www.asas.sicilia.it n.293 – 6 ottobre 2011
“La questione degli stipendi nella scuola”
░ Riportiamo un articolo del d.s. Roberto Tripodi, presidente regionale ASASI e consulente della V Commissione legislativa dell’ARS; è pubblicato sul settimanale on line della Rete delle scuole autonome della Sicilia.
La Corte dei Conti conferma i tagli a stipendi docenti e ATA. Si tratta di 664 milioni di euro che non sono disponibili nel bilancio 2011. Un taglio che, sotto l’aspetto giuridico, dopo aver riguardato il 2010 e il
2011, si riproporrà per il 2012, 2013 e 2014 e investirà anche la carriera economica dei precari neoimmessi in ruolo. L’ASASi aveva da tempo denunciato l’insensatezza dei tagli all’organico e l’incompetenza di chi li aveva proposti: e chiaro che se si vuole risparmiare la spesa di 1.085 stupendi, occorre rimandare a lavorare i 1.085 sindacalisti distaccati, ma tagliare 1.085 cattedre di diritto non produce altro che mandare un esubero docenti di ruolo che sono sbattuti in dotazione organica provvisoria o su qualche montagna lontani dalle famiglie,
ma ai quali bisogna continuare a pagare lo stipendio proprio perche sono di ruolo e il taglio drastico e non graduale non ha permesso di utilizzare il turn-over prodotto dai pensionamenti. Coi tagli inventati dagli ignoranti, i conti non quadreranno mai e si aggiungerà disastro a disastro. Comprendiamo bene che il Paese e in drammatica difficoltà finanziaria e siamo disposti ai sacrifici, ma almeno mettete a capo di questo Ministero qualcuno capace e competente in modo da non aggravare una situazione già allo stremo. Val pena di ricordare che i docenti di ruolo in Italia al 1° settembre 2005 erano 710.534 e al 1° settembre 2011
sono 600.815, con un taglio netto di 109.719 docenti cui si aggiunge il taglio di 35.232 ATA il che costituisce il più grande licenziamento di massa dall’Unita d’Italia a oggi. Il Ministro continua a rilasciare dichiarazioni nelle quali afferma che in Italia i professori sono troppi,
facendo seguito ad altre inverosimili dichiarazioni pubbliche del tipo “in Italia ci sono più bidelli che carabinieri” o “abbiamo più di 200.000 bidelli”, cifre senza riscontro con la realtà. La realtà vera, purtroppo, e che oggi un professore in un anno, al netto e al massimo, in Germania guadagna € 48.534, in Portogallo € 39.911 e in Italia € 27.100 (penultimi UE solo prima della Grecia a € 21.212). Ormai a furia di risparmiare sulla biada del cavallo, il cavallo muore. E tutto questo mentre si continua con esoneri a tappeto per legge 104, per diritto allo studio,
per dottorato di ricerca, per l’università, per Rappresentanti Sindacali Unitari, per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, per mandato elettorale, con comandi per supporto all’autonomia, comandati presso
le associazioni, psicopedagogisti utilizzati, assenti per ferie durante i giorni di lezione e cosi via.
Press-IN anno III / n. 263 - 7-10-2011
“Insegnanti di sostegno: le promesse e i dati della Gelmini smentiti dalle sentenze”
░ Press-IN è un'iniziativa del Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia. Fa riferimento a un articolo da Il Fatto Online del 07-10-2011 nel quale si contestano i numeri forniti, sul Sostegno, dalla Gelmini. Nel 2011, gli uffici scolastici sono stati condannati quattro volte per discriminazione nei confronti di alunni portatori di handicap.
Secondo il ministro Mariastella Gelmini, il servizio di sostegno agli studenti disabili “è un fiore all’occhiello della scuola italiana”. Eppure i conti non tornano. In tutta Italia famiglie e associazioni si rivolgono ai tribunali per difendere il diritto all’istruzione. Condanne per discriminazione e provvedimenti amministrativi si moltiplicano, ma a causa dei tagli molte scuole non riescono a rispettarli. Così quest’anno c’è chi ha deciso di chiedere l’intervento della magistratura. E adesso il ministro rischia una condanna penale…. “Ma i conti non tornano lo stesso”, sostiene la Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, che spiega: “Visto l’aumento di alunni disabili, al netto dell’attivazione di 1008 cattedre annunciate dall’Ufficio scolastico regionale, il rapporto alunno/insegnante è peggiorato”. Due disabili per ogni cattedra di sostegno. Questo il rapporto medio auspicato dalla manovra anti crisi del governo, che in Lombardia adesso tocca i 2,5 studenti per insegnante, arrivando in alcune scuole a un rapporto di 4 a 1. …. “Per fortuna esistono i tribunali”: è il commento di Pietro Barbieri, presidente nazionale della ‘Fish’ (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che precisa: “Per la prima volta assistiamo a gruppi di giovani genitori che rifiutano la logica della pietà o peggio delle raccomandazioni. Fanno ricorso per pretendere il riconoscimento dei diritti dei propri figli: è una grande cosa”. … genitori e associazioni si attivano. In tutta Italia fanno ricorso e vincono le cause. …
la Repubblica (ed.Palermo) - 7-10-2011
“Tagli su tagli. Spariranno 400 scuole”
░ La manovra finanziaria impone l’accorpamento, in IICC, tra elementari e medie e toglie la presidenza agli istituti con meno di 500 alunni. In Sicilia, l’assessorato regionale ha pronto un piano di ridimensionamento, in forza del quale saranno smembrate 18 maxi-strutture. (Salvo Intravaia)
Ieri mattina, l’assessore regionale all’Istruzione, Mario Centorrino ha illustrato i criteri che la Regione intende seguire per effettuare il dimensionamento scolastico a partire dall’anno 2012/2013. Stando a queste indicazioni, gli istituti con meno di 500 alunni – 300, nelle piccole isole e nei comuni montani – dovrebbero essere smembrati e sparire. Così come tutte le direzioni didattiche e le scuole medie, che dovrebbero dare vita a istituti comprensivi con almeno 1000 alunni. L’operazione mira a tagliare almeno 150 poltrone di preside e altrettante di segretario… Su tutta la partita però incombe il ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge 111 dello scorso luglio. La Sicilia è una delle sette regioni che si sono rivolte all’Alta corte per conflitto di competenza…. La competenza sulla rete scolastica è delle regioni.
www.repubblica.it - 7-10-2011
“Le sveglie trillano a Palazzo Chigi. E' iniziata la protesta di studenti e prof”
░ La scuola di nuovo in piazza in 90 città. Blitz all'alba davanti alla sede del governo per "svegliarlo" sulla scuola.
È iniziata con un suono di sveglie, non per alzarsi e andare a scuola, ma per "svegliare" il governo sulla scuola. All'alba, davanti a palazzo Chigi, con un rumoroso blitz di sveglie, gli studenti hanno dato il via alla giornata di manifestazioni che li vedranno sfilare in più di 90 piazze d'Italia. …Spiega la Rete degli studenti:…”L'Italia che conta oggi scenderà in piazza in tutto il Paese e domani a Roma con i lavoratori e le lavoratrici della Cgil, per dire che c'è un Paese che si è risvegliato da tempo e che non ha più intenzione di subire le politiche di questo governo che continua a distruggere la scuola, l'Università, la ricerca e il nostro futuro, continuando a far pesare la crisi soltanto sui più deboli e mantenendo intatti i privilegi di pochi.
www.corriere.it/economia – 9 ottobre 2011
“Giovani. Sorpresa-pensioni: arriverà al 70 per cento del reddito”
░ Di Enrico Marro. L’allungamento dell'età minima per lasciare il lavoro, conseguente alle riforme recenti, darà consistenza all'importo della pensione.
Si andrà in pensione più tardi, sempre più tardi. Ma ….l'importo della pensione non sarà così basso come si è stimato finora: potrà essere pari al 70% dell'ultimo stipendio per un lavoratore dipendente e del 57% per un parasubordinato. È l'effetto del metodo di calcolo contributivo che si applica, integralmente, a chiunque abbia cominciato a lavorare dopo il 1995: più anni di contributi si versano, più tardi si va in pensione, è più si prende. Bisogna quindi rivedere il discorso che si è sempre fatto sul contributivo che falcidiava le pensioni, riducendo il tasso di copertura rispetto all'ultimo stipendio a circa la metà dello stesso. Questo era vero fino a quando l'età pensionabile era rimasta più o meno la stessa di prima: 58-60 anni per la pensione di anzianità (con 35 anni di contributi) e 65 per quella di vecchiaia (60 per le donne). Ma la situazione è molto cambiata per chi comincia a lavorare oggi.
Costui non potrà andare in pensione prima di aver raggiunto 65 anni e 3 mesi (nel 2046) se avrà i 35 anni di contributi necessari per la pensione anticipata, senza differenze tra uomini e donne. Altrimenti dovrà attendere fino a 69 anni e 3 mesi. Sarà infatti questa l'età di pensionamento di vecchiaia richiesta nel 2046, per effetto di tre misure: finestra mobile (la pensione decorre con ritardo di 12-18 mesi rispetto alla maturazione dei requisiti); aumento a 65 anni dell'età di vecchiaia per le donne; adeguamento automatico ogni tre anni dell'età pensionabile alla speranza di vita. Il risultato è che anche le pensioni di vecchiaia avranno alla fine almeno 35 anni di contributi alle spalle.
Vediamo qualche esempio. Una persona che comincia a lavorare oggi a 34 anni e andrà in pensione nel 2046 dopo 35 anni di lavoro dipendente prenderà il 70% dell'ultimo stipendio. Che si riduce al 54% per un lavoratore autonomo (ma questi versano all'Inps il 20% contro il 33% dei dipendenti). Anche ipotizzando il caso di un precario che restasse tale per tutta la vita lavorativa, la conclusione è che andrebbe in pensione con un assegno pari al 57% dell'ultima retribuzione. … Va detto, sottolinea lo studio, che si sta parlando di tassi di copertura al netto delle tasse e non al lordo, come si usa di solito. Ma quello che conta è il netto che entra nelle tasche del pensionato. E siccome sulle pensioni non si pagano i contributi e si versano meno imposte che sulla retribuzione, ecco che il tasso di copertura se ne giova. Certo, in molti casi pensioni sotto il 65-70% della retribuzione possono risultare insufficienti. Ma non bisogna dimenticare il Tfr, cioè gli accantonamenti per la liquidazione, che, simulandone la trasformazione in rendita, aumenterebbe il tasso di copertura di circa 13 punti, in caso di carriera contributiva piena. In sostanza, è la conclusione, i fondi pensione integrativi, che finora non sono decollati, non sarebbero così necessari per la maggioranza dei giovani…. Insomma, il sistema retributivo era troppo generoso, quello contributivo, con l'aumento dell'età, è meno drammatico di come sembrava.
Domani, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 10-10-2011
“Italia e Tunisia hanno vinto la “guerra umanitaria”: affondate le barchette dei migranti, prigionieri nei lager africani”
░ Nella relazione presentata all’incontro internazionale “Ripensare le migrazioni: per una libera circolazione nello spazio euro-mediterraneo”, tenutosi a Tunisi il 30 settembre e l’1 ottobre 2011, Antonio Mazzeo spiega come l’Italia fornisca armi ai un po’ a tutti i contendenti.
“Gli assetti aerei e navali italiani messi a disposizione della NATO per l’operazione Unified Protector continuano le missioni assegnate per l’imposizione della no-fly zone e dell’embargo navale. … Per quanto riguarda l’emergenza immigrazione, in applicazione dell’intesa italo-tunisina, Nave Comandante Borsini, Nave Chimera ed un aereo Atlantic continuano la sorveglianza in prossimità delle acque tunisine”.…. vera e propria guerra alle migrazioni, anche se ufficialmente non dichiarata o mascherata dietro la formula di comodo dell’“intervento umanitario”…
Come se non bastasse, il tratto di mare fra Lampedusa, Malta e il nord Africa è sorvegliato giorno e notte anche da numerose unità della Guardia di finanza e della Guardia costiera italiana… Poi c’è Frontex, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere, che dopo aver inviato a Lampedusa uno special team operativo nei settori d’intelligence e delle identificazioni, ha schierato nel Mediterraneo centrale quattro aerei, due navi e due elicotteri messi a disposizione da Francia, Germania, Italia, Malta, Spagna e Olanda nel quadro della cosiddetta missione Hermes 2011. Alla crociata internazionale anti-migranti non fa mancare il suo apporto la flotta NATO con quattordici unità da guerra, che presidia le coste nordafricane nel quadro dell’operazione Unified Protector. … Respingimenti, devoluzioni e deportazioni sono il frutto dell’accordo sottoscritto il 5 aprile 2011 dai governi d’Italia e Tunisia, a conclusione di un lungo e difficile negoziato tra le parti…. Tra i punti più controversi la previsione del “rimpatrio diretto per i tunisini che sbarcheranno in Italia successivamente all’entrata in vigore del decreto sul permesso di soggiorno temporaneo”, firmato il 6 aprile dal Presidente del consiglio Silvio Berlusconi. L’accordo, infine, assicura un’illimitata libertà di azione alle unità militari italiane impegnate nel pattugliamento delle coste tunisine, mentre assegna alla Marina militare e alla Guardia costiera tunisina l’attività assai meno edificante e assai più pericolosa del blocco in mare e della riconduzione in patria delle imbarcazioni sequestrate. … Quello della primavera 2011 non è purtroppo il primo patto anti-migranti sottoscritto da Italia e Tunisia. Nel 1998, l’allora governo Prodi firmò un “accordo per contrastare l’immigrazione clandestina”, stanziando a favore del governo tunisino 150 miliardi di lire in tre anni sotto forma di “crediti all’industria”. Nello stesso anno il Parlamento italiano ratificò la “Convenzione di cooperazione nel campo militare tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica Tunisina” che consentì l’implementazione di programmi bilaterali nel campo della sorveglianza marittima, del trasferimento di sistemi d’arma e tecnologie militari, delle esercitazioni aeronavali. Nel 2009 il governo Berlusconi concesse a Ben Ali un “aiuto” di 50 milioni di euro, condizionato all’applicazione di “una più efficace politica di identificazione” da parte tunisina…. Il consolidamento della partnership militare con la Tunisia ha permesso grandi affari al complesso militare industriale italiano… Sono di produzione italiana buona parte dei cacciaintercettori e degli elicotteri da guerra oggi a disposizione dell’aeronautica militare tunisina. Nello specifico sono stati acquistati una ventina di aerei Aermacchi MB-326, venticinque SIAI Marchetti nelle versioni F260 ed S208, ventisei elicotteri Agusta Bell (versione AB-205, 212 e 412) e cinque grandi aerei da trasporto Aeritalia G.222.… Rilevanti ai fini della formazione delle forze armate tunisine nella vigilanza e nel blocco dei flussi migratori sono state le numerose esercitazioni realizzate nel quadro della cosiddetta Iniziativa 5+5 Difesa per la cooperazione, la sicurezza e la stabilità nel Mediterraneo (avviata nel 2004 dalle forze armate di Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia) e del “Dialogo Mediterraneo”, il programma di cooperazione fra le marine NATO e quelle di Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia. Determinante infine il sostegno fornito dai reparti militari d’eccellenza degli Stati Uniti d’America e dal comando USAFRICOM, attivato a Stoccarda per pianificare ed eseguire nuovi interventi USA nel continente africano.
www.laprovinciadisondrio.it - 10-10-2011
“Una scuola al contrario”
░ In un Paese dalle verità rovesciate – si fa notare ironicamente - anche il modo di denominare le situazioni avviene con locuzioni eufemistiche.
… Infatti i tagli nella scuola non ci sono perché si chiamano «razionalizzazione della spesa pubblica», non c'è diminuzione degli insegnamenti ma «essenzializzazione dei programmi», non c'è razzismo ma «discriminazione transitoria positiva», non c'è il finanziamento alle scuole private ma «sostegno al sistema di formazione integrato», non ci sono le classi pollaio ma «presunto sovraffolamento delle classi», non c'é emarginazione degli alunni con disabilità ma «flessibilità nei modi
dell'integrazione»…. A questo punto anche le manifestazioni di protesta degli studenti che si sono viste in questi ultimi giorni lungo le vie delle città italiane, par di capire che possano essere lette come semplici «code verso il weekend lungo». Ironia - ma fino ad un certo punto - a parte mai come quest'anno l'anno scolastico è iniziato sollevando tante proteste e lamentele.
www.direnews.it/newsletter_- 11-10-2011
“Sesso non protetto in aumento tra i giovani”
░ DIRE - Notiziario Minori riporta alcuni dati raccolti dall’ISS
La sessualita' tra i giovani, e non solo, e' ormai cambiata e secondo gli ultimi dati sono sempre piu' giovani i ragazzi che iniziano a fare sesso senza la giusta protezione. Secondo i dati raccolti da due Reti coordinate dall' Istituto Superiore di Sanita', sono quattro milioni le italiane colpite da malattie a trasmissione sessuale (IST) come Clamidia, Trichomonas e altri germi. I soggetti piu' colpiti sono le donne e, in particolare, le trentenni, single e che possono avere un paio di partner in sei mesi. Spesso le malattie sessuali non riconosciute o non trattate in modo adeguato possono addirittura perdere la possibilita' di avere figli. Secondo i dati raccolti il 65 per cento delle donne che hanno avuto una diagnosi di infezione a trasmissione sessuale ha fatto il test per l' HIV e per il 5% di loro l' esito e' stato positivo e in un caso su tre lo ha scoperto proprio grazie al test. Sembra che donne siano ancora poco preparate ai rischi di una vita sessuale attiva e soprattutto attiva senza usare le giuste precauzioni.
ItaliaOggi - 11-10-2011
“Presidi, il boomerang dei ricorsi”
░ Ad oggi l’organizzazione del concorso per i nuovi dd.ss. è costato 600 mila euro (25 euro per ognuna delle domande fatte predisporre dal MIUR; la spesa unitaria per quiz, in altri concorsi è stata inferiore ai 15) euro mediamente. Alessandra Ricciardi (giornalista tra i più competenti in materia di Scuola) prospetta l’eventualità che il contenzioso che si profila provochi altre spese e vicissitudini giudiziarie: “…. un concorso partito male e che potrebbe finire malissimo”, scrive.
Erano 400 la scorsa settimana, ieri erano già a quota 1.200, e di nuovi potrebbero aggiungersene in queste ore, quando altri Tar si pronunceranno, a partire da quello della Lombardia. E’ l’esercito dei ricorrenti che ha preso d’assalto il concorso a presidi chiedendo l’annullamento del bando e, intanto, l’ammissione con riserva in via d’urgenza alla preselezione che andrà in scena domani. Richiesta, quest’ultima, alla quale i magistrati della giustizia amministrativa hanno risposto tutti sì…. Il problema è che non erano nell’elenco dei candidati trasmesso dal Miur a FormezItalia, a cui spetta la gestione del concorso, dalla preselezione in poi. E così ci sono scuole in cui si presenteranno molti più candidati di quanti erano previsti, rischiando di fare saltare la macchina organizzativa. Il caso più semplice è che manchino i plichi con le domande…. E’ tutto giocato sul filo di lana e le eventualità che qualcosa si inceppi sono varie…. Le oltre mille domande sbagliate, saranno pagate anche quelle ? “Assolutamente no”, risponde Giovanni Biondi, capodipartimento dell’Istruzione, “abbiamo già dato mandato di sospendere ogni pagamento, all’Ansas che ha nominato la commissione di esperti per i quiz. Stiamo addirittura valutando se chiedere i danni….”
ItaliaOggi - 11-10-2011
“Ecco perché la gara potrebbe essere annullata”
░ Mario D’Adamo prospetta uno scenario catastrofico: i giudici amministrativi (Ordinanze Tar Lazio 2011: nn.3597; 3628; 3636) hanno ammesso (con riserva) i ricorrenti, e il concorso corre “seri rischi di annullamento”: Se ai ricorrenti sarà riconosciuto il buon diritto di partecipare al concorso a pieno titolo, “sorgerà il contenzioso di coloro che non hanno presentato domanda nella convinzione che non sarebbe stata accolta. Semplicemente chiederanno di rifare il bando”.
L’accordo quadro sul lavoro a t.d., del 28 giugno 1999, mai come in questi ultimi mesi utilizzato per risolvere giudiziariamente le controversie del personale precario, va interpretato nel senso che i servizi prestati come dipendente a t.d. debbano essere equiparati a quelli svolti da un dipendente a t.i., anche nel caso di passaggio a qualifica superiore. Così si è da poco espressa la Corte di Giustizia Europea, con sede a Lussemburgo, con una sentenza emessa l’8 settembre 2011, in una causa riguardante il passaggio di grado di un dipendente del governo della Provincia autonoma dell’Andalusia…. La normativa europea prevale su quella degli Stati membri della UE…. Tanto più che l’Italia, se da una parte ha mantenuto le disposizioni teoricamente in contraddizione con l’Accordo Quadro, d’altra parte ha recepito quest’ultimo con il d.lgs. 368/2001, definendo all’art.6 il principio di non discriminazione: ai lavoratori assunti a t.d. dev’essere assicurato lo stesso trattamento dei loro collegi a t.i….
ItaliaOggi - 11-10-2011
“Trasparenza, il flop dell’istruzione”
░ Mario D’Adamo documenta come, a due anni dal varo della norma, i dd.ss. non abbiano ancora ottemperato a un preciso obbligo: solo 144 su 8mila hanno provveduto alla pubblicazione del proprio curricolo. Chi sanziona?
Un flop quello della trasparenza, valutazione e merito dei dd.ss. A due anni dalla sua nascita, l’operazione voluta dal ministro Brunetta e sancita nella legge 18 giugno 2009 n.69, art.21, non ha centrato l’obiettivo…. Nemmeno il 2% hanno pubblicato sul sito ufficiale del MIUR i dati relativi ai rispettivi curricula. E’ costretto ad ammetterlo il ministero stesso, con una nota del 21 settembre scorso prot.n.7501, in cui invita i direttori degli UUSSRR a sollecitare l’adempimento: “La mancata comunicazione, o aggiornamento dei dati è comunque rilevante ai fini della misurazione e valutazione della performance individuale dei dirigenti”.
la Repubblica – 12 ottobre 2011
“Cambia la terza media: esame meno pesante”
░ I consiglieri del Ministro Gelmini, e tra questi Max Bruschi, studiano modifiche al modello normato nel 1991, che potrebbero entrare in vigore in questo a.s.: diminuirebbero le prove d’esame e i migliori diplomati (quelli con voto non inferiore a 100 su 100 e lode) verrebbero ammessi ad una prova selettiva per il conferimento di un premio in denaro per studi universitari.
Nell’ultimo esame svolto, lo scorso giugno, in seicentomila hanno dovuto affrontare almeno tre prove scritte (Italiano, Matematica, Lingua straniera), due prove invalsi (i test sulla conoscenza lessico grammaticale e sui principi matematici), più un esame orale… E’ un esame duro… Consiglieri del Ministro stanno lavorando alla soppressione dello scritto di matematica, che sarebbe assorbito da test Invalsi più ricchi e articolati. Si sta valutando se sia il caso di allargare i test alla prova d’Inglese, cancellando l’Inglese scritto… Si dovrebbe lasciare maggiore libertà alle singole scuole e alla loro vocazione per la costruzione degli orali e degli scritti…. Entro gennaio ogni novità dovrà essere formalizzata…
Domani [Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.] – 13 ottobre 2011
“Quando i carabinieri disobbedirono ai nazisti”
░ Claudia Colombera dà notizia di uno studio in cui Anna Maria Casavola ha ricostruito una pagina eroica e triste della nostra storia: il 7 ottobre 1943, a Roma, oltre duemila carabinieri vennero catturati e deportati.
«Il giorno della cattura fummo fatti cadere in un tranello… Eravamo un ingombro, un ostacolo… eravamo testimoni da eliminare, eravamo l’unica protezione per le popolazioni avvilite e stanche e decisero di disfarsi di noi». Così il maggiore dei carabinieri Alfredo Vestuti, deportato: era il 7 ottobre del 1943, e tra i duemila e i duemilacinquecento carabinieri furono catturati e condotti nei Lager nazisti. Una data drammatica ma poco conosciuta, che si collega a quella invece ben più nota di 9 giorni dopo: il 16 ottobre, quando ci fu il rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma…. A colmare la lacuna di quel drammatico episodio di storia è il libro di Anna Maria Casavola: 7 ottobre 1943. La deportazione dei Carabinieri romani nei Lager nazisti, per le Edizioni Studium…
D. Professoressa, sappiamo della sua lunga collaborazione con il Museo Storico della Liberazione, che senz’altro ha contribuito nella scelta del soggetto. Ma quali sono gli altri motivi che l’hanno spinta a scrivere questo libro?
R. «Le motivazioni sono molteplici e credo che il lettore attento non avrà difficoltà a scoprirle, a cominciare dalla dedica a mio padre: maresciallo maggiore dei Carabinieri. Certo, per un ricercatore la prima motivazione è aggiungere qualche tassello alle conoscenze che già si possiedono sull’argomento; poi, man mano che la ricerca procedeva, si sono unite altre sollecitazioni per il desiderio di dar voce e di far rivivere, nella grande Storia, le tante storie individuali. … Io qui parlo, in particolare, dei militari che furono le prime vittime dell’8 settembre....., per la grande maggioranza, essi, pur avendo la possibilità di sottrarsi alla prigionia, non vollero farlo e scelsero da soli, individualmente, senza riferimenti, superando le spinte gregarie e particolaristiche. …. Nel contesto della Seconda guerra mondiale, credo che nessun paese come l’Italia possa vantare un fenomeno così plebiscitario – parliamo di seicento, settecentomila uomini – di resistenza morale al nazismo come quello messo in atto dai militari italiani nei Lager. Essi hanno fatto veramente, direbbe Gandhi, politica non violenta, “lotta non armata ma non inerme”»… i carabinieri avevano dato filo da torcere ai tedeschi, che li temevano e li giudicavano inaffidabili per l’esecuzione dei loro ordini. Infatti, mentre tutto l’esercito italiano si era disciolto con l’armistizio, essi, in forza di convenzioni internazionali, erano dovuti restare al loro posto, passando alla dipendenza del Comando tedesco, ma avevano subito cominciato a sabotarne gli ordini, quando questi erano lesivi della popolazione. … Io spero che nelle giovani generazioni si sviluppi un vero rifiuto della guerra: i bellicismi, i nazionalismi, i razzismi sono stati responsabili delle due guerre mondiali e, purtroppo, continuano ad avvelenare gli animi degli uomini. Sono molto orgogliosa dell’articolo 11 della nostra Costituzione, vorrei che fosse ripreso anche da quella degli Stati Uniti d’Europa. Vorrei che si capisse il salto di qualità che ha fatto il nostro Paese, trasformando il suo esercito in strumento di pace, al servizio di organismi internazionali, e mai più per opprimere la libertà di altri popoli o per risolvere le controversie internazionali. ….
www.edscuola.eu – 13 ottobre 2011
“Area di contrattazione docenti e Consiglio superiore della Docenza, i DDL della Gilda approdano in Senato”
░ Il sindacato degli insegnanti Gilda dà atto al sen.Pittoni delle tempestività con cui ha accolto le proposte della Gilda.
Arrivano in Parlamento i due disegni di legge proposti dalla Federazione Gilda-Unams in occasione della Giornata mondiale dell’insegnante, celebrata il 5 ottobre scorso. I ddl relativi all’istituzione di un’area specifica per il personale docente e alla costituzione del Consiglio superiore della docenza, hanno fatto capolino al Senato. A depositarli, quest’oggi, è stato il senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione di Palazzo Madama. Una notizia salutata con “soddisfazione” dalla Gilda degli Insegnanti. “Rendiamo atto al senatore Pittoni della tempestività con cui ha accolto le nostre proposte”: è stato questo il commento a caldo del coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio. “A questo punto - ha concluso Di Meglio - ci auguriamo che alla firma di Pittoni si aggiungano, al più presto, quelle delle altre forze politiche che, in occasione della Giornata mondiale dell’insegnante, hanno preso impegni verbali su questi temi. Sarebbe un segnale importante per tutta la categoria dei docenti”.