Press Inanno III / n. 1108 – 13 aprile 2011
“L'inclusione degli alunni con disabilità e il «rito ambrosiano»”
░ Press-IN è un'iniziativa del Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia. http://pressin.comune.venezia.it/leggi.php?idarticolo=25726. Il contenuto di questa nota di Salvatore Nocera è stato pubblicato anche su Superando.it; ne riportiamo alcuni passaggi. Con garbata ironia, il Vicepresidente nazionale della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap evidenzia come l’USR della Lombardia ecceda, quanto a zelo nei tagli agli organici della scuola, le direttive stessa del Miur.
Dopo un'approfondita analisi del recente Decreto Interm. sulla formazione delle classi e per gli organici di diritto, nel prossimo anno scolastico 2011-2012, la conclusione è paradossale: mentre infatti in campo liturgico il "rito ambrosiano" rende più breve l’austerità della Quaresima rispetto a quella ufficiale, in ambito di inclusione e di numero degli alunni nelle classi, vi è l’USR della Lombardia che sembra voler imporre una sorta di "rito ambrosiano alla rovescia", andando cioè in conflitto con le stesse norme ministeriali, che in questo caso sembrano relativamente più garantiste verso i diritti degli alunni con disabilità. Con il Decreto Interm. del 14 marzo scorso (Ministero dell'Istruzione, in collaborazione con quello dell'Economia), la cui bozza è stata trasmessa insieme alla Circolare n. 21, sono state sancite le norme per la formazione delle classi e per gli organici di diritto riguardanti l'anno scolastico 2011-2012. Le parti concernenti l'inclusione degli alunni con disabilità sono specificamente contenute nell'articolo 3, sulla costituzione delle classi nella Scuola dell'Infanzia e in quella Primaria, negli articoli 7 e 8 (Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado), nell'articolo 12 (organico di sostegno) e nell'articolo 15 (organici di fatto). L'articolo 3, dunque, ribadisce il principio che la formazione delle classi debba avvenire «secondo i parametri e i criteri stabiliti nel DPR 81/09», nel cui articolo 5, comma 2 si scrive che le classi con alunni disabili debbano «di norma» essere costituite da 20 studenti. Il termine «di norma» indica per altro che possono esservi delle eccezioni, come espressamente previsto nell'articolo 4 del medesimo DPR, dove si dice che «i parametri dei successivi articoli possono essere superati sino ad un massimo del 10%». Ciò significa che, in caso di eccesso di iscrizioni, le prime classi con alunni con disabilità possono arrivare al massimo a 22 alunni.
Tornando alla bozza di Decreto Interm., nell'articolo 6 di essa (comma 1), viene esplicitato che «la determinazione delle risorse da assegnare a ciascuna istituzione è effettuata tenendo conto delle esigenze della scuola nel suo complesso, comprese quelle connesse all'integrazione degli alunni disabili». E ancora, l'articolo 12 ribadisce che gli organici di diritto di sostegno debbano essere incrementati secondo la normativa precedente, a differenza degli altri che invece subiscono forti decurtazioni. Inoltre, la distribuzione delle dotazioni assegnate - fra i diversi gradi di scuola e le diverse classi - dev'essere equilibrata, tenendo anche conto delle altre risorse umane che devono essere assegnate da parte degli EE.LL., vale a dire gli assistenti per l'autonomia e la comunicazione…. Sempre il citato comma 4 dell'articolo 12 prevede, a tal proposito, la possibilità di dare incarichi anche a docenti di ruolo, mentre a parere di chi scrive, tale opportunità dovrebbe intervenire solo dopo l'esaurimento delle graduatorie di supplenti specializzati, anche perché l’articolo 14, comma 6 della Legge 104/92 stabilisce che nessuna utilizzazione di docenti di ruolo possa riguardare docenti non specializzati, se prima non siano esaurite le graduatorie dei supplenti specializzati. Il successivo comma 5, poi, ribadisce che per la certificazione degli alunni con disabilità che hanno diritto al sostegno si applica il DPCM 185/06 e questa è una norma che fuga i dubbi e gli errori in cui sono incorsi alcuni Uffici Scolastici Provinciali del Piemonte, della Toscana e della Puglia, che intendevano invece applicare il recente articolo 20 della Legge 102/09, con il quale sono state modificate le commissioni di accertamento, introducendo un medico dell'INPS e rendendo la procedura più complessa e lunga, con gravi ritardi per il rilascio delle certificazioni in tempo utile per le iscrizioni. Si passi quindi al comma 6 - sempre dell'articolo 12 - il quale prevede l'opportunità di accordi fra Amministrazione Scolastica e altri Enti Pubblici, per garantire «le modalità più idonee di distribuzione delle risorse di personale e materiali destinate all'integrazione degli alunni disabili, anche attraverso la costituzione di reti di scuole». E si venga infine al comma 7, che è di fondamentale importanza, poiché stabilisce che le sezioni e le classi delle scuole di ogni ordine e grado che accolgono alunni con disabilità devono essere costituite secondo i criteri e i parametri del già citato DPR 81/09 e cioè, di norma, con 20 alunni, limite che diventa obbligatoriamente insuperabile nel caso in cui vi siano più di due studenti con disabilità in una stessa classe. Ciò significa, a mio avviso, che se in una classe è presente un solo alunno con disabilità, essa non potrà averne in totale più di 22, in forza dell'eccezione prevista dall’articolo 4 del medesimo DPR 81/09, di cui si è detto sopra. Se poi gli alunni con disabilità sono due, credo che non si dovrebbe superare il numero di 21 e se sono tre, diventa categorico il limite di 20, il tutto per un criterio di gradazione di qualità o di minore disagio per la didattica. Quanto poi all'eventualità che si superi il numero di tre alunni con disabilità per classe, personalmente la riterrei inopportuna e comunque in contrasto con i criteri di qualità sanciti dalle Linee Guida Ministeriali per l'Integrazione Scolastica dell'agosto 2009. Inoltre, la presenza di due o tre alunni con disabilità nella stessa classe dovrebbe essere eccezionale e comunque non riguardare alunni con disabilità gravi, per criteri di ragionevolezza e di qualità della didattica, anche nei confronti dei compagni. Un'indicazione in tal senso viene dalla chiusa del paragrafo sui posti di sostegno contenuto nella Circolare del 14 marzo, nella quale «si raccomanda la massima attenzione nella costituzione delle classi con alunni con disabilità, nel senso di limitare, per quanto possibile, in presenza di grave disabilità, la formazione delle stesse con più di 20 alunni». Purtroppo di quest'ultimo avviso non è stato l'U.S.R. della Lombardia, che una settimana dopo la Circolare Ministeriale, esattamente il 21 marzo, ne ha emanata una propria, con la quale si invitavano i Dirigenti Scolastici a non tener in alcun conto la norma dell'articolo 5, comma 2 del DPR 81/09, relativo alla formazione di classi con non più di 20 alunni in presenza di alunni con disabilità. Si tratta di un documento che sembra non solo inopportuno, ma in contrasto con quanto stabilito dal Decreto Interministeriale e dalla Circolare di trasmissione, e quindi palesemente illegittimo. Né ha alcuna rilevanza la spiegazione fornita dall'U.S.R., secondo la quale questa sarebbe la fase dell'organico di diritto, per poi arrivare a ricostituire classi di 20 alunni in organico di fatto. Infatti, l'articolo 15 del Decreto Interm.che stiamo esaminando - concernente proprio l'organico di fatto - stabilisce (comma 3) che non potranno aversi modifiche per casi già esaminati in organico di diritto e comunque non risolti entro il 31 agosto. Ciò significa che se in organico di diritto si formano classi da 27 o più alunni - come prevede la Circolare lombarda - in organico di fatto esse non potranno essere ridotte e qualora le famiglie e le associazioni sollecitassero la riduzione, se questa non intervenisse entro il 31 agosto, tramite l'autorizzazione dello stesso U.S.R., ciò non sarebbe più possibile….
Tornando alla bozza di Decreto Interm., nell'articolo 6 di essa (comma 1), viene esplicitato che «la determinazione delle risorse da assegnare a ciascuna istituzione è effettuata tenendo conto delle esigenze della scuola nel suo complesso, comprese quelle connesse all'integrazione degli alunni disabili». E ancora, l'articolo 12 ribadisce che gli organici di diritto di sostegno debbano essere incrementati secondo la normativa precedente, a differenza degli altri che invece subiscono forti decurtazioni. Inoltre, la distribuzione delle dotazioni assegnate - fra i diversi gradi di scuola e le diverse classi - dev'essere equilibrata, tenendo anche conto delle altre risorse umane che devono essere assegnate da parte degli EE.LL., vale a dire gli assistenti per l'autonomia e la comunicazione…. Sempre il citato comma 4 dell'articolo 12 prevede, a tal proposito, la possibilità di dare incarichi anche a docenti di ruolo, mentre a parere di chi scrive, tale opportunità dovrebbe intervenire solo dopo l'esaurimento delle graduatorie di supplenti specializzati, anche perché l’articolo 14, comma 6 della Legge 104/92 stabilisce che nessuna utilizzazione di docenti di ruolo possa riguardare docenti non specializzati, se prima non siano esaurite le graduatorie dei supplenti specializzati. Il successivo comma 5, poi, ribadisce che per la certificazione degli alunni con disabilità che hanno diritto al sostegno si applica il DPCM 185/06 e questa è una norma che fuga i dubbi e gli errori in cui sono incorsi alcuni Uffici Scolastici Provinciali del Piemonte, della Toscana e della Puglia, che intendevano invece applicare il recente articolo 20 della Legge 102/09, con il quale sono state modificate le commissioni di accertamento, introducendo un medico dell'INPS e rendendo la procedura più complessa e lunga, con gravi ritardi per il rilascio delle certificazioni in tempo utile per le iscrizioni. Si passi quindi al comma 6 - sempre dell'articolo 12 - il quale prevede l'opportunità di accordi fra Amministrazione Scolastica e altri Enti Pubblici, per garantire «le modalità più idonee di distribuzione delle risorse di personale e materiali destinate all'integrazione degli alunni disabili, anche attraverso la costituzione di reti di scuole». E si venga infine al comma 7, che è di fondamentale importanza, poiché stabilisce che le sezioni e le classi delle scuole di ogni ordine e grado che accolgono alunni con disabilità devono essere costituite secondo i criteri e i parametri del già citato DPR 81/09 e cioè, di norma, con 20 alunni, limite che diventa obbligatoriamente insuperabile nel caso in cui vi siano più di due studenti con disabilità in una stessa classe. Ciò significa, a mio avviso, che se in una classe è presente un solo alunno con disabilità, essa non potrà averne in totale più di 22, in forza dell'eccezione prevista dall’articolo 4 del medesimo DPR 81/09, di cui si è detto sopra. Se poi gli alunni con disabilità sono due, credo che non si dovrebbe superare il numero di 21 e se sono tre, diventa categorico il limite di 20, il tutto per un criterio di gradazione di qualità o di minore disagio per la didattica. Quanto poi all'eventualità che si superi il numero di tre alunni con disabilità per classe, personalmente la riterrei inopportuna e comunque in contrasto con i criteri di qualità sanciti dalle Linee Guida Ministeriali per l'Integrazione Scolastica dell'agosto 2009. Inoltre, la presenza di due o tre alunni con disabilità nella stessa classe dovrebbe essere eccezionale e comunque non riguardare alunni con disabilità gravi, per criteri di ragionevolezza e di qualità della didattica, anche nei confronti dei compagni. Un'indicazione in tal senso viene dalla chiusa del paragrafo sui posti di sostegno contenuto nella Circolare del 14 marzo, nella quale «si raccomanda la massima attenzione nella costituzione delle classi con alunni con disabilità, nel senso di limitare, per quanto possibile, in presenza di grave disabilità, la formazione delle stesse con più di 20 alunni». Purtroppo di quest'ultimo avviso non è stato l'U.S.R. della Lombardia, che una settimana dopo la Circolare Ministeriale, esattamente il 21 marzo, ne ha emanata una propria, con la quale si invitavano i Dirigenti Scolastici a non tener in alcun conto la norma dell'articolo 5, comma 2 del DPR 81/09, relativo alla formazione di classi con non più di 20 alunni in presenza di alunni con disabilità. Si tratta di un documento che sembra non solo inopportuno, ma in contrasto con quanto stabilito dal Decreto Interministeriale e dalla Circolare di trasmissione, e quindi palesemente illegittimo. Né ha alcuna rilevanza la spiegazione fornita dall'U.S.R., secondo la quale questa sarebbe la fase dell'organico di diritto, per poi arrivare a ricostituire classi di 20 alunni in organico di fatto. Infatti, l'articolo 15 del Decreto Interm.che stiamo esaminando - concernente proprio l'organico di fatto - stabilisce (comma 3) che non potranno aversi modifiche per casi già esaminati in organico di diritto e comunque non risolti entro il 31 agosto. Ciò significa che se in organico di diritto si formano classi da 27 o più alunni - come prevede la Circolare lombarda - in organico di fatto esse non potranno essere ridotte e qualora le famiglie e le associazioni sollecitassero la riduzione, se questa non intervenisse entro il 31 agosto, tramite l'autorizzazione dello stesso U.S.R., ciò non sarebbe più possibile….
Il Sole 24Ore – 14 aprile 2011
“La retroguardia tra i banchi di scuola”
░ I test di valutazione Invalsi, tra mille resistenze e polemiche; il giornale di Confindustria se ne rammarica e considera pretestuose le resistenze: il vero timore dei docenti non sarebbe di lavorare extra senza esserne pagati, ma di essere giudicati sulla professionalità.
Il cammino verso i test Invalsi – le prove valutative che si svolgeranno nelle scuole italiane tra il 10 e il 13 maggio – potrebbe essere molto più tortuoso del previsto. I Cobas della scuola, infatti, contestano l’obbligatorietà dei test che, a loro dire, minaccerebbero la continuità didattica. E le prove non piacciono neanche ad altre sigle sindacali più rappresentative. Il rischio quindi, è che le giornate d’inizio maggio siano per la scuola italiana un nuovo passaggio delicato, in una vita estremamente difficile. Peccato. Perché tutti, anche gran parte di coloro che contestano le prove, sentono il bisogno di un sistema nazionale di valutazione che faccia da termometro della preparazione della preparazione che la scuola riesce a dare. E perché le ragioni portate dai contestatori delle prove non convincono: l’interruzione della didattica e l’aumento dei carichi di lavoro dei docenti, senza remunerazione, sembrano pretesti destinati a nascondere il vero timore di chi protesta: che i test Invalsi diventino una modalità per dare un parere sulle capacità didattiche degli insegnanti…
Domani [Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.] – 14 aprile 2011
░ Il contenuto di questo articolo, del quale riportiamo alcuni passi, è stato pubblicato da Marina Boscaino anche in “VisioniInchieste » La mia Scuola”. L’autrice rimarca che i Tribunali danno una mano alla scuola sulla stabilizzazione dei precari e sul ripristino delle ore di sostegno; ma è triste, aggiunge, che debbano essere i tribunali a contrastare leggi insensate mentre l'opposizione non contrasta efficacemente la Gelmini.
Ricordate la scuola delle 3 “i” di morattiana memoria (Internet, Inglese, Impresa), suggestivo mix di neoliberismo galoppante e annunci di facile effetto, inizio del declino dell’istruzione? Preparatevi a sostituire le proverbiali 3 i con tante T. T sta per Tribunali. Molti quelli che danno seri dispiaceri al nostro zelante e interventista – quanto incompetente e impudico – ministro… Il Tar del Lazio, accogliendo la richiesta del sindacato Snals-Confsal, ha sollevato la questione della legittimità costituzionale dell’articolo 64 del D.L. 112/2008, (l. 133/2008, quella che ha tagliato 135mila posti di lavoro nella scuola), che dispone una riduzione del 17% del personale amministrativo tecnico e ausiliario. I giudici sottolineano «come questa norma, pur proponendosi di perseguire l’obiettivo della qualificazione e della valorizzazione del personale scolastico» di fatto «risulti ispirata a mere esigenze di cassa».
Questo significa dare un nome alle cose: altro che “razionalizzazione e semplificazione”. Un giudice di Genova, come noto, ha attribuito un significativo risarcimento a 15 precari espulsi dal sistema con la falcidie dei posti di lavoro (in virtù della legge di cui sopra), dopo che la Consulta aveva dichiarato in febbraio l’incostituzionalità dell’inserimento “in coda” nelle graduatorie provinciali. E così il Codacons ha promosso la più ampia class action pubblica mai avviata in Italia,. Consorziati docenti della scuola e professori universitari a contratto, che rivendicano i propri diritti e che per cominciare hanno diffidato i ministri di Istruzione e di Pubblica Amministrazione: i 40mila precari chiedono la stabilizzazione e 30mila euro ciascuno di risarcimento…. Il giudice Gattari del tribunale ordinario di Milano ha accertato “la natura discriminatoria della decisione delle amministrazioni scolastiche di ridurre le ore di sostegno scolastico per l’anno in corso rispetto a quelle fornite nell’anno scolastico precedente”, ordinando alle amministrazioni convenute “la cessazione della condotta discriminatoria” e condannando “i convenuti, ciascuno per le rispettive competenze, a ripristinare, entro 30 giorni dalla comunicazione della presente ordinanza, per i figli dei ricorrenti il medesimo numero di ore di sostegno fornito loro nell’a.s.2009/2010″….
Che i tribunali arrivino là dove la mancata coesione tra forze democratiche non contrasta adeguatamente una politica dissennata che ha individuato nella scuola una fonte di profitto, anziché di investimento, è triste ed evidente. E’ evidente che la scuola delle molte T ci rimanda alla formula della Moratti, riveduta e corretta: I come inadempienza, improvvisazione, inanità. La scuola dei dilettanti allo sbaraglio che imperversano aggiungendo una quarta e più grave I: illegittimità.
Libero Quotidiano – 15 aprile 2011
“La scuola si cambia con la sussidiarietà”
░ Si riferisce di una ricerca - condotta da Carlo Lauro (Università Federico II, di Napoli) e da Elena Ragazzi (CNR-Ceris di Torino) su istituti professionali e centri regionali, sottolineandone l’efficacia in ordine all’inserimento dei giovani studenti nel mondo del lavoro.
Per difendere la competitività del Paese in tempi tanto difficili,… una ricetta da tutti condivisa è puntare alla preparazione tecnica e culturale delle giovani generazioni. Il Rapporto Sussidiarietà 2010 è voluto entrare nel cuore del sistema dell’istruzione professionale, andando a indagare la direzione in cui si sta muovendo, quali sono i punti di eccellenza e quali le determinanti del successo formativo… La ricerca, curata da Fondazione Sussidiarietà e Cnr Ceris, ha osservato Da vicino il sistema degli Istituto professionali di Stato (IPS) e quello dei Centri della formazione professionale (CFP) indagando le caratteristiche dell’offerta e del metodo didattico, il livello di soddisfazione degli studenti e il loro stato occupazionale a due anni dal conseguimento del diploma o della qualifica…. I risultati dell’indagine. Il modello ha consentito di stimare l’impatto sull’output scolastico e sulla formazione del capitale umano più in generale, di un approccio educativo basato sulla sussidiarietà… e sull’attenzione alle attività educative non tecniche. Come out come di questo processo si è inoltre valutato l’inserimento del lavoro nella società dei giovani diplomati e qualificati. Inserimento nel lavoro. L’inserimento lavorativo mostra un migliore risultato in termini di tempi leggermente più ridotti e del maggiore tasso di occupazione a sei mesi dal conseguimento del titolo, dei diplomati degli IPS, con uno scarto di circa 10 punti rispetto ai CFP. … Le buone pratiche. Tra le buone pratiche analizzate sono emersi tre contributi che gli addetti ai lavori possono dare alla conclusione del processo di riforma. Eccoli: - partecipare al processo di riforma dando contenuto al dettato normativo. Molte le indicazioni della riforma sono suonate come parole vuote o di difficile applicazione. Molti soggetti della scuola e della formazione si sono immediatamente coinvolti in un processo di riflessione che permetta di fare emergere a livello di sistema conoscenze, competenze e pratiche per ora diffuse solo a macchia di leopardo; - partecipare al processo di riforma facendo dialogare i due sottoinsiemi, a partire da sperimentazioni che hanno permesso la nascita di rapporti fiduciari….; - partecipare al processo di riforma lanciando segnali per orientarne o correggerne il corso. Se la sussidiarietà è una variabile chiave sia nell’impostazione didattica, sia nel processo di riforma, la palla ora è nel campo delle istituzioni regionali.
Il Sole 24Ore – 16 aprile 2011
“Il Tar cancella i tagli agli organici della scuola”
░ Gianni Trovati riferisce di una serie di irregolarità procedurali nell’adozione dei decreti sugli organici degli ultimi due anni; per alcuni non è stato acquisito il parere del Parlamento.
Questa volta tocca agli organici degli ultimi due anni scolastici. Il Tar Lazio è tornato a esaminare gli strumenti attuativi della riforma della scuola, scritta nella manovra estiva del 2008 (art.64 del DL 112/2008) e ha annullato i due decreti interministeriali (Istruzione e Economia) che hanno ridotto gli organici per seguire i nuovi parametri fissati dalla legge. Motivo: i due provvedimenti non sono passati sui tavoli della commissione Cultura della Camera e del Senato, quindi non sono validi. La nuova bordata dei giudici amministrativi, scritta nella sentenza n.3251/2011 punta al cuore della Riforma che nei due anni interessati ha cancellato 67.700 cattedre (9.600 solo per l’innalzamento dl rapporto alunni/docenti), dopo che a giugno dell’anno scorso, lo stesso Tar aveva sospeso le circolari sugli organici, e a ottobre il Consiglio di Stato aveva sospeso i provvedimenti sui quadri orario di istituti tecnici e professionali. Stavolta il problema è più grave…: la nuova pronuncia del Tar è una sentenza definitiva, e colpisce la radice stessa dell’attuazione, cioè i decreti interministeriali…. Prevedibile il ricorso del Miur in appello…
Gazzetta di Modena – 16 aprile 2011
“La guerra delle graduatorie”
░ Il senatore Pittoni, esperto della Lega per la materia Scuola, all’assemblea dei precari della Gilda, dichiara che si opporrà ai trasferimenti docenti.
“La riapertura delle graduatorie è il male assoluto. Mi batterò per rendere impossibili i trasferimenti di provincia dei professori precari”, annunzia il senatore Mario Pittoni. Segue un fragoroso applauso dei docenti precari riuniti nell’auditorium del liceo Muratori, che hanno pure votato, quasi all’unanimità, la mozione presentata dalla Gilda, organizzatrice dell’incontro. “Porterò gli esiti di questa votazione al ministro Gelmini che, vi annunzio, si sta battendo per stabilizzarvi. Purtroppo ci sono sindacati come l’ANIEF che fanno fuoco e fiamme per riaprire le graduatorie”, ha aggiunto il membro leghista della VII Commissione del Senato….. Il sindacato ANIEF, che ha vinto i ricorsi pro pettine, secondo Pittoni starebbe facendo pressione sui parlamentari meridionali…. Una novità del disegno di legge Pittoni consiste in un doppio binario: fatti salvi i diritti dei precari storici, il sistema prevede che i titoli peseranno sulla valutazione solo per il 20%, il rimanente 80% si fonderà su un esame cui il giovane insegnante si sottoporrà nella regione che sceglie come domicilio obbligatorio definitivo.
Gazzetta di Modena – 18 aprile 2011
“La Gelmini risarcisca 500mila euro”
░ Diciassette insegnanti precari modenesi fanno causa chiedendo oltre mezzo milione di euro al Miur, a una decina di scuole e all’USP che li ha assunti per anni con contratto annuale.
Il ricorso è stato depositato dal loro legale proprio mentre altri tribunali italiani emettevano le sentenze in favore dei precari, docenti e non docenti, che contestano la legittimità della reiterazione dei contratti a termine e rivendicano tre diritti: quello alla stabilizzazione, quello al risarcimento dei danni (previsto dalla legge come compenso) e quello del riconoscimento degli scatti di stipendio.
CORRIERE DELLA SERA – 19 aprile 2011
“Il lavoro manuale (quasi sicuro)”
░ Questo governo punta decisamente a potenziare l’apprendistato; i dati relativi al 2009, davano 213mila ragazzi (dai 14 ai 17 anni) in apprendistato, lo 0,9 degli occupati; tra di essi, l’abbandono della formazione è quasi inesistente (0,3%). L’articolo di Errico Marro – corredato di tabelle numeriche – fornisce i seguenti dati: il 75% dei diplomati nei professionali trova lavoro entro tre anni; il trend demografico, per l’invecchiamento della popolazione, comporta la ineluttabilità del’aumento dei lavoratori stranieri.
Apparentemente ci sono alcune questioni che non tornano. Si dice – gli italiani non vogliono fare lavori manuali, e per questo servono gli immigrati. Poi però si prende la tabella Istat sugli occupati per posizione professionale e si scopre che la qualifica più diffusa in Italia è ancora operaio: su 23 milioni di lavoratori, otto milioni sono operai…. Quando gli operai vanno in pensione, vengono spesso sostituiti da immigrati, in particolare nell’edilizia, nella siderurgia, nelle concerie…. Su 23 milioni di occupati, i laureati sono solo 3,9 milioni. Dato che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa. ….. Molti si fermano al diploma… dopo tre anni dal diploma, la percentuale maggiore di chi ha trovato lavoro si trova tra coloro che hanno fatto un istituto professionale (75,5%) o tecnico (62,7%), mentre quella minima si trova tra i diplomati dei licei (26,8%)….. Per i lavori manuali, la differenza oggi la fa il livello di formazione. Per lavorare in un ristorante di alta classe o in un albergo a 5 stelle, una buona preparazione scolastica è indispensabile, per non parlare delle officine meccaniche, per le quali oggi occorre essere quasi ingegneri…. Il governo ha puntato sul riordino della formazione tecnica, e con il ministro Sacconi, sul nuovo apprendistato nelle tre forme previste dalla riforma: base, professionalizzante, per l’alta formazione), con l’obiettivo di fare diventare questo il contratto principale di ingresso dei giovani…. Al momento siamo però lontani: gli apprendisti sono appena 213mila, lo 0,9 degli occupati. Contemporaneamente le imprese denunciano che non riescono a trovare professionalità, e i lavoratori stranieri avanzano…
ItaliaOggi – 19 aprile 2011
“Precari verso la soluzione a pettine”
░ Il ministro Gelmini appare in difficoltà per la resistenza della lega al suo proposito di decreto per l’aggiornamento delle GaE. Alessandra Ricciardi riporta una valutazione ufficiosa: se passasse l’inserimento a pettine, oltre la metà dei posti che saranno autorizzati per le regioni del nord andrebbero a personale del sud.
La questione è spinosa, e si può dire che ogni giorno cambia la soluzione che si prospetta nei piani alti di Viale Trastevere. Alla fine la via d’uscita, la più accreditata e al tempo stesso la più blindata rispetto a futuri nuovi contenziosi, sembra essere la prima e più semplice: dare il via libera attraverso un decreto ministeriale all’aggiornamento delle graduatorie dei docenti precari, con la possibilità che rivedano il punteggio e scelgano anche una nuova provincia di inserimento. Ma le resistenze non sono del tutto superate, quelle della Lega Nord e non solo. Il problema è che, con l’aggiornamento delle graduatorie in una nuova provincia a scelta, è altamente probabile che moltissimi precari meridionali decidano di portarsi il loro punteggio, più pesante in termini di titoli o di servizio, in una provincia dove siano più sostanziose le chance di spuntare un’assunzione…. A rendere esplosiva la miscela, la previsione di una imminente autorizzazione a nuove assunzioni. Stimate tra le 50mila e le 70mila, andrebbero fatte proprio utilizzando le graduatorie che da settembre saranno pronte. Quelle aggiornate con l’inserimento a pettine. Secondo una stima ufficiosa, se passasse l’inserimento a pettine, oltre la metà dei posti che saranno autorizzati per le regioni del nord andrebbero a personale del sud arrivato proprio grazie al c.d. pettine… Al Miur si sta facendo maggioritaria la tesi di dare attuazione sic et simpliciter alla sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionali le code e ha previsto l’aggiornamento a pettine…. interpellata sul da farsi dal Miur, l’Avvocatura generale dello Stato ha detto che non è possibile impedire lo spostamento di provincia senza una norma di legge ad hoc… Per prendere definitivamente una strada o l’altra restano pochi giorni. Anche perché l’aggiornamento delle graduatorie è l’atto propedeutico per tutta una serie di operazioni successive sugli organici, e l’avvio del prossimo a.s. Non ultima la partita delle “assunzioni su tutti i posti vacanti e disponibili”, come ha detto di aver chiesto al Tesoro la Gelmini….
ItaliaOggi – 19 aprile 2011
“Ecco la nuova stangata, illegittimi i decreti sui tagli”
░ Antimo Di Geronimo commenta la sentenza (n.3251/2011 depositata il 14 aprile) del Tar Lazio che condanna il Miur per vizi procedurali nell’iter di approvazione dei decreti interministeriali n.62, 6 luglio 2009 e n.55, 6 luglio 2010 concernenti la determinazione degli organici dei docenti.
Nessun effetto sulle classi già costituite, ma i docenti trasferiti potrebbero chiedere i danni. I decreti sugli organici di quest’anno e dell’anno scorso che hanno portato oltre 60mila tagli, sono illegittimi: mancano i pareri delle commissioni parlamentari competenti. Lo ha stabilito il Tar del Lazio… Il provvedimento non avrà effetti sul numero delle classi fin qui attivate, per via del principio del legittimo affidamento, che fa salvi tutti i provvedimenti formati dall’amministrazione nell’anno scolastico in corso e in quello precedente. Ma potrebbe ingenerare azioni risarcitorie da parte dei docenti trasferiti d’ufficio per effetto degli organici disegnati dai provvedimenti annullati…. I giudici si sono pronunciati su ricorso proposto dalla Flc.Cgil, dal Comune di Fiesole e da decine di genitori…
il manifesto – 19 aprile 2011
“L’11 maggio giornata della rabbia per i precari”
░ L’articolo segnala iniziative di protesta e manifestazioni in calendario da ora al termine delle lezioni: sciopero generale indetto dalla Cgil (6 maggio); sciopero degli scrutini proclamato dai Cobas e dall’Unione sindacale di base; il tema delle graduatorie sembra, invece, all’articolista “un diversivo” dal problema centrale (le assunzioni).
Una giornata nazionale della rabbia dei precari della scuola, per mercoledì 11 maggio…. decisa dall’assemblea nazionale del Coordinamento Precari Scuola (CPS)… Per il giorno in cui avverrà l’incontro con il ministro dell’Istruzione Gelmini e la commissione dei 60 parlamentari, sul tema degli insegnanti precari, si mobiliteranno con un sit in di protesta. Altro terreno per la costruzione di una mobilitazione comune è la richiesta del rispetto delle direttive europee che prevedono l’assunzione a t.i. dopo tre anni di servizio… All’appuntamento di piazza per chiedere l’estensione dei benefici della legge 368/2001 relativa al lavoro a t.d. anche al pubblico impiego, il Cps ha deciso di sostenere, sullo stesso tema, la raccolta firme promossa a livello nazionale dal Movimento Scuola Precaria di Milano…
ItaliaOggi – 19 aprile 2011
“Bilanci, agli istituti un mese in più”
░ Il Miur e il Ministero del Tesoro hanno scelto di fare slittare a fine maggio la data per l’approvazione del conto consuntivo.
Spostato dal 30 aprile al 31 maggio prossimo il termine entro il quale i consigli di circolo e d’istituto devono approvare il conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2010. Il differimento è dettato dall’esigenza di completare le nomine dei revisori dei conti, da parte dei due ministeri e di consentire, dopo la nomina, un adeguato periodo di tempo per l’esame dei bilanci (Nota Miur del 14 aprile 2011, prot. n.2691)…. L’esame del conto non dev’essere solo un adempimento di carattere formale sulla correttezza delle spese sostenute ma può essere trasformato…..in un’occasione di verifica del merito delle attività… e della loro adeguatezza ai fini istituzionali… Il consiglio può verificare, ad esempio, che siano state conferite le supplenze tutte le volte che è stato necessario, senza fare ricorso a provvedimenti irregolari come la suddivisione degli alunni tra le classi o la riduzione del tempo scuola, che gli acquisti siano stati tutti utili per il perseguimento delle finalità scolastiche e che … la loro programmazione sia stata coerente con il Pof….
ItaliaOggi – 19 aprile 2011
“I genitori ne beneficiano fino agli 8 anni del figlio”
░ Il congedo è un grande aiuto alle famiglie, per la tutela del parente assistito; su impulso della Consulta, il governo riformula il testo unico sui congedi parentali, e amplia il novero dei soggetti aventi titolo.
Il congedo parentale di durata triennale, previsto dal testo unico sui congedi parentali per consentire ai genitori di assistere il figlio portatore di handicap grave potrà essere fruito fino al compimento dell’ottavo anno di vita del bambino. A patto che l’assistito non sia ricoverato a tempo pieno in istituti specializzati. La precisazione è contenuta in uno schema di decreto legislativo varato dal governo il 7 aprile scorso, che modificherà la materia dei permessi per l’assistenza a portatori di handicap. Resta ferma la possibilità di rinunciare al congedo optando per la fruizione di due ore di riposo giornaliero retribuito…. Le modifiche previste dallo schema di decreto interesseranno il comma 1 art.33 del testo unico sui congedi parentali (d.lgs. 151/2001) che comprende anche i permessi previsti dalla legge 104/1992….
ItaliaOggi – 19 aprile 2011
“Studenti omertosi ? Vanno puniti”
░ Il Tar Lombardia ha dato l’ok alla sospensione di un giorno inflitta a un’intera classe che con comportamento omissivo aveva intralciato l’accertamento di responsabilità disciplinari.
La sanzione disciplinare inflitta a tutta la classe è legittima se muove da un comportamento omertoso che abbia impedito di individuare il responsabile di una mancanza disciplinare grave nei confronti dell’insegnante. Lo ha stabilito il Tar della Lombardia (sentenza 855 del 30 marzo 2011). I giudici amministrativi hanno chiarito che la sanzione di un giorno di sospensione, inflitta dall’autorità scolastica nei confronti dell’intera classe non configura un provvedimento diretto a punire una responsabilità collettiva. Si è, piuttosto, dinanzi a una pluralità di atti di identico contenuto, ovvero di un atto plurimo che può essere scomposto in tanti provvedimenti singoli, quanti sono i destinatari…. Viene superata la tradizionale concezione secondo la quale è punibile solo il responsabile diretto del comportamento antidoveroso… i comportamenti omertosi, per loro natura, configurano illeciti di tipo omissivo…. Secondo i giudici, a fronte di un’identica infrazione imputata a tutta la classe, la sospensione ha la finalità di sanzionare nella stessa misura comportamenti individuali di analogo tenore. E dunque, la fonte disciplinare è in questo caso: “un comportamento individuale omissivo denotato dalla mancata dissociazione del singolo studente dalla condotta, gravissima e massimamente riprovevole, posta in essere in classe, nei confronti del docente”.
Il Sole 24Ore – 20 aprile 2011
“Ricerca: pochi soldi, maledetti e subito”
░ 14 Progetti Bandiera degli Enti di Ricerca saranno finanziati con i 1.772 milioni di euro del Piano Nazionale Ricerca2011-2013, presentato al Senato, alla presenza del Ministro Gelmini.
Senza soldi non si cantano messe né si fa innovazione. Ben venga allora l’approvazione del PNR 20112013 annunciata ieri dal ministro Gelmini, visto che un piano con le priorità programmatiche del nostro Paese mancava dal 2006. Ma per consentire all’Italia di recuperare il gap competitivo accumulato negli anni servono anche e soprattutto risorse certe. Gli 1,7 miliardi stanziati dal CIPE per i 14 progetti bandiera sicuramente lo sono. A patto che rappresentino solo un primo passo…
Il Tempo – 21 aprile 2011
“Gelmini:assunzioni, non tagli”
░ Rispondendo alle domande di Natalia Poggi, la Ministro promette di voler coniugare le assunzioni con la lotta agli sprechi e assicura che non ci saranno tagli ma “il consolidamento della riduzione della spesa al 2008, non al 2011”.
Qualità, formazione, innovazione emerito: questa è la ricetta per la scuola che il governo di centrodestra sta caparbiamente plasmando.
D. Quali sono i vostri obiettivi ? R. La qualità della scuola. Abbiamo ereditato una situazione in cui il 97% delle risorse veniva assorbito dal personale…. La scuola è fatta per gli studenti, come gli ospedali per i pazienti…
Il Sole 24Ore – 21 aprile 2011
“Nessuna frenata sui test Invalsi”
░ Claudio Tucci dà notizia di una Nota del Miur sulle prove: in sede di contrattazione integrativa di istituto potrà esservi il riconoscimento economico dell’impegno aggiuntivo dei docenti, connesso alla somministrazione e correzione dei test.
Dopo le polemiche arriva la circolare. I test Invalsi vanno fatti e le delibere dei Collegi dei docenti di non adesione alle prove sono “quanto meno improprie”, scrive Viale Trastevere, in una nota inviata ieri a tutte le direzioni scolastiche regionali … Quest’anno i test in Italiano e Matematica esordiranno in seconda superiore… Ma l’Unicobas non demorde e conferma gli scioperi proclamati per il 12 e 13 maggio…. La nota ministeriale riconosce che l’attività di somministrazione e correzione dei test rientra tra gli impegni aggiuntivi dei docenti, il cui riconoscimento economico “potrà essere individuato in sede di contrattazione integrativa di istituto”.