Pubblichiamo alcuni articoli sul mega-accorpamento delle classi di concorso
ANSA - Scuola: classi concorso; Anief, rischi per qualità didattica
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - La revisione delle classi di concorso produrrà "un mega-accorpamento che ridurrà la qualità della didattica". Lo sostiene l'Anief facendo notare che con il provvedimento che va oggi in cdm "scompaiono ben 52 classi concorsuali, che passeranno da 168 a 116, raggruppate in otto ambiti disciplinari che daranno la licenza di insegnare un alto numero di discipline".
"Temiamo - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – che l'accorpamento forzato delle classi di concorso nasca per l'esigenza di agevolare l'amministrazione nel disporre del personale docente con estrema disinvoltura, quasi fossero delle 'pedine'. Con effetti nefasti sulla qualità dell'insegnamento e della didattica. La verità è che questo allargamento esasperato sulle discipline che i docenti andranno presto a insegnare aiuterà senz'altro i processi di mobilità, anche forzata, in cambio di formatori che verranno posti a insegnare materie che conoscono sicuramente meno di altre da cui saranno estromessi. Non è assolutamente ciò che avevamo chiesto, e con noi le commissioni parlamentari: chiedevamo, infatti, una vera revisione delle classi di concorso, in chiave moderna e da adattare ai nuovi percorsi d'istruzione". "Viene da chiedersi: che senso ha aver prodotto dei corsi abilitanti negli ultimi tre anni per quasi 100mila docenti, secondo le vecchie regole, per poi ora costringerli a insegnare delle discipline diverse? conclude Pacifico. (ANSA).
ANSA - Scuola: riforma classi concorso a traguardo, in cdm
Da 168 scendono a 116.Essenziali per prossima selezioni per prof
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Dopo la falsa partenza della scorsa settimana (era stata annunciata dal ministro Giannini nel consiglio dei ministri di venerdì scorso ma era poi saltata) la riforma delle classi di concorso approda stasera a Palazzo Chigi. La certezza dell'arrivo e dell'approvazione è arrivata stamani dopo un incontro tra Matteo Renzi e Stefania Giannini. Con gli interventi fatti a viale Trastevere, le classi di concorso vengono rese coerenti con gli indirizzi di studio introdotti dalla riforma delle Superiori e adeguate ai titoli universitari dell'attuale ordinamento. Le attuali risalgono infatti al '99, precedenti dunque alle lauree 3+2 e anche alla riforma Gelmini che ha varato nuovi licei come il coreutico-musicale e sfoltito gli indirizzi degli istituti tecnici. Questa piccola rivoluzione è attesa da tanti docenti: da quelli già assunti a tempo indeterminato che diventeranno ex lege titolari della nuova classe risultante dall'accorpamento e per i quali si aprono nuove opportunità di insegnamento, ma soprattutto dagli insegnanti abilitati che si accingono a partecipare al concorso a cattedra che sarà bandito nei primi giorni di febbraio. Con il nuovo regolamento vengono accorpate e semplificate le classi di concorso esistenti che passano da 168 a 116 (vengono unificate, ad esempio, elettronica ed elettrotecnica mentre sotto la voce tecnologie e tecniche della comunicazione vengono raggruppate sei delle classi attualmente in vigore). Vengono quindi introdotte 13 nuove classi di concorso: 11 per l'insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado fra cui la classe A-23, Lingua italiana per i discenti di lingua straniera ((il cosiddetto Italiano lingua due di cui la legge 107 sulla Buona Scuola prevede il potenziamento) e alcune classi relative appunto ai nuovi indirizzi della scuola di secondo grado come quello musicale e coreutico; altre due riguardano posti di insegnante di materie tecnico-pratiche. L'adeguamento delle classi di concorso ai nuovi ordinamenti universitari consentirà ad alcune categorie di laureati finora escluse dall'insegnamento di materie coerenti con il loro piano di studi di accedere agli specifici percorsi abilitanti. I laureati in Scienze politiche, ad esempio, potranno insegnare discipline giuridiche ed economiche (a patto che possano vantare almeno 96 crediti universitari nel settore scientifico disciplinare di riferimento). La riforma delle classi di concorso, ancor prima di vedere la luce, è comunque già accompagnata da qualche polemica. Rendere intercambiabile il personale, all'occorrenza, su discipline affini diventa una chance offerta ai dirigenti scolastici per coprire i posti vacanti, ma - fanno notare addetti ai lavori - c'è il rischio di un annacquamento delle competenze, soprattutto per le materie tecnico-scientifiche. "Questo allargamento esasperato sulle discipline che i docenti andranno presto a insegnare - spiega il presidente dell'Anief Marcello Pacifico - aiuterà senz'altro i processi di mobilità, anche forzata, in cambio di formatori che verranno posti ad insegnare materie che conoscono sicuramente meno di altre da cui saranno estromessi". Resta il fatto che con il disco verde alla riforma delle classi di concorso di fatto si sblocca il concorso per reclutare oltre 63.000 insegnanti. Il Consiglio superiore della pubblica istruzione ha già ricevuto da alcuni giorni i decreti sulle prove di esame, sulla formazione delle commissioni giudicatrici e anche sulla costituzione degli ambiti disciplinari (necessari per elaborare le prove); 15 giorni a disposizione per esprimere il proprio parere (non vincolante). Prossimo step i bandi dell'atteso concorso. (ANSA).
La Stampa: Scuola, il governo lancia le nuove classi di concorso
Teleborsa: Scuola, al via il mega accorpamento delle discipline a discapito della qualità didattica
Giornale di Sicilia_Rivoluzione per le classi di concorso
Panorama_Più che buona si è ammalata di supplentite