“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”
“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:
“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”
“La scuola non tema le novità”
“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”
“Maturità, l’incognita delle ammissioni”
“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”
“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”
“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”
“Licei, pronti i nuovi programmi”
“Si avvicina l’esame di terza media.
Giornale di Sicilia - 26 maggio
“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”
░ Un problema di ristrutturazione per la messa in sicurezza, risolto. Ne riferisce un articolo di Enzo Gangi.
Il Cipe, nella sua ultima determinazione, ha stilato il piano straordinario di interventi che saranno necessari per effettuare la messa in sicurezza degli edifici scolastici in tutto il Paese. Del provvedimento, che consta di interventi per 358 milioni di euro su scala nazionale, beneficeranno pure le scuole di Monreale. La cittadina potrà godere di un finanziamento di circa un milione e duecentomila euro. Alla scuola Novelli, che ha circa 800 iscritti, saranno stati destinati circa 400 mila euro…. Il Comune, adesso, dovrà predisporre in tempi rapidi un progetto esecutivo per poter avviare i lavori. Per venerdì dovrebbe essere convocata una conferenza di servizio per concertare il piano di intervento. “Mi auguro - afferma il deputato Tonino Russo, componente della commissione Cultura della Camera, che ha istruito il provvedimento - che il Comune sia in grado di predisporre un progetto adeguato, per far sì che la popolazione scolastica monrealese venga risparmiata dai disagi che finora hanno dovuto sopportare”.
Superando.it - 27 maggio
“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:
complimenti Ministro!”
░ Tra i tanti aspetti della Manovra Finanziaria Correttiva, uno tra i più delicati è quello che attiene l’invalidità civile; riportiamo le dichiarazioni del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, e il commento apparso, a cura della Fish, su Press-IN anno II / n. 1368.
Le parole di Tremonti e le nostre chiose. Qui di seguito i virgolettati del ministro dell'Economia Giulio Tremonti- durante la conferenza stampa di presentazione, il 26 maggio, della manovra correttiva nelle parti in cui si esprime sull'invalidità civile. Abbiamo chiosato con nostre note, per rendere più "comprensibili" le argomentazioni del Ministro….
Ministro: «Sulle Regioni la riduzione è abbastanza consistente. Ma non insostenibile. Si parla di 4, 4.5 miliardi. Beh, lì cosa c’è dietro? Uno dei fenomeni che vi fanno capire perché questo continente e il nostro Paese deve cambiare: le pensioni di invalidità. E’ un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi, su 60 milioni di abitanti… pone la questione se può essere ancora competitivo».Nota: Le prestazioni economiche derivanti da minorazioni civili sono state, nel 2009, 2.637.394. La cifra non corrisponde al numero di invalidi (inferiore) non essendo infrequente che a un cittadino in possesso dei requisiti sanitari vengano riconosciute indennità e pensione.
Ministro:«L’altra cosa impressionante: non è che abbiamo 2.7 milioni di invalidi, ma che il costo delle pensioni di invalidità è salito a 16 miliardi. Un punto di PIL ogni anno vanno agli invalidi…». Nota: L'Italia per l'invalidità (comprese le pensioni di reversibilità) spende l'1,5% del proprio PIL. La Germania spende il 2%, la Francia l'1,8, il Portogallo il 2,3, la Polonia l'1,7, il Regno Unito il 2,4. La media nell’Europa dei 15 è il 2,1%. Spendono meno dell’Italia, Grecia, Bulgaria, Estonia, Romania (Fonte: "Relazione sulla Situazione Economica del Paese - 2009"…, l'evasione fiscale incide per il 22% del PIL)
Ministro:«E questo è stato un effetto negativo del federalismo fiscale inventato dalla Sinistra col Titolo V».Nota: La valutazione degli stati invalidanti viene effettuata ricorrendo a un D.M.(e non a un provvedimento regionale) del 1992 e la composizione delle Commissioni è pure stabilita da norme nazionali. Il controllo sugli atti, sui verbali, sulle certificazioni è rimasto allo Stato… attraverso l'INPS. I requisiti reddituali vengono stabiliti dallo Stato e non dalle Regioni. Nelle cause civili, infine, presenzia lo Stato attraverso l'INPS e non le Regioni. La riforma del Titolo V della Costituzione non è una riforma di natura fiscale.
Ministro:«Cosa è stato? Che le tabelle di invalidità sono state rese più generose, e quindi era invalido non solo uno che aveva una vera invalidità, ma anche delle malattie, dei difetti magari non invalidanti davvero».Nota: Il Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992 che fissa le percentuali di invalidità e le modalità di valutazione è vigente da 18 anni e non ha subìto alcuna modifica legislativa.
Ministro:«Chessò: il fischio all’orecchio è una causa di invalidità; è molto fastidioso, ma che debba essere causa di pensione di invalidità come se fossi davvero invalido magari è troppo». Nota: Gli "acufeni permanenti o subcontinui di forte intensità e insorti da più di tre anni" ….sono previsti come invalidanti dal citato Decreto Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992. Viene prevista una percentuale fissa di invalidità pari a 2%. Il minimo per essere considerati invalidi è 33%. Il minimo per avere diritto ad assegno è 74%.
Ministro:«Poi c’è una differenza incredibile da Regione a Regione. Ci sono Regioni, chessò [come] l’Umbria che ha 8.5 di invalidi in percentuale; le Marche, la Toscana dice la sua».Nota: In Umbria sono stati rilevati 6,52 invalidi civili ogni 100 abitanti (Fonte: la già citata "Relazione a cura del Ministero dell’Economia).
Ministro: «Non è un fatto Nord-Sud o Destra-Sinistra. La Sicilia è più bassa di altre Regioni. E comunque c’è dietro una realtà che è degenerata negli ultimi anni, perché siamo passati da una spesa di 6 miliardi nel 2001-2002 a 16 miliardi… Cosa può fare il Governo col suo decreto? Non può, deve fare una nuova procedura rigorosa di controlli…. Sanzioni vere, tabelle che tornano ad essere serie e non da non essere convincenti, controlli su chi ha avuto le pensioni per vedere se è iscritto a circoli sportivi, se guida la macchina (e la casistica è impressionante di recuperi). Ma non basta, perché su chi ha preso la pensione di invalidità, pur sulla grande generosità delle nostre Regioni, e sulla generosità delle tabelle, tuttavia non gli puoi chiedere indietro i soldi».Nota: La pensione a un invalido totale è pari a 256,67 euro al mese. L'indennità di accompagnamento a un disabile che non è in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita è di 480,47 euro al mese.
Ministro: «Non puoi andare da uno che ha avuto la pensione vera su una malattia non invalidante - ma la pensione vera […] c’è - non puoi negargli un diritto che ha acquisito. La scelta che abbiamo fatto è chiedere alle Regioni un sacrificio anche in conto pensioni di invalidità. Per il Titolo V della Costituzione le pensioni di invalidità sono materia delle Regioni. Allora invece di chiedere indietro i soldi alle famiglie che hanno preso… - delle pensioni, chiediamo alle Regioni di accollarsi una quota di sacrificio. Tutti devono concorrere. Le Regioni concorrono un pochino in più, perché c’è dietro questa causale».
Aprileonline.info – 27 maggio
“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”
░ Sul blog “Quotidiano per la sinistra”, diretto da Carla Ronga, una articolata disamina su università e scuola,proposta da Francesco Scommi
Due mandati al massimo, per i rettori, stop al nepotismo, taglio del 20 per cento dei corsi di laurea per eliminare quelli inutili, fondi per gli studenti meritevoli: Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, anticipa a Panorama, in edicola da domani, i punti cardinali della riforma dell'università, attesa in Senato a metà giugno. Una serie di slogan. …. Parole di cauto incoraggiamento dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: la riforma dell'università "in discussione, seppur timida, va nella giusta direzione. E' essenziale che in Parlamento non venga smontata". Alla Gelmini non sarà parso vero, tanto che subito ha definito quelle della Marcegaglia "parole importanti" ed esortato i parlamentari ad approvare il ddl. Dal Partito democratico è arrivata la stroncatura. Il capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato, Antonio Rusconi: … dovendo la riforma passare alla Camera, quanto anticipato dalla Gelmini ai giornali non sarà realizzabile nel prossimo anno accademico, mentre i tagli di un miliardo e 300 milioni di euro, già previsti dalla legge 133/ 2008, saranno attuabili da subito…”. Il ministro deve fronteggiare anche una dura protesta dei Cobas contro i tagli. I Cobas hanno annunciato oggi una manifestazione il 5 giugno, due giorni di sciopero degli scrutini nel periodo compreso tra il 7 e il 15 giugno con modalità diverse nelle regioni, "per bloccare la finanziaria e i tagli nella scuola". "L'ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli Ata, con una espulsione di massa dei precari"…. Nella scuola, come in tutto il pubblico impiego, "verranno bloccati i contratti per tre anni… Ma in più, nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli 'scatti di anzianita', che, sommato al precedente, provoca un furto salariale medio intorno ai 6.000 euro. Per tutti i lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola non più all'uscita dal lavoro ma diluita in tre anni".
LA STAMPA– 28 maggio
“La scuola non tema le novità”
░ Lettera del ministro Gelmini al direttore del giornale, sull’attualità della scuola. L’”ampiamente condivisa” dà la misura del distacco che c’è tra il sentire del governo e il paese reale.
“… Per la prima volta da molti decenni è stata messa a punto una riforma delle superiori ampiamente condivisa e in linea con le esigenze della cultura e della società dei nostri tempi. Con il Ministro Sacconi abbiamo sottoscritto il Piano per l’occupabilità dei Giovani: Italia 2020, che punta ad una piena integrazione tra il sistema educativo e il mondo del lavoro, e una rapida transizione dalla scuola al lavoro. Un piano in sei interventi che darà impulso ad una serie di iniziative volte a rilanciare l’istruzione tecnica e professionale, il contratto di apprendistato, l’utilizzo dei tirocini formativi, il ruolo della formazione universitaria e l’apertura dei dottorati di ricerca al sistema produttivo. Per l’università si prospetta, ora, un’occasione irripetibile, quella di una riforma organica e di ampio respiro in grado di mettere in gioco le energie migliori della nostra ricerca. Nuova governance, bilanci e concorsi più trasparenti, più attenzione ai giovani studiosi. …. La scuola e l’istruzione devono tornare ad una visione rigorosa e – vorrei dire – orgogliosa del loro compito, che è quello di creare e trasmettere conoscenza, anche se questo significa in molti casi abbandonare consuetudini alle quali in molti si erano attaccati. E’ finita un’epoca. Oggi la crisi internazionale ce lo impone: o si cambia o non si è più in grado di reggere la sfida della modernità…”.
Bresciaoggi– 28 maggio
“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”
░ Maurizio Toscano riferisce del fermento in una scuola di Desenzano sul Garda: la dura presa di posizione, contro i tagli e la riforma, da parte di decine di docenti che aderiscono alle iniziative dei Cobas: sciopero degli scrutini, e il 12 giugno un “sit-in” e un confronto pubblico.
Anche a Desenzano il mondo della scuola è in subbuglio. Nella città dove il ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini si è formata politicamente, è lo storico Liceo Baratta, che tra altro la avuta come studentessa, a tirare la protesta. Allo sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS per il 14 e 15 giugno, viene reso noto che hanno manifestato la propria intenzione di partecipare anche numerosi insegnanti del Bagatta… hanno anche deciso di organizzare anche una giornata di incontro con le amministrazioni locali e la stampa per rendere pubbliche le difficoltà nelle quali si troverà il liceo…
Corriere della sera– 29 maggio
“Maturità, l’incognita delle ammissioni”
░ di Annachiara Sacchi. Il vista dell’esame, che parte il 22 giugno con la prima prova scritta, studenti.it ha sondato gli umori (e i timori) dei candidati; si calcola che 100,000 circa rischiano di non essere ammessi all’esame, per mancanza del requisito imprescindibile della sufficienza in tutte le materie allo scrutinio di quinta classe; in crescita il numero di coloro che prevedono commissioni più severe che nel passato.
“…secondo l’ordinanza ministeriale n, 44 del 5 maggio scorso, sono ammessi solo gli alunni “che conseguano nello scrutinio finale una votazione non inferiore a 6 decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. In sostanza, visto che alla fine del primo quadrimestre si contavano 300,000 insufficienze, tra gli iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori, si teme che la non ammissione possa riguardare un esercito di centomila ragazzi. Certo, sempre l’ordinanza spiega che “il consiglio di classe adotta liberamente criteri e modalità da seguire per la formalizzazione delle deliberazioni di ammissione”. Ma resta il fatto: basta un 5 per dire addio all’esame. Terrore. Secondo un sondaggio di Studenti.it il 32% dei maturandi è consapevole del fatto che non ci saranno sconti. Si gioca tutto con le ultime interrogazione. Richiesta disperata: “sei politico”…. Annata dura anche per i 25.800 privatisti: per accedere all’esame dovranno sostenere il test preliminare. E nuovi ostacoli sono previsti per i bravissimi, per i quali la lode diventa quasi un miraggio: potrà essere assegnata solo a chi avrà ottenuto il punteggio massimo in tutte le prove: arriverà a 100 senza usufruire del bonus di cinque punti, e sarà ammesso con la media dell’otto.
Corriere della sera– 29 maggio
“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”
░ Nella stesa pagina del precedente articolo, gli fa da contrappunto il parere bonario dell’”esperto”, il preside Michele D’Elia del Liceo Scientifico “Vittorio Veneto” di Milano.
“E’ solo un annuncio: La norma sarà aggirata come un valzer. Perché il voto non è mai del singolo docente. Lo dice la legge: il professore propone una valutazione di cui è prevista una sintesi collegiale…Se i 5 sono due, saranno portati al 6, perché quei voti potrebbero essere il frutto di un momento di calo. Diverso se si tratta di materie d’indirizzo su cui non si può transigere. Comunque, saremo equilibrati…”.
Corriere della sera– 29 maggio
“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”
░ Nella stessa pagina dei due precedenti, ecco la posizione più burbera (ma solo nel tono) del d.s. Ennio Ferrara che dirige il Liceo Umberto I di Napoli.
“Un segnale era necessario, un ritorno a un sano rigore valutativo ci voleva. Rispetteremo la normativa vigente, poi saranno i consigli di classe a valutare. Insomma, per i ragazzi un margine di speranza c’è. Ma se ci sono insufficienze in più materie, allora il miracolo è impossibile. I nostri ragazzi sono stati preparati da tempo alla novità di quest’anno e sanno che chi ha studiato può state tranquillo. La scheda di ogni studente è oggetto di un’attentissima analisi diagnostica.. Non c’è stato mai lassismo nelle nostre valutazioni.. Le regole introdotte dal Ministro Gelmini sono uno stimolo in più ad essere rigorosi”.
La Repubblica (ed.Torino)– 31 maggio
“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”
░ Un articolo di Stefano Parola sugli effetti che i tagli della manovra di aggiustamento produrrà sui bilanci della P.A. in Piemonte, costretta a tagliare i servizi ai cittadini, anche nella scuola. Cresce la protesta.
Nelle Superiori, il prossimo a.s. s’inizierà il 13 settembre. Forse. L’incertezza deriva dal fatto che le operazioni per creare le classi sono ancora in alto mare. “Siamo in ritardo di tre mesi”, denuncia il segretario della Cisl Scuola Piemonte, Enzo Pappalettera. E pure l’assessore provinciale all’Istruzione, Umberto d’Ottavio, concorda….
La colpa è quasi tutta del riordino delle Superiori, varato dal Ministero a inizio anno. La novità ha fatto slittare di due mesi il termine ultimo per le iscrizioni, generando un primo ritardo. Che nelle ultime settimane si sta dilatando ulteriormente. Come spiega Pappaletterra, il Ministero sta valutando se annullare le differenze di organico presenti negli istituti con più tipi di scuole. Finora a quelle che, ad esempio, avevano sia il liceo classico che lo scientifico venivano assegnate due distinte quantità di docenti. Ora negli uffici di Roma stanno valutando di rendere il sistema più flessibile in vista di assorbire meglio i tagli dell’anno prossimo. Un modo per permettere ai prof “di troppo” di trovare un nuovo posto, sempre nello stesso istituto… Altro busillis: chi insegna le materie nuove ? A parte che il decreto che lo stabilisce dev’essere ancora approvato, le scuole avranno comunque bisogno di giorni per ragionare su come salvaguardare il personale sfruttando le nuove possibilità..
ItaliaOggi – 1 giugno
“Licei, pronti i nuovi programmi”
░ Mario D’Adamo definitive le indicazioni nazionali, più attenti ai docenti che non alle competenze degli alunni
“…le competenze nazionali, nel loro testo definitivo, sono disponibili dal 26 maggio scorso, sul sito di INDIRE, 415 pagine di regolamento e allegati. Indicazioni elaborate tutte insieme e nel breve volgere di pochi mesi. Il lavoro della commissione, coordinato da Max Bruschi è stato, per altro, facilitato dal patrimonio documentale di decenni di sperimentazioni nelle scuole superiori. Gli esperti hanno dovuto esaminare, prima di concludere la loro attività, gli interventi e i risultati del dibattito culturale e scientifico sviluppatosi intorno alla bozza, resa pubblica non più di tre mesi fa. Il loro lavoro si è inevitabilmente confrontato con i risultati cui erano pervenuti i così detti saggi cui il ministro Berlinguer aveva affidato un analogo compito, quello di individuare i contenuti essenziali della formazione. Le indicazioni stabiliscono che ogni disciplina vada insegnata “con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio”, così da salvaguardare gli “statuti epistemici dei singoli ambiti disciplinari”. Le indicazioni rappresentano la “declinazione disciplinare del profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione dei percorsi liceali”…. I due paragrafi su cui sono costituite le indicazioni sono le competenze attese al termine del percorso, e gli obiettivi specifici in itinere finalizzati al loro raggiungimento.
Famiglia Cristiana – 6 giugno
“Si avvicina l’esame di terza media. ”
░ Tutte le novità, a partire dal voto, in un articolo di Rosanna Precchia.
Entra in vigore quest’anno il nuovo sistema di valutazione per l’esame di terza media.. il voto finale sarà frutto della media matematica di: voto di ammissione all’esame, prova scritta di italiano, prova scritta di matematica, prova scritta Invalsi di italiano e matematica, prove scritte di lingue, colloquio. Per uscire con 10 bisognerà ottenere il massimo voto in ognuna, di conseguenza l’esame ha rispetto al passato un’importanza maggiore. Il calendario delle prove è fissato dai dirigenti scolastici, tranne che per quella nazionale, che tutti sosterranno il 17 giugno alle ore 8,30. I test sono preparati dall’Invalsi e consegnati alle singole scuole. Per lo svolgimento, l’alunno ha a disposizione due ore che comprendono consegna, spiegazione e compilazione dei fascicoli con i test.