“Tempo pieno alle elementari, è caos. Non c’è posto per 150 mila bambini”
“Immigrazione, Gelmini: Con Accordo Integrazione,
ruolo centrale alla scuola”
“UCIIM: rischio confusione”
“Scuole, scrutini bloccati: così i prof contestano i tagli”
“Esami di terza media al via con il metodo anticopiatura”
“Pensioni, boomerang per 30mila”
“Pizze, scrutini, amicizie sprecate,e mamme sull’orlo di una crisi di nervi”
“Scrutini bloccati. Scontro sui numeri”
“La scuola sopravvive alla Gelmini. Con i soldi della fiction Mediaset”
“Terza media, è il giorno della prova nazionale”
la Repubblica - 8 giugno
“Tempo pieno alle elementari, è caos. Non c’è posto per 150 mila bambini”
░ Salvo Intravaia fa il quadro, regione per regione, della situazione di carenza dei posti e di protesta delle famiglie per i tagli delle prime classi a tempo pieno, in tutta Italia.
… “saranno attivate 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37275 classi, e per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno fruire di questo orario”. In effetti, come sostiene la Ministra, le classi a tempo pieno aumenteranno, ma le prime (quelle che condizionano le scelte per gli anni successivi), in molte realtà sono in netto calo. Così le proteste non si placano… A Milano, per due giorni, insegnanti e famiglie hanno dato vita alla “protesta festosa anti-Gelmini”… saranno almeno tremila i piccoli fuori dal tempo lungo. A Roma le famiglie deluse saranno 4mila. A Firenze, il comune pensa a un servizio di “custodia” postscuola per i bambini cui sarà negato il tempo prolungato…A Palermo, trovare una prima a tempo prolungato sarà una specie di lotteria: nove in tutto.
Ufficio Stampa Ministero - 10 giugno
“Immigrazione, Gelmini: Con Accordo Integrazione,
ruolo centrale alla scuola”
░ In un comunicato stampa, il Ministero vanta l’esclusiva competenza della scuola per l’integrazione dei ragazzi.
“L’Accordo di Integrazione approvato oggi dal Consiglio dei Ministri riconosce alla scuola e all’istruzione un ruolo centrale. Il provvedimento stabilisce che ogni cittadino straniero tra i 16 e i 65 anni che presenti per la prima volta la richiesta di permesso di soggiorno sottoscriva un accordo che lo impegna ad imparare l’Italiano, ad apprendere i principi fondamentali della Costituzione e a mandare i figli a scuola. L’accordo quindi non si applica ai minori di 16 anni, poiché per loro è già in vigore l’obbligo d’istruzione. Il progetto dunque stabilisce l’esclusiva competenza della scuola per l’integrazione dei ragazzi stranieri, legando la possibilità di risiedere nel nostro Paese e richiedere il permesso di soggiorno a precisi doveri a cui adempiere, tra i quali conoscere la lingua e garantire l’istruzione scolastica ai propri figli. Si tratta di misure estremamente efficaci che mettono al centro l’educazione, perché non c’è vera integrazione senza istruzione e conoscenza. Un fenomeno complesso come l’immigrazione può essere affrontato solo in questo modo, lasciando da parte gli approcci ideologici e quel buonismo inutile che già tanti danni ha provocato all’Italia. Il governo ancora una volta ha scelto la via della concretezza per rispondere alle esigenze dei cittadini e trasformare l’immigrazione in un’opportunità positiva per il nostro Paese”.
Avvenire - 10 giugno
“UCIIM: rischio confusione”
░ Pur promuovendo l’anno che sta per concludersi, l’UCIIM critica la mancanza di un linguaggio uniforme, del Miur, standard per i programmi.
Impegnativo, con alti e bassi, e che “alla fine arriva a conquistare un 6 stiracchiato”… l’anno scolastico che si chiude arriva comunque alla promozione. “Di certo è stato intenso di novità – commenta il presidente dell’UCIIM – soprattutto per il cammino che riguarda la riforma della secondaria superiore”. Il riferimento è alle Indicazioni nazionali che riguardano licei, tecnici e professionali che “abbiamo esaminato, valutato, e cercato di modificare”. E proprio ieri l’UCIIM, come le altre associazioni professionali, ha ascoltato al MIUR le linee guida per i tecnici e i professionali. Ci lascia perplessi la mancanza di un linguaggio comune per tutti i segmenti della nuova secondaria, aggiunge Villarosa. Nei licei si parla di Indicazioni nazionali, per gli altri due si parla di linee-guida. Il rischio di confusione esiste”. Ma non è soltanto una questione semantica. “In realtà questi documenti lasciano ancora aperto il problema tra contenuti e competenze, il vero dilemma nel quale ci stiamo dibattendo”. Un dilemma “che coinvolge anche il mondo dell’editoria scolastica” che si trova spiazzato dai nuovi programmi e dai nuovi contenuti per le classi prime delle superiori per il prossimo a.s….. Non abbiamo condiviso la decisione di considerare anche l’apprendistato come percorso per ottemperare all’obbligo di istruzione, mentre sulla norma che ha introdotto il tetto del 30% di alunni stranieri in ogni scuola, abbiamo invitato a far prevalere il principio di accoglienza e la valorizzazione dell’autonoma scolastica nell’affrontare e gestire il fenomeno gli alunni con nazionalità non italiana”. Note positive ? “Abbiamo assistito a una maggiore attenzione verso la scuola, e anche in Parlamento siamo stati spesso ascoltati e consultati”.
La Repubblica - 12 giugno
“Scuole, scrutini bloccati: così i prof contestano i tagli”
░ Salvo Intravaia riporta il quadro della contestazione che ha bloccato gli scrutini in diverse zone della penisola: stop alle valutazioni finali in 4mila classi delle superiori, e la protesta dei docenti proseguirà anche lunedì e martedì. A rischio le prove d’esame: quella nazionale per gli alunni delle scuole medie e la maturità.
Centinaia di scrutini deserti anche ieri in Puglia, Marche, Veneto, Umbria e Sardegna. Oggi si replica. Per fare saltare una riunione basta l’assenza di un solo professore, e lo sciopero di Cobas e precari per denunziare i tagli a stipendi e organici scolastici sta avendo un successo insospettato. “E’ andata molto bene e siamo solo al primo tempo: la maggior parte sciopererà lunedì e martedì”, spiega Piero Bernocchi, leader dei Cobas, “….complessivamente sono oltre 4mila le classi superiori dove non è stato possibile tenere gli scrutini”.L’iniziativa proseguirà lunedì e martedì, in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano. E a questo punto, che possa essere intralciata la prova nazionale Invalsi del 17 giugno, per gli allievi di terza media, o l’esame di maturità, al via il 22 giugno con il compito d’italiano, è un’ipotesi tutt’altro che remota. Lo sciopero potrebbe far slittare tutto in avanti. Complessivamente – tra elementari, medie e superiori – le classi da scrutinare quest’anno sono oltre 207 mila…. Tre gli effetti sugli stipendi di prof., maestri e personale non docente: niente rinnovo del contratto, blocco degli automatismi stipendiali, e pesanti ripercussioni sulle pensioni. E’ la stessa relazione tecnica allegata alla legge di conversione del decreto che chiarisce i termini della questione. Il blocco degli scatti automatici (ogni 6 anni) peserà per quasi 19 milioni di euro e produrrà effetti fino al 2048. Ogni addetto alla scuola, docente e no, perderà dal 2011 a fine carriera dai 29mila ai 42mila euro che non potrà più recuperare, e avrà una pensione più “leggera”.
Corriere della sera - 14 giugno
“Esami di terza media al via con il metodo anticopiatura”
░ Oggi la prima prova, giovedì i quiz dell’Invalsi (30 quesiti d’italiano e 21 di matematica) che incidono sul voto finale. Intanto, alle superiori, i Cobas cercano di bloccare gli scrutini per tutta la settimana, e oltre (un articolo di Giulio Benedetti).
Oggi iniziano gli esami di terza media, una prova di Stato per 575mila ragazzi. Con una grossa novità: il risultato della prova Invalsi, un quiz di Italiano e una di Matematica, da quest’anno sarà espresso in decimi e farà media aritmetica col voto di ammissione, i tre scritti (Italiano, Matematica, Inglese) e con il voto degli orali. Trattandosi di una prova nazionale e oggettiva, i genitori e i ragazzi potranno divertirsi a confrontare il risultato con quello conseguito dagli altri studenti in ogni parte del Paese. Salvo comportamenti “opportunistici”, cioè prof che lasciano copiare (ma questa volta rischiano un po’ di più), l’esame di terza media fornirà un’occasione per paragonare i risultati su due materie chiave (al netto dell’inevitabile discrezionalità che caratterizza la correzione tradizionale. La prova Invalsi inoltre offrirà, anche questa volta, una nitida istantanea di quanto ne sanno i nostri ragazzi alla fine del primo ciclo. I quesiti di Italiano (30 domande, con punteggio da 0 a 40) saranno composti da esercizi di grammatica, comprensione del testo e capacità di argomentazione. Quelli di Matematica (21 domande, con punteggio da 0 a 27) prevedono la risoluzione di equazioni, esercizi di geometria e di logica. I due quiz si svolgeranno in tutte le scuole il 17 giugno, secondo le nuove regole anticopiatura volute dal Miur: i commissari dovranno tenere spenti i telefonini, prof vigilantes faranno la spola tra i banchi per evitare che qualcuno tenti di copiare. Nuovi criteri per l’apertura delle buste. Nel 2009, con l’esito della prova che concorreva alla votazione finale solo se previsto dai docenti, gli alunni del Nord hanno ottenuto nella prova di Italiano un punteggio medio di 27,9, contro 25,1 degli studenti del Sud e il 26,8 degli studenti del Centro. In Matematica, il punteggio degli alunni del Centro-Nord è stato pari, sempre in media, a 18,5, contro il 15,5 degli studenti del Meridione. Altri 7 giorni, durante i quali i Cobas e altri sindacati di base cercheranno di bloccare quanti più scrutini possibile, e sarà la volta dell’altra prova di Stato, la Maturità, che inizierà martedì 22 giugno con il tema di Italiano, per 500 mila ragazzi. Finora la protesta contro la politica del Governo si è svolta nei limiti consentiti dalla legge: massimo 2 giorni, e mai “blocco” nelle classi terminali. Secondo “radio Cobas”, in 7 regioni finora sarebbero slittate 5000 sedute dei consigli di classe, per mancanza di numero legale. Oggi e domani si replicherà nelle regioni dove le lezioni si sono concluse sabato scorso…
ItaliaOggi - 15 giugno
“Pensioni, boomerang per 30mila”
░ Nicola Mandelli pubblica una prima stima degli effetti nella scuola (prof e ATA), dell’innalzamento a 65 anni dell’età delle donne.
L’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne dipendenti pubbliche, imposta dalla UE, con effetto dall’1.1.2012 anzi ché dall’1.1.2018 come invece disponeva una legge varata dal parlamento italiano, diverrà legge dello Stato dopo la pubblicazione nella G.U. del D.L. n.78 del 31 maggio 2010… L’obiettivo di equiparare l’età… a quella degli uomini verrà conseguito tra due anni. E a pagarne le conseguenze nella scuola potrebbero essere circa 30.000 lavoratrici. Anche se per il momento non si conoscono i contenuti dell’emendamento che il governo si appresta a predisporre per…rendere esecutiva la decisione… lo scenario entro il quale si verranno a trovare le insegnanti e il personale ATA..., a partire dal primo settembre 2011 (inizio dei termini di pensionamento della domanda di pensionamento avente effetti dal primo settembre 2012)… non dovrebbe discostarsi molto da quello che si illustra di seguito…. Per il personale della scuola, la sola finestra di uscita resta quella del primo settembre di ogni anno (C.9 art.59 Legge n.449/1997).
PENSIONI DI VECCHIAIA. Il primo settembre 2011 potranno accedere al trattamento pensionistico di vecchia, previa formale presentazione della domanda di dimissioni volontarie entro i termini annualmente fissati dal ministro dell’istruzione, le donne che entro il 31 dicembre 2011 potranno fare valere almeno 61 anni di età e non meno di 19 anni 11 mesi e 16 giorni di contribuzione utile a pensione. Secondo i dati in possesso di Azienda Scuola, al 31 dicembre 2011 potrebbero fare valere almeno 61 anni di età ma non più di 64: 3500 docenti della scuola dell’infanzia; 5mila docenti di scuola primaria; 8mila docenti di scuola media; 10mila docenti di scuola secondaria superiore, e 13mila ATA, unitamente a una anzianità contributiva non inferiore appunto ai 19 anni 11 mesi e 16 giorni. E’ auspicabile… che l’emendamento preannunciato dal governo… consenta a quante avranno maturato entro il 31 dicembre 2011 i requisiti richiesti dall’art.22 ter della Legge 3 agosto 2009 di potere continuare ad accedere alla pensione di vecchia anche prima del compimento del 65mo anno d’età… la deroga di cui sopra andrebbe estesa anche al personale che chieda di cessare dal servizio dal primo settembre 2012.
PENSIONI DI ANZIANITà. L’innalzamento dell’età del personale femminile del comparto scuola… non modifica, almeno per il momento, i requisiti anagrafici e contributivi richiesti (nel 2011 e 2012, quota 96, che può essere costituita da 60 anni di età e 36 di contributi, oppure 61 di età e 35 di contributi; nel 2013 e 2014 ma salvo verifica) quota 97 che po’ essere costituita da 61 anni di età e 36 di contribuzione, oppure 62 di età e 35 di contribuzione.
Avvenire - 16 giugno
“Pizze, scrutini, amicizie sprecate,e mamme sull’orlo di una crisi di nervi”
░ L’occhiello dell’articolo di Davide Rondoni ironizza: “Anno scolastico addio, con un inno speciale al bocciato”; e anche il titolo annunzia un pezzo “di costume”.
…va in scena il grande show di giugno: la fine della scuola. Non mi riferisco solo ai tanti appuntamenti di natura più o meno teatrale: quei saggi fine anno, tra il delizioso, il grottesco e lo straziante, che commuovono e affliggono famiglie e giovanissimi. Spesso le recite di fine ano, volute da zelanti insegnanti….sono cose da lacrimucce ottocentesche mixate con stramberie all’ultima moda… Non solo le recite, le commedie spesso più simpatiche e surreali avvengono nelle sale degli scrutini… E se gli scrutini sono spesso i luoghi dove si manifestano oltre a indubbie doti di saggezza e di equilibrio, anche clamorose e micidiali forme di nevrosi e di stress… vorrei alzare un inno speciale al bocciato. A quei ragazzini che hanno ora lo sguardo triste… essere bocciati non vuol dire valere meno degli altri. Vuol dire subire un colpo della realtà che chiede di essere rispettata e mata di più, studiata e curata. Un colpo che è come una sveglia che suona. La cosa peggiore è romperla… restando piccoli.
Avvenire - 16 giugno
“Scrutini bloccati. Scontro sui numeri”
░ L’iniziativa di Comitati di base degli insegnanti, che hanno bloccato gli scrutini, ha avuto un successo insperato, ma il Miur polemizza sulla portata del successo, qualificandolo mediatico (come fosse nulla).
Da una parte l’esultanza dei Cobas, dall’altra il Ministero della Istruzione che minimizza… Secondo i dati dei sindacati, gli scrutini bloccati in tutta Italia sarebbero oltre 20 mila. Un successo sminuito, invece, dal Ministero secondo cui quella del blocco è “esclusivamente un’operazione mediatica, che cerca visibilità politica… si sono verificati solo casi isolatissimi nelle scuole, a seguito di una manifestazione davanti al Miur alla quale hanno partecipato non più di trenta persone”.
ItaliaOggi - 17 giugno
“La scuola sopravvive alla Gelmini. Con i soldi della fiction Mediaset”
░ Il quotidiano lo ha scelto come “caso del giorno”, nell’articoletto di Antonio Calitri.
I tagli del ministro Maria Stella Gelmini affossano la scuola, Mediaset la salva. O almeno ne salva una, quella che fa da sfondo ai Cesaroni. La fiction di successo di Canale 5, ambientata nel popolare quartiere romano della Garbatella,… aiuta in un certo senso l’opposizione. Protagonista ne è infatti il “comunista dichiarato” Claudio Amendola… E sempre la stessa fiction contribuisce a sopperire a una parte dei tagli del governo e del ministero, nei confronti della scuola elementare “Cesare Battisti”… che è una delle location più importanti della serie. La somma che la Publispei di Carlo Bixio, produttore per Mediaste della fiction, cede al preside della scuola, Marco Olivieri, per l’affitto estivo della scuola, supera di poco i 10mila euro. Piccola cifra ma sufficiente al preside per evitare situazioni incresciose… La Cesare battisti, grazie alle riprese e alla produzione milionaria ottiene anche piccoli lavoretti, dalla pulizia dopo le riprese a qualche rattoppo o pitturazione che servono alle inquadrature ma che poi restano alla scuola…
Avvenire - 17 giugno
“Terza media, è il giorno della prova nazionale”
░Enrico Lenzi si sofferma sulla prova Invalsi, che da quest’anno entra ufficialmente a pieno titolo tra quelle che concorrono alla valutazione d’esame. Si accenna anche alla conclusione dell’iter formale legislativo di riforma della scuola secondaria di secondo grado.
E’ il giorno della prova Invalsi per quasi 580mila studenti impegnati nell’esame di terza media. Un test nazionale uguale per tutti che da un paio di anni concorre alla valutazione globale dello studente. E alla vigilia giunge anche la pubblicazione sulla G.U. dei tre decreti del Presidente della Repubblica con i decreti attuativi della riforma Gelmini per la scuola superiore. Di fatto, con il via libera della Corte dei Conti, lo scorso 3 giugno, la riforma delle superiori potrà partire con il prossimo primo settembre per le prime classi di ogni istituto. Si tratta dei regolamenti (DPR del 15 marzo nn.87 – 88 – 89), con la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico di licei,
istituti professionali e tecnici, a norma dell’art.64 comma 4 del decreto-legge 25 giugno 2008 n.133. …… La prossima settimana, mezzo milione di studenti di quinto anno delle superiori inizieranno le prove scritte della maturità… Intanto sono i colleghi più giovani, quelli delle medie inferiori, ad affrontare la prova scritta nazionale. Appuntamento atteso e temuto dagli studenti, che dovranno affrontare il test predisposto dall’Istituto Nazionale per la VALutazione del Sistema di Istruzione, su incarico del Ministero della P.I. Si tratta di una prova semistrutturata, composta da quesiti a risposta multipla e aperta, che punta a verificare, sulla base di parametri standard, il livello di apprendimento conseguito dagli studenti in due materie considerate basilari: la lingua italiana e la matematica.