TuttoscuolaNEWS n. 497 – 4 luglio 2011
“Istruzione e FP: rispettare i diritti formativi dei giovani e delle famiglie”
░ Una nota di Tuttoscuola evidenzia la discrasia tra i dati Istat sulla disoccupazione giovanile (un giovane su tre non trova lavoro) e una recente ricerca Isfol in materia di IeFP. Riportiamo passi della nota.
Secondo i dati provvisori pubblicati dall’Istat si fa critica la situazione dei giovani che hanno sempre maggiori difficoltà a trovare un’occupazione. Eppure la recente ricerca Isfol presentata a Roma lo scorso 22 giugno, documenta che “I percorsi formativi triennali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) sono un importante canale di accesso al mercato del lavoro: già a 3 mesi dal conseguimento della qualifica professionale un giovane su due ha trovato il suo primo impiego e dopo tre anni la quota degli occupati sale al 59%.
Gli iscritti a percorsi di istruzione e formazione professionale provengono soprattutto da famiglie di estrazione operaia (55%). I genitori hanno solitamente un titolo di studio che non supera la licenza media (61%)”. Oggi è riconosciuta in forma ordinaria la possibilità da parte dei giovani e delle loro famiglie di iscriversi, subito dopo la Scuola secondaria di primo grado, ai percorsi di IeFP di competenza delle Regioni, svolti da Istituzioni formative accreditate…. Oggi sono oltre 170 mila i 14-18enni che frequentano questi percorsi per assolvere l’obbligo di istruzione e conseguire una qualifica professionale. Un buon successo testimoniato da alcuni dati positivi che emergono dall’indagine avviata nel luglio 2010 e terminata a febbraio del 2011: occupazione, soddisfazione degli allievi e motivazione all’apprendimento, natura popolare del servizio, vitalità e dinamismo delle agenzie formative….
www.altalex – 4 luglio 2011
“Ritardata assegnazione delle ore di sostegno per il disabile”
░ Una sentenza del Tar di Cagliari: la ridotta erogazione del servizio di istruzione agli alunni con disabilità comporta “danno esistenziale”. Riportiamo parte dell’articolata nota a firma Giulio Spina.
Il TAR di Cagliari torna ad occuparsi del diritto del disabile all'istruzione, da un lato, ribadendo che il provvedimento amministrativo che riduce ai minori, portatori di handicap in situazione di gravità, il numero delle ore di sostegno, disattendendo la richiesta della scuola formulata nel Progetto Educativo Personalizzato, risulta illegittimo, dall'altro, rilevando che, venendo vulnerato il diritto del disabile all'educazione costituzionalmente garantito e protetto dell'art. 38 comma 3 Cost., anche nel caso di sola temporanea diminuzione delle ore di sostegno risulta ammissibile, a favore del medesimo, il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale, qualificabile come danno esistenziale, da liquidarsi considerando gli effetti provocati dalla seppur temporanea situazione sulla personalità del minore…. Ad un minore
portatore di handicap ed in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 L. n. 104 del 1992, veniva assegnato un numero di ore di sostegno settimanali per l’anno scolastico 2009/2010 inferiore a quanto richiesto dal Progetto Educativo Personalizzato (PEP) e ad ogni modo insufficienti a garantire il supporto dell’insegnante di sostegno con rapporto 1/1, come invece richiesto dal PEP medesimo…. I Giudici… hanno ribadito che è illegittimo l’operato della Amministrazione scolastica che, disattendendo la richiesta della scuola formulata nel Progetto Educativo Personalizzato, riduce il numero delle ore di sostegno ai minori portatori di handicap in situazione di gravità… “vanno rispettati i principi sull’integrazione degli alunni diversamente abili fissati dalla L. n. 104 del 1992, ad ogni modo assicurando lo sviluppo dei processi di integrazione degli alunni diversamente abili… non può in ogni caso costituire impedimento alla assegnazione, in favore dell’allievo disabile, delle ore di sostegno necessarie a realizzare il proprio diritto, il vincolo di un’apposita dotazione organica di docenti specializzati di sostegno, giacché la L. n. 449 del 1997, all’art. 40, assicura comunque l’integrazione scolastica degli alunni handicappati con interventi adeguati al tipo e alla gravità dell’handicap, compreso il ricorso alla assunzione con contratto a tempo indeterminato di insegnanti di sostegno in deroga al rapporto docenti – alunni in presenza di handicap particolarmente gravi, consentendo così di garantire all’alunno bisognevole, l’integrazione scolastica attraverso il miglioramento delle sue possibilità nell’apprendere, comunicare e socializzare”. I Giudici… riconoscono il diritto al ristoro del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c., qualificabile nella fattispecie come danno esistenziale… un danno non patrimoniale derivante dalla lesione di un diritto costituzionalmente qualificato. … Nel caso in esame, il danno viene individuato “negli effetti che la, seppur temporanea, diminuzione delle ore di sostegno subita ha provocato sulla personalità del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita «normale»”; pertanto, tenendo conto del periodo di carenza del pieno sostegno nonché del numero differenziale delle ore di sostegno illegittimamente negate, il danno è stato quantificato, in via equitativa, nella somma di € 2.000.
portatore di handicap ed in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 L. n. 104 del 1992, veniva assegnato un numero di ore di sostegno settimanali per l’anno scolastico 2009/2010 inferiore a quanto richiesto dal Progetto Educativo Personalizzato (PEP) e ad ogni modo insufficienti a garantire il supporto dell’insegnante di sostegno con rapporto 1/1, come invece richiesto dal PEP medesimo…. I Giudici… hanno ribadito che è illegittimo l’operato della Amministrazione scolastica che, disattendendo la richiesta della scuola formulata nel Progetto Educativo Personalizzato, riduce il numero delle ore di sostegno ai minori portatori di handicap in situazione di gravità… “vanno rispettati i principi sull’integrazione degli alunni diversamente abili fissati dalla L. n. 104 del 1992, ad ogni modo assicurando lo sviluppo dei processi di integrazione degli alunni diversamente abili… non può in ogni caso costituire impedimento alla assegnazione, in favore dell’allievo disabile, delle ore di sostegno necessarie a realizzare il proprio diritto, il vincolo di un’apposita dotazione organica di docenti specializzati di sostegno, giacché la L. n. 449 del 1997, all’art. 40, assicura comunque l’integrazione scolastica degli alunni handicappati con interventi adeguati al tipo e alla gravità dell’handicap, compreso il ricorso alla assunzione con contratto a tempo indeterminato di insegnanti di sostegno in deroga al rapporto docenti – alunni in presenza di handicap particolarmente gravi, consentendo così di garantire all’alunno bisognevole, l’integrazione scolastica attraverso il miglioramento delle sue possibilità nell’apprendere, comunicare e socializzare”. I Giudici… riconoscono il diritto al ristoro del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c., qualificabile nella fattispecie come danno esistenziale… un danno non patrimoniale derivante dalla lesione di un diritto costituzionalmente qualificato. … Nel caso in esame, il danno viene individuato “negli effetti che la, seppur temporanea, diminuzione delle ore di sostegno subita ha provocato sulla personalità del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita «normale»”; pertanto, tenendo conto del periodo di carenza del pieno sostegno nonché del numero differenziale delle ore di sostegno illegittimamente negate, il danno è stato quantificato, in via equitativa, nella somma di € 2.000.
ItaliaOggi – 5 luglio 2011
“Attenti al litigio, se il collega si sente male sono guai”
░ Una sentenza della Suprema corte ribalta la decisione del Gup.
In una lite tra docenti, se uno dei litiganti si sente male, l’altro collega rischia una condanna per lesioni. Lo ha stabilito la V sezione penale della Corte di Cassazione, con una sentenza depositata il 27 giugno scorso (25611). La Suprema corte ha ritenuto plausibile la tesi della docente offesa, secondo la quale il giudice dell’udienza preliminare (Gup) non avrebbe dovuto dichiarare il non luogo a procedere. E quindi ha annullato la sentenza impugnata rinviando gli atti al tribunale di Tivoli per un nuovo esame…
ItaliaOggi – 5 luglio 2011
“Più difficile ottenere il part time”
░ L’Amministrazione può dire di no.
Il part time non è più automatico. L’unica categoria di lavoratori che potrà chiedere la trasformazione da tempo pieno a tempo parziale, senza che l’Amministrazione possa negarlo, è quella dei malati oncologici. E’ una delle novità contenute in una circolare (n.9) emanata dal Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il 30 giugno scorso…. Il part time è trasformato da diritto a mero interesse legittimo. Prima dell’avvento dell’art.16 Legge 183/2010, l’unica condizione prevista era l’effettività della capienza della quota di organico destinata a questi rapporti…. Il provvedimento dovrebbe lambire solo marginalmente la scuola, visto che la restante parte dell’orario è coperta con mobilità o supplenze, dunque senza creare disfunzioni. Qualche problema potrebbe invece nascere presso il Ministero e negli uffici periferici, dove le trasformazioni in part time comportano sostituzioni….
Domani Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 5 luglio 2011
░ La nota che riportiamo, di Elio Veltri, è già pubblicata in “Passavo di lì - C'è posta per noi”
Sulla realizzazione del famoso Tunnel della TAV la si può pensare come si vuole. Ma su una cosa bisogna essere chiari. La violenza gratuita, premeditata, nostrana, rafforzata da violenti di altri paesi a prescindere dal merito del problema, va respinta e condannata senza se e senza ma. Ancora una volta una manifestazione democratica, partecipata da migliaia di cittadini, dai sindaci, da intere famiglie, è stata vanificata nei suoi obiettivi legittimi e ignorata dagli organi di informazione a causa di una manifestazione di una violenza inaudita di persone alle quali della TAV non frega proprio niente e che non sono certo “ eroi”. La democrazia ha le sue regole e vanno rispettate. Altrimenti, ci sarà sempre qualcuno che userà l’ordine e la legalità per imporre le “sue” regole proprio perché la democrazia non è in grado di far rispettare le proprie. E poi voglio dirlo chiaro e tondo: anche io, come Pasolini, in questo caso sto dalla parte dei poliziotti. E non solo perché figli di proletari. Ma perché figli e custodi dell’ordine democratico.
l’Avanti– 6 luglio 2011
“Precari della scuola, Inps: indennità prorogata”
░ Nella rubrica “Diritti e lavoro”, di Carlo Pareto.
I precari della scuola che resteranno a casa in prossimo 1 settembre, per via dei tagli, potranno contare sulla “salva precari”, prorogata anche per l’a.s. 2011/2012 dal Decreto Sviluppo. Una misura a sostegno di reddito e occupazione inaugurata, d’intesa con Inps e Regioni, nel 2009/2010… L’agevolazione garantita dalla Salva-precari consiste nell’accesso privilegiato all’indennità di disoccupazione Inps (circa 886 euro al mese), la precedenza assoluta nell’assegnazione delle supplenze d’istituto, la partecipazione a progetti speciali e la valutazione dell’intero a.s. di servizio… Secondo il Decreto Sviluppo potrà beneficiare di questa speciale prestazione tutto il personale che “il prossimo anno non riuscirà a stipulare, per carenza di posti, un contratto di supplenza della stessa tipologia di quello dell’anno precedente o comunque dell’ultimo anno lavorativo nel triennnio”. Per poter accedere al trattamento economico in questione bisognerà, quindi, essere stati titolari di un incarico annuale (o fino al termine delle attività didattiche), almeno a partire dal 2008/2009, o avere espletato, sempre a partire dal medesimo a.s., attraverso graduatorie d’istituto, una supplenza di almeno 180 giorni….
Newsletter n°50, Centro InfoHandicap FVG– 6 luglio 2011
“Mancato sostegno scolastico. Il Tar dispone un'ondata di risarcimenti”
░ Nel proprio sito, il Centro Infohandicap pubblica una nota pubblicata nelle news di www.superabile.it e che noi riportiamo in sintesi: in Sardegna, la prima sezione del Tar deposita 20 sentenze che riconoscono il principio per cui i genitori dei bambini disabili hanno diritto al risarcimento dei danni alla personalità dell'alunno, per i tagli al sostegno; decine di ricorsi identici arriveranno nei prossimi giorni.
Non più singole sentenze, legate a casi molto gravi, ma una vera e propria pioggia di risarcimenti da 3.500 euro ciascuno. Depositando oggi una ventina di sentenze molto simili, il Tar Sardegna sembra aver accolto il principio per cui i genitori dei bambini disabili hanno diritto al risarcimento dei danni perché la "diminuzione delle ore di sostegno subita ha provocato sulla personalità del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita "normale". … Determinante, il passaggio riportato dai giudici in molte delle sentenze depositate che indica come "fra le misure previste dal Legislatore viene in rilievo quella del personale docente specializzato, chiamato ad adempiere alle "ineliminabili (anche sul piano costituzionale) forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni diversamente abili"….
Domani arcoiristv– 7 luglio 2011
░ Una riflessione di Paolo Collo, sui meriti dei piccolissimi editori.
Non solo i "piccoli" editori portano avanti un importante e, come già mi è capitato di scrivere, eroico lavoro di pubblicazione di autori che altrimenti avrebbero difficoltà a veder comparire i loro testi presso i grandi dell'editoria. Ci sono anche i "piccolissimi" editori. È il caso della collana “I Lilliput” di Galaad Edizioni (di Giulianova). Collana che ospita uno straordinario racconto di Michele Toniolo, dal titolo Alcune parole per Alice (46 pagine, 5 euro). Una breve e intensissima storia di amore – amore sconfinato, doloroso, sanguinante – e di morte, di follia, di sacrificio, di memoria. La scrittura è precisa e tesa come la corda di un arco e in quelle poco meno di cinquanta pagine riesce a dare – a darci – delle emozioni solitamente rare. Un piccolo testo che in un certo modo ricorda “Questa terra ora crudele” (La Nuova Frontiera), piccolo e imperdibile gioiello del giovane autore portoghese José Luis Peixoto, o che rimanda anche al miglior Erri De Luca. Forse non sarà facile trovare questo volumetto che consiglio caldamente, ma c’è un sito a cui scrivere: www.galaadedizioni.com.
Newsletter n° 50, Centro InfoHandicap FVG– 7 luglio 2011
“Dalla Puglia una Sentenza epocale contro le classi superaffollate”
░ Nel proprio sito, il Centro Infohandicap pubblica una lunga e articolata nota già pubblicata da Salvatore Nocera, Vicepresidente nazionale della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, in www.superando.it, e che a nostra volta riportiamo ma in estrema sintesi (solamente l’incipit e le conclusioni).
… Per la prima volta la Magistratura Amministrativa ha risolto - a favore del diritto allo studio di singoli alunni - il problema delle classi superaffollate, già affrontato e risolto positivamente per i ricorrenti, con una class action contro il Ministero dell'Istruzione, sostenuta nel 2010 anche dal Codacons. In quel caso, però, la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio aveva potuto solo limitarsi all'ordine dato all'Amministrazione di predisporre un regolare piano di ristrutturazione edilizia delle classi inadeguate, non potendo tuttavia risolvere richieste di singoli alunni, stante l'espresso divieto sancito dal Decreto Legislativo 198/09 in ambito di class action. Questa volta, invece, un insieme di famiglie ha proposto un ricorso collettivo al TAR della Puglia, accolto da quest'ultimo con la Sentenza n. 00783 del 24 marzo scorso (depositata in Segreteria il 25 maggio), che ha ordinato all'Amministrazione Scolastica di riunificare una prima liceo che era stata smembrata - disperdendo gli alunni nelle altre prime - a causa dei soliti indiscriminati tagli di bilancio e in violazione del DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) 81/09, che fissa il numero massimo e minimo degli alunni nelle prime classi delle scuole di ogni ordine e grado… Si tratta, a mio avviso, di una "Sentenza epocale" e bisogna dare atto ai legali coinvolti di avere realizzato un rapido percorso processuale, senza la necessità di ricorrere alla giurisprudenza della Corte Costituzionale, ma invocando la stessa normativa emanata dal Ministero e che quest'ultimo ha sin troppo frequentemente violatoo lasciato che fosse violata per i soliti motivi di bilancio…. Alla luce della più recente giurisprudenza - non solo costituzionale, ma anche di merito e delle Magistrature Superiori, come il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione - sarà bene a questo punto che il Ministero ponga un tetto ragionevole di alunni con disabilità - presumibilmente non più di due - nelle classi da loro frequentate. Diversamente, il rischio di ricorsi a tappeto anche contro le classi superaffollate da alunni con disabilità si farà realtà concreta alla fine di luglio, quando si conoscerà il numero degli alunni in ogni classe, siano esse prime, siano esse classi successive, ma accorpate illegalmente, come è avvenuto per il caso oggetto della Sentenza del TAR di Bari. Si confida, in conclusione, nel rispetto che l'Amministrazione vorrà porre verso i princìpi costituzionali, oltreché in una corretta applicazione del "famigerato" articolo 64 della Legge 133/08, tenendo conto dei valori della qualità dell'inclusione scolastica ribadita anche dalla Legge 18/09, con la quale l'Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Tonino Russo Newsletter N°53 - 8 luglio 2011
“Povera scuola !”
░ La Manovra finanziaria correttiva contiene tagli all’Istruzione.
Con buona pace delle direttive europee, che raccomandano ai paesi membri di investire in capitale umano e dopo gli 8 miliardi di euro di tagli del precedente triennio, un nuovo salasso sta per colpire la scuola. Già nel DEF 2011 era stato previsto che il valore degli investimenti per l’istruzione rispetto al Pil, calcolato al 4,2% nel 2010, sarebbe dovuto scendere al 3,7% nel 2015. Ora non si hanno più dubbi, ci saranno almeno altri 6 miliardi di euro di tagli nella scuola che colpiranno ogni comparto: dalla proroga del blocco delle retribuzioni fino al 2014 alla riduzione del numero di dirigenti scolastici, che si potrà ottenere con l’accorpamento coatto negli istituti comprensivi. Le dotazioni organiche dell’anno 2011-12 saranno bloccate indefinitamente a decorrere dall’anno successivo 2012-13 e perfino il sostegno ai disabili sarà assicurato fino ad un certo punto, poi dovranno farsene carico gli enti locali. Comuni e Province, se lo vorranno, potranno anche, per gentile concessione, operare interventi di edilizia scolastica, ma senza costi per lo Stato. Insomma, non c'e proprio nulla per cui essere allegri.
www.direnews.it 8– luglio 2011
“Mancato sostegno ai disabili: ondata di risarcimenti”
░ Pubblicato su DIRE - Notiziario Minori di Diregiovani. I giudici amministrativi condannano il Miur a pagare 3500 euro a famiglia.
Non piu' singole sentenze, legate a casi molto gravi, ma una vera e propria pioggia di risarcimenti da 3.500 euro ciascuno. Depositando una ventina di sentenze molto simili, il Tar Sardegna sembra aver accolto il principio per cui i genitori dei bambini disabili hanno diritto al risarcimento dei danni perche' la "diminuzione delle ore di sostegno subita ha provocato sulla personalita' del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita "normale". È un effetto tsunami quello che in queste ore si registra nell'ufficio segreteria del Tar Sardegna, dove i giudici della prima sezione stanno sfornando e depositando le decisioni in merito ai risarcimenti chiesti dalle famiglie dei bambini che quest'anno avevano dovuto pagare il taglio del sostegno. Nei giorni scorsi era arrivata una decisione che sembrava essere un caso isolato, relativa ad un bambino cagliaritano affetto da una malattia piuttosto grave, che si era visto ridurre le ore di sostegno a scuola. Ora, in un colpo solo, i giudici della prima sezione del Tar hanno accolto una ventina di istanze di altrettante famiglie che hanno chiamato in causa Ministero e Ufficio scolastico regionale. I ricorrenti all'inizio avevano chiesto di annullare il provvedimento che disponeva il numero ridotto di insegnanti di sostegno, poi hanno proposto anche istanza di risarcimento. Sotto accusa proprio i tagli imposti dall'ufficio scolastico a ciascun istituto che avevano costretto i dirigenti a rivedere i rapporti studente-insegnante, riducendo anche il numero di ore di supporto. Tutto cio', nonostante i consigli di classe e le e'quipe psicopedagogiche delle scuole, in molti casi, avessero previsto per i ragazzi un rapporto di uno a uno (in casi molto gravi lo studente deve avere un docente speciale riservato al suo caso). Questo non era avvenuto ed ora il Tar Sardegna, accogliendo le richieste di risarcimento danni di una ventina di ricorrenti (tutti genitori di minori con disabilita') hanno deciso anche fissato in 3.500 euro per ogni caso la cifra che lo Stato dovra' risarcire. Determinante, il passaggio riportato dai giudici in molte delle sentenze depositate che indica come "fra le misure previste dal Legislatore viene in rilievo quella del personale docente specializzato, chiamato ad adempiere alle "ineliminabili (anche sul piano costituzionale) forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni diversamente abili". Il Tar Sardegna ha ribadito la natura dei diritti inalienabili dei bambini, basandosi sia sul diritto costituzionale che su quello internazionale. Per ciascuna famiglia il collegio della prima sezione ha disposto un risarcimento di 3.000 euro, piu' 500 euro di spese processuali a carico dell'Ufficio scolastico regionale e del ministero. Un vero e proprio terremoto anche perche' sono ancora svariate decine i ricorsi e le istanze di risarcimento che pendono davanti ai giudici cagliaritani.
Messaggero Veneto - 8 luglio 2011
“Scuola, si ai paletti-Pittoni su punteggi e trasferimenti”
░ Approvate, nel decreto Sviluppo, le proposte del senatore leghista friulano: 5 anni in ruolo per potersi spostare. Non passa invece il bonus punteggi.
Il bonus di 40 punti in graduatoria per gli insegnanti residenti nella provincia della scuola nella quale chiedono di lavorare non passa, ma nel decreto Sviluppo, appena promosso anche in Senato, il senatore friulano e capogruppo della Lega Nord in Commissione Istruzione, Mario Pittoni, è riuscito a piantare 4 paletti…. Prima di tutto è previsto l’aggiornamento dei punteggi e dei trasferimenti ogni tre anni, invece che ogni due. Ci vorranno 5 anni (invece che 3) per potersi spostare; …5 anni in ruolo (invece che 1), per chiedere l’assegnazione provvisoria; la possibilità di attingere dalle liste attuali, per le prossime immissioni in ruolo.
Domani Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 11 luglio 2011
░ Proporzionale? Gli inconvenienti del modulo italiano: frammentazione, incentivazione delle scissioni. Lettere, Società,Ideali. Fra i primi fautori di una riforma elettorale in senso maggioritario, Gianfranco Pasquino è stato coerentemente referendario nel 1991 e nel 1993.E’ un articolo del politologo Gianfranco Pasquino, pubblicato in
Qualsiasi legge elettorale contiene un elemento qualificante che lo differenzia dalle altre leggi elettorali: la formula con la quale traduce i voti in seggi. Chi non conosce le varietà di queste formule farebbe meglio a non parlare né di leggi elettorali né di riforme elettorali. Il silenzio è consigliato anche a tutti coloro che ritengono che le formule elettorali maggioritarie – come quella comunemente definita inglese e usato in Gran Bretagna, USA, Canada, India, e, con una piccola variante, Australia (più in alcuni sistemi politici dei Caraibi) – non sono democratiche, e che il doppio turno francese è il prodromo dell’autoritarismo. Invece, è giusto lasciare che si sgolino i sostenitori dei sistemi elettorali proporzionali i quali, nella loro ignoranza, dimenticano tutti gli inconvenienti della proporzionale italiana: frammentazione partitica, incentivazione alle scissioni…, clientelismo, rendite di posizione, nonché, nelle elezioni del 1972, spreco di un milione di voti di sinistra che non ottennero rappresentanza. Qualcuno degli impuniti proporzionalisti si schiera oggi a favore del sistema tedesco, forse sperando di cancellarne quella odiosa clausola di sbarramento del 5 per cento che impedisce ai partitini di entrare in Parlamento (a rappresentare che cosa?). In verità, il sistema tedesco, se non è semplicemente una concessione all’Udc in vista di future coalizioni, è un sistema che ha funzionato in maniera più che soddisfacente tenendo a mente che serve ad eleggere soltanto la Camera bassa, il Bundestag, e che quindi chiama con sé anche la riforma del balordo bicameralismo italiano. Di sicuro, il sistema tedesco non scaturirà dal Porcellum stimolato dal referendum. Frettolosi e improvvisati referendari, che avevamo visto e letto schierati arditamente sul fronte del NO nei due referendum del 1991 e del 1993, vorrebbero farci credere che l’esito dell’unico referendum finora in campo – almeno a parole, poiché dovranno poi raccogliere le firme e portare il 50 per cento più uno degli italiani a votarlo – sarà una legge elettorale proporzionale accettabile, decente. Invece, no: un Porcellum sfrondato dei suoi premi di maggioranza diventerà nel migliore dei casi un Porcellinum. Chi si accontenta gode, ma non potranno sicuramente esultare gli elettori italiani che continueranno ad avere il minimo di potere elettorale consentito: una piccola crocetta su un simbolo di partito che porta in Parlamento i predestinati in rigorosa lista bloccata, quasi non importa quanto lunga o accorciata. Tutto il resto è politica accompagnata da un po’ di conoscenze tecniche e comparate. Insomma, il sistema politico della Germania, che, sarà pure il caso di ricordarlo, a cavallo fra gli anni sessanta e settanta veniva da alcuni referendari definita “democrazia autoritaria”, funziona in maniera ottimale, ma non soltanto grazie alla legge elettorale. Dobbiamo aggiungervi il voto di sfiducia costruttivo e il Bundesrat, oltre all’esistenza, nient’affatto marginale, di un grande partito democristiano e di un grande partito socialdemocratico. Anche la Quinta Repubblica francese funziona ottimamente. Garantisce la formazione di governi di coalizione, dà molto potere agli elettori, sia al primo sia al secondo turno di voto, ha consentito l’alternanza, obbliga i partiti estremi (fatiscenti comunisti e Lepenisti compresi) a confrontarsi con quelle regole del gioco.
Già, questa volta sono io che dimentico che noi italiani non dobbiamo imitare nessuno. Sappiamo fare di meglio. Nel passato abbiamo avuto l’anomalia positiva, ovvero, traduco, un partito comunista che non andò mai al governo e poi scese al 16,1 per cento dei voti. Adesso, stiamo per dare vita per via referendaria ad una democrazia “normale”, perché l’aggettivo decente proprio non si applica nel nostro paese. Ma se almeno il Partito Democratico si ricordasse che la sua Assemblea Nazionale ha approvato il maggioritario a doppio turno di tipo francese? Con i piccoli sotterfugi referendari e particolaristici nessuno soddisferà i suoi non troppo oscuri (per un pugno di seggi in più) desideri elettorali.
LA STAMPA - 12 luglio 2011
“Via alla riforma dell’apprendistato. Sacconi: tutto pronto a settembre”
░ In Parlamento inizia l’iter legislativo del T.U. sull’apprendistato, una riforma che, passata dalla Conferenza Stato-Regioni, ha il gradimento delle parti sociali (CGIL compresa); ottimismo sulle prospettive occupazionali: si parla di 400mila posti.
… l’intesa sugli stage: “Faremo un accordo nei prossimi giorni, per evitare l’abuso dei tirocini, c’è già la bozza”, aveva detto il ministro Sacconi, la settimana scorsa… Il ministro Sacconi parla di una “larga intesa molto positiva”, ed auspica che “con la ripresa autunnale il nuovo apprendistato diventi operativo, rappresentando il modo tipico d’ingresso nel mercato del lavoro sulla base dell’integrazione tra apprendimento e lavoro”.