www.repubblica.it – 28 dicembre 2011
“La Regione Sicilia fa 1600 assunzioni. Alt del commissario alla legge-strenna”.
░ Bloccata una spesa da 100 milioni. "Non ci sono i fondi". Maretta nel governo di Lombardo: l'Udc esce dalla maggioranza (di EMANUELE LAURIA)
PALERMO - È arrivato ancora una volta il commissario dello Stato a chiudere il cancello dello stipendificio Sicilia. E lui, il prefetto Carmelo Aronica, l'uomo chiamato a giudicare la legittimità costituzionale dei provvedimenti varati dalla generosa Assemblea regionale, in questa occasione è andato giù duro. Bloccando, in un colpo solo, 1.600 assunzioni. Tante ne aveva deliberate l'Ars nella seduta prenatalizia, con una legge-strenna che prevedeva la stabilizzazione in via amministrativa di circa 800 precari e una corsia preferenziale per altri 400 all'interno di un maxi-concorso da 800 posti. Un pacco dono che aveva premiato catalogatori dei beni culturali come tecnici della Protezione civile, esperti di dissesto idrogeologico come di emergenza rifiuti. L'ultimo regalo, però, si è risolto in un'illusione durata appena quattro giorni, troncata dal commissario dello Stato con un ricorso alla Consulta scritto in nome di un quesito: chi metterà, e saranno comunque sufficienti, i 100 milioni di euro necessari in tre anni a sostenere questo faraonico progetto? … Ora però gli stessi deputati sono in ansia, perché costretti a trovare un rimedio legislativo per garantire almeno una proroga ai precari che in Sicilia alimentano il consenso elettorale. L'anno prossimo, in 150 Comuni dell'Isola, si tornerà a votare. E il sospetto è che lo stipendificio siciliano, malgrado l'affondo del commissario e la crisi economica, sia tutt'altro che in disarmo: nei giorni scorsi, d'altronde, era stata annunciata un'altra infornata. Sotto forma di un accordo per la stabilizzazione di 2.234 lavoratori socialmente utili in servizio nella Sanità: 1.500 di loro si sono detti disponibili pure ad abbassarsi i compensi. Sacrificio accettabile, per ottenere l'agognato posto fisso.
www.didaweb.net/fuoriregistro -29-12-2011
“Per un made in Italy dell'istruzione”
░ Al cospetto del presente, qualcuno spera in un futuro in cui sarà possibile insegnare e apprendere nel rispetto di ogni singola persona fruendo del patrimonio culturale specificamente italiano. Riportiamo parte delle riflessioni di Claudia Fanti, ampiamente pubblicate nel web.
…A qualcuno di noi piace ancora pensare a un futuro auspicabile nel quale sarà possibile insegnare e apprendere nel rispetto di ogni singolarità, umanità. Un rispetto che tenga conto dei volti delle persone che ci guarderanno dai banchi, nei corridoi spogli, nelle aule, nei laboratori. Ecco, mi piacerebbe che quando si scrive o ragiona di scuola, lo si facesse senza definire per categorie la cosiddetta utenza: i giovani, le famiglie, i disabili, gli stranieri...mi piacerebbe che si decidesse di "vedere" le persone e le loro infinite modalità di approccio all'esistente, al sapere, al quotidiano vivere…. Per reggere i sacrifici ci vuole una solida base culturale costruita con sapienza ed equilibrio. E questo saper reggere non si impara dall'oggi al domani. Si apprende strada facendo con l'attitudine al lavoro di squadra, alla riflessione, con l'amore per il bello che si oppone al bello imposto dai consumi. Perfino per incassare senza reagire con violenza a una manovra finanziaria durissima ci vuole una scuola che alleni in modo colto e arguto all'argomentazione, all'ironia, alla critica, al pensiero divergente. Questa scuola non c'è da nessuna parte, né in Germania, né in America, né In Francia... e...neppure in Italia. Ma in Italia ci potrebbe essere eccome: si pensi ai secoli di cultura, arte, bellezze, creatività che abbiamo alle spalle. Abbiamo mai veramente tenuto in seria considerazione ciò che siamo stati, le nostre origini? Ogni governo che si è succeduto, ogni ministro della pubblica istruzione non ha incentrato il proprio lavoro sul patrimonio e sulla storia specificamente italiana. Nessuno. Ci si è limitati a costruire programmi, Indicazioni, a trovare obiettivi e finalità per formare un cittadino al passo coi tempi contestuali guardando sempre a modelli esterofili. Eppure non è così che si crea qualcosa che vada a sostenere la peculiarità italiana e la sua esigenza di far emergere la propria diversità in Europa…. Dovremmo pensare a qualcosa di spiazzante che includa il valore che diamo quasi soltanto noi in Europa alla persona, qualsiasi siano le sue potenzialità…
Insegnare a diventare maestri di se stessi ad ogni persona con la quale ogni insegnante viene a contatto dovrebbe essere lo scopo di qualunque ricerca pedagogica, ma anche di scelte ministeriali, affinché ciascuna persona possa trovare dentro di sé la forza e le energie per dare qualcosa di prezioso alla società tutta…. abbandonando proprio gli idoli contemporanei della meritocrazia, andando verso una dinamica di classe e di istituto che apra la propria visione e con ampio respiro dia l'accesso alle proposte culturali che emergono sia dagli stessi alunni, sia dal mondo esterno dei media, dei quotidiani, dei musei, di Internet, ecc...
Occorre che gli insegnanti prendano atto di essere sapienti mediatori, accompagnatori, esploratori della realtà mutevole insieme con gli alunni e le alunne…. Le generazioni a confronto non si devono fronteggiare, bensì incontrare sul piano delle diverse competenze… Lo studio oggi è dinamico, fluido, in movimento. Oggi, la scuola può introdurre a qualsiasi mondo del sapere, in maniera più immediata con l'utilizzo sapiente di Internet…. Ma non basterebbe fornire di un tablet ogni banco! Assolutamente non basterebbe, … Volere una scuola italiana, in stile storicamente italiano invece vuol dire renderla simile alle botteghe artigiane nelle quali l'apprendista si misura con la materia e con l'esperienza dei vecchi maestri per poi rielaborare, ricreare, arricchire….
http://www.orizzontescuola.it – 29 dicembre 2011
“Sostegno: docente di ruolo "riconvertito", alunno dei docenti precari specializzati”
░ Riportiamo una nota emanata da Usb Scuola Sicilia, su una questione di massima attualità e gravità: per ragioni di cassa, e senza considerare il danno didattico, il Miur si accinge a dare attuazione al progetto Gelmini per l’attivazione di corsi “sul sostegno”, di riqualificazione/riconversione professionale dei docenti in sovrannumero, a.s.2011/2012. L’Ansas (ex INDIRE) ha il compito di cercare i tutor.
… Il Miur, con una trovata surreale, istituisce un corso di riconversione, "quasi tutto online" (il tutor svolgerà 120 ore on-line e 12 ore in presenza), dal ridicolo valore formativo e didattico, in cui il docente di sostegno precario potrà svolgere l'attività di insegnante in un corso di "autolesionismo professionale" che avrà come effetto quello di espellerlo dal mondo della scuola)…. Non possiamo non evidenziare come gli insegnanti-tutor specializzati, invece, abbiano seguito un percorso formativo universitario (di 400 o 800 ore), con esami di didattica speciale e per l’integrazione, di area psicologia, psicomotoria, linguistica, psicopatologica e dello sviluppo, nonché corposi approfondimenti nell'area normativa dedicata alla disabilità, affrontando numerosi laboratori applicativi e svolgendo un percorso di tirocinio in aula. Sullo stile dei "tre-puntifici" on-line, l'ANSAS (ex INDIRE), che dovrebbe garantire il pieno sviluppo dell'autonomia scolastica, si mette al servizio della controriforma Gelmini cercando di mettere "una pezza" all'ondata di soprannumerari… in totale disprezzo delle esigenze didattiche di quella platea, sempre più consistente nella scuola italiana, di discenti diversamente-abili…. Dopo le restrizioni al riconoscimento della legge 104, dopo i corposi tagli al sostegno che hanno visto le famiglie combattere contro il dimezzamento delle ore di sostegno ai propri figli (prontamente restituite dopo i ricorsi al Tar), ora l'espulsione di migliaia di docenti-specializzati sostituiti da docenti-riconvertiti. Questo è il livello di considerazione che lo Stato Italiano ha dei disabili, delle loro famiglie, dei loro insegnanti e della loro scuola?
http://pressin.comune.venezia.it/ – 29 dicembre 2011
“Insegnanti per i disabili, ministero condannato”
░ Press-IN anno III/n.3360 riporta un articolo pubblicato su “Corriere di Viterbo”. Il Tar del Lazio accoglie il ricorso delle famiglie contro i tagli che assicuravano solo 6 ore di educazione invece di 18. Il “Santa Rosa” (Viterbo) dovrà avere tutti i docenti necessari. Press-IN è un'iniziativa del Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia.
Il diritto all’educazione è sacro. Anche e soprattutto per i disabili. Non ci sono manovre, tagli o problemi d’organico tali che possano far mancare loro gli insegnanti di sostegno, necessari per almeno 18 ore settimanali. Lo ha stabilito il Tar, con una sentenza che, accogliendo il ricorso presentato, per i genitori, dall’avvocato Massimo Pistilli, ha ribadito importanti principi di diritto, condannando, in concreto, il ministero dell’Istruzione alle spese, e imponendo all’autorità amministrativa di provvedere il numero di insegnanti di sostegno necessario agli studenti diversamente abili del magistrale Santa Rosa. “Alla luce del quadro normativo nel quale si inscrive la vicenda - afferma il Tar -, non potrebbe dubitarsi della illegittimità del provvedimento impugnato con il quale, nonostante l’handicap del minore sia qualificato grave, l’amministrazione dichiara l’impossibilità di garantirgli assistenza di sostegno per un numero di ore pari almeno ad un’intera cattedra”. A ogni studente, per effetto dei tagli al personale, si era arrivati a garantire, mediamente, 6 ore di insegnamento, invece delle 18 necessarie. A emanare la sentenza, depositata il 19 dicembre scorso, è stata la sezione Terza bis del Tar del Lazio. “L’esiguità dell’organico - si legge tra l’altro nelle motivazioni - non potrebbe pregiudicare il diritto fondamentale all’istruzione del disabile grave”, in quanto l’Istruzione scolastica, ribadiscono i giudici, “è tenuta a soddisfarle - in deroga al rapporto ordinario docenti-alunni - attraverso contratti a tempo determinato con insegnanti di sostegno; come già prevedeva - si ricorda - la legge 449 del 1997, con norma che - si legge - non è suscettibile di modifica da parte del legislatore ordinario e che sancisce un ineludibile dovere da parte dell’amministrazione scolastica”. Il Tar dispone, quindi, che “le amministrazioni scolastiche avviino e perfezionino con ogni tempestività le iniziative necessarie per assicurare l’adeguata integrazione del personale di cui trattasi in relazione al concreto fabbisogno dell’istituzione scolastica”. Condanna, infine, “l’Amministrazione al pagamento delle spese. E ordina che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
La Sicilia – 2 gennaio 2012
“Le novità in tema di iscrizioni”
░ Il Ministro Profumo dà impulso (circolare n. 108 - 27 dicembre 2011) al progetto “Scuola in chiaro” che, dal prossimo 12 gennaio 2012, metterà a disposizione degli utenti, sulla homepage del sito www.istruzione.it, le informazioni del sistema informativo, e che consentirà ad ogni scuola - a partire dal 4 gennaio 2012, di pubblicare le proprie, attraverso una funzione presente sul portale SIDI.
…La prima novità di rilievo rigiuarda il progetto Scuola in chiaro: si tratta della diffusione on line dei dati di tutte le istituzioni scolastiche. I cittadini, attraverso il sito del Miur, potranno accedere a tutte le informazioni per ricercare e localizzare le scuole di proprio interesse. Ogni scuola è tenuta a fornire le informazioni relative al tempo-scuola, alla mensa, agli altri servizi indicati nel Pof. Le scuole hanno l’obbligo di acquisire al protocollo le domande presentate e di comunicare, per iscritto, agli interessati l’eventuale mancato accoglimento delle stesse…. Attualmente, l’obbligo di istruzione concerne la fascia di età tra i sei e i 16 anni, tuttavia il diritto-dovere si estende fino al 18mo annodi età, o comunque fino al conseguimento di una qualifica professionale di durata almeno triennale. Da qui scaturisce che la modalità di assolvimento si può realizzare attraverso la frequenza nelle scuole superiori, nella formazione professionale o tramite la stipula di un contratto di apprendimento per la qualifica o per il diploma professionale. Per coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età vi è anche l’opportunità di frequentare i centri EDA….
Il Mattino – 3 gennaio 2012
“Dal Sud un progetto pilota per tutta la scuola italiana”
░ Il Mezzogiorno può diventare il vero elemento di traino per lo sviluppo del Paese, dice il ministro Profumo, intervistato. Tanta carne al fuoco, nelle risposte del Ministro a una intervista (con i tempi realizzativi consueti, sarebbe il programma di una legislatura): prolungamento dell’obbligo scolastico fino a 17 anni attraverso lo stretto rapporto con istituti professionali regionali; formazione degli studenti innovativa; concorsi per i giovani docenti; scuole come centri di aggregazione.
… D. Un progetto ampio; e i soldi ?
R. La base di partenza è unmiliardo dei fondi europei destinati al Sud (350 i milioni destinati alla Campania). Cerchiamo, però, risorse aggiuntive e complementari…
D. Qual è la condizione della scuola nel Sud ?
R. … C’è una mappa della povertà che sta crescendo, nel nostro Paese, a cui corrisponde un aumento dell’abbandono scolastico. L’obiettivo è di evitare che i ragazzi lascino la scuola in età precoce, un traguardo che può essere raggiunto prolungando il percorso dell’obbligo scolastico con le qualifiche professionali…
D. Tenerli più a lungo a scuola insegnando loro un mestiere. Ricetta semplice, ma anche realizzabile?
R. L’obiettivo si può raggiungere con una più stretta connessione, anche fisica, tra scuole dell’obbligo e scuole professionali regionali…
D. Entro il 1212 sarà indetto un concorso per i docenti. Ma dove sono questi nuovi posti di lavoro ?
R. Ci sono graduatorie con circa 200mila persone in attesa, e altri 20mila giovani che non sono in graduatoria. L’età media dei nostri insegnanti cresce… credo sia ragionevole proseguire con lo svuotamento delle graduatorie ma al contempo pensare ai giovani. Immagino due canali: uno più grande che attinge alle graduatorie, un altro più piccolo che fa riferimento ai nuovi concorsi.
… D. Il tempo dei tagli può dirsi finito ?
R…. Pur nelle difficoltà ritengo che il periodo dei tagli sia chiuso. Anche in mancanza di risorse aggiuntive, molto può essere fatto utilizzando meglio i fondi disponibili.
…D. Non c’è tempo per le grandi riforme, ma se ce ne fosse quale vorrebbe realizzare ?
R. Vorrei che la scuola diventasse ciò che in alcuni Paesi si definisce “civic center”, il centro civico della città… centri di aggregazione del quartiere: biblioteche aperte tutto il giorno, palestre utilizzate anche dai cittadini, luoghi per le feste dei bambini. In questo modo anche gli aspetti economici potrebbero essere affrontati diversamente perché il Comune, i provati potrebbero investire nella scuola stessa…
ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“Sanzioni, se la difesa è per pochi…”
░ Carlo Forte spiega come sia più dispendioso, adesso, per i docenti colpiti da censura ricorrere davanti ai Tribunali ordinari, rispetto a quanto lo fosse il ricorrere davanti ai Consigli di disciplina; in molti preferiscono rassegnarsi a incassare le sanzioni disciplinari. Siamo in presenza dell’arretramento delle tutele democratiche costituzionali del docente che (ove questi preferisca derogare ai propri convincimenti piuttosto che rischiare di entrare in conflitto con il d.s.) si traduce nella rinuncia, di fatto, all’esercizio della libertà di insegnamento.
L’attribuzione ai dd.ss. del potere di infliggere le sospensioni fino a 10 giorni, decisa con la Riforma Brunetta, insieme alla cancellazione della possibilità di impugnare le sanzioni davanti ai consigli di disciplina, ha lasciato i docenti praticamente senza tutela. Va detto che è sempre possibile ricorrere dinanzi al giudice del lavoro; ma la lunghezza del procedimento e i costi dell’azione impediscono di fatto di difendersi efficacemente. Basti pensare che tra la data di presentazione del ricorso e l’emissione della sentenza di primo grado possono passare anche 2/3 anni, e che in ogni caso il procedimento necessita del patrocinio di un legale…. Quanto ai costi materiali, l’azione costa mediamente dai mille ai 2mila euro…. La “sospensione”, di competenza del d.s., determina la cessazione della retribuzione nel periodo di riferimento ma è compensata dall’assegno alimentare, che è pari al 50% della retribuzione. Poi c’è il ritardo di un anno nella progressione economica… L’avvertimento scritto e la censura, invece, praticamente non hanno alcun effetto oltre quello, rispettivamente, dell’avviso e del rimprovero… L’effetto più nefasto, però, è quello di ingenerare un meccanismo di autocensura… rinunciando quindi ad esercitare l’autonomia professionale a tutela della quale l’art.33 Cost sancisce il principio di libertà di insegnamento…
ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“I giovani bocciano il 70% dei professori”
░ Brutte notizie, per la categoria degli insegnanti, dal rapporto EURISPES- Telefono azzurro “XII indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza 2011” (www.eurispes.it). Per di più: un alunno su tre considera noiose le lezioni; gli alunni e loro famiglie lamentano che la scuola ha pochi agganci al mondo del lavoro.
Gli insegnanti dovrebbero essere più preparati e aggiornati. Ne è convinto il 59% degli studenti e l’80% dei loro genitori, intervistati da Eurispes e da Telefono azzurro per la XII indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza 2011. Realizzata tra 1496 studenti 12-18enni di 21 scuole, e 1266 genitori…. Il 58,8% chiede più rigore e severità con i compagni violenti e nella lotta contro le discriminazioni….
ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“Nessun futuro per la riammissione in servizio”
░ Vita dura per i pensionati della Scuola che vorrebbero tornare a lavorare: sono troppi i colleghi in servizio che risultano in esubero.
Dirigenti, docenti e personale Ata sono andati in pensione di anzianità ad un’età compresa tra i 55 e i 58 anni… Alcuni, soprattutto tra i dirigenti e i docenti, aspirano a tornare in servizio… Lo strumento giuridico che possono utilizzare a tale fine è l’istituto della riammissione in servizio previsto dall’art.132 DpR 10 gennaio 1957 n.3…. Può essere richiesto dai dd.ss., dai docenti e dal personale Ata collocati in pensione di anzianità per dimissioni volontarie, perché dichiarato decaduto per alcune specifiche cause, per dispensa per motivi di salute o per avere superato il periodo massimo di assenza per motivi di salute o per infermità non dipendente da causa di servizio. Non è invece utilizzabile da coloro che entro il primo agosto 2012 avranno compiuto il sessantaseiesimo anno di età, o che all’atto del collocamento a riposo svolgevano le funzioni di preside, direttore didattico o di responsabile amministrativo… Il termine ultimo per presentare la domanda rimane quello del 15 gennaio. Quello della riammissione in servizio è comunque un’operazione che l’amministrazione scolastica può porre in essere in via residuale… sembra essere, di fatto, in via di estinzione a causa dell’aumento dei docenti in esubero….
ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“Elezioni, sindacati pronti al via”
░ Il 19 gennaio partono le procedure per eleggere le RSU, le rappresentanze sindacali nelle scuole. I risultati saranno decisivi per determinare il gradi di rappresentatività nazionale delle singole sigle.
… La tornata elettorale si svolgerà dal 5 al 7 marzo, e riguarderà tutti i comparti del pubblico impiego. Dunque anche la scuola…. Le votazioni serviranno a calcolare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali, così da verificare chi ha diritto a partecipare alla contrattazione, e chi no. La soglia al di sotto della quale non si viene ammessi ai tavoli negoziali del pubblico impiego è fissata al 5%. Il calcolo tiene conto di due elementi: il numero delle deleghe e il numero dei voti riportati alle elezioni delle RSU. Per delega si intende l’autorizzazione rilasciata dal dipendente al datore di lavoro affinchè questi possa trattenere una somma dal trattamento economico di spettanza del lavoratore e la versi ad un’organizzazione sindacale… La percentuale è calcolata, per il dato associativo (al 31 dicembre 2011) facendo il rapporto tra il numero delle deleghe in favore del sindacato e il numero complessivo di tutte le deleghe sindacali del comparto. Per quanto riguarda, invece, il dato elettorale, la percentuale viene calcolata facendo il rapporto tra i voti riportati dal sindacato e il totale dei voti espressi. Il livello di rappresentatività sarà pari alla media di questi due elementi così calcolati. La normativa di riferimento è contenuta nell’art.43 d.lgs 165/2001…
TEMPISTICA. - 19 gennaio 2012, annuncio delle elezioni e contestuale inizio della procedura elettorale. – 20 gennaio 2012, le amministrazioni mettono a disposizione l’elenco generale alfabetico degli elettori. Inizia la raccolta delle firme per la presentazione delle liste. – 30 gennaio 2012, termine per l’insediamento della Commissione elettorale. – 8 febbraio, termine per la presentazione delle liste elettorali. 24 febbraio, affissione delle liste elettorali all’albo dell’amministrazione. 5-7marzo 2012, votazioni. 8 marzo, scrutinio.
www.repubblica.it – 3 gennaio 2012
“Stipendi, nelle Regioni speciali le gabbie ci sono già”.
░ Le retribuzioni degli insegnanti sono già sperequate:a Bolzano un insegnante guadagna 800 euro in più, rispetto alla media nazionale, a Trento 500 in più.
Come c’è sempre un sud che sta più a sud di un altro sud, c’è pure un nord che sta più a nord di un altro nord. Così, mentre l’Italia s’infiamma per il dibattito sulle gabbie salariali, scaturito dalla constatazione che nel Mezzogiorno il costo della vita è assai più basso che nel Settentrione, il Veneto si ricorda che non occorre scendere di mille chilometri per scoprire di avere un potere d’acquisto relativamente debole. Basta salire fra i monti appena oltre confine, dove un insegnante guadagna anche il cinquanta per cento in più della media nazionale. Al di là dell’indennità per il bilinguismo, concessa dalla legge italiana ai docenti aostani, goriziani e altoatesini, le Province autonome di Trento e Bolzano sono le uniche della Penisola ad offrire agli operatori scolastici un forte integrativo…. In questo modo un maestro elementare trentino in servizio da venticinque anni guadagna 2.100 euro lordi al mese, contro i 1.600 di un suo collega veneto con pari anzianità….
ItaliaOggi – 4 gennaio 2012
░ Lo scorso 3 gennaio, ItaliaOggi titolava allarmata: “Bufera sui tirocini: sono troppi”, ipotizzando che l’avvicendamento dei ministri, al Miur, avrebbe comportato(su sollecitazione della Funzione Pubblica) di venire meno agli impegni presi dalla Gelmini (vedi la polemica tra la Gelmini e l’on. Lupi) sul numero dei corsi TFA da attivare: Semplicemente sono troppi. Vanno ridotti. I posti autorizzati dal Miur, uno degli ultimi atti firmati dal ministro Gelmini, vanno riportati al fabbisogno reale di nuovi docenti. E’ con questa motivazione che il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha rispedito al mittente il decreto che avrebbe autorizzato l’avvio in questi giorni di 23mila TFA…”. Riportiamo la replica dell’Ufficio stampa Ministero Funzione Pubblica.
“Con riferimento all’articolo di ieri, in ordine al preteso blocco, da parte del Ministro Patroni Griffi, del decreto sui 23mila TFA, si precisa che con nota del 29 dicembre 2011, il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione ha espresso parere favorevole all’ulteriore corso del decreto del ministero dell’istruzione, che individua in 2802 il numero dei posti disponibili, a livello nazionale, per le immatricolazioni al corso di laurea magistrale per l’insegnamento nella scuola di primo grado. Parere favorevole è stato inoltre espresso, con nota del 30 dicembre 2011, sul decreto del Ministro dell’istruzione con cui, in materia di programmazione degli accessi ai percorsi formativi per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo grado e secondo grado, si dichiarano disponibili, a livello nazionale, 4275 posti per le immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella scuola di primo grado, e 15.792 posti per le immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella scuola di secondo grado.”.
QN – 4 gennaio 2012
“Scuola. In aula fino a 17 anni per le qualifiche professionali”
░ Come il Ministro Francesco Profumo vuole raccordare scuola e lavoro.
Tra i banchi di scuola fino a 17 anni, prolungando il percorso scolastico con qualifiche professionali, consentendo così ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. E’ una novità, insieme alla sicurezza nelle scuole, alla formazione dei giovani docenti e alle risorse per il sud, del piano scuola voluto dal ministro dell’Istruzione. L’obiettivo – ha detto il ministro – è di creare professionalità per i nostri studenti, per esempio, cuochi, idraulici ed elettricisti.
A prova della grande importanza che il nuovo Ministro dell’Istruzione attribuisce all’area dell’istruzione tecnica superiore, segnaliamo che nel sito MIUR è tornata (4 gennaio 2012) in evidenza la brochure che vi era stata pubblicata su iniziativa dell’ex Ministro Gelmini. La si introduce con queste parole: Gli Istituti Tecnici Superiori costituiscono un canale di istruzione terziaria non universitaria che integra istruzione, formazione e lavoro secondo i modelli internazionali più avanzati, quali le SUPSI svizzere, le BTS francesi e le Fachschulen tedesche.
L’eco di Bergamo - 5 gennaio 2012
“Dietro front per le iscrizioni a scuola: non più solo on line”
░ Il quotidiano di Bergamo conferma che, per le iscrizioni scolastiche (da effettuare tra il 12 gennaio e il 20 febbraio),gli utenti potranno avvalersi della vecchio procedura o della nuova.
Dopo aver annunziato nella circolare del 27 dicembre che per le iscrizioni alle prime classi della scuola primaria e secondaria di I e II grado la procedura che le famiglie avrebbero dovuto seguire sarebbe stata solo on line, in una nota si concede la possibilità di procedere alla vecchia maniera: Ci si potrà quindi recare alle segreterie delle scuole per compilare il modulo cartaceo…