www.governarelascuola.it – 5 febbraio - 2012
“Le novità per la scuola”.
░ Il IV numero della giovane rivista telematica è dedicato all’assetto delle scuole dal punto di vista giuridico-istituzionale;si articola in 4 saggi: Il Giano bifronte; Il vuoto di potere e le invasioni sindacali; Le figure di sistema; Le novità per la scuola. Riportiamo passi dell’ultimo.
Proprio negli ultimi tempi, anche nella scuola qualcosa si è mosso, e non si tratta di tagli; il 25 gennaio è ripresa alla Camera la discussione sul DDL Aprea, sulla base di un Testo Integrato del Relatore, che ha ripreso i DDL presentati da vari deputati; il 3 febbraio è stato presentato in CDM il Decreto Legge sulle semplificazioni, che prevede alcune disposizioni anche per la scuola…. Prendiamo in esame i due provvedimenti, senza pretesa di sistematicità… Il Decreto Legge “DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE E DI SVILUPPO” affronta moltissime questioni; le disposizioni riguardanti la scuola si trovano nella Sezione III… noi ci limiteremo all’esame dell’art.50…. Il DDL Aprea riguarda invece specificamente la scuola; si divide in tre Capi: -Governo delle istituzioni scolastiche; -Stato giuridico e reclutamento dei docenti; -Rappresentanza istituzionale delle scuole autonome… Procediamo nell’analisi per materie, considerando insieme Decreto Legge e DDL…
Il governo dell’autonomia scolastica. L’Art. 50 del Decreto Legge è rubricato “Attuazione dell’autonomia”; la finalità indicata è appunto quella di “consolidare e sviluppare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, potenziandone l’autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la responsabilità e la professionalità del personale della scuola”;… Il DDL è molto più preciso, l’intero Capo I è rubricato “Governo delle Istituzioni scolastiche”…. all’art. 1, comma 2, alle istituzioni scolastiche è conferita la potestà statutaria, naturalmente nel rispetto delle norme generali indicate dalla legge… Se questa norma venisse approvata, sarebbe il primo passo avanti rispetto all’ attribuzione della personalità giuridica di cui alla Legge 59/1997; godere dell’autonomia statutaria significa per la scuola autonoma potersi auto-organizzare non solo a livello didattico, ma anche a livello di assetto gestionale. Le scuole hanno autonomia piena, la potestà statutaria non è sindacabile, salvo il potere di scioglimento del Consiglio di Indirizzo da parte dell’organo tutorio in caso di grave inadempienze. Le scuole diventano così delle vere e proprie istituzioni, molto vicine agli Enti Pubblici non economici; viene da domandarsi: perché non dire le cose con chiarezza, perché non dare finalmente una definizione “chiara e distinta” della scuola autonoma? Nelle bozze del Decreto circolate la scorsa settimana, c’era un comma che a leggerlo ci ha fatto sognare; per la verità, riguardava solo i Convitti Nazionali, ma basterebbe riesumarlo ed applicarlo alle scuole autonome tout court, non solo ai Convitti: “I convitti nazionali e gli educandati femminili dello Stato, ridenominati collegi italiani internazionali, sono istituzioni a ordinamento speciale con personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia amministrativa, finanziaria e patrimoniale e con potestà statutaria, sottoposti alla vigilanza del Ministero dell’Istruzione”….
L’organico funzionale. Nel Decreto Legge viene istituito l’organico funzionale, non solo di scuola, ma anche di rete, organico che dovrebbe avere una stabilità triennale, a parte gli adattamenti annuali. E’ chiaro che siamo in presenza di uno degli aspetti fondanti dell’autonomia scolastica, ma il riferimento alla invarianza di spesa fa temere che si tratti di pure enunciazioni di principio; se però venisse anche solo delineato un nuovo sistema di definizione degli organici, sarebbe un grosso passo in avanti, in attesa di tempi migliori per quanto riguarda le risorse. Legato agli organici è il discorso del reclutamento del Personale; il Decreto Legge non ne parla, ma il DDL Aprea fissa un paletto fondamentale, all’art. 13, comma 1: “Il reclutamento dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado avviene mediante concorsi per titoli banditi dalle reti di scuole”. Finalmente, si riporta nell’alveo della scuola autonoma il reclutamento del personale e compare di nuovo il concetto di rete, ben presente anche nel Decreto Legge.
Le reti. L’aspetto più innovativo del Decreto Legge è senz’altro quello della istituzionalizzazione delle reti, che non è finalizzata solo alla gestione di una parte dell’organico, ma è ad ampio spettro, come chiaramente detto nella lettera c) del citato art. 50 del Decreto Legge:
“…costituzione, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie.” Per la prima volta viene stabilita una espansione territoriale dell’autonomia scolastica in modo formale ed istituzionale, con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse disponibili nella gestione dell’offerta formativa sul territorio. Importante anche la previsione di un’intesa con la Conferenza Unificata, date le competenze che la Costituzione prevede in materia per Regioni ed EE.LL. A questo proposito, costituisce un netto passo indietro il Capo III del DDL Aprea, fatto del solo articolo 17, che affida la rappresentanza istituzionale delle scuole autonome a dei “Consigli delle autonomie scolastiche”, senza accorgersi di cadere in una vera e propria contraddizione logico-giuridica, perché un’istituzione non può essere rappresentata che da se stessa, non da fantomatici OO.CC. territoriali, sia pure eletti dai soli Dirigenti e presidenti dei Consigli di Indirizzo…..
TuttoscuolaNEWS n. 522 - 6 febbraio 2012
“Monti: il posto è mobile”.
░ Sulla parola “monotonia”, Tuttoscuola commenta con indulgenza.
C’era forse un sottile velo di amichevole ironia nella battuta (“che monotonia il posto fisso, è bello cambiare…”), che è costata a Mario Monti le rampogne quasi unanimi dei sindacati e di molti precari frequentatori dei social network, ma nei giorni successivi il dibattito ha finito per concentrarsi sulla prima parte della frase pronunciata dal premier nell’intervista a Matrix, di cui la citata battuta era solo la parte finale: “I giovani devono abituarsi al fatto che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Tra l’altro, che monotonia…”. Per evitare polemiche, anche strumentali, Monti ha poi detto di non sottovalutare affatto l’importanza del posto fisso, ma ha insistito, insieme alla ministra competente in materia di lavoro, Elsa Fornero, sul fatto che le tendenze evolutive del mercato del lavoro nazionale e internazionale portano a ritenere che la mobilità dei lavoratori sarà in futuro la regola, e non l’eccezione, come lo è stata in Italia per un lungo periodo….. Quanto alle obiezioni provenienti dal mondo della scuola, soprattutto dai precari, la cui primaria aspirazione è quella di avere un posto fisso, si potrebbe rispondere che anche per loro, una volta stabilizzati - come per il personale di ruolo - si porrà con urgenza un problema di mobilità, non più in senso territoriale ma professionale: alla scuola italiana serviranno sempre di più insegnanti a professionalità arricchita, figure di staff, specialisti in software educativo e valutativo, insomma una variegata tipologia di docenti, con funzioni e competenze differenziate, capaci di soddisfare le nuove esigenze formative dei giovani del XXI secolo. La mobilità ci sarà, auspicabilmente, tra queste diverse figure professionali.
Libero - 7 febbraio 2012
“Ma la figlia di Elsa lavora con Mammà”.
░ Predicano bene e razzolano male: si moltiplicano gli indizi deludenti. Da parte nostra una riflessione. E’ nota la correlazione positiva tra status socioeconomico dei genitori e qualità della posizione lavorativa dei figli. Nell’Egitto dei faraoni, scribi e sacerdoti se la passavano meglio ancora, sulla schiena del popolo; e così nel Medioevo. Poi c’è stata la Rivoluzione Francese… Ma in certe enclave della società non è arrivata. La detta correlazione suggerisce che una quota della sfiga di quelli che un giovin signore ha definito “sfigati” va addebitata al fatto che i loro genitori non esercitano potere, o perché non ne hanno o perché sono…. (ognuno completi secondo la propria visione delle cose). In questa fase di ristrettezza economica che minaccia di essere un trend, urge attivare strumenti di analisi che verifichino la correlazione statistica.
Silvia insegna nella stessa università del ministro e fa ricerca in una fondazione torinese… Silvia Deaglio, figlia del ministro del Lavoro Elsa Fornero e dell’editorialista della Stampa mario Deaglio… I ragazzi italiani, inguaribili bamboccioni, vogliono lavorare vicino mamma e babbo ? Sacrosanto. Infatti Silvia Deaglio lavora proprio accanto ai genitori. Stessa regione, stessa provincia, stessa città, stesso ateneo….La giovane signora…, classe 1974 è professore associato alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino. Guarda caso, il medesimo tempio del sapere in cui insegnano sia mamma Elsa che papà Mario. Per vincere la monotonia, laragazza si è ritagliata il tempo per un secondo impiego: quello di responsabile unità di ricerca della fondazione HuGeF…. La fondazione di cui sopra è sovvenzionata dalla Compagnia di San paolo, di cui mamma Elsa è stata vicepresidente tra il 2008 e il 2010…. Silvia Deaglio offre il destro per dare ragione anche a un altro esponente del governo, cioè Michel Martone, secondo cui chi non è ancora laureato a 28 anni è uno sfigato….Infatti, la bionda Silvia a quell’età aveva già accumulato una marea di diplomi…. Si è subito distinta per la capacità di ottenere fondi per la ricerca….Come ha documentato Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano…, quasi un milione di euro in due anni… Poi altro denaro dalla Regione Piemonte… Sempre tra il 2008 e il 2009, la Deaglio jr si è guadagnata 120mila euro in due tranche dalla Fondazione San Paolo….
ItaliOggi - 7 febbraio 2012
“Organici. Riecco il tetto di Tremonti”.
░ Al riesame in CdM, il Decreto Semplificazione e Sviluppo subisce una frenata nell’articolo sull’autonomia scolastica, in quanto il Tesoro ne impone la riformulazione. Così, almeno, dalle indiscrezioni di stampa. Riportiamo quella pubblicata su ItaliaOggi; secondo Alessandra Ricciardi, per l’a.s. 2012/13 il governo non autorizzerà incrementi di spesa.
Erano stati in molti a contarci. A sperare che attraverso la riforma dell’organico funzionale si potessero trasformare a t.i. molti più posti di quelli che saranno stati lasciati liberi con i pensionamenti già il prossimo anno. A farlo credere, le prime versioni del dl di semplificazione e sviluppo. Che venerdì scorso è tornato per l’approvazione finale in CdM. Modificato rispetto al primo via libera, tra altro, nella parte riguardante la scuola e l’università. Tra le norme riscritte c’è infatti l’art.50 del decreto, intitolato inizialmente “Autonomia responsabile” e ora “Attuazione dell’autonomia”. Un cambio di titolo a cui corrisponde anche un cambio sostanziale di quei contenuti che lasciavano intravedere la stabilizzazione di 70mila unità. Non è così. Il testo finale del decreto legge, che è atteso tra oggi e domani in G.U. per la pubblicazione, attenua la portata delle disposizioni sull’organico funzionale. E soprattutto ridà peso al dl 112/2008… con cui l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti avviò la riforma della scuola di Mariastella Gelmini con un taglio di 11omila posti e 8 miliardi di risparmio…. Il tetto agli organici sui quali fare assunzioni anche a t.i., fissato da Tremonti, al netto dei tagli fatti, per il prossimo anno corrisponde a quello che si è riscontrato nell’organico di diritto dell’a.s. 2011/12. Il personale della scuola dovrà infatti garantire, come prevede il decreto 112, che a decorrere dal 2012 ci siano risparmi per 3.188 milioni di euro annui… E’ sparito, poi, dall’articolo finale, il riferimento ai 10mila posti in più proprio per l’organico funzionale….
ItaliOggi - 7 febbraio 2012
“Il TAR di Latina ha emesso la prima sentenza definitiva in materia di sostegno”.
░ Si riferisce di una sentenza del TAR di Latina in materia di sostegno scolastico e diritto allo studio dei ragazzi disabili.
Con sentenza n.1075 emessa il 3 febbraio, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da trenta famiglie pontine, sostenute dalla Gilda Insegnanti di Latina, riconoscendo che le ore di sostegno destinate ai loro figli, studenti diversamente abili, non sono abbastanza e vanno reintegrate. …. Erano stati i tagli imposti dal vecchio Governo a portare le famiglie a richiedere l’intervento del Tar visto che sono cambiate notevolmente le proporzioni di alunni disabili per docente, in alcuni casi si arriva anche a un docente per tre ragazzi. Queste trenta famiglie si aggiungono alle più di cento in provincia che hanno visto approvato il ricorso al Tar lo scorso anno. E al momento sono già pronti almeno altri 70 ricorsi, anche in questo caso con ogni probabilità, il tribunale amministrativo del Lazio darà ragione alle famiglie dei ragazzi disabili.
www.ilsussidiario.net/News - 8 febbraio 2012
“D’Oria: salute dei docenti a rischio, Monti e i sindacati non fanno nulla?”.
░ Il corpo docente rientra tra categorie le cosiddette helping profession, risultando esposta ad usura psicofisica. L’intervistato, il dott. Vittorio Lodolo D’Oria opera, in seno alla Fondazione IARD, nel campo della prevenzione del burnout dei docenti. Ottenuta l’attenzione e il riconoscimento del Miur (D.G.per il personale scolastico, Prot. 419/uff.VII, 13/12/05), è impegnato in progetti presso le scuole.
D. Se le conseguenze da stress lavoro-correlato sono difficilmente riconoscibili ad occhi non allenati a leggere segni e sintomi del disagio mentale professionale (Dmp), chi può stabilire quando preoccuparsi?
R. Il d.s., e non altri, è sempre colui che ha il compito di riconoscere il disagio e gestirlo di conseguenza. Le espressioni (sintomatologia e segni clinici) del Dmp sono abbastanza stereotipate e piuttosto facilmente riconoscibili se si è a conoscenza del fenomeno… Di fronte al sospetto di Dmp non si deve perdere tempo, ma valutare celermente tutti gli elementi a disposizione raccogliendo – con estrema discrezione – testimonianze e documentazione pregressa: ciò è utile a chiarire il quadro. Il conseguente invio alla Commissione medica di verifica (Cmv) per un accertamento medico d’ufficio deve poi essere corredato, a norma di legge, da una sintetica e significativa relazione d’invio al Collegio medico competente. Ogni elemento significativo riportato nella relazione deve essere suffragato da testimonianze e allegati alla relazione stessa…
D. Cosa pensa di ciò che il Miur sta facendo in merito…?
R. Né con la Gelmini né con l’attuale ministro la situazione sta migliorando. Le nuove tutele sulla salute dei docenti e sulla prevenzione dello Slc sono completamente inascoltate. A fronte del decreto 81/08 che contempla interventi di prevenzione contro l’usura psicofisica nelle cosiddette helping profession, nulla è stato fatto.
www.interdependence.eu - 8 febbraio 2012
“La mania divina di David Maria Turoldo”.
░ A vent’anni dalla morte di David Maria Turoldo, il periodico telematico “Interdipendence. Radici nell’umanità” dedica un numero monografico alla sua memoria. Riportiamo l’articolo di Ermis Segatti.
Tra i proclamatori di Gesù è senza dubbio da annoverare David Maria Turoldo. Di lui fu detto che aveva una sola e costante ispirazione: la fede o quella che egli stesso chiama ‘mania divina’ (Canti Ultimi, Garzanti, Milano 1991, p. 151). Perciò alcuni lo ritengono non indebitamente il poeta e lo scrittore per eccellenza della religione proclamata sui tetti della società secolare. Ma questa affermazione non deve trarre in inganno semplificando un profilo di scrittore che fu costantemente contrassegnato anche dal tormento del dubbio e dalle inquietudini della coscienza di fronte a Dio, tanto che egli potrebbe figurare opportunamente tra i cantori del Deus absconditus, come affiora in particolare nei suoi Canti Ultimi, ma non solo. Si veda, ad esempio, questa preghiera che irrompe improvvisa a commento della prima lettura della XXV Domenica del Tempo ordinario (anno A): “Dio, sei il mio respiro / e non so chi tu sia: / lo dica qualcuno, dica almeno / cosa è il respiro. // Dio, ho paura perfino di urtarti / tanto mi sei vicino: / e non dove tu sia, / dove incontrarti. // Dio, ho paura e ti amo / perché mi salvi da ogni paura: / Dio, mia pace, mia gioia... / E mia terribile notte. // Dio vicino assente lontano: / io ti parlo e tu muto come lapide bianca, / o infinito silenzio. // Eppure solo tu sai / il numero dei miei capelli / e il numero dei giorni miei : tu solo! / Ma chi sei?, Signore, Chi sei?” (Opere e giorni del Signore, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo, 1989p. 490). In Anche Dio è infelice (Piemme, Casale Monferrato 1992), scritto due anni prima della morte, si legge tra l’altro: “E’ il silenzio la parte più grande di tutto il mistero di Cristo. Il silenzio di Dio; il silenzio della creazione; e della notte: Il silenzio dei tabernacoli. Silenzio, grembo dei mondi... E poi: come dire Dio e che cosa dire? Dio che tace non è già un annuncio? Tanto più che è difficile dire se Dio sia un suono oppure il silenzio ... Di contro non stanno che le nostre parole sfocate; i nostri discorsi inutili e interminabili; e tutti uguali, questo gran dire, che poi non muta nulla, non trasforma, non fa soffrire nessuno.... Io penso veramente che Cristo abbia sofferto di più nel decidersi a parlare che nell’accettare la passione. Articolare un mistero dentro sillabe; dare un suono al silenzio; creare un’immagine a ciò che è al di là di ogni immagine: questa la grande impresa di Gesù” (pp. 21-24). Questi motivi trovano il loro punto culminante sia autobiografico (nella lucida consapevolezza della morte imminente) sia lirico lungo le poesie raccolte nella sezione centrale dei Canti Ultimi….
Egli parte da una dolorosa constatazione: dalla creazione in poi Dio ha scelto il silenzio, ha deciso di oscurare l’ onnipotenza di fronte al dolore del mondo: “... ogni creatura / ti muore tra le mani, / nel mentre che si forma / e fiorisce ... // ... tue gesta sono / il filo d’erba sulle macerie / il raggio d’una stella da millenni / già spenta e le perle / di rugiada nel prato all’alba.” E’ in questo ampio scenario cosmico che si inserisce organicamente la sequenza di brevi e serrati componimenti sulla passione di Gesù: “E pure il tuo figlio / il divino tuo figlio, il figlio / che ti incarna, l’amato / unico figlio uguale / a nessuno, anche lui / ha gridato / alto sul mondo: / ‘Perché ... ?’ / Era l’urlo degli oceani / l’urlo dell’animale ferito / l’urlo del ventre squarciato / della partoriente / urlo della stessa morte: / ‘perché?’ / E tu non puoi rispondere / non puoi.... / Condizionata onnipotenza sei! / pretendere altro è vano. // T’invocava con tenerissimo nome: / la faccia a terra / e sassi e terra bagnati / da gocce di sangue: / le mani stringevano zolle / di erba e fango: / ripeteva la preghiera del mondo: / ‘Padre, abbà, se possibile’ ... / Solo un ramo d’olivo / dondolava sopra il suo capo / a un silenzioso vento ... // Ma non una spina Tu / gli levasti dalla corona. / Trafitto anche il pensiero: / non può , non può lassù / il pensiero non sanguinare! / Oh, le ferite della mente! // E non una mano / gli schiodasti dal legno: / che si tergesse / dagli occhi il sangue / e gli fosse dato / di vedere / almeno la Madre / là / sola ... // Perfino potenti / e maestri di ferocia / e gente, al vederlo / si coprivan la faccia. ./ E lui a fluttuare / dentro una nuvola: / dentro / la nuvola del divino / Nulla! / E dopo / solo dopo / Tu e noi / a ridargli la vita.// No, credere a Pasqua non è / giusta fede: / troppo bello sei a Pasqua! / Fede vera / è al venerdì santo / quando Tu non c’eri / lassù! / Quando non una eco / risponde / al tuo alto grido / e a stento il Nulla / dà forma / alla tua assenza”. La parola poetica su Dio e su Gesù di David Maria Turoldo è pressoché sterminata e prorompe spesso all’interno della produzione in prosa, come del resto si sprigionava improvvisa nella sua comunicazione orale. Una delle imprese maggiori è la consegna in versi delle preghiere alla liturgia festiva (Opere e giorni del Signore), oltre al costante esercizio poetico sui Salmi, da lui splendidamente tradotti in collaborazione con G. Ravasi (I Salmi. ‘Lungo i fiumi...’). …Tra i vari momenti di irruzione poetica intercalati alla traduzione dei salmi, affiora questo commento al versetto 5 del salmo 26 (25) ‘In acqua purissima lavo le mani’, commento che presuppone il contesto liturgico dell’Offertorio, recitato in latino nella celebrazione della Messa secondo il rito romano prima della riforma del Concilio Vaticano II: “Mi sorprendono queste mani / protese in favolosi spazi; / costellazione di ori e di sangue. / Brilla la croce uguale a una spada / e la terra è tutta una ferita, / una montagna di marmo è l’altare / e la chiesa vuota, immensa. / Io ho gridato l’augurio al popolo / ma risposta nessuna è venuta / a sostegno del mio ardimento / assurdo: l’eco dei passi e la voce / infranta sotto gli archi muti … / Ora, dunque, la parola alle mani / che tracciano gesti indicibili”.
ItaliaOggi - 9 febbraio 2012
“Profumo ci ripensa: niente nuovi precari in graduatoria”.
░ Con Francesco Profumo, sulle montagne russe: in alto alto (i 23 mila abilitati che attendono di essere inseriti nelle GE; i 70mila docenti circa che avevano visto prospettarsi la stabilizzazione nell’organico dell’autonomia), in basso basso (il ministro ha ripensamenti: si adducono i soliti motivi di cassa, come al tempo del duo Gelmini-Tremoni). Riportiamo l’indiscrezione di fonte solitamente bene informata.
Per il momento è solo una voce…. Se le indiscrezioni saranno confermate, pare proprio che il ministro Profumo ci abbia ripensato: se alla Camera aveva dato il via libera alla proposta di modifica (PD) che riapre le graduatorie dei docenti precari aspiranti prof., al Senato no…. Il PD,alla Camera, aveva argomentato la necessità di dare uno sfogo anche a prof abilitati che rischiavano di restare ingiustamente fuori. E il governo, acquisito l’ok di Profumo aveva dato il via libera. Ora però sta emergendo che il ministro sarebbe di avviso contrario; si adducono anche ragioni finanziaria di mancata copertura della norma…..
Miur – Ufficio Stampa - 9 febbraio 2012
“Agenda digitale: la cabina di regia accelera il programma italiano”.
░ Tra marzo e giugno saranno definiti i principali interventi, in raccordo con le strategie europee
E-government, E-commerce e Smart communities. E ancora, Alfabetizzazione informatica, Ricerca e Investimenti, Infrastrutture e Sicurezza. Sono questi i sei assi su cui si articolerà l’Agenda digitale italiana, attraverso altrettanti gruppi di lavoro. Questo pomeriggio si è insediata la cabina di regia che avrà il compito di accelerare il percorso di attuazione dell’agenda in raccordo con le strategie europee, predisponendo una serie di interventi normativi da attuare tra marzo e giugno prossimi. Alla riunione erano presenti, tra gli altri, i ministri Corrado Passera (Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti), Filippo Patroni Griffi (Funzione Pubblica) e Francesco Profumo (Istruzione, Università e Ricerca). Presenti, inoltre, il sottosegretario all’Editoria Paolo Peluffo e i rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze e della Coesione Territoriale. I sei gruppi di lavoro, suddivisi in base ai principali obiettivi della strategia, agiranno in raccordo diretto con i ministri. Ognuno di essi sarà coordinato dai referenti del ministero che sarà maggiormente coinvolto, per quel determinato tema, ma vedrà la collaborazione di tutti gli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia. Inoltre, potranno partecipare anche esponenti di altri ministeri. In aggiunta, saranno organizzati gruppi di lavoro tematici che coinvolgeranno, di volta in volta, i principali attori del settore. Sia pubblici che privati. Nello specifico, i sei gruppi di lavoro riguardano: Infrastrutture e sicurezza, coordinato dal Mise; E-Commerce, coordinato dal Mise e dal Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri; E-government e Open data, coordinato da Miur e Mfp; Alfabetizzazione informatica, coordinato da Miur e Mfp; Ricerca e investimenti, coordinato da Miur e Mise; Smart Communities, coordinato da Miur e Ministero della Coesione. Ciascun gruppo di lavoro dovrà, preliminarmente, censire le iniziative in corso. Quindi recepire l’agenda europea, individuare le migliori pratiche, ricostruire una visione strategica, definire il quadro finanziario di riferimento, predisporre le azioni normative e progettuali e valutare le relative ricadute.
AVVENIRE - 10 febbraio 2012
“Troppi stop, anno scolastico arischio”.
░ Il governo potrebbe “sanare” le situazioni in cui non si arriva ai 200 giorni di lezione per effetto delle pause imposte dal maltempo.
Ancora lezioni e attività didattiche sospese a causa della neve e del freddo record… Spesso i collegi dei docenti programmano almeno 4 giorni di riserva oltre i 200 minimi previsti dalla legge per il riconoscimento dell’a.s. In questo caso, però, sopratutto in alcune regioni, lo stop alle lezioni rischia di andare ben oltre questo “pacchetto” di sicurezza…
E il ministro si sta già muovendo… monitorerà, assieme agli UU.SS.RR. la situazione regione per regione… Al ministero sarebbero orientati a validare comunque l’a.s., anche laddove non è stato rispettato il tetto minimo…