Corriere della Sera – 16 gennaio 2012
“Quasi la metà degli alunni disabili non partecipa ad attività extrascolastiche”
░ Quasi la metà degli alunni con disabilità non partecipa alle attività extrascolastiche organizzate dalla scuola. È quanto riporta l'Istat nella sua nota sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali, nell’anno scolastico 2010/11. Lo scrive il sito redattore sociale.
LE DIFFERENZE TRA REGIONI - Secondo l’istituto di statistica, nelle regioni del Mezzogiorno si osserva una minore partecipazione rispetto alle altre due ripartizioni geografiche: nella scuola primaria: solo il 44,9% degli alunni con disabilità partecipa ad attività extrascolastiche, mentre nella scuola secondaria di primo grado è il 45,5% degli studenti con disabilità che prende parte a questo tipo di attività. Ancora più difficile, inoltre, la partecipazione ai campi scuola: riguarda solo il 16% degli alunni con disabilità. In questo caso le differenze territoriali sono molto evidenti: nelle regioni del Centro si registra la percentuale più alta di alunni che partecipano ai campi scuola (26,2% nella scuola primaria e 36,2% nella scuola secondaria), mentre nel Mezzogiorno si riscontra la percentuale più bassa (6,9% nella scuola primaria e 6,2% nella scuola secondaria di primo grado). SEMPRE IN CLASSE - Nel complesso, l’Istat valuta come gli alunni con disabilità passino la maggior parte del tempo in classe, in media 25,8 ore settimanali per la scuola primaria e 23,1 per quella secondaria, e svolgono attività didattica al di fuori della classe solo per un numero residuale di ore, in media 3,7 ore settimanali nella scuola primaria e 4,1 nella scuola secondaria di primo grado. Ore che salgono a oltre 5 nelle scuole del Nord, mentre scendono nel Mezzogiorno a poco più di 2 ore nelle scuole primarie e meno di 3 nelle secondarie. Nel caso di mancanza totale di autonomia, invece, secondo i dati Istat c’è una diminuzione delle ore di didattica passate in classe ed il conseguente aumento di ore nelle quali l’alunno svolge attività didattica al di fuori della classe. Sono gli alunni del Nord non autonomi in tutte e tre le attività indagate quelli che svolgono attività didattica al di fuori della classe per un numero maggiore di ore: 10,6 ore nella scuola primaria e 14,3 ore nella scuola secondaria di primo grado. Al contrario, sono gli alunni del Mezzogiorno a svolgere attività didattica fuori dalla classe per un numero minore di ore: 4,0 ore nella scuola primaria e 7,2 ore nella scuola secondaria di primo grado.
La Sicilia – 18 gennaio 2012
“Insegnanti di sostegno: è caos. Il Tar impone il rapporto 1 a 1”.
░ In vista delle iscrizioni e dei prossimi organici, conferenza di sevizio tra dirigenti scolastici, uffici e azienda sanitaria di Catania.
Sta destando notevole clamore l'esito di alcune sentenze del Tar di Catania che ha riconosciuto il diritto degli alunni diversamente abili inseriti nella scuola media ad avere, se affetti da problemi gravi, un insegnante di sostegno a testa. Le sentenze sono state notificate agli uffici scolastici regionali e provinciali, oltre che ovviamente ai capi di istituto interessati. Quella del sostegno è una problematica spinosa. Gli organici vengono assegnati alle scuole attraverso la distribuzione del budget provinciale conferito dall'ufficio scolastico regionale. Accade pertanto che spesso non è possibile riscontrare tutte le richieste che scaturiscono dalle scuole, a seguito degli alunni con certificazione «h» che risultano iscritti…. La questione rischia di diventare la goccia che fa traboccare il vaso, dal momento che sono centinaia gli alunni diversamente abili in provincia di Catania che non vedono riconosciuto pienamente il loro diritto a fruire delle attività integrative di sostegno. … Il problema si pone proprio nel periodo delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico in base alle quali verranno fatte le mappe per gli organici da far funzionare a partire da settembre. Di qui la richiesta di promuovere una conferenza di servizio che tratti con urgenza le modalità per l'integrazione degli alunni diversamente abili con un confronto chiaro tra dirigenti scolastici, USP e ASL.
ASASI - La Letterina n. 307 - 19 gennaio 2012
“Liberalizzare il servizio scolastico. Se non ora, quando?”.
░ La nota di Salvatore Indelicato, su una prospettiva di sistema che, trattandosi di materia complessa,offre il fianco a più soluzioni.
Nella bozza ufficiosa sulle liberalizzazioni del governo Monti si parla, all’art. 8, di promozione della concorrenza nei servizi pubblici e, all’art. 19, di privatizzazione dei servizi pubblici, ma non si affronta direttamente il problema della liberalizzazione del servizio di istruzione e formazione……… Liberalizzare la scuola, eppure, si potrebbe. Ma non lo si fa per paura e per veti incrociati. Il primo intervento è abbattere il monopolio. In Gran Bretagna nel 2003 ci era riuscito il socialista Blair che ha trasformato le scuole in fondazioni del territorio. Le ha, in pratica, tolte dalla pancia del ministero, e ha creato un mercato delle scuole, dando potere di scelta alle famiglie”. Liberalizzare la scuola significa dare possibilità di scelta alle famiglie di scegliersi la scuola. Si deve passare da un sistema di monopolio pubblico ad un sistema anche di concorrenza delle scuole. Ovviamente, si deve trattare di una concorrenza regolata. E non basta avere inserito le paritarie nel sistema pubblico di istruzione e formazione perché il sistema è ancora sbilanciato e non produce alcuna serie concorrenza virtuosa. Il secondo intervento è infatti sulla ripartizione delle risorse. Con il sistema della liberalizzazione, il finanziamento non viene dato alla scuola, ma direttamente allo studente, alle famiglie. Questo andrebbe a risolvere il problema della parità giuridica (ma non economica) delle scuole paritarie in Italia…. Il terzo intervento di liberalizzazione riguarda la piena realizzazione dell’autonomia delle scuole. Autonomia piena a tutto tondo e responsabile cioè con accountability verso gli utenti e la società. Autonomia nella piena gestione anche del personale e del reclutamento dei docenti… Il quarto intervento riguarda il personale e i concorsi. Non ci sono più le scuole di specializzazione, devono partire le lauree abilitanti, i Tirocini Formativi Attivi. È, quello dei Tfa, il blocco più grande: si ammettono al Tfa al massimo il numero di posti disponibili, più il 20 per cento. Il ministro Profumo ha sostenuto che bisogna pensare a due canali separati per selezionare i docenti: la graduatoria e il concorso. Con un percorso di velocizzazione dell’ingresso in graduatoria per i più giovani. Liberalizzando la scuola, come verrebbero scelti i docenti? Non c’è il rischio che, per contenere i costi, si scelgano insegnanti con meno esperienza? …. Il quinto intervento di liberalizzazione riguarda la piena realizzazione di un sistema di valutazione efficace ed efficiente che dia agli utenti la cifra di quanto e come si dispiega sul territorio il servizio scolastico. Meccanismi virtuosi che andrebbero a cozzare con un’altra questione, rimasta sul tavolo sin dai tempi della Gelmini: la valutazione esterna di docenti, studenti, dirigenti delle scuole. L’Invalsi, scelto perché era ritenuto impraticabile il metodo Ofsted degli inglesi, fondato sugli ispettorati, è partito con pochi fondi. E i dati delle scuole non furono mai resi pubblici. Una pubblicità necessaria per sviluppare la concorrenza. Questi pochi ma essenziali obiettivi sarebbero già esplosivi se inseriti all’interno del decreto delle liberalizzazioni. Vedremo.
Press-IN anno IV / n. 124 - 20 gennaio 2012
“Cosa cambia. Invalidità civile, tra nuove regole e vecchi disagi”.
░ Press-IN è un'iniziativa del “Progetto Lettura Agevolata” del Comune di Venezia. Si riporta un articolo di Maria G. Faiella (Il Corriere della Sera, 20 gennaio)sull’iter per i ricorsi (normativa vigente da 1°gennaio)
Nuove regole dal primo gennaio per i ricorsi in materia di invalidità civile, cecità e sordità civile, handicap e disabilità, pensioni di inabilità e assegni di invalidità. In pratica, se un cittadino vuole opporsi a un verbale dell’Inps e contestare, per esempio, il mancato riconoscimento dell’invalidità o la revoca di una provvidenza, non può più fare direttamente causa, ma è obbligato a presentare un’istanza di «Accertamento tecnico preventivo» (Atp) e depositarla presso la cancelleria del Tribunale di residenza. Lo prevede all’art. 38 la legge n. 111/2011: l'introduzione nel codice di procedura civile dell'art. 445 bis disciplina l’Atp obbligatorio per questo tipo di controversie.
SOLUZIONE AMICHEVOLE – L’intento del legislatore è ridurre i contenziosi favorendo una soluzione amichevole tra le parti, con un iter più rapido. Ma le associazioni dei disabili temono che possano ridursi le garanzie per far valere i propri diritti, non di rado messi a rischio da procedure burocratiche e farraginose…. LA PROCEDURA Dopo la richiesta di Accertamento tecnico preventivo da parte del cittadino, «il Giudice provvede a far effettuare subito la consulenza, nominando un medico iscritto all’albo dei periti del Tribunale che dovrà esprimersi sulla sussistenza dei requisiti medico-legali dell’invalidità - chiarisce Piccioni - . Le sue conclusioni, qualora siano accettate dalle parti, sono omologate con un decreto dal Giudice ed hanno quindi immediata efficacia legale. Se invece una delle parti non accetta l’esito del perito, dovrà farsi carico di promuovere la causa giudiziaria che verrà espletata secondo il consueto iter procedurale». SVANTAGGI - Il decreto del giudice è inappellabile, cioè non si possono più presentare ricorsi. CRITERI RESTRITTIVI - L’alto numero di ricorsi davanti al giudice da parte dei cittadini e l’elevata percentuale di loro accoglimenti da parte della magistratura (in circa la metà dei casi) si spiega «anche con l’aumento nel 2010 del numero di provvidenze respinte dall’Inps (più 22,1% rispetto al 2009), in seguito ai criteri restrittivi per l’assegnazione della percentuale d’invalidità e accompagnamento……
QN – 23 gennaio 2012
“Pronta la rivoluzione dei concorsi pubblici”.
░ Nel decreto Semplificazioni potrebbe darsi meno peso alla Laurea e più valore alle esperienze acquisite.
La fase due del Governo Monti comprende il capitolo semplificazioni e quello dedicato al valore legale dei titoli di studio. L’idea, che potrebbe tramutarsi in un decreto nel prossimo consiglio dei ministri di venerdì, è quella di modificare gli accessi ai concorsi pubblici. Per esempio, non sarebbe più vincolante la laurea in una determinata materia ma potrebbero risultare alternative altre lauree, o addirittura esperienze cumulate nel settore…. E’ un primo passo verso l’abolizione del valore legale della laurea, progetto già accarezzato dall’ex ministro Gelmini.
www.aetnascuola.it – 24 gennaio 2012
“I 276 Militi Ignoti dell’istruzione”.
░ Riportiamo, dell’articolo di V.Pascuzzi la prima parte (sollecita a “vigilare” sulla questione della riduzione a 17 anni del percorso scolastico-formativo), e quella sulla sperimentazione del merito.
Forse per la scuola è davvero “fernuta ‘a nuttata” gelminiana, si intravedono schiarite. La prima è che il ministro Profumo, dopo una settimana di surplace, ha fermato il “progetto” della riduzione di un anno del percorso di studi, la c.d. maturità a 17 anni. E non era un’indiscrezione dubbia ma un progetto con tanto di d.d.l. già pronto! Ma lo stop vale “per il momento”, perciò non c’è da stare tranquilli e bisogna vigilare almeno per due motivi: primo, l’esistenza - non smentita - del d.d.l. e, secondo, le modalità poco chiare con cui se ne è venuti a conoscenza. Su questo stop ministeriale hanno avuto importanza le posizioni contrarie esternate soprattutto tramite internet. Se è così, è un fatto nuovo e positivo: il ministro ascolta. …..Testardamente l’ex ministro Gelmini impose e portò comunque a compimento la sua sperimentazione sul merito: il c.d. progetto “Valorizza”. Un progetto-bonsai, un’iniziativa del tutto marginale, simbolica, non seria, non appetibile e non condivisa dagli interessati potenziali. Ciò non ostante, a giugno scorso furono individuati e premiati 276 insegnanti meritevoli, qualcuno venne convocato a Roma, uscì una notiziola sulla stampa. Però nessuna foto con il ministro Gelmini, nessun elenco dei premiati, nessun dato per poter conoscere le caratteristiche di questi prof meritevoli. Poi nessuna altra notizia. Motivi di privacy o cos’altro? Qualche mese fa, su un forum ma coperto dall’anonimato, qualcuno dei 276 meritevoli lamentava ancora la mancata corresponsione del premio promesso! Ora sarebbe opportuno che, in nome della promessa trasparenza, il ministro Profumo fornisse finalmente informazioni.
ItaliaOggi – 24 gennaio 2012
“Edilizia, pronti 556 milioni. Istituti come centri civici”.
░ Si tratta di somme già in precedenza autorizzate.
In arrivo una pioggia di milioni per ristrutturare scuole e costruirne nuove. Nella seduta del 20 gennaio scorso, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ha sbloccato, tra altri, 556 milioni a favore di interventi per l’edilizia scolastica Il relativo piano… prevede che almeno 300 milioni vadano alla ristrutturazione delle scuole nel Mezzogiorno e 150 al resto d’Italia. I restanti cento milioni serviranno alla costruzione di nuovi edifici, la cui destinazione non sarà solo scolastica. Le nuove scuole si proporranno, nei comuni in cui verranno edificate, come centri di aggregazione per i cittadini consentendo lo svolgimento non solo di attività didattico-educative per gli alunni ma di iniziative educative e culturali rivolte a tutta la popolazione… destinate ai cittadini di tutte le età: corsi di informatica, attività sportive, università della terza età…...
ItaliaOggi – 24 gennaio 2012
“Quanti errori, il concorso a preside rischia ora di essere annullato”.
░ M.D’Amato riferisce della decisione con la quale il Consiglio di Stato ha ammesso un gruppo di candidati ricorrenti che erano stati bocciati con voti tra il 75 e il 79. E’ una decisione che conforta l’ANIEF.
Il CdS ha confermato i decreti cautelari di dicembre, del presidente della VI Sezione giurisdizionale, di consentire anche ai candidati che non avevano superato la preselezione a quiz del 12 ottobre di partecipare agli scritti del concorso a posti di dirigente scolastico. I giudici di Palazzo Spada hanno rilevato, per un verso per un verso, il carattere obiettivamente erroneo di alcuni dei quiz somministrati e, per altro verso, l’alta probabilità che, in assenza degli errori in questione, gli appellanti avrebbero potuto accedere al prosieguo delle prove concorsuali”. Hanno però circoscritto la conferma a quei candidati con punteggio da 75 a 79, a fronte degli 80 necessari per essere ammessi alle prove scritte, perché solo nei loro confronti è sembrato ai giudici sussistere tale possibilità…. Per sapere che fine farà questo concorso, bisognerà quindi attendere sia le decisioni di merito del Tar del Lazio sui ricorsi, sia l’esito degli inevitabili appelli al CdS…..
ItaliaOggi – 25 gennaio 2012
“Tutto da riscrivere il nuovo tirocinio (gratuito) per i praticanti”.
░ ItaliaOggi pubblica una tabella delle attuali forme di tirocinio nelle categorie professionali (agronomi e forestali; agrotecnici, architetti; attuari; avvocati; biologi;commercialisti; chimici; Consulenti del lavoro; geologi; geometri; giornalisti; ingegneri; periti agrari; periti industriali; notai e tecnologi alimentari), e prospetta quelle che saranno le nuove forme di tirocinio degli aspiranti professionisti.
La norma prevista nel decreto legge sulla concorrenza - (art.9 Dl Liberalizzazioni) che prevede per i giovani un periodo di pratica non superiore a 18 mesi, di cui sei svolti durante il corso di laurea – non trova applicazione nei principi contenuti negli attuali ordinamenti di ordini e collegi. Anche per quelle categorie, le economico-contabili soprattutto, che sulla normativa erano intervenute recentemente… Sono le categorie economico-giuridiche quelle che dovranno darsi più da fare per adeguare gli ordinamenti secondo i dettami del Dl. Fatta eccezione per i notai, infatti, il tirocinio per avvocati, consulenti del lavoro e dottori commercialisti è più lungo dei 18 mesi…. Sforbiciata in vista anche per gli avvocati, il cui praticantato è attualmente svolto alla conclusione del quinquennio …. Nessun tirocinio obbligatorio, fino ad ora, per i futuri ingegneri, architetti, biologi, chimici, geologi e attuari. Resta il dubbio se queste categorie dovranno prevedere una disposizione ad hoc…
Libero Quotidiano – 26 gennaio 2012
“Abolizione del valore legale dei titoli,Profumo tentenna”.
░ Una indiscrezione sull’O.d.g. del prossimo C.dei M. sollecita le proteste, contro il Ministro, di studenti universitari.
Nel Consiglio dei ministri di domani, accanto alla presentazione di un pacchetto di norme per “semplificare e sburocratizzare i finanziamenti dei progetti di ricerca”, Profumo potrebbe sottoporre ai colleghi un ulteriore provvedimento articolato in tre punti. Questi: peso del titolo di studio nei concorsi pubblici; revisione del criterio legato al voto di laurea; diverso accreditamento delle singole università. Il primo punto, ove mai venisse concretizzato in un testo legislativo, eliminerebbe il vincolo tra laurea e concorsi pubblici. Ad eccezione dei posti con specifiche competenze tecniche, per concorrere non sarebbe più richiesta una laurea specifica. E il voto incassato alle università non farebbe più parte degli elementi che servono alla definizione del punteggio concorsuale. Quanto agli atenei, non sarebbero più considerati tutti dello stesso livello…. … Le linee guida non sono piaciute agli studenti di Link. Che approfittando dell’uscita pubblica del ministro, hanno voluto lanciare un avvertimento a Profumo….”Il ministro scelga da che parte stare: non accettiamo che si utilizzi l’abolizione del valore legale del titolo di studio per legittimare quello che sempre più sta avvenendo: una svalutazione delle università pubbliche e la creazione di pochi centri di eccellenza. Privati, costosi e per pochi”….
Il Sole 24Ore – 26 gennaio 2012
“In 300 istituti parte la valutazione sui presidi”.
░ E’ per il Progetto “VALeS”, per la durata di tre anni. Il Progetto non prevede premi ma un finanziamento per sostenere il piano di miglioramento della singola scuola; al termine del triennio sperimentale di osservazione, i dd.ss. delle 300 scuole (150 tra quelle del precedente progetto VSQ e 150 del VALeS) saranno valutati – ai fini di un eventuale premio di produzione – in ordine ai risultati con riferimento a: Direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane; Promozione della qualità, processi interni alla comunità professionale; Attenzione alle famiglie e alla comunità sociale; Organizzazione e gestione delle risorse finanziarie e strumentali; Sviluppo delle innovazioni; Collaborazione con gli enti del territorio.
E’ il nuovo progetto sperimentale (la dizione corretta è: Valutazione e Sviluppo Scuola) per valutare le scuole, e per la prima volta i presidi. Durerà tre anni e coinvolgerà 300 istituti, di cui 150 situati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), i cui fondi quindi (di provenienza FSE) finanzieranno parte della sperimentazione…. La novità è contenuta nella bozza di circolare che il ministro dell’Istruzione invierà alle scuole del I e II ciclo per illustrare l’implementazione dei progetti di valutazione del sistema scolastico italiano… Vales si affiancherà ai due progetti sperimentali (Valorizza e Vsq, costati 31 milioni di euro) per premiare docenti e istituti, già avviati lo scorso anno dal ministro Gelmini... La bozza di circolare sottolinea come il progetto “Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole” (che prevede premi fino a 70mila euro a scuola) proseguirà il suo iter e si concluderà, come previsto, nel 2012/13. Le scuole che vi parteciperanno (su base volontaria) non potranno poi candidarsi a Vales. Il progetto Valorizza, invece, è terminato a giugno 2011, con 276 professori premiati con una mensilità in più in busta paga…
ItaliaOggi – 26 gennaio 2012
“L’Italia governante è formata da un milione di persone che vivono a sbafo su tutte le altre”
░ In un articolo di Francesco Arcucci, alcune considerazioni sullo sconfortante parassitismo della casta (l’obiettivo è sulla RAI).
I mali della pubblica amministrazione, la spreco di denaro pubblico, l’uso smodato del medesimo, la spesa pubblica fuori controllo hanno determinato l’attuale situazione per cui l’Italia è a un passo dal non essere più in grado di finanziarsi sui mercati internazionali… C’è oggi un’Italia governante formata da oltre un milione di persone (parlamentari, alti burocrati, consiglieri regionali, consiglieri provinciali, consiglieri comunali, amministratori delle migliaia e migliaia di enti pubblici o di nomina pubblica) che vivono con tutti i loro privilegi sull’Italia governata… I soldi che l’Italia governante riesce a ottenere dall’Italia governata rappresentano una percentuale che è forse la più alta del mondo… Si arriva al punto che la RAI, che è una società per azioni, si fa pagare il canone attraverso l’Agenzia delle Entrate… e nello stesso tempo ottiene gli introiti pubblicitari….
Corriere della Sera – 26 gennaio 2012
“Milleproroghe, sì alla fiducia Aumentano le sigarette”
░ Qualche contenuto del provvedimento approvato che la Camerà approverà martedì prossimo, in via definitiva.
Decreto milleproroghe, il governo autorizza le correzioni del testo in commissione e pone la questione di fiducia (si vota stasera, mentre il via libera definitivo della Camera è previsto per martedì) preparandosi, però, a un nuovo «assalto alla diligenza» organizzato dai partiti al Senato. Per ora, dunque, su indicazione del presidente Mario Monti salta la sanatoria che avrebbe messo a riparo i partiti per le violazioni di legge in materia di affissioni abusive… Aumenteranno poi le accise sulle sigarette per coprire le pensioni dei lavoratori «esodati» e «precoci» che avrebbero dovuto essere compensati grazie a un ritocco delle aliquote contributive dei lavoratori autonomi. … rientrano nei benefici solo i dipendenti che sono effettivamente usciti dalle aziende entro il 31 dicembre 2011. ….I tabaccai accusano: «L' aumento è un regalo alla criminalità e al contrabbando». …. Quest' anno il decreto legge milleproroghe - il tradizionale provvedimento di fine anno in cui è possibile infilare di tutto - è stato contenuto nei limiti della sobrietà: 29 articoli, appena 60 emendamenti … Ai senatori (che presto prenderanno in consegna il decreto in scadenza il 27 febbraio) viene segnalata in primo luogo la vicenda dei 4.000 docenti che non hanno maturato, con la riforma Monti di Natale, il diritto ad andare in pensione per il solo fatto che il loro anno solare coincide con il calendario scolastico (1° settembre-31 agosto).