Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 29 aprile 2011

Il Sole 24Ore – 22 aprile 2011
“Cambio di provincia per i docenti precari”
░ Il Miur apre all’aggiornamento e alla possibilità di scegliere un’altra graduatoria, senza perdere il punteggio. Secondo le prime previsioni, lo spostamento dovrebbe interessare 10-12mila persone, in prevalenza docenti del Sud che chiederanno Roma e tutto il centro-nord.
Punteggi aggiornati e possibilità di trasferimento in un’altra provincia, con inserimento “a pettine”. Sono le due soluzioni proposte dal Miur per risolvere l’impasse che si è venuta a creare dopo che la sentenza della Consulta 41/2011 ha bocciato il decreto slava precari del 2009. Las ricetta di Viale Trastevere è affidata al d.m., in 14 articoli, che è stato illustrato ieri ai sindacati. Fondamentali sono i primi due articoli. Uno elimina le graduatorie di coda che consentivano agli insegnanti di iscriversi in altre province… Tocca poi all’art.2 stabilire il diritto a restare nella provincia di appartenenza aggiornando il punteggio in base ai titoli conseguiti dopo il 11 maggio 2009, oppure trasferirsi in un’altra a scelta, dove accederanno “a pettine”… Nel dl “sviluppo” di Maggio dovrebbe essere formalizzato l’allungamento da tre a cinque anni del periodo di permanenza nel luogo di immissione in ruolo, e la cadenza triennale per l’aggiornamento delle graduatorie…

ItaliaOggi – 26 aprile 2011
“Precari. Stop ai ricorsi per decreto”
░ In arrivo un ddl per negare i risarcimenti disposti dai giudici. Ma che apre alle assunzioni; inoltre, disporrebbe l’aggiornamento con cambio di provincia, nelle GaE. (di Alessandra Ricciardi)
Un decreto legge sull’emergenza precariato. Per affermare che che i precari della scuola non hanno diritto ad alcun risarcimento… ma al tempo stesso per predisporre un piano di assunzioni che immetta in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili negli organici di diritto, i docenti e gli Ata con contratto a t.d.. Così da poter chiudere le pendenze con la U.E. che bacchetta l’Italia per abuso di precariato nella scuola…. Il d.l. sarà varato dal governo nei prossimi giorni e si accompagnerà all’emanazione di un decreto ministeriale sull’aggiornamento delle graduatorie… L’Istruzione ha infatti fretta di sanare le liste, per renderle pronte per le assunzioni da farsi per il prossimo a.s. Già pronta, comunque, la proroga di un mese, fine a fine agosto, dei termini per le nomine. L’aggiornamento delle graduatorie sarà fatto su una sola provincia scelta, senza dunque la penalizzazione richiesta dalla Lega Nord. I docenti potranno scegliere, per le graduatorie di istituto anche province diverse…. Intanto, il commissario ad acta nominato dal Tar del Lazio per dare esecuzione alle sentenze di aggiornamento a pettine delle graduatorie sta lavorando a ritmi forzati: tremila gli inserimenti cautelativi, che hanno interessato un po’ tutti gli UUSSPP…. Sul fronte del piano per le assunzioni c’è ancora incertezza sui numeri e sui tempi. Le richieste dell’Istruzione, oggetto di un acceso confronto con il Tesoro e i sindacati, parlano di 30mila posti vacanti nell’organico dei docenti, e di 35mila per il personale ATA, solo per l’anno già in corso. Se il governo volesse per davvero assumere su tutti i posti vacanti e disponibili, dovrebbe autorizzare altri 20mila posti almeno per i prossimi due anni.

ItaliaOggi – 26 aprile 2011
“Istituti al gran caos dell’Invalsi”
░ Dimessosi Cipollone, il presidente, è in arrivo un commissario straordinario (di Alessandra Ricciardi).
Giorni difficili per l’Invalsi, l’istituto di valutazione è al centro di un duro braccio di ferro tra il ministero e le scuole, sulla
obbligatorietà delle prove da somministrare…. Ci sono problemi anche interni, legati alle dimissioni del suo presidente… L’ipotesi è quella di un commissariamento dell’Ente anche in vista di un suo ridisegno nell’ambito del nuovo sistema di valutazione… Secondo i Cobas, che stanno portando avanti una mobilitazione per fare saltare le prove : tutto il lavoro richiesto ai docenti per la somministrazione dei test non è obbligatorio; le operazioni dirette e connesse con i test Invalsi comportano un lavoro aggiuntivo che non rientrerebbe tra i compiti obbligatori del docente….

ItaliaOggi – 26 aprile 2011
“E sull’orario di lavoro, paletti ai dirigenti”
░ La direttrice regionale del Friuli Venezia Giulia, Daniela Beltrame ha emanato una nota (n.4118 del 16 marzo 2011) nella quale si sostiene che i dd.ss. possono sviluppare le attività contrattualmente connesse alla funzione, in cinque giorni per ogni settimana, nel caso fossero a dirigere scuole con orario settimanale limitato a cinque giorni.
Ciascun dirigente scolastico organizza autonomamente tempie modi della sua attività, in relazione alla complessiva responsabilità per i risultati, come prevede l’art.15 del contatto di lavoro 11 aprile 2006, ma l’autonomia così esercitata troverebbe un limite nell’obbligo di distribuire l’orario su sei giorni la settimana. … La nota non è passata sotto silenzio, tanto che la CGIL riferisce sul suo sito di aver contestato, segnalandolo nell’incontro del 6 aprile al Miur, “l’azzardo di interpretazioni autentiche che non sono di competenza dei direttori regionali dell’istruzione”… L’interpretazione autentica spetta al tavolo contrattuale costituito da sindacati di categoria e Aran (art.6 del contratto).

ItaliaOggi – 26 aprile 2011
“Concorso, esclusione illegittima se non si paga la tassa”
░ Si dà notizia della sentenza n.258 dello scorso 18 marzo, pronunciata dal Tar per l’Emilia-Romagna
E’ illegittima l’esclusione di un concorrente da un concorso pubblico per omesso versamento della tassa di concorso…. La tassa, infatti, non attiene ai requisiti soggettivi di partecipazione ma costituisce il corrispettivo per la prestazione di un servizio, con la conseguenza che è illegittima la normativa concorsuale che preveda espressamente come causa di esclusione dalla partecipazione al concorso il mancato pagamento della relativa tassa… Il tardivo pagamento costituisce pertanto un’irregolarità sanabile…. L’amministrazione deve consentirne la regolarizzazione.

ItaliaOggi – 26 aprile 2011
“Rebus sui compensi dei congedi”
░ Il ministero del lavoro ha stabilito che i giorni di assenza per congedo parentale devono essere retribuiti, nel caso dei dipendenti delle scuole private non è chiaro chi debba pagarle. Carlo forte dà notizia della nota n.25 emanata dal Ministero del lavoro lo scorso 5 aprile.
Private paritarie, ex parificate, sì ai congedi parentali ma è rebus sui compensi. I gestori delle scuole paritarie ex parificate devono garantire ai dipendenti la fruizione dei congedi parentali ma non è chiaro chi debba pagarle: se debba provvedere direttamente il gestore, salvo rimborso da parte dell’Inps, o se debba essere l’Inps…. “Durante la fruizione del congedo, il richiedente ha diritto a un’indennità pari all’ultima retribuzione corrisposta, ed il periodo medesimo è coperto da contribuzione figurativa”. Ciò vuol dire che i giorni di assenza devono essere regolarmente retribuiti e il datore di lavoro è esonerato dall’obbligo di versare i contributi previdenziali che, per contro, vengono comunque accreditati dall’ente previdenziale di riferimento…

La Repubblica – 27 aprile 2011
“La giornata del precario globetrotter”
░ Vita da professore: una cattedra spezzata in tre scuole, pranzo in macchina e rientro alle otto. E attenti a on avere figli.
Si definisce un professore di passaggio. Uno di quelli che ha serie difficoltà conquistare il rispetto e la stima degli alunni che sanno bene che non dipende certo da lui la promozione….. Perché XY, 40 anni, insegnante di lettere alla scuola media, si divide su tre scuole: due in città e una a Torretta, per un totale di 16 ore settimanali: in tutto 14 classi… Un incarico di 4 ore all’Arenella,, uno di 3 a Torretta, e 9 ore di supplenza alla Media Archimede… Ma col sistema delle cattedre spezzate, dall’inizio dell’a.s., lo Verso di scuole ne ha già cambiate sette…. Ogni volta che entri in una scuola è come ricominciare da capo l’anno scolastico. Si fa tanta fatica per farsi accettare e conoscere dai ragazzi e appena ci sei riuscito è il momento in cui devi andare via… Fino al 2008, Fabio riusciva a avere un incarico annuale in cattedre vacanti, poi nel 2009 si è trovato solo con qualche ora…. La sua vita privata, i suoi interessi, quello che era il suo tempo libero è ora in briciole, condizionato al cento per cento dalla sua condizione di precario “spezzato” tra più scuole… il segreto sta nell’incastrare tutto, tra lezioni e riunioni di tre scuole, nel modo più funzionale per non disperdere energie. “Ho difficoltà a organizzarmi con mia moglie per la gestione della bambina; viviamo alla giornata… possono capitare gli imprevisti, e allora la giornata perde il suo ritmo e sono costretto a chiamare a scuola per dire che ritardo. Anche il traffico, con questa situazione, può essere letale”. Alla fine del mese arriva uno stipendio di poco più di mille euro, di cui 150 servono per la benzina e per gli abbonamenti ai mezzi pubblici; extra non ne esistono più… non si mangia fuori; c’è l’affitto da pagare; il finanziamento per comprare l’auto… Con il tempo, non cambiano solo le scuole ma anche l’entusiasmo e la voglia di insegnare: “Mi piace molto lavorare con i ragazzi. Ho scelto di insegnare. Prima ero nel ramo della formazione aziendale. Quando ho cominciato ad entrare nelle scuole mi spendevo tantissimo, davo il massimo. Adesso faccio quello che mi viene chiesto, il mio dovere, e mi accorgo che alla rabbia dei periodi in cui non avevo neanche i soldi per comprare il latte a mia figlia, adesso si è sostituita la rassegnazione.
Mi sento piegato da questo stato di cose….

Corriere fiorentino – 28 aprile 2011
“E le aziende spingono la corsa ai nuovi tecnici”
░ In Toscana, come in altre regioni, l’imprenditoria attende con interesse i nuovi istituti tecnici superiori, pensati per collegare formazione e aziende. Vi accederanno, in prevalenza, diplomati tecnici e conseguiranno un titolo equiparato alla laurea breve.
Formare una manodopera sempre più qualificata e garantire allo stesso tempo un impiego. E’ questo lo scopo degli istituti tecnici superiori pensati come fondazioni di partecipazione, finanziate da imprese private …. Partiranno a settembre… L’impiego, per chi li frequenterà, dovrebbe essere assicurato. Nel settore del Made in Italy, per esempio, sono coinvolti marchi della moda, come Gucci o Monnalisa. Quello dedicato alla meccanica è invece finanziato da aziende come Breda, Galileo, Nuovo Pignone. I corsi, a numero chiuso, avranno una durata di 2 o 3 anni e prevedono alcuni mesi di stage in azienda. Daranno dedicati in particolare ai diplomati degli istituti tecnici ma saranno aperti anche agli studenti usciti dai licei (dovranno frequentare moduli aggiuntivi).
Il titolo conseguito sarà equiparato alla laurea breve.

Domani – Arcoiris.tv – 28 aprile 2011
“Manzoni ha copiato male i Promessi Sposi”
░ La scrittrice Azzurra Carpo sgombra il campo da qualche eccessivo entusiasmo di noi ammiratori del Manzoni. Il nostro Alessandro, nei Promessi sposi si è autocensurato facendo riferimento a una storia vera, che ha avuto risvolti giudiziari (la morte di Rodrigo in carcere).
L’innamorato non si chiamava Renzo Tramaglino, ma Vincenzo Galvan. Il vero nome di Lucia è Fiore Bertola. Lo sgherro Nibbio diventa Griso e non c’é nessun ramo del lago di Como perché l’intrigo gira attorno ai colli Berici di Vicenza, dove il nobile Paolo Orgiano (don Rodrigo) stupra la bella ragazza. Ma padre Ludovico Oddi (Fra' Cristoforo) lo trascina davanti al Consiglio dei Dieci, testimoni coraggiose madre e figlia che non perdonano. E Manzoni adatta al maschilismo i verbali del processo lungo due anni: 1605-1607. Scoperta del professor Povolo, Rai 2 sta girando una puntata di Voyager. Mio padre mi raccontava che gli studenti italiani sono immolati sull’altare adorante de “I Promessi sposi” per un anno intero. Troppo per un solo autore, anche se importante…. Riguardo alle fonti ispirative di questo grande romanzo ottocentesco, le notizie in possesso dei severi professori di mio padre erano incomplete. In questi giorni, una troupe del programma di Rai2 “Voyager” sta realizzando un servizio sul luogo preciso dove le vicende dei “Promessi sposi” si sono svolte per davvero. Ma con una sostanziale differenza, riguardo la reazione delle donne vittimizzate dai maschilismi violenti. In base a recenti ricerche scientifiche, sappiamo che Quel ramo del lago di Como era in realtà in provincia di Vicenza, e precisamente ad Orgiano sulle propaggini orientali dei colli Berici… Lucia, in verità, si chiamava Fiore Bertola. Il suo promesso sposo non era Lorenzo Tramaglino ma un tal Vincenzo Galvan. Il coraggioso Fra’ Cristoforo da Pescarenico altri non era se non il vicentino padre Ludovico Oddi, che convinse Fiore a denunciare per sequestro e stupro presso il tribunale penale veneziano del Consiglio dei Dieci il suo violentatore Paolo Orgiano, alias don Rodrigo. In altre parole, il Manzoni ha riprodotto nella prima parte del suo capolavoro tutta la struttura narrativa di un processo istruito nel 1605-1607 contro uno scapestrato rampollo della famiglia signorile degli Orgiano, accusato di violenza sessuale da ben cinquanta giovani donne! A raccogliere questa documentazione, organizzata ora anche in una mostra didattica itinerante dalla biblioteca orgianese, è il prof. Claudio Povolo che, su iniziativa della Regione Veneto, ha pubblicato nelle Fonti per la storia della Terraferma veneta, la versione integrale del processo contro il mostro assatanato che terrorizzava le vergini locali nelle contrade di provincia. Da tale documento storico risultano facilmente riconoscibili tutti gli stereotipi seicenteschi presenti nell’opera manzoniana: i bandi contro i bravi, le soverchierie dei nobili che esigevano lo jus primae noctis, la inconsistente presenza della autorità politiche, l’opera di alcuni isolati religiosi a difesa delle donne….
Non sorprende che un documento storico come il processo a Paolo Orgiano sia la fonte di ispirazione dei Promessi Sposi. Per il Manzoni l’arte non può far a meno del vero, e la creazione artistica deve integrare i fatti della Storia. Data questa la concezione del romanzo, il Manzoni porta i suoi umili a sfiorare personaggi storici come la monaca di Monza, il card. Borromeo, l’Innominato, o eventi realmente accaduti come la peste del 1630. Amareggia, peró, che nei Promessi Sposi non traspaia che lo stupro da parte dei signorotti perversi era un fatto abituale, come invece appare documentato dalla cruda testimonianza delle 50 donne violentate… Il Manzoni lascia intuire il dramma vissuto dalla sua protagonista, parla sì della sua angoscia e desolazione. Ma sceglie di non parlare mai del Male. Non guarda mai in faccia il Male. Di esso, gli interessa solo quanto permette di scoprire – oltre l’umano (scontato per lui) dolore delle donne - il disegno della Provvidenza. Quello che gli preme è la relazione tra la confessione religiosa, il perdono e la grazia divina. A giudizio dello studioso Francois Bruzzo, “Manzoni si autocensura. Sempre”…. Nei personaggi femminili, la sagacia, l’arguzia, la curiosità. La dignità semplice, in Lucia. Mai, l’indignazione e la denuncia…. Fiore, la vera promessa sposa della storia, invece, guarda in faccia al suo carnefice, ha il coraggio della parola perché crede nella giustizia del tribunale degli uomini, rappresentato per l’occasione dal tribunale veneziano. Fiore chiede Giustizia, esige Castigo al Delitto. In effetti, lo stupratore serial sarà condannato all’ergastolo e morirà in carcere. La Lucia manzoniana invece prega, supplica, fa i voti, si affida solo a Dio. … Il Manzoni non denuncia, non rivela l’orrore umano e la banalità del Male. Solo ha in testa di dimostrare la potenza della Grazia. Tutto ciò che è violenza sessuale e sordida passione, è rimosso … Manzoni sbircia nella storia sporca, quotidiana, della violenza sulla donna, territorio dei vincitori, zuccherino per i festini del Potere, aggredita in casa e sulla strada. Ma si rifiuta di guardarne il corpo sfregiato, l’anima dannata per sempre. Presunto pudore di sacristia, che racchiude tutto nel velo privato del confessionale. Che non si sappia in giro, con il rischio di incontrare una Fiore che porta in tribunale il Miserabile nella speranza che, in futuro, ci siano meno miserabili nel mondo. …Ben altro risultato storico ci sarebbe stato per la dignità delle donne, dal 1842 ai giorni nostri, se il testo veneziano del processo a Paolo Orgiano fosse stato visto e avesse ispirato un Victor Hugo o un Dostoevskij, capace di scavare tra i Demoni del Mostro… L’unica lezione da imparare è quella delle 50 donne venete che hanno avuto il coraggio di denunciare, di stanare l’Orco, di annegare il branco, di scendere in piazza contro tutti i don Rodrigo della storia, da quello violento tra le pareti domestiche, a quello che organizza la tratta delle donne immigrate costrette alla prostituzione, a quello che ricatta sessualmente negli ambienti di lavoro o fa turismo pedofilo nel paesi del Sud in cerca di una Cecilia dalla pelle ramata, “viva, ma coi segni della morte in volto”.