www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 315 – 15 marzo 2012
“La valutazione dei docenti e delle istituzioni scolastiche”
░ Riportiamo la seconda parte dell’articolo, firmato da Paola Tonna, presidente dell’APEF, Associazione Professionale Europea Formazione.
… Carriera e Valutazione sono assolutamente complementari. Nella valutazione è necessario investire seriamente in maniera congrua. La valutazione deve avere, inoltre, la caratteristica di realizzare un sistema non meramente premiante (a noi non e mai piaciuto il termine “premio”, più adatto ad una categoria impiegatizia che a dei professionisti). Cercare di realizzare una dimensione “meritocratica di tipo funzionale” di sistema è la logica, quindi, con cui operare. Contemporaneamente si raggiungerà l’obiettivo di offrire una prospettiva di rivalutazione professionale in grado di rimotivare la categoria degli insegnanti fortemente in crisi: la carriera non sarà quindi un’opportunità per pochi ma una prospettiva professionale aperta a tutti. Ognuno avrà la possibilità di accedervi nel corso della propria vita lavorativa perche ciò è funzionalmente utile alle scuole, realizzando così anche una rilevante funzione di traino sul piano della crescita della qualità professionale: perche non potranno essere che insegnanti di grande qualità disciplinare, culturale e didattica, quelli in grado di guidare gli altri docenti nella progettazione di un percorso didattico efficace, e di facilitare la dimensione collegiale, essenziale in un’organizzazione autonoma. Nell’esperienza dei nostri partners europei, infatti, merito equivale a fascia differenziata di stipendio legata allo svolgimento di funzioni più complesse rispetto a quelle standard. Ed è acclarato che questo avviene anche in tutte le altre dimensioni professionali (area medica, giornalistica, P.A. etc.). Accanto al profilo professionale standard dell’insegnante, deve esserne disegnato uno ex-novo, portando a compimento quanto la legge 59/’97, istitutiva dell’autonomia scolastica, prevedeva (art. art.21, c.16) e che fino ad oggi è rimasto disatteso. Attraverso la diversificazione dei compiti e la costruzione di una carriera, anche la valutazione del “merito” troverà automaticamente una soluzione condivisa all’interno del mondo scolastico, senza rientrare nella logica meramente premiante del Concorsone di Berlinguer ma anche dei progetti avviati. In quest’ottica riteniamo la via legislativa come l’unica praticabile.
Left – 16 marzo 2012
“La lotteria dei precari”.
░ Al Tesoro risuona ancora la litania tremontiana: - non ci sono soldi.
Ogni anno le coperture dell’organico con incarichi annuali arrivano a 20mila, il doppio di quanto era stato previsto dal decreto. Dovrebbe pertanto essere ritenuta necessaria l’assunzione in ruolo di almeno 10mila insegnanti… Per regolarizzare 10mila precari della scuola, il PD aveva proposto, con un emendamento al decreto sulle Semplificazioni di aumentarle tasse sui giochi e le accise su vino e birra. Le commissioni Affari costituzionali e Attività produttive avevano approvato l’emendamento ma dal Tesoro è arrivato lo stop…. Dove sono andati a finire gli 8 miliardi e mezzo incamerati dal taglio di 87mila docenti e 45mila ata che il governo Berlusconi operò nel 2008 ?
IL MATTINO – 16 marzo 2012
“Crollo iscrizioni. La scuola perde 18mila alunni”.
░ E’ l’effetto del calo demografico che si verifica già alle elementari, e non pochi studenti medi rinunciano a iscriversi alle superiori.
La scuola perde per strada 4.479 studenti…, i ragazzi che oggi frequentano la terza media e che a giugno, fatto l’esame, chiuderanno per sempre libri e quaderni. Si tratta di un esercito che evade la scuola dell’obbligo e sceglie altro: la strada, piccoli lavori, una vita arrangiata con la complicità della famiglia. E’ questo il panorama che emerge dalle iscrizioni scolastiche che si sono chiuse due giorni fa. I numeri non promettono nulla di buono per nessuno. Per gli alunni: 18mila in meno. Per i docenti, la cui pianta organica avrà, alla luce delle iscrizioni, ricadute di non poco conto che si conosceranno quando sarà determinato l’organico di diritto, stabilito in base al numero di iscritti e di classi. C’è l’evasione scolastica e non solo questa….
LA STAMPA – 16 marzo 2012
“Salvate gli ultimi prof maschi”.
░ Un seminario di studi alla Bicocca di Milano evidenzia come il crollo del prestigio della professione docente distoglie dall’intraprenderne il percorso, per altro incerto e precario. Alle elementari, i maestri sono ormai meno del 5%. La preoccupazione sul piano pedagogico è che venga a mancare la figura educativa complementare alla maestra.
Le giovani generazioni rischiano di avere un’educazione tutta al femminile, fino all’università. … Con quali conseguenze, si è iniziato a discuterne… La presenza di figure educative di entrambi i generi… offrirebbe la possibilità di acquisire una maggiore complessità di visione del mondo, per stili di vita, emotività, fisicità, comunicazione: questa l’analisi di Stefania Ulivieri Strozzi docente di Teorie e modelli della consulenza pedagogica, organizzatrice del seminario alla Bicocca…
Il Manifesto – 16 marzo 2012
“Dal governo troppo discredito sui giovani”.
░ All’epoca del governo Berlusconi, si discreditavano gli insegnanti (per coprire l’operazione tagli), adesso si demonizzano i giovani. E’ la tesi di Giuseppe Calicetti, in questo articolo.
La campagna stampa è sempre più incalzante. Dopo aver promesso che tutti i sacrifici di oggi erano per dare un futuro migliore ai nostri figli, per non trasmettere un debito che non hanno contratto, ora ci si abbatte violentemente su di loro. Si dice che sono illusi a credere nel posto fisso…. Che sono mammoni e vogliono il lavoro vicino casa… Prima l’attacco ai docenti, ora agli studenti: pare proprio che queste due fasi facciano parte di un’unica strategia di abbattimento totale della scuola pubblica italiana…. Con Profumo non c’è alcuna svolta nella politica scolastica, la continuità con la visione economicistica che ha caratterizzato i precedenti ministeri all’Istruzione è fortissima.
www.governarelascuola.it - 18 marzo 2012
“Le circolari dell’Inps/Inpdap sulle pensioni”
░ L’articolo, accurato come consueto, di Pietro Perziani analizza: l’estensione del contributivo pro rata, il pagamento della buonuscita, la possibilità di scelta tra vecchia e nuova normativa, le finestre mobili.
IL CONTRIBUTIVO PRO RATA. Come noto, a partire dal primo gennaio 2012 il sistema contributivo pro rata è stato esteso a tutti, anche a coloro che in precedenza rientravano nel sistema retributivo; ne parlano sia la Circolare n. 35 che la n. 37, al punto 4; la prima però è più chiara, per cui ne riportiamo il testo: “Con riferimento a tali soggetti, la quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012 è calcolata secondo il sistema contributivo anziché retributivo previsto dalla previgente normativa. La pensione è calcolata secondo le regole del sistema misto e quindi l’importo è determinato dalla somma:
a) della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011, calcolata secondo il sistema retributivo;
b) della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012, calcolata secondo il sistema contributivo.”
Coloro che usufruivano del sistema retributivo, entrano nel sistema misto, per cui il totale della pensione sarà dato dalla somma di 2 quote:
-una quota, corrispondente a quanto maturato fino al 31/12/2011, con il sistema retributivo; -una seconda quota, corrispondente a quanto maturato dal 01/01/2012 fino al momento della pensione, calcolato con il sistema contributivo. Forse non tutti lo sanno, ma già adesso il totale della pensione è determinato dalla somma di due quote, ambedue però calcolate con il sistema retributivo; con il nuovo sistema ne avremo quindi addirittura tre, due con il retributivo ed una con il contributivo:
-prima quota con il sistema retributivo: dall’inizio della contribuzione fino al 1992, calcolata sull’ultimo stipendio; -seconda quota con il sistema retributivo: dal 01/01/1993 al 31/12/2011, calcolata sulla retribuzione media del periodo; -quota con il sistema contributivo: dal 01/01/2012 al pensionamento….
IL PAGAMENTO DELLA BUONUSCITA…. Rimane in vigore il D.L. 138/2011, convertito nella Legge 148/2011; all’art. 21, comma 22, si stabilisce che la buonuscita venga pagata: - dopo due anni in via ordinaria; - dopo sei mesi in caso raggiungimento dei limiti massimi di età o di contribuzione previsti dai rispettivi ordinamenti, nel caso della scuola 65 anni di età o 40 anni di contributi, come a tutti noto.Ora, il concetto di “anzianità massima contributiva” con la Legge 214/2011 non esiste più, per cui la buonuscita verrà pagata dopo sei mesi solo in caso di raggiungimento dei limiti per la pensione di vecchiaia, cioè 66 anni a partire dal 2012, più l’adeguamento alle aspettative di vita… Questo vuol dire che a chi andrà in pensione anticipata la buonuscita verrà pagata dopo due anni, come se si trattasse della vecchia pensione di anzianità. La norma è in vigore dal 13 agosto 2011, data di promulgazione del decreto legge; anche in questo caso sono stati fatti salvi i diritti acquisiti…:- lavoratori che hanno maturato i requisiti contributivi ed anagrafici per il pensionamento, sia di anzianità che di vecchiaia (raggiunti limiti di età o di servizio) prima del 13 agosto 2011; - personale del comparto scuola … che matura i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011….
POSSIBILITA’ DI SCELTA TRA VECCHIA E NUOVA NORMATIVA…. E’ il singolo che sceglie tra vecchia e nuova normativa, sceglie quella più favorevole, perché stiamo parlando di diritti, non di obblighi. La Funzione Pubblica, nella Circolare n.2 che abbiamo commentato la scorsa settimana, ha affermato esattamente il contrario, traendone la conseguenza che a chi gode dei diritti acquisiti si applica la vecchia normativa anche in materia di pensionamento coatto, trasformano un diritto in una condanna. Noi abbiamo detto con chiarezza che questa posizione della F.P. non ha fondamento giuridico e l’INPS/INPDAP ci dà ragione.
FINESTRE MOBILI. Per chi rientra nella nuova normativa, le finestre mobili non si applicano più, mentre si continuano ad applicare per chi rientra nella vecchia. Questa è l’interpretazione che l’Inps/Inpdap dà delle disposizioni di cui all’art. 24, comma 5 della Legge 214/2011; chi scrive aveva qualche dubbio, perché anche le precedenti leggi prevedevano la salvaguardia dei diritti acquisiti, ma in effetti la legge stabilisce che le finestre non si applicano “esclusivamente” per chi rientra nella nuova normativa. La cosa ha effetti pratici solo per chi ha maturato i diritti tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2011, che dovrà aspettare un altro anno, mentre per chi li ha maturati in precedenza il posticipo di un anno, scolastico o solare per i soli dirigenti, ha già avuto effetto.
Giornale di Sicilia – 19 marzo 2012
“Superbatteria che dure tre mesi, al via un progetto italo-giapponese”.
░ Il ministro dell’Istruzione, Profumo plaude a questa collaborazione che mette insieme l’eccellenza del Distretto Veneto nelle nanotecnologie – nato nel 2003 dalla sinergia delle locali università con la Regione, con industrie private e con il Ministero della Ricerca) - e quella nipponica (della Nagano Techno Foundation) nel campo delle batterie.
Mettere in carica il proprio cellulare ed utilizzarlo per tre mesi senza bisogno di dovere ricaricare le batterie… e poter fare la stessa cosa con le auto elettriche e tanti elettrodomestici… Un progetto che prevede l’utilizzo delle nanotecnologie, come ad esempio, la cosiddetta tecnica del coating (rivestimenti nano strutturati).
Il Sole 24Ore – 19 marzo 2012
“Servizio civile verso la paralisi”.
░ La legge di stabilità n.183/2011 ha ulteriormente ridotto la dotazione finanziaria per i progetti compromettendone, per l’anno prossimo, l’avvio
A quarant’anni dalla legge che ha istituito l’obiezione di coscienza (la n.772(1972), il servizio civile nazionale rischia di chiudere i battenti per mancanza di fondi…. Per il momento, l’Ufficio nazionale per il servizio civile non ha, infatti, pubblicato alcuna data per il deposito di nuovi progetti da parte degli oltre 3500 enti accreditati…. Le possibilità per i giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico, in Italia o all’estero, con un compenso di 433,8° euro netti al mese, si sono progressivamente ridotte negli ultimi anni: dai 238 milioni del 2006 ai 68,8 di quest’anno. Il numero dei volontari avviati al servizio è così passato dai 45.890 del 2006 al 14.144 del 2010, e circa 19mila del 2011.
Giornale di Sicilia – 19 marzo 2012
“Incendiato il portone del liceo diretto dal preside antimafia”.
░ Il preside Fiordaliso è stato già in passato fatto segno a intimidazioni. L’ANIEF ha dato frequentemente notizia delle iniziative che instancabilmente promuove nella sua funzione di dirigente scolastico, per l’alto valore culturale e civile. Ci vergogna e ci rattrista che i siciliani che tentano di aprire prospettive ai giovani debbano essere tenuti in scacco da rozzi parassiti; è ora che lo Stato li acchiappi.
Ancora di mira il preside del Liceo Classico di Castelvetrano, Francesco Fiordaliso, chiamato “il preside antimafia”. Sabato sera, intorno alle 23,00, ignoti hanno cosparso di benzina il portone della scuola e appiccato il fuoco…. Da anni Fiordaliso è impegnato in un progetto volto all’educazione alla legalità. Quasi ogni settimana organizza convegni, con personaggi di spicco della magistratura, coinvolgendo gli alunni… A fine mese è previsto un incontro con il magistrato Salvatore Vella e ad aprile un corteo della legalità.
www.la repubblica.it– 23 marzo 2012
“No degli studenti al referendum sul titolo di studio”
░ Riportiamo i quindici quesiti della consultazione Miur sul valore legale dei titoli di studio. La consultazione telematica voluta dal prof.Monti è stata criticata per il registro e il contenuto dei quesiti.
1 Come giudicate la necessità di possedere uno specifico titolo di studio per poter esercitare una determinata professione ? 2 Come valutate la necessità di possedere uno specifico titolo di studio per l’ammissione all’esame di abilitazione per l’esercizio di una professione ? 3. Ritenete che vi siano professioni non regolamentate per le quali dovrebbe essere richiesto uno specifico titolo di studio attualmente non necessario ? 4. Ritenete che vi siano professioni per le quali il titolo di studio oggi richiesto sia eccessivo rispetto al tipo di prestazione ?
5 Ritenete necessario il possesso di uno specifico titolo di studio per l’accesso al pubblico impiego ? 6 Ritenete necessario un voto elevato per partecipare ai concorsi per l’accesso ad alcune tipologia di impiego e qualifiche nella pubblica amministrazione ? 7 Come giudicate le disposizioni dei bandi di concorso che attribuiscono punteggi aggiuntivi a chi ha conseguito un voto di laurea elevato ? 8 Ritenete che vi siano concorsi in cui pur non essendo attualmente prevista, dovrebbe essere richiesta una laurea ? 9 Ritenete che vi siano concorsi per i quali il titolo di studio oggi richiesto sia eccessivo rispetto al tipo di funzioni che si è chiamati a svolgere ? 10 Come giudicate la necessità che i dipendenti pubblici debbano possedere uno specifico titolo di studio i fini della progressione di carriera ? 11 Come giudichereste una differenziazione qualitativa di titoli di studio nominalmente equivalenti ? 12 Per quali finalità ritenete possa essere utile una differenziazione tra titoli di studio nominalmente equivalenti ? 13 Ai fini di una eventuale differenziazione di titoli di studio nominalmente equivalenti quali valutazioni dovrebbero rilevare ? 14 Ai fini di una eventuale differenziarne di titoli di studio nominalmente equivalenti chi dovrebbe operare le relative valutazioni ? 15 avete ulteriori osservazioni o proposte sul tema del valore legale del titolo di studio ?
In diretta tv, con un clic del ministro Profumo, sul portale del Miur è partita la consultazione pubblica on line a proposito del valore legale della laurea e del ruolo che il titolo universitario avrà in futuro nei concorsi pubblici per l’accesso alle professioni. I contributi potranno essere dati fino al 24 aprile…. Il ritorno immediato è stato però negativo. Gli studenti, dopo essersi avvicinati alla consultazione, l’hanno bocciata in toto: le domande sono tendenziose, hanno detto, faziose e vogliono farti dare la risposta gradita a questo governo: aboliamo il valore legale del titolo di studio. L’Unione degli Universitari chiede il ritiro immediato della consultazione: “E’ in corso un’operazione di mistificazione di massa. La Link dice: “La consultazione non può ridursi a un plebiscito finalizzato a legittimare una linea politica stabilita a priori”. Perplessità tra i docenti…
http://Blog.ilmanifesto.it – 23 marzo 2012
“Via alla consultazione-truffa”
░ Alcune osservazioni avanzate da Roberto Ciccarelli nel merito dei quesiti proposti per la consultazione pubblica. Non condividiamo però il giudizio “consultazione-truffa”
Il questionario a risposta multipla pubblicato ieri sul sito del ministero dell’istruzione e sottoposto al giudizio della cittadinanza è composto da 15 quesiti con due risposte certe e una tendenziosa. All’inizio, l’andamento è apparentemente neutrale («Come giudicate la necessità di possedere uno specifico titolo di studio per poter esercitare una determinata professione?», oppure: «Ritenete necessario il possesso di uno specifico titolo di studio per l’accesso al pubblico impiego?»).Dopo, …gli estensori perdono le remore e impostano una sequenza di domande che presuppongono l’abolizione del valore legale. Ad esempio: «Per quali finalità ritenete possa essere utile una differenziazione tra titoli di studio nominalmente equivalenti?». E poi: «Ai fini di un’eventuale differenziazione di titoli di studio ... quali valutazioni ritenete che dovrebbero rilevare?». In questi casi, chi non intende rispondere A né B, poiché entrambe le risposte esprimono l’adesione alla prospettiva abolizionista, viene relegato in C, lì dove tutte le vacche sono nere. Così facendo il ministero inserisce i contrari in una percentuale di incerti che non potranno motivare le ragioni del loro voto. Al momento delle percentuali finali, dunque, queste persone verranno inserite nella categoria degli incerti, oppure dei «non so», insomma di coloro che non sanno cosa rispondere e sottoscrivono la terza via sempre perdente.
www.affaritaliani.it – 23 marzo 2012
“Laureati rifiutati dalle aziende/ "Chi ha meno parole nel suo vocabolario è più facilmente sfruttabile e spesso sottomesso"
░ Lavoratori rifiutati dalle aziende perché troppo "titolati". E sono numerosi quelli che si sono 'attrezzati' con una doppia versione del curriculum: con laurea e senza. Antonella Riem, docente di letteratura inglese all'Università di Udine e presidente della conferenza italiana permanente di lingue e letteratura straniere, commenta la vicenda della 29enne laureata, rifiutata a un colloquio di lavoro perché laureata.
D. Professoressa, che cosa pensa della consultazione online per i cittadini sul valore legale della laurea ? R."Consultare i cittadini è sempre una buona cosa, sempre che il sistema però permetta di esprimere veramente la propria opinione; invece sul sito del Miur non è possibile asserire il proprio convincimento di voler mantenere il valore legale del titolo di studio. Infatti molte associazioni studentesche si sono mobilitate. Le domande implicano l’idea che bisogna, per molte occupazioni, eliminare la centralità della laurea. Come nel caso della 29enne laureata che non trova impiego proprio a causa della laurea di cui si parla oggi. Diciamo che l’industria o il mondo economicista in genere troppo spesso pensano di non aver bisogno di persone qualificate e ‘titolate’, anche e soprattutto perché dovrebbero (forse?) pagarle (un po’) di più. Chi ha meno parole nel suo vocabolario è più facilmente sfruttabile e spesso sottomesso….