizione e frequenza di richiedere una Dote pari ad € 3.000.00 , per le spese connesse al personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno, indipendentemente dall'indicatore reddituale. Inoltre, se l'ISEE è inferiore o uguale ad € 15.548,00, verrà
riconosciuto un Buono Servizi Scolastici, di valore variabile in relazione all'ordine e grado di scuola frequentata. Infine, viene prevista una Dote fino ad € 7.500,00 per quegli stessi alunni che, concluso il primo ciclo di studi, accedano alla prima annualità di un percorso personalizzato presso una istituzione formativa accreditata. Sarà comunque possibile presentare domanda per gli alunni disabili che avranno accertata la propria situazione oltre i termini previsti. Le modalità operative saranno pubblicate su www.dote.regione.lombardia.it
Liberazione – 8 aprile 2011
“Quei quiz senza alcun valore scientifico, spesso incomprensibili, che costano più di 80 milioni”
░ Perplessità e critiche, sulle ormai prossime prove Invalsi, ne abbiamo pubblicate tante - alcune le abbiamo espresso noi dell’ANIEF (sia di carattere docimologico, sia di carattere sindacale), altre ne abbiamo riportato, formulate da professori coinvolti nella procedura valutativa – ma una stroncatura così netta (nulla salva) non è frequente. Ne è autore Gennaro Loffredo, presidente Associazione Scuola, Università, Ricerca.
Fra poco più di un mese – mentre il nostro presidente del Consiglio pensa a come sfuggire al giudizio della Magistratura… - le scuole italiane … saranno giudicate dalla ministra dell’istruzione attraverso le prove Invalsi… A metà maggio, le bambine e i bambini – le ragazze ed i ragazzi, saranno oggetto di una serie di test di valutazione predisposti da eminenti pedagogisti dell’Invalsi… La cosa non è stata digerita affatto bene dalle scuole. E a ragione. Le delibere dei collegi dei docenti che bocciano l’iniziativa della ministra Gelmini si moltiplicano e le sperimentazioni messe in atto in alcune città sono andate fallite. … Per le prove Invalsi si spenderanno oltre 80 milioni di euro… Il dibattito nel Paese è acceso e bisogna fare chiarezza dicendo che le prove Invalsi non hanno il carattere prescrittivo della obbligatorietà. Esse sono state comunicate alle scuole da semplici direttive ministeriali, e non se ne trova traccia in alcuna normativa assunta a rango di legge. Neanche nella L.53 della Gelmini. Dove all’articolo 3 si ribadisce che la valutazione è assoluta prerogativa dei docenti…. Sono prove, test a quiz… senza alcuna oggettività dal punto di vista scientifico. Spesso incomprensibili agli stessi docenti, come è accaduto con le prove destinate alle scuole medie, l’anno corso. Calate dall’alto senza programmi nazionali cui fare riferimento, senza conoscenza alcuna della situazione di partenza di ciascun alunno, del grado di emotività, delle relazioni insegnamento/
apprendimento in atto, del rapporto numerico alunni/docente, del contesto sociale in cui opera la scuola, dell’ambiente di apprendimento, della presenza in classe di alunni con disabilità…
Il Sole 24Ore – 9 aprile 2011
“I giovani nelle piazze d’Italia”
░ La protesta è appoggiata dalla Cgil e dai partiti dell’opposizione; la Comunità episcopale italiana invia il saluto ai manifestanti. Lo slogan, molto efficace: “Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta”.
Precari, disoccupati, popolo delle partite IVA, ma anche studenti, stagisti, ricercatori, free lance. In miglia oggi scenderanno in piazza in molte città d’Italia…. Nata dal passaparola tra la generazione precaria, e dal tam tam sulla rete, la giornata dei precari ha trovato appoggi nel sindacato e nella politica…. I precari chiedono un Paese diverso “che permetta a tutti di studiare, di lavorare di inventare… Sono oltre 2 milioni i Neet, in Italia, cioè i giovani che non studiano, non lavorano, non si formano; sfiora il 30% la disoccupazione giovanile.
Il Messaggero – 11 aprile 2011
“Assorbire i precari e non farne più”
░ Alcuni passaggi della lettera inviata al quotidiano dalla Gelmini.
“Fin dall’inizio del mio mandato ministeriale… ho affrontato il problema del precariato nella scuola, ereditato dalle precedenti legislature e determinato da scelte politiche irresponsabili…. Non potendo continuare a considerare la scuola un ammortizzatore sociale, la prima cosa che abbiamo fatto è stata di evitare l’insorgere di altro precariato… Le Università non potranno attivare corsi di laurea per l’insegnamento con una quantità di iscritti superiore ai posti vacanti. Allo stesso tempo, ci siamo preoccupati di adottare i provvedimenti necessari per aiutare gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento a cui non è stato rinnovato il contratto dell’anno precedente… In ogni caso, tutti saranno immessi in ruolo nel giro di 7 o 8 anni, in virtù della dinamica dei pensionamenti che determina circa 30mila posti vacanti l’anno. Dall’altra parte, mi sono occupata di quelle riforme e di quei provvedimenti che hanno l’obiettivo di contrastare la precarietà nel mondo del lavoro. Mi riferisco alla riforma dell’istruzione tecnica e professionale, all’introduzione degli istituti tecnici superiori e alla riforma dell’università. I dato del mercato del lavoro registrano un’asimmetria tra i percorsi formativi e i fabbisogni delle imprese. Non è possibile accettare il paradosso di una disoccupazione giovanile che si aggira attorno al 29%, e la mancanza di 130 figure tecniche richieste dalle imprese…. La precarietà si può contrastare attraverso una vera integrazione tra scuola e lavoro, come prevede il progetto “Italia 2020:piano di azione per l’occupabilità dei giovani” elaborato con i ministri Sacconi e Meloni. Occorre valorizzare la formazione svolta presso l’azienda e riconoscere pragmaticamente la valenza formativa del lavoro. Per questo motivo diamo centralità al contratto di apprendistato, quale contratto di primo impiego, utile anche all’assolvimento dell’obbligo d’istruzione per conseguire una qualifica professionale…”.
Il Sole 24Ore – 11 aprile 2011
“Un social network per le scuole”
░ Con “eTwinning”, insegnanti e alunni di Paesi diversi studiano insieme su internet:in Europa, oltre 90mila istituti partecipano on line.
… il programma europeo eTwinning coinvolge oltre 90mila scuola in tutta Europa per la realizzazione di partership che utilizzano la rete per portare avanti progetti di rilevanza pedagogica. Insegnanti e studenti scambiano informazioni e condividono materiale didattico, si confrontano e sviluppano progetti. Tutto rigorosamente on line. Le collaborazioni possono avvenire per una stessa materia o riguardare discipline trasversali attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione…. Per ricercare gemelli europei è necessario registrarsi sul portale “www.etwinning.net” e ottenere le credenziali… Una volta organizzato un partenariato, verrà messo a disposizione un “TwinSpace” da usare per lavorare insieme, disponibile dal desktop al quale si accede quando si effettua il login…. Il primo passo per partecipare è la registrazione. E’ necessario che nella scuola vi sia un soggetto (di solito un insegnante) che voglia istituire un gemellaggio elettronico con un’altra scuola in Europa. Questa persona dovrà visitare il portale eTwinning “www.etwinning.net” e cliccare su registrazione fornendo alcune informazioni, come i dati della scuola e le preferenze riguardo al gemellaggio… Per organizzare un partenariato eTwinning è necessario stabilire un argomento e trovare un partner… Un modo semplice per trovare i partner per un progetto è quello di usare “TwinFnder”… I premi europei vengono assegnati alle scuole che hanno portato avanti progetti di qualità particolarmente alta, rientranti in diverse categorie tra cui collaborazione scolastica, innovazione pedagogica e risorse digitale.
Domani [Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.]– 11 aprile 2011
░ Questa nota è stata in precedenza pubblicata in “Europa - Inchieste - La mia Scuola”. Vincenzo Brancatisano vi preannuncia un documento che svelerebbe la debolezza delle armi ministeriali a fronte delle ripetute condanne subite dal Miur e dei risarcimenti shock.
I parlamentari berlusconiani stanno preparando lo sgambetto ai precari della scuola, ma le loro armi sono spuntate… Pensatori ed esperti scolastici dell’ultima ora cominciano ad affollare le colonne dei giornali con toni che diventano … si dicono frastornati per il destino delle casse pubbliche dopo che hanno fatto leggi e leggine capaci di garantire a loro lauti stipendi per il loro presente e pensioni di cospicua entità per il (sempre) loro futuro. Il vicepresidente Pdl della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola…. denuncia il pericolo di una debacle delle finanze dello Stato italiano. Il giudice di Siena (ma noi aggiungiamo quello Livorno), si allarma il deputato, avrebbe “ordinato, in pratica, la stabilizzazione dei ricorrenti che avevano già compiuto (da idonei) una lunga trafila nella scuola… c’è da sperare – insiste Cazzola – che tali sentenze siano corrette negli ulteriori gradi di giudizio…. Da sempre l’organizzazione del lavoro nella scuola richiede di utilizzare personale straordinario per far fronte alle supplenze, alle sostituzioni e quant’altro”…. Cazzola dovrebbe però preoccuparsi che la mancata stabilizzazione del precario dev’essere controbilanciata e giustificata con un molto lauto risarcimento del medesimo lavoratore perché così impongono le norme italiane (decreti legislativi 165 e 368/2001) e quelle comunitarie. Non si capisce dove possa rinvenirsi l’interesse dello Stato ad avere un precario stabile e super indennizzato invece che un lavoratore di ruolo su quello stesso posto, pagato in maniera “normale”. Eppure, stanno preparando un blitz alla Camera…: “un emendamento alla legge comunitaria”, spiega il nostro. … Norme comunitarie che, secondo il Servizio Studi della Camera, “sono state recepite nell’ordinamento nazionale con il d.lgs. 9 luglio 2003, n. 216, recante disposizioni volte all’attuazione della parità di trattamento tra le persone per quanto concerne l’occupazione e le condizioni di lavoro…
Siamo di fronte, dunque, a un’interpretazione “autentica” del problema. Stiamo cioè dicendo che lo “stesso” Parlamento ha già interpretato la problematica in senso favorevole ai precari.
Domani [Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.]– 11 aprile 2011
░ In questa nota già pubblicata in Quali riforme? - Società - Italia,Paolo De Gregorio esprime i seguenti convincimenti: Chi scappa da guerre e fame aiuta la destra razzista perché l’Italia trasforma i migranti nelle braccia usa e getta e in una minaccia politica che affonda anziani e generazioni dalla scarsa cultura nell’oscurantismo delle piccole patrie. Neanche il buonismo e i calcoli economici risolvono i problemi.
Vi sono due eventi primari, indiscutibili, che hanno caratterizzato il fenomeno della immigrazione da vent’anni a questa parte: uno è quello di aver costituito un esercito di riserva a disposizione dei datori di lavoro che ha determinato il costante arretramento dei diritti dei lavoratori, l’altro è quello di aver portato buona parte delle classi popolari a votare per la destra, visto che il disagio provocato dalla immigrazione si è riversato sui quartieri popolari, così come la concorrenza tra i poveri per il lavoro… Il fenomeno della immigrazione nel suo complesso ha determinato un imbarbarimento nelle vita quotidiana, mentre da un punto di vista economico, con la perdita di molti mercati per la crisi, è diventano più un problema che una risorsa… Esso si può cominciare a definire profondamente irrazionale, favorevole nella sua gestione politica alla destra, funzionale alle mire espansionistiche di matrice islamica, ben visto dalla Chiesa cattolica che ha bisogno di masse di bisognosi e disperati. Non solo, il fenomeno migratorio priva delle migliori energie giovanili i paesi africani, con la scusa di essere dei profughi… Ho sentito a Rainews24 il presidente della regione Toscana, Franco Rossi, che pontificava sul fatto che siamo una grande nazione, dobbiamo accogliere tutti, e se non fosse per gli immigrati la Toscana sarebbe in declino per numero di abitanti e le concerie per i pellami senza personale, perché i toscani non vogliono fare più quel lavoro puzzolente e inquinante. Vorrei dire al presidente: l’Italia è una piccola nazione, sovrappopolata, con oltre il 30% di disoccupazione giovanile, con l’80% di territorio a rischio idrogeologico e di terremoti… Vi sono migliaia di onlus che prendono soldi da tutti, che in Africa non risolvono alcun problema, ma non ce ne è una soltanto che diffonda anticoncezionali e faccia educazione sessuale con l’esplicito obiettivo di ridurre drasticamente le bocche da sfamare. Non sarebbe ora di andare alla radice del problema e non subire gli effetti di una irresponsabilità riproduttiva alimentata dalle religioni e dalle tradizioni? Non riesco a vedere un’altra strada praticabile. In Africa sono quasi un miliardo (a fronte di 200 milioni di inizio ’900), le risorse alimentari diminuiscono per la desertificazione e non intervenire con la scienza e la ragione mi sembra una enorme crudeltà che apre a enormi sconvolgimenti e sofferenze.
ItaliaOggi – 12 aprile 2011
“I nuovi ITS sono pronti al decollo”
░ Gli istituti, che saranno finanziati dal Miur e dalle regioni, prevedono che il 30% dell’offerta formativa avvenga in azienda. I corsi (58, nelle 16 regioni proponenti) dovrebbero iniziare a settembre 2011. Si spera facilitino l’accesso al lavoro.
L’annunzio è stato dato nel corso della conferenza nazionale svoltasi lo scorso 30 marzo al Convitto nazionale di Roma. I cosi partiranno a settembre in varie regioni d’Italia… Già annunziati dalla legge Bersani, confermati dalla finanziaria 2007, gli Its sono stati ripresi nel 2008 nel piano industria 2015 dall’attuale governo Berlusconi. Insieme agli IFTS compongono la terza gamba dell’istruzione e della formazione tecnica… Ma non saranno un’altra scuola… Bisognerà descolarizzarli… la didattica…. dovrà fondarsi sull’esperienza concreta e su ambienti di apprendimento on line. Gli Its saranno quindi una cosa nuova, svolti per il 30% in azienda e condotti per il 50% da formatori presi direttamente dal mondo del lavoro…. Saranno finanziati per il 30% dalle Regioni. Un’offerta dei corsi nei campi delle tecnologie per l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, il benessere e la vita, il made in Italy, i beni culturali, l’informazione e la comunicazione… Gli Its nascono come fondazioni a cui partecipano le scuole (Itis), le imprese, le associazioni di categoria, gli enti pubblici, le università e i centri di ricerca. Con un’offerta formativa raddoppiata rispetto agli Ifts, istituiti con la legge 144/1999, rilasceranno il diploma di tecnico superiore, ma soprattutto promettono un accesso privilegiato al mondo del lavoro.
ItaliaOggi – 12 aprile 2011
“I permessi ? Sono un diritto insindacabile dei lavoratori”
░ L’Aran ha stabilito (Risposta a un quesito, emessa il 2 febbraio, prot. Aran 0002698/2011, prot. in uscita del 16 febbraio) che i dd.ss. non hanno potere discrezionale sulle richieste di permessi avanzate dai dipendenti. Antimo Di Geronimo ricapitola i termini della questione.
I permessi per motivi personali e familiari sono diritti. Il d.s., dunque, non può negarli, perché la relativa fruizione è sottratta alla sua discrezionalità. Lo ha spiegato l’Agenzia per la Rappresentanza delle pubbliche amministrazioni … agenzia che rappresenta il Governo in sede di contrattazione collettiva e che sottoscrive i contratti in suo nome…. La richiesta di permesso non è una semplice istanza rivolta alla P.A. ma la mera manifestazione della volontà di fruire di un diritto…. E’ con il contratto 2006 che i permessi per motivi personali e familiari vengono qualificati espressamente come diritti: “Il dipendente ha diritto, a domanda, nell’a.s., a tre giorni di permesso retribuito, per motivi personali o familiari”. Al rientro dal permesso, per documentare i motivi, è ammessa l’autocertificazione.
ItaliaOggi – 12 aprile 2011
“Sulla gravidanza difficile, la decisione spetta alle Asl”
░ Il Ministero del Lavoro e politiche sociali (nota n.15 del 16 marzo) chiarisce le regole sull’astensione del lavoro (articolo di Carlo Forte).
Per disporre il provvedimento di interdizione dal lavoro per gravidanza difficile, la Direzione provinciale del lavoro è vincolata all’esito dell’accertamento sanitario disposto tramite l’Azienda sanitaria locale competente per territorio. Trattandosi di un parere tecnico, la Direzione provinciale non può decidere in maniera difforme, ma se l’accertamento è stato disposto direttamente dalla scuola, anziché dall’Ispettorato del lavoro, la Direzione può chiedere un nuovo accertamento…. Il provvedimento finale dovrebbe essere comunque conforme all’esito dell’accertamento sanitario, sia che la direzione si astenga dal chiedere una nuova visita fiscale, sia che ritenga valida quella già effettuata. La reiterazione dell’accertamento è un ulteriore strumento posto a tutela del diritto alla salute della gestante.
Il Sole 24Ore – 13 aprile 2011
“Gradiatorie a pettine per tremila”
░ Il quotidiano dà conto del successo dell’ANIEF in ordine all’inserimento a pettine nella graduatoria a esaurimento.
Il Miur ha avviato la ristrutturazione delle GaE per inserire “a pettine”, tenendo conto dei punteggi acquisiti, circa 3mila precari che hanno chiesto l’iscrizione nelle liste diverse da quelle di provenienza. Lo ha comunicato ieri l’ANIEF, il sindacato che aveva promosso i ricorsi contro l’inserimento in coda e si era visto dare ragione dal Tar Lazio. A sboccare la situazione è stata la pressione del Commissario ad acta nominato dal Tar per vigilare su un’attuazione della sentenza che si è rivelata molto travagliata. Il Miur, infatti, in prima battuta, aveva sospeso la riscrittura delle graduatorie…. Mentre si attendono i nuovi interventi che dovrebbero blindare gli incarichi e gli ingressi in ruolo realizzati in base alle graduatorie censurate dalla Consulta, il Miur comincia a applicare gli inserimenti a pettine, per evitare guai peggiori. “Ora, la stabilizzazione dei precari sui posti vacanti e disponibili”, rilancia il presidente Anief, Marcello Pacifico.