La Tecnica della scuola n. 15 – 25 marzo 2012
“Formazione iniziale docenti, ancora tanti interrogativi”
░ Il Miur ha stabilito (D.M. n. 31 del 14 marzo 2012) per ogni regione i posti, le classi di concorso, le università che attiveranno i corsi TFA di docenza nella secondaria; si passa ora ai complessi adempimenti organizzativi per la preselezione di giugno. Riportiamo alcuni passi dell’articolo di C.Virzì.
… La nuova informazione consente ai diversi interlocutori (uffici scolastici regionali, università, Afam e scuole) di avviare, ognuno per la parte di competenza, l’iter istruttorio e definire le procedure necessarie per il concreto avvio dei corsi…. Ministero istruzione: deve predisporre la prima prova (test) selettiva uguale a livello nazionale che si terrà in tutte le sedi lo stesso giorno. E’ un’operazione molto delicata. In molte città avremo migliaia di concorrenti per una singola classe di concorso a fronte di 15-20 posti da assegnare. Ufficio scolastico regionale: l’Usr ogni anno ha il compito primario di definire in collaborazione con le scuole la programmazione del fabbisogno e comunicarla al Ministero per la successiva deliberazione e per l’emanazione del relativo decreto. Per quest’anno la partita è già chiusa, i 20mila posti sono (è più prudente, visti gli elenchi, dire sarebbero) il risultato di tale programmazione. Ogni Usr deve immediatamente procedere alla definizione dell’elenco telematico delle scuole disponibili e idonee a sottoscrivere la convenzione con cui verrà dato il via libera all’ospitalità dei tirocinanti e segnalare alle università i dirigenti scolastici e i docenti tutor (tutor organizzatori e tutor dei tirocinanti) che insieme ai docenti universitari e ai rappresentanti degli studenti tirocinanti daranno vita al consiglio di corso di tirocinio e avranno la responsabilità di condurre le azioni di tirocinio, indiretto e diretto. Università e Afam: devono affrontare la parte più complessa. Decidere quali facoltà o istituti coinvolgere, sulla base delle tipologie di abilitazioni che devono rilasciare e quali docenti e ricercatori nominare per la conduzione delle diverse attività. Inoltre devono definire, in collaborazione con le scuole convenzionate, il consiglio di tirocinio, costituito da docenti e ricercatori universitari o Afam, dirigenti scolastici, docenti di scuola secondaria e, infine, rappresentanti dei tirocinanti che entreranno a far parte del consiglio dopo l’avvio dei corsi. Sottoscrivere con le scuole che ospiteranno i tirocinanti la convenzione che regolerà la collaborazione scuola-università/Afam e decidere se gestire l’intera partita da sole o in rete con altre strutture di ateneo o di Afam. Il consiglio di corso di tirocinio, una volta insediato, deve procedere alla nomina della commissione d’esame per la selezione (test ministeriale, prova scritta e prova orale) dei candidati e deve elaborare un suo statuto che regoli il funzionamento e il ruolo delle diverse istituzioni. Scuole: le singole scuole devono inserire l’ospitalità del tirocinio nella propria programmazione con delibere dei propri organi collegiali e devono comunicare all’Usr le informazioni che gli uffici regionali devono pubblicare online a corredo dell’identità di ogni istituto scolastico: a) l’elenco degli insegnanti con contratto a t.i., disponibili a svolgere il compito di tutor, con il rispettivo curriculum vitae; b) il piano di realizzazione e d’inserimento nel Pof della scuola delle attività di tirocinio attivo; c) eventuali precedenti esperienze di tirocinio; d) esistenza di dipartimenti disciplinari o pluridisciplinari attivi; e) eventuale partecipazione dell’istituzione scolastica alle rilevazioni degli apprendimenti nazionali e, se campionata, internazionali; f ) presenza di laboratori attrezzati; g) altri elementi che possono concorrere alla valorizzazione delle esperienze delle scuole …
www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 317 – 29 marzo 2012
“La valutazione DISAL”
░ Riprendiamo in abstract, dal periodico dell’ASAS, un’articolata riflessione della DISAL, in tema di valutazione di sistema e sui progetti sperimentali MIUR in materia di valutazione delle scuole e della professionalità dei docenti e dei dirigenti scolastici.
Sul valutare. 1. Non solo riteniamo fondamentale e urgente ogni iniziativa di sistema o progetto sperimentale per introdurre e far crescere nella scuola italiana una cultura della valutazione complessiva ma sosteniamo che questo debba avviarsi nella prospettiva di un sistema nazionale che però riveda assolutamente l’impostazione data dalla Legge 10 del 26.2.2011, purtroppo non sostanzialmente modificata dal DL del 3.2.2012. 2. In generale comunque sosteniamo che la valutazione, per essere utile, realistica ed efficace debba procedere di pari passo tra scuola, dirigenti e docenti….3. Riteniamo che il riferimento scientifico, alla luce del quale condurre i percorsi sperimentali e l’istituzione del sistema nazionale, rimane a tutt’oggi il documento Ichino, Checchi e Vittadini INVALSI 2009, dal quale si debbono assumere in linea di massima suggerimenti generali: - la scuola dovrà essere valutata sui risultati che consegue in termini di apprendimenti degli studenti, più che sulla congruenza dei processi; - ogni progetto o metodologia per la valutazione deve mettere al centro i risultati ottenuti e quindi gli strumenti debbono in qualche modo osservare il “valore aggiunto” ovviamente tenendo conto delle condizioni di partenza del campo di azione; - la valutazione dei docenti dovrà fare riferimento ad un sistema misto di dati oggettivi e relazionali; - la valutazione dei dirigenti dovrà fare chiaro riferimento ai limiti posti dalle norme all’attuale azione professionale; - ogni valutazione esterna va promossa e coordinata con l’autovalutazione di istituto; - si dovrà costituire un ente “terzo” rispetto a scuole e Ministero; - occorrerà nel tempo rimediare all’assenza di un corpo tecnico di esperti valutatori; - qualsiasi percorso utilizzato dovrà prevedere modalità di restituzione e di diffusione dei risultati.
Su Vales scuole. 1. Condividendo in generale gli obiettivi indicati nella proposta, segnaliamo l’utilità che, nella prosecuzione Vales, si allarghi a contesti culturalmente disponibili alla sperimentazione…. 2. Rispetto all’impianto proposto riteniamo invece si debba disgiungere, per utilità e rispondenza all’attuale contesto normativo e contrattuale, il percorso valutativo della scuola da quello della dirigenza, che invece, pur avvenendo anche nella stessa istituzione e nella stessa durata, dovrà poter individuare strumenti e percorsi propri, anche in relazione al fatto che questi vengono collegati ad una futura efficacia contrattuale
(retribuzione di risultato). 3. Proposte: - vanno utilizzati in forma incrociata la rilevazione degli apprendimenti realizzata dalle scuole e quella effettuata dall’Invalsi, così che la valutazione delle scuole risulti alla fine fondata principalmente su una misurazione dell’apprendimento degli studenti; - ovviamente l’attenzione agli apprendimenti dovrà realizzarsi nell’ottica del “valore aggiunto” in relazione al contesto sociale e culturale della scuola. Per questo il solo ricorso ai dati INVALSI non appare sufficiente; - non è possibile valutare la scuola solo attraverso l’azione di soggetti esterni. Lo stimolo ad un’autovalutazione di istituto è altrettanto indispensabile in
quanto il Piano di miglioramento deve avere un soggetto interlocutore in grado di garantire, nella messa a regime in futuro, la valutazione delle istituzioni scolastiche; - va costituito un team interno di autovalutazione che deve essere diretto dal dirigente scolastico quale garante dell’unità di azione complessiva. Il team va coordinato con il gruppo di valutatori esterni, pur mantenendo questi la propria autonomia;
- pur lasciando alle scuole i criteri di scelta, tuttavia nel percorso valutativo debbono essere direttamente coinvolti i genitori, i soggetti sociali esterni che ordinariamente collaborano con la scuola e, nelle scuole superiori, gli studenti del triennio; - occorre trasparenza nella selezione dei team esterni di valutazione per evitare quanto è successo, ad esempio, per le vicende SiVaDis; - va garantita la pubblicizzazione dei risultati, magari utilizzando il sistema “Scuole in chiaro”; - se si eccettua il compenso ai membri dei team operanti, il supporto finanziario ai progetti nelle scuole (che dovrà essere gestito autonomamente dalla scuola che tuttavia ne dovrà rispondere pubblicamente) deve potersi diversificare in relazione ad almeno tre gradi di risultati in relazione ai LEP che assicurano l’unitarietà dell’ordinamento (eccellente, ordinario, insufficiente). Senza differenziazione non esiste interesse e stimolo alla valutazione; - occorre indicare criteri che alla fine conducano ad una differenza di risorse laddove ci siano evidenti e clamorosi discostamenti dagli obiettivi minimi che vanno assicurati come LEP; - il previsto gruppo di coordinamento USR dovrà attuarsi solo se coordinato da esperti INVALSI, non esistendo garanzia di tale livello….
www.governarelascuola.it - 1 aprile 2012
“Il controllo della pensione”
░ Efficace, come di consueto, il quadro di sintesi prodotto da Pietro Perziani, in un articolo del suo settimanale telematico.
Non è facile effettuare una verifica della correttezza dell’importo della pensione e della buonuscita… E’ però possibile effettuare almeno un controllo di massima, centrato sulla somma …delle diverse voci della retribuzione che in modo diverso concorrono a determinare la base su cui viene calcolata la pensione e la buonuscita…
1-GLI ADEMPIMENTI DELL’AMMINISTRAZIONE PER LA PENSIONE. L’Amministrazione deve produrre alcuni atti, tutti indispensabili; in genere sono gli Uffici Provinciali che provvedono a questi adempimenti. L’Amministrazione deve inviare una copia dei diversi atti agli interessati; nel caso non lo faccia, al massimo entro giugno ci si deve far dare una copia di tutti gli atti sotto riportati perché il primo controllo da fare è su tali atti
La ricostruzione di carriera. Prima di tutto, l’Amministrazione deve fare la ricostruzione della carriera, nel caso naturalmente non sia stata ancora fatta; stiamo parlando della ricostruzione di carriera ufficiale di competenza dell’USR, non delle comunicazioni provvisorie fatte dalle scuole…. I dati della ricostruzione di carriera e dell’inquadramento a dirigente vengono assunti dal sistema informatico e riprodotti in via automatica nei prospetti di cui parleremo a breve. La determinazione dei periodi contributivi In seconda battuta, l’Amministrazione deve procedere alla determinazione dei periodi contributivi utili per la pensione e la buonuscita.Nel caso non sia ancora stato fatto, vanno definite le pratiche di ricongiunzione, riscatto e computo per la pensione e per la buonuscita, naturalmente quelle di competenza dell’Amministrazione…. A quanto comunicato dall’Amministrazione, andranno aggiunti eventuali periodi riscattati dall’interessato direttamente all’Inps/Inpdap…
Il prospetto per la pensione. L’Amministrazione invia all’Inps/Inpdap un “Prospetto dati per trattamento di pensione”; si tratta di un modello meccanografico predisposto dal sistema informatico che riporta la situazione retributiva dell’interessato a partire dal 1993 fino alla data cessazione. Si segue questa procedura perché, anche se non tutti lo sanno, anche nel sistema retributivo il totale della pensione è determinato dalla somma di due quote: - una I quota, che va dall’inizio della contribuzione fino al 1992, che viene calcolata sulla base dell’ultimo stipendio, chiamata “Quota A”. - una II quota, che inizia dal 1 gennaio 1993 e dopo la riforma si ferma al 31 dicembre 2011, chiamata “Quota B”. A queste quote bisognerà aggiungere quella calcolata sistema contributivo, una “Quota C” dal primo gennaio 2012 al pensionamento….
2-GLI ADEMPIMENTI DELL’AMMINISTRAZIONE PER LA BUONUSCITA. Il prospetto è di sole due pagine. Nella prima vengono indicati i “Servizi e periodi valutabili”; importante: vengono indicati solo i periodi con versamenti all’Inps/Inpdap, a cui l’Ente aggiungerà gli eventuali servizi o periodi ammessi a riscatto. Nella II pagina vengono indicati: - La retribuzione…
La Repubblica – 1 aprile 2012
“Bankitalia: l’Italia,i dieci più ricchi hanno quanto i 3 milioni più poveri”
░ Stando ai dati di uno studio pubblicato negli Occasional papers di Bankitalia, la ricchezza è sempre più legata ai patrimoni e meno al reddito. Sono i giovani che si trovano in maggiore difficoltà.
L'Italia è ancora un Paese piuttosto ricco, ma la "dote" dei contribuenti è composta sempre più dal patrimonio accumulato in passato e sempre meno dal reddito. Negli ultimi anni inoltre, si è invertita la distribuzione della ricchezza tra le classi di età: oggi al contrario che in passato gli anziani sono più ricchi dei giovani che non riescono ad accumulare, rivela ancora lo studio. E se da un lato i dati evidenziano l'esistenza di un conflitto generazionale in termini di redditi, lo studio di Giovanni d'Alessio conclude che il livello di diseguaglianza è comparabile a quello di altri Paesi europei.
LA STAMPA – 2 aprile 2012
“Vecchiaia, addio ai quindici anni”
░ La riforma Monti-Fornero salva le agevolazioni per invalidi all’80%; ci si interroga sul futuro dei versamenti volontari.
La riforma Monti Fornero ha salvato le norme pensionistiche speciali relative ai non vedenti e agli invalidi all’80%. I ciechi possono ancora ottenere la pensione di vecchiaia : A) a 50 anni di età se donne, a 55 se uomini, non vedenti da prima di iniziare a versare i contributi Inps, o quanto meno da 10 anni di assicurazione e contribuzione dopo la cecità; b) a 55 anni le donne e a 60 gli uomini, negli altri casi…. Anche gli invalidi con una riduzione della capacità di lavoro di almeno l’80% possono ancora oggi andare in pensione di vecchiaia con 55 anni anni se donne e 60 se uomini. Eliminato, invece, il vantaggio riconosciuto nel 1992 ai lavoratori, allorché il requisito minimo contributivo iniziò gradualmente a salire dai 15 ai 20 anni. Fu deciso, a quell’epoca che chi avesse raggiunto già i 15 anni non fosse toccato dall’aumento. Ma ora la circolare Inps 85/2012 sostiene che “il diritto si consegue esclusivamente in presenza di un’anzianità contributiva minima di 20 anni”. Ma ci sono due fatti da chiarire: il primo è legato ai versamenti volontari, che se autorizzati entro il 1992 hanno permesso di andare in pensione con soli 15 anni di versamenti. E’ abolita anche questa eccezione, legata alla prima ? Il secondo riguarda la circolare 23/2012 del Miur che conferma la validità attuale dei 15 anni…
ITALIAOGGI – 3 aprile 2012
“Le cattedre saranno congelate”
░ Profumo firma il decreto sull’organico (nonostante l’aumento di alunni, i posti in organico restano 600.839), e chiede aumenti al Ministero dell’Economia (le diecimila assunzioni… da quando ?).
…per fare fronte all’aumento degli studenti in alcune regioni, come l’Emilia Romagna o la Lombardia, il ministro ha tagliato in altre, come la Basilicata e la Campania … Il problema è sempre lo stesso: cercare di smontare la clausola di salvaguardia fissata con il decreto n.89/2011 dall’allora ministro Tremonti, e ribadita dall’art.50 del decreto Semplificazioni del governo Monti….
ITALIAOGGI – 3 aprile 2012
“Autonomia si, ma con i fondi privati”
░ La novità della riforma degli organi collegiali, al rush finale, alla Camera (VII Commissione Cultura, dopo anni di attesa. Previste maggiori entrate per le scuole, grazie a fondazioni e imprese. (di Mario D’Adamo)
Autonomia statutaria riconosciuta alle istituzioni scolastiche per aumentarne la capacità di autogoverno; rispetto di determinati vincoli e criteri per costituire reti, associazioni e consorzi… e autovalutazione d’istituto obbligatoria… Niente nuovi finanziamenti provenienti dallo Stato… Nel giro di un mese, la riforma potrebbe diventare legge… La Commissione sta lavorando in sede referente ma… intende chiedere… la sede legislativa senza il passaggio in Aula, e subito dopo trasmettere il testo al Senato….Separazione tra funzioni di indirizzo, di gestione e funzioni tecniche… Il Consiglio di istituto cambia nome, diventa Consiglio dell’autonomia ma continua a essere presieduto da un genitore e mantiene le vecchie competenze cui si aggiunge quella relativa allo Statuto…. Il Consiglio dell’autonomia è l’organo di indirizzo ma se non c’è la relativa proposta del d.s. non può affrontare alcune materie (il pof, il programma annuale, il conto consuntivo e il regolamento di istituto)….Vi debbono essere rappresentati…– uno o due -delle realtà culturali, sociali professionali e produttive di riferimento… Il consiglio dura in carica tre anni… Il personale Ata non vi è rappresentato…. Il d.s. è organo di gestione e svolge ancora gli stessi compiti… L’organo tecnico è il Consiglio dei docenti, che opera anche per commissioni, dipartimenti e consigli di classe, dei quali non fanno più parte i genitori che, però, troveranno una loro rappresentanza negli organismi di partecipazione istituiti con lo Statuto. Nasce il nucleo di autovalutazione, da tre a sette membri compreso un soggetto estermo e un rappresentante delle famiglie. Esso opera con la collaborazione dell’Invalsi…. Confermando l’abrogazione di tutti gli organi collegiali territoriali, si istituisce il Consiglio nazionale delle autonomie scolastiche, che sostituirà il CNPI, mentre le regioni dovranno individuare luoghi di rappresentanza delle istituzioni scolastiche e e istituire la conferenza regionale del sistema educativo….
ITALIAOGGI – 5 aprile 2012
“Praticantato di 18 mesi anche per i diplomati”
░ La disposizione è contenuta nella legge 27/2012; il Consiglio Nazionale dei Periti industriali lo segnala ai collegi territoriali.
Nell’informatica, che in sostanza anticipa in via informale il contenuto dell’O.M., con la quale entro la metà di Aprile verrà indetta la sessione 2012 degli esami di abilitazione per l’esercizio della professione, si specifica che le nuove norme troveranno immediata applicazione anche per i giovani tirocinanti che, secondo la norma esistente in materi (17/90) non hanno ancora completato il periodo di praticantato stabilito in tre anni di attività tecnica subordinata in azienda, e in due anni presso uno studio professionale….
la Repubblica – 5 aprile 2012
“Nuove regole per 50mila precari; il prof lombardo diventa a chiamata”
░ Per i precari (nelle GE di Milano sono iscritti in 20mila) sparisce, adesso, la certezza del punteggio. I numeri della scuola in Lombardia: 1.143322 gli alunni; 92791 gli insegnanti di ruolo. Le nuove regole, valide per un triennio, vanno in vigore col prossimo a.s. I sindacati protestano; il coordinamento dei docenti scenderà in piazza il 21 aprile.
Una riforma che potrebbe cambiare le sorti di circa 50mila precari della scuola in tutta la Lombardia… sparigliando l’ordine delle graduatorie nelle quali sono inseriti ormai da anni…. Solo una piccola parte di chi è nella Graduatoria a Esaurimento riesce ad avere un posto: quest’anno, tra Milano e provincia sono 6470 i supplenti nelle scuole… posti che adesso potranno essere assegnati dai presidi delle scuole, attraverso concorsi interni…
left – 6 aprile 2012
“Scuola senza soldi”
░ L’assunzione sfumata di 10mila precari ? Non dipende dai “cattivi” del Tesoro; è che mancano le risorse. Così anche per il Tempo pieno. In compenso arrivano fondi europei al Sud per edilizia scolastica e un nuovo concorso per reclutare insegnanti, oltre alle graduatorie. Una intervista al sottosegretario Rossi Doria.
D. Sottosegretario, è soddisfatto del lavoro svolto in questi 4 mesi. E’ difficile smontare la riforma Gelmini ?
R…. Ci spetta provare a rendere le cose un po’ più semplici, alle scuole, e riaprire il dibattito sui processi educativi… E’ un lavoro sul merito delle questioni, di tipo artigianale…
D.Quali primi obiettivi sono stati raggiunti ?
R….Il Piano Coesione dei ministri Barca e Profumo, che rialloca i Fondi europei alle 4 regioni del Sud destinando circa un miliardo a edilizia, lotta alla dispersione, rafforzamento delle competenze di base, innovazione tecnologica delle scuole. Gli ulteriori 550 milioni sboccati dal Cipe per l’edilizia scolastica. Il tavolo Rom convocato dal ministro Riccardi.. Il tavolo che convocheremo a breve sulle pari opportunità e la cultura di genere. Il decreto semplificazioni, che introduce modalità più snelle per l’assegnazione degli organici alle scuole e alle reti di scuole. Un nuovo clima che ha consentito, dopo anni, di lavorare d’accordo, Governo e Parlamento, sul testo di governance della scuola. L’avvio del rush finale per la chiusura della lunga fase sperimentale delle Indicazioni del Curricolo delle scuola di base e la stesura di un testo definitivo…. La ripresa di una discussione di merito e propositiva, da parte di tutti, in Conferenza Stato-Regioni, sul Titolo V Cost… La creazione di tavoli di lavoro degli studenti sul diritto allo studio, presso il Miur. In 4 mesi non è poco.
ItaliaOggi – 6 aprile 2012
“Insegnanti supplenti per chiamata”
░ La riforma di Formigoni consentirà ai presidi di scegliere i docenti (il redattore di Italia Oggi ne è convinto, e lo è anche il dott.Colosio.
Sarà pure una mini-riforma, ma certo l'introduzione dalla chiamata degli insegnanti supplenti, approvata l'altro ieri dalla Lombardia di Roberto Formigoni, è l'unica cosa che si muove concretamente nella scuola italiana dopo tanti anni, anche perché l'ultima revisione dei cicli nella scuola superiore, voluta da Mariastella Gelmini, era solo una riorganizzazione amministrativa. E, per quanto piccolo, il cambiamento ha un effetto politico non secondario: far uscire il governatore dal cantuccio in cui le grane giudiziarie della sua maggioranza l'avevano relegato. Il provvedimento è stata inserito in una norma omnibus, battezzata Cresci Lombardia alla maniera montiana, che all'articolo 8 recita: «Le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi per reclutare il personale docente con incarico annuale». Una sperimentazione che dovrebbe essere avviata col prossimo anno scolastico, 2012-2013, previo accordo con lo Stato, vale a dire il ministero dell'Istruzione di Francesco Profumo. Insomma se prima i presidi, nelle supplenze annuali, dovevano sorbirsi il docente inviato dal provveditorato (ora ufficio scolastico provinciale) sulla scorta di una graduatoria stilata sostanzialmente sulla base dell'anzianità, oggi i capi di istituto lombardi potranno scegliere chi più gli aggrada, in base alle competenze reali, alla concreta capacità di insegnamento, alle qualità personali. Insomma se prima, volenti o nolenti, i presidi dovevano accontentarsi, potevano dire di no a un insegnante solo in casi gravi ed estremi, oggi possono mettersi un po' nei panni dei direttori delle risorse umane e provare a selezionare i migliori, seppure fra i supplenti…. L'uomo del ministro in Lombardia, vale a dire il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio, ha parlato alla cronaca milanese del Corsera di «una sperimentazione interessante». Perché, ha chiarito il dirigente, «il fatto che le istituzioni scolastiche possano avere voce in capitolo nell'utilizzo delle risorse è importante, naturalmente all'interno di regole chiare e condivise. In Lombardia abbiamo 100 mila insegnanti, la gestione diretta è una soluzione importante per tutti, e consentirà la valorizzazione dei docenti».