Pubblichiamo alcuni articoli sull'Aran conferma la volontà di ridurre i comparti pubblici da 11 a 4: così tre milioni di statali diventano "pedine" da spostare da un ministero all'altro. Contro il personale Ata è in atto una vera persecuzione. Anief: così salta la riforma da attuare nelle scuole. Il Miur tradisce la riforma: gli istituti hanno solo due giorni per chiedere fino a 8 docenti in più, ma non arriveranno quelli richiesti e ancora, su alternanza scuola-lavoro, si naviga a vista: gli studenti hanno ragione a protestare.
Rassegna stampa su L'Aran conferma la volontà di ridurre i comparti pubblici da 11 a 4: così tre milioni di statali diventano "pedine" da spostare da un ministero all'altro
ASKA NEWS : P.A., Anief: Aran conferma riduzione comparti pubblici
Incontro comunque interlocutorio
Roma, 13 ott. (askanews) - "L'Aran conferma la volontà di ridurre i comparti pubblici da 11 a 4: così tre milioni di statali diventano 'pedine' da spostare da un ministero all'altro". Lo rileva l'Anief al termine dell'incontro con l'Aran precisando che "l'intenzione è stata confermata ai sindacati oggi pomeriggio, durante un incontro interlocutorio. Il progetto di compressione dei ministeri prevede, di fatto, che rimangono in vita tre soli mega-comparti: quello della Sanità; settore della Conoscenza e della formazione, con Scuola e Università; infine, quello del Pubblico impiego, dove confluiranno gli impiegati e i collaboratori scolastici della scuola. Si tratta del primo confronto dopo la decisione della Consulta che ha reputato illegittimo il blocco dei contratti della PA". Per l'Anief "il problema è che la parte pubblica reputa indispensabile prima attuare questo passaggio. In modo da gestire con più facilità il personale e nel contempo cercare di ridurre la rappresentatività e la democrazia sindacale. E prima di questa modifica-beffa non si parlerà di rinnovo contrattuale. Che comunque non porterà più aumenti a 'pioggia'". Per Marcello Pacifico (Anief-Confedir) "se questi sono i presupposti, per i lavoratori pubblici la riforma della pubblica amministrazione si trasformerà in un calvario. Perché si troveranno al centro di un progetto finalizzato al risparmio e alla gestione sempre più privatistica del personale: accorpando i comparti, diventerà sempre più facile spostare i dipendenti soprannumerari. Come si sta tentando di fare già nella scuola con i perdenti posto delle province, che nelle intenzioni del Governo nella prossima estate assorbiranno le 6.200 assunzioni previste per il personale Ata".
ANSA - P.A: Anief, Aran conferma volontà taglio comparti da 11 a 4
(ANSA) - ROMA, 13 OTT - L'Aran ha confermato la volontà di ridurre i comparti pubblici da 11 a 4. Lo afferma il sindacato Anief in una nota diffusa dopo l'incontro di oggi tra l'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego e i sindacati sulla riduzione dei comparti. I quattro comparti dovrebbero essere ministeri, scuola e università, enti locali e sanità. 'Si tratta del primo confronto - si legge nella nota - dopo la decisione della Consulta che ha reputato illegittimo il blocco dei contratti della PA. Il problema è che la parte pubblica reputa indispensabile prima attuare questo passaggio. In modo da gestire con più facilità il personale e nel contempo cercare di ridurre la rappresentatività e la democrazia sindacale. E prima di questa modifica-beffa non si parlerà di rinnovo contrattuale. Che comunque non porterà più aumenti a "pioggia". Se questi sono i presupposti, per i lavoratori pubblici la riforma della pubblica amministrazione si trasformerà in un calvario. Perché si troveranno al centro di un progetto finalizzato al risparmio e alla gestione sempre più privatistica del personale: accorpando i comparti, diventerà sempre più facile spostare i dipendenti soprannumerari''.
Il Diario del Lavoro: Avviato il confronto tra sindacati e Aran, ma lo scoglio restano le risorse
Yahoo Finanza notizie: P.A., Anief: Aran conferma riduzione comparti pubblici
Agenparl: Riforma P.A., Aran: Confermata volontà riduzione comparti pubblici
Rassegna stampa su Contro il personale Ata è in atto una vera persecuzione. Anief: così salta la riforma da attuare nelle scuole
ANSA - Scuola: Anief, riforma continua a ignorare personale Ata
(ANSA) - ROMA, 13 OTT - La riforma della scuola continua a ignorare il personale Ata, cioè gli amministrativi, tecnici e ausiliari, il cui apporto è fondamentale per formare ogni giorno 8 milioni di alunni: è quanto denuncia l'Anief. "Il piano di assunzioni, previsto su oltre 100 mila posti - argomenta l'Anief - non prevede nemmeno un Ata; nella Nota ministeriale sul potenziamento degli organici del 21 settembre scorso non risulta nemmeno un Ata; tutti i commi della Buona Scuola non coinvolgono nemmeno una volta il personale Ata, ma riservano i '200 milioni annui a decorrere dall'anno 2016' al solo personale docente. E pure l'invio dei 500 euro annui al personale, per l'autoformazione, prevede l'esclusione di precari e, guarda caso, del personale Ata". A ciò si aggiunge la legge di Stabilità 2015, che ha tagliato le supplenze dei primi sette giorni di assenza, il blocco del turn over e il mancato coinvolgimento della categoria nella Buona Scuola, ad iniziare dall'assegnazione delle risorse rivolte ai dipendenti più meritevoli. Anche gli organici potenziati sembrano ignorare amministrativi, tecnici e ausiliari. "Sembra quasi - afferma Marcello Pacifico, presidente Anief - che il bilancio dello Stato dipenda da questo raggruppamento di impiegati, che peraltro percepiscono lo stipendio più basso della pubblica amministrazione. Eppure, è cosa nota, la scuola non può funzionare senza personale Ata. Come la riforma non può essere attuata senza l'apporto dei servizi di segreteria, il supporto, anche laboratoriale, alla didattica, per non parlare della sorveglianza, dell'apertura e della chiusura delle scuole. Perché in mancanza di bidelli a questo andremo incontro".
Repubblica.it: Scuola, il Governo ha dimenticato il personale ATA
Teleborsa: Scuola, il Governo ha dimenticato il personale ATA
Rassegna stampa su Il Miur tradisce la riforma: gli istituti hanno solo due giorni per chiedere fino a 8 docenti in più, ma non arriveranno quelli richiesti
Italpress - SCUOLA: ANIEF "MIUR TRADISCE RIFORMA"
ROMA (ITALPRESS) - "Per il potenziamento dell'organico delle 8.500 scuole autonome italiane, che portera' ad ognuna tra i tre i cinque docenti in piu', e' gia' iniziato il conto alla rovescia: entro giovedi' 15 ottobre, infatti, tutti gli istituti dovranno inviare per via telematica le preferenze relative agli insegnanti da assegnare in surplus per lo svolgimento delle attivita' ordinarie e progettuali previste anche dalla riforma. Si tratta di una fase delicata, che arrivera' a compimento il 1° settembre 2016, visto che le nomine dei 55mila docenti potenziali previsti dalla fase C della Legge 107/2015 prevede la loro assunzione nell'anno in corso solamente a livello giuridico". Lo afferma l'Anief in una nota. "Oltre alle problematiche relative alla gestione organizzativa scolastica dei prossimi mesi, che fara' partire di fatto la riforma con un anno di ritardo, ci sono diversi aspetti che fanno intravedere davvero problematica l'assegnazione dell'organico maggiorato agli istituti: ad iniziare dal fatto che i docenti approderanno nelle scuole solo previa scelta e assegnazione decisa dai dirigenti scolastici, sulla base degli albi territoriali introdotti dalla Buona Scuola - prosegue il sindacato -. Ma la procedura iniziera' con il piede sbagliato gia' in questa fase, perche' le scuole sono state chiamate ad individuare i posti da potenziare, con nota AOODGCASIS 3681 del 9 ottobre 2015, che fa seguito alla nota 30549 del 21 settembre scorso, comunicando delle generiche aree disciplinari: 6 per la scuola primaria e 7 per la secondaria".
Rassegna stampa su Alternanza scuola-lavoro, si naviga a vista: gli studenti hanno ragione a protestare
ANSA - Scuola: Anief sollecita decreti sul alternanza lavoro
(ANSA) - ROMA, 12 OTT - Sull'alternanza scuola-lavoro "si naviga a vista: gli studenti hanno ragione a protestare". Lo afferma l'Anief. "L'idea del Governo, avallata con la Legge 107/2015, non ha trovato sinora un riscontro pratico: manca ancora - spiega il sindacato - il decreto utile a definire i diritti e i doveri dei ragazzi impegnati negli stage, anche in siti non prettamente aziendali quali possono essere 'musei e agli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni'. Come manca il decreto, pure questo previsto dalla Buona Scuola, per l'istituzione presso le Camere di commercio, di un registro ad hoc per definire 'le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza', con il numero massimo degli studenti ammissibili e i periodi dell'anno in cui è possibile svolgere l'attività di alternanza". "Non si possono introdurre un milione di studenti nelle aziende o nei siti lavorativi in modo quasi improvvisato, presentando il fianco anche - afferma il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - a un loro possibile sfruttamento. Mentre i luoghi deputati ad accogliere i ragazzi, devono essere preliminarmente selezionati e monitorati, per garantire le linee formative e la messa in sicurezza dei giovani chiamati a operarvi".(ANSA).
Italpress - SCUOLA: ANIEF "SU ALTERNANZA CON LAVORO SI NAVIGA A VISTA"
ROMA (ITALPRESS) - Per l'Anief sono piu' che giustificati i dubbi espressi in questi giorni degli studenti sulla nuova alternanza scuola-lavoro, prevista dal comma 33 in poi della legge di riforma della scuola approvata lo scorso luglio ma ancora lontana dal compiersi. Se e' infatti vero che la decisione di incrementare il saper fare, attraverso esperienze dirette nelle aziende del mondo del lavoro, costituisce un'operazione condivisibile per migliorare le conoscenze e la formazione dei giovani delle scuole superiori, a partire dal terzo anno di corso, e' condivisibile, ad oggi sono ancora troppi i punti interrogativi sulla realizzazione del progetto. A iniziare dalla mancanza di un decreto che avrebbe dovuto definire, nel dettaglio, diritti e doveri degli studenti da esercitare nel corso delle attivita' formative svolte al di fuori delle mura scolastiche. Per il sindacato, inoltre, i dubbi sull'avvio delle attivita' di stage sono poi alimentati dal rinvio al 16 gennaio della scadenza per la presentazione del Piano dell''offerta formativa da parte di ogni istituto. "In assenza di tali requisiti - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - e' evidente che un milione di studenti verrebbero introdotti nelle aziende o nei siti lavorativi in modo superficiale, quasi improvvisato, presentando il fianco anche ad un loro possibile sfruttamento. Mentre i luoghi deputati ad accogliere i ragazzi, che ricordiamo non sono solo solamente aziende, devono essere preliminarmente selezionati e monitorati, per garantire le linee formative e la messa in sicurezza dei ragazzi chiamati ad operarvi. Si tratta di un piano strategico che non puo' essere rimandato. Non dimentichiamo che da quest'anno e' stata introdotta anche la possibilita' di attuare le esperienze di stage nel periodo estivo, prolungando l'anno scolastico: un'ulteriore possibilita' che va programmata per tempo".
Il Diario del Lavoro: Alternanza scuola lavoro, Anief da ragione agli studenti
Tecnica della Scuola: Stage estivi, il 70% dei genitori è favorevole e per i prof i soldi ci sono
Agenparl: Napoli, Alternanza scuola-lavoro: Gli studenti hanno ragione a protestare
Teleborsa: Alternanza scuola- lavoro: i decreti latitano, si naviga a vista...
Img press: Alternanza scuola – lavoro, si naviga a vista: gli studenti hanno ragione a protestare
Repubblica.it: Alternanza scuola- lavoro: i decreti latitano, si naviga a vista...