Il Fatto Quotidiano – 15 settembre 2012
“I nostri bambini sono tutti uguali”
░ Assistenza e sostegno ai bambini disabili, nelle grandi città.
A Milano i genitori di bambini con disabilità hanno trovato un’amara sorpresa al suono della prima campanella scolastica: le ore di sostegno ai propri figli sono state dimezzate. A Roma per 420 ragazzi la scuola comincerà più tardi, perché al momento gli insegnanti di sostegno non ci sono neppure. Le motivazioni sono articolate, ma si possono sintetizzare in tre parole: mancano i soldi. Un insegnante di sostegno costa, a seconda dei Comuni, dai 15 ai 19 euro l’ora. Di cui, circa 6 euro vanno al docente, il resto alle cooperative che gestiscono il servizio. A Milano il Comune sostiene di non aver operato alcun taglio, che il budget assegnato era e resta di 4,4 milioni di euro, ma di aver dovuto innalzare la retribuzione oraria a 18 euro e che questo ha comportato una riduzione del monte ore del 2%. I presidi delle scuole parlano però di cifre ben più pesanti, con famiglie che si sono viste ridurre il sostegno al proprio figlio anche del 50%..... Quali sono le altre voci di spesa non rivedibili di fronte alla necessità di fornire assistenza per una normale frequenza scolastica a bambini uguali a tutti gli altri nel diritto di apprendere per non parlare di quello, altrettanto fondamentale, di frequentare i propri compagni tra i banchi, in cortile, durante le normali attività scolastiche?
www.governare lascuola.it – 16 settembre 2012
“Le novità della legge 135/2012 in materia di contrattazione”
░ Pietro Perziani, direttore del periodico digitale, si sofferma su una novità introdotta in materia di relazioni sindacali: l’”esame congiunto”.
L’art.5, comma 2 del D.Lgs 165/2011 risulta così riformulato:“Nell’ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all’articolo 2, comma 1, le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all’organizzazione degli uffici ovvero, limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l’esame congiunto, ove previsti nei contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici”. L’innovazione attiene a quello che viene definito “esame congiunto”; naturalmente, nulla viene innovato rispetto alle riserve di legge e alle prerogative dirigenziali, l’innovazione è nell’informazione alle OO.SS. Le materie di informazione sindacale vengo suddivise in:
- misure attinenti all’organizzazione degli uffici; anche qui, niente viene innovato, rimane le semplice informazione; - misure attinenti ai rapporti di lavoro; come già accennato, la novità sta qui, viene introdotta la possibilità dell’esame congiunto, ove previsto dai contratti. Ma cos’è quest’esame congiunto? Per prima cosa, va detto che non si tratta certo di una novità nelle relazioni del comparto scuola; era previsto addirittura nel primo CCNL 1994-1997, all’art. 8, rubricato appunto “Esame”: “Ciascuno dei soggetti di cui all'articolo 6, ricevuta l'informazione, ai sensi dell'art. 7, può chiedere, in forma scritta, un incontro, al rispettivo livello di contrattazione, per l'esame in particolare delle seguenti materie… Dell'esito dell'esame è redatto verbale dal quale risultino le posizioni delle parti nelle materie oggetto dell'esame. Resta ferma l'autonoma determinazione definitiva e la responsabilità dei dirigenti nelle stesse materie. Durante il periodo in cui si svolge l'esame gli organi dell'amministrazione scolastica non adottano provvedimenti unilaterali nelle materie oggetto dell'esame e le organizzazioni sindacali che vi partecipano non assumono sulle stesse iniziative conflittuali”. Successivamente, la procedura di esame è stata chiamata concertazione o partecipazione ed rimasta sempre presente nell’ordinamento, come una delle modalità delle relazioni sindacali… Recentemente, la concertazione è stata però messa sotto accusa a livello politico ed è stata fortemente ridimensionata dal D.Lgs 150/2009, poiché spesso si è trasformata in cogestione, che è ben altra cosa, o in un potere di veto da parte del sindacato. Nel comparto scuola le OO.SS. hanno seguito un’altra strada: allargare sempre di più gli spazi di contrattazione, per cui la concertazione diventava inutile o quasi… A questo stato di cose ha reagito la Riforma Brunetta, che ha ristretto gli spazi di contrattazione; dopo la riforma, però, c’è stato il blocco dei contratti e si è così creato un vuoto, perché non è stato possibile ridefinire in sede contrattuale le materie e le procedure di concertazione, diventate di nuovo molto importanti…. l’esame congiunto altro non è che la concertazione, che è prevista dal vigente CCNL di comparto; è vero che a livello di istituzione scolastica non sono regolamentate le procedure, ma le parti le possono definire di comune accordo… nella recente Rivista abbiamo riportato anche una bozza di intesa a seguito di concertazione sulle materie inerenti il rapporto di lavoro, che non sono più oggetto di contrattazione, ma che sicuramente possono esere oggetto di concertazione, oggi possiamo dire oggetto di esame congiunto ed eventualmente di intesa tra le parti.
www.Press-in – Redattore Sociale – 17 settembre 2012
“Sicilia, ore di sostegno dimezzate e alunni disabili in "classi pollaio"
░ Nel numero 2309 Anno IV, il servizio digitale del Comune di Venezia riporta una segnalazione del Sindacato Famiglie Italiane diverse Abilità.
Ore di sostegno dimezzate e “classi pollaio” con alunni disabili gravi: sono solo alcuni dei problemi con cui si apre quest'anno scolastico in Sicilia, stando alla denuncia di SFIDA…. Nelle scuole di ogni ordine e grado di tutta la provincia di Messina, infatti, “ci sono molti alunni che, nonostante la connotazione di gravità, hanno le ore di sostegno dimezzate (anche con solo 6 ore di sostegno settimanale a fronte delle 18 richieste e dovute)”. Non solo: “si sono formate classi o sezioni di scuola dell’infanzia con trenta alunni dove sono inseriti anche tre alunni con connotazione di gravità e con le ore di sostegno dimezzate”. Il sindacato punta quindi il dito contro l'Ufficio scolastico provinciale, che “continua ad alienare diritti costituzionali, ignorando il ruolo istituzionale che dovrebbe contraddistinguerlo nel proprio operare”…
www.ScuolaOggi.org – 17 settembre 2012
“Scuola primaria e nuove Indicazioni: idee per ri-partire".
░ L’autorevole valutazione del pedagogista, Giancarlo Cerini. Il testo -che riportiamo in parte - è tratto da una pubblicazione non in commercio, sulle parole chiave delle Indicazioni/2012. Il testo non è in commercio e può essere richiesto al Cidi di Forlì Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La scuola di base, in particolare la scuola dell’infanzia ed elementare, è una struttura portante della qualità dell’educazione pubblica in Italia. C’è una storia gloriosa alle spalle, con i miti fondativi della scuola materna statale del 1968, la nascita popolare del tempo pieno nel 1971, i programmi “bruneriani” del 1985, la stagione felice della pluralità docente (1990), dove tutti hanno avuto la sensazione di crescere come persone e come professionisti. Non è stato solo un mito, ci sono dati ed evidenze che attestano la qualità della nostra scuola primaria… Certamente le vicende di questi ultimi anni hanno messo a dura prova la scuola elementare. Ci sono delle ferite ancora aperte, come quella dell'anticipo, che fa trapelare un'idea precocemente performativa che “porta via” i tempi di crescita ai bambini. Spesso prevale una semplificazione nei discorsi pubblici che brucia ogni argomentazione: pensiamo a come è stato difficile far fronte alle emergenze del ritorno al maestro unico, alla scomparsa della compresenza, al ritorno del voto in decimi (Legge 169/2008)…. La scuola primaria è la scuola degli alfabeti, anzi della lingua che ci fa uguali; rappresenta la nuova e vecchia frontiera della cittadinanza (il “pane e grammatica” come mission della scuola elementare nell’ottocento). Il compito della prima scuola risiede nell’alfabetizzazione: strumentale, funzionale, culturale. Ma gli alfabeti oggi sono un mix di vecchi e nuovi alfabeti, naturali, personali, tecnologici…. Nelle Indicazioni/2012 si insiste su una più sicura padronanza degli strumenti alfabetici di base. Si vogliono saperi “essenziali”, si esplora il “core curriculum”, ma questo non può significare il ritorno ad una vecchia gerarchia delle materie (quelle importanti e quelle accessorie), quanto piuttosto a dare la priorità ad alcune competenze fondamentali, come il saper ascoltare, parlare, descrivere, raccontare, argomentare, fare ipotesi, comunicare. E questo si fa attraverso una buona organizzazione del lavoro in classe, superando la scorciatoia dell’insegnamento tutto “frontale”, facendo dialogare tra di loro le discipline, mettendo al centro della vita d’aula la partecipazione costruttiva dei ragazzi. Sono valori già presenti nel testo del 2007, che vengono ripresi nella versione del 2012.
La vera novità è rappresentata dalla diffusione degli istituti comprensivi, con l’emergere del tema del curricolo verticale. La riscrittura delle Indicazioni (dal profilo del 14enne da condividere insieme fino agli assetti “in verticale” delle discipline) si ispira fortemente a questi principi, non in omaggio ad un generico concetto di continuità, ma per la convinzione che una maggiore coerenza (compattezza, progressione, unitarietà) del percorso dai 3 ai 14 anni possa consentire di migliorare i livelli di formazione per tutti…. Nella scuola elementare si era costruito un modello originale, il team docente. Dove ha funzionato e dove non è stato sottoposto allo stress della frammentazione e della discontinuità (non sempre colpa del Ministero…) si è rivelato un efficace modello di collaborazione professionale. La comparsa di ulteriori specialisti (lingua straniera, religione, motoria, musica, tecnologie, ecc.) è avvenuta con una logica aggiuntiva ed oggi subisce i contraccolpi dei “tagli”. Occorre immaginare team semplici, che gradualmente si arricchiscono e che si avvalgono, nella dimensione del plesso o dell’istituto di una rete di figure specialistiche con competenze da mettere a disposizione della scuola (formazione in servizio, laboratori, compresenze mirate, tutoraggio, valutazione, ecc.) senza inseguire modelli orari a ”cattedra”. Sarebbe questa l’idea vincente di un organico funzionale di istituto (Legge 35/2012) da vivere come arricchimento complessivo della comunità professionale, che può dare un tono alto alla scuola primaria e favorire l’incontro con la scuola media…. Il testo delle Indicazioni/2012 è un buon “pre-testo” per ri-dirci tutto questo. Ci sono motivazioni forti, nobili, difendibili, che possono ri-appassionare gli insegnanti, i dirigenti, il personale, coloro che fanno funzionare questa scuola tutti i giorni. Possono e sono in grado anche di farla crescere, di farla vivere, di trasformare la comunità professionale in una comunità educativa che continui ad essere apprezzata dai genitori e al centro della nostra società.
www.ScuolaOggi.org – 18 settembre 2012
“Se la classe è numerosa, a rischio sicurezza di allievi e docenti”.
░ Il Piano generale di edilizia scolastica, previsto dal decreto 81/09, con l’individuazione delle scuole alle quali estendere il meccanismo dei nuovi limiti degli alunni per classe. La notizia è adesso, però, che con un decreto interministeriale firmato dai ministri Profumo-Passera-Grilli, sono stati sbloccati 116 milioni per l’edilizia scolastica. E’ stato il ministro Profumo a dare la notizia, parlando in audizione alla Camera, nello stesso giorno in cui Cittadinanzattiva ha presentato il suo rapporto sullo stato in cui versano le scuole.
Dopo la deroga per il 2009/10 sulla formazione delle classi ancora coi vecchi parametri, prima il Tar del Lazio, con sentenza n.552/11 e successivamente il Consiglio di Stato che accoglieva per la prima volta una class-action intentata dal Codacons contro una pubblica Amministrazione, davano torto all’ex ministro Gelmini. L’aumento del numero degli alunni per classe, rientrava nel piano di “razionalizzazione” (alias tagli) del nostro sistema scolastico, deciso con la L.133/08 dal duo Tremonti-Gelmini. … Mentre si aumentavano gli alunni per classe, rimanevano inalterati tutti i vincoli in materia di norme tecniche di edilizia scolastica, DM del 18.12.75 e la normativa antincendio di cui al DM degli Interni del 26.8.92. Sia l’uno che l’altro decreto convergono sul mantenimento del numero di 25 alunni per classe come norma generale, cui deve fare riscontro, nell’obbligo mq.1,80 di spazio minimo per allievo e mq.1,96 nella secondaria superiore. Eventuali deroghe devono essere certificate anche in via provvisoria dai vigili del fuoco… Col DM 81/09 i parametri sono stati innalzati come segue: Infanzia min.18(+3) max.30,Primaria min.15(+5) max 27(+2),Media min.18(+3)max 30(+1) Superiori min.27(+7) max 30(+1). In organico di fatto può succedere che per mantenere lo stesso numero di classi previste in organico di diritto si applichi un ulteriore aumento fino al 10%, vale a dire due/tre alunni in più che possono aggiungersi ai valori massimi!!!
www.Tuttoscuola.org – 20 settembre 2012
“Il giorno del merito, venerdì 21/9 iniziativa di protesta dei precari”
░ L’iniziativa è organizzata dai coordinamenti precari della Flc Cgil in occasione della manifestazione nazionale indetta dai precari della scuola per il 22 settembre a Roma. L’ANIEF è solidale con i precari e si è unita alla manifestazione del giorno 22, prima della quale, in mattinata a Roma, ha tenuto un seminario di aggiornamento. Osserviamo, con soddisfazione, che l’appello alla partecipazione lanciato dai promotori è stato accolto da più parti – qui, citiamo l’adesione della CGIL.
Con presìdi davanti alle prefetture e alle Regioni, assemblee aperte ed eventi serali venerdì prossimo 21 settembre in molte città italiane i lavoratori precari della conoscenza, delle scuole, delle università, degli enti di ricerca, dei conservatori e delle accademie celebreranno 'Il giorno del merito', un'iniziativa con cui vogliono ricordare "i meriti e i diritti acquisiti di un'intera generazione di docenti e ATA, le competenze e le conoscenze, le esperienze e i progetti per una scuola migliore, di qualità". L'iniziativa è organizzata dai coordinamenti precari della Flc Cgil in occasione della manifestazione nazionale indetta dai precari della scuola per il 22 settembre a Roma. "Il Governo trincerandosi dietro i richiami al merito e ai giovani - dice la Flc Cgil - come è noto vuole bandire un concorso nella scuola, dimenticando il merito e i diritti di quanti finora hanno vinto concorsi, superato selezioni e si sono formati dentro e fuori dalle aule scolastiche. Il concorso e le selezioni pubbliche sono l'unica forma di reclutamento prevista dalla Costituzione, ma non devono essere funzionali a quelli che sembrano i prodromi della campagna elettorale: il lavoro svolto con passione in questi anni dal personale scolastico, la professionalità acquisita nell'attesa dell'agognata assunzione a tempo indeterminato, non può essere sacrificato sull'altare di uno spot pre-elettorale".
Latecnicadellascuola.it – 21 settembre 2012
“Contrattazione di istituto: con quali risorse e con quali Rsu?”
░ Non c'è pace per la contrattazione di istituto. Nessuna certezza né sui fondi disponibili e neppure sulle Rsu titolate a sedere al tavolo della trattativa. Parecchi i nodi da sciogliere.
In molte scuole, fra mille incertezze, sta prendendo avvio la contrattazione di istituto. … Intanto c’è il problema delle risorse finanziarie disponibili per la contrattazione. C’è chi sostiene che il calcolo delle risorse è semplicissimo: basta prendere in considerazione i parametri già utilizzati lo scorso anno, tenendo ovviamente conto dei nuovi dati relativi all’anno scolastico 2012/2013 (numero delle sedi scolastiche, organici e così via). Ma a raffreddare le certezze ci ha già pensato il Ministero che nei giorni scorsi, incontrando i sindacati, ha sottolineato che per ora sulle risorse non c’è nessuna certezza dal momento che si sta discutendo di utilizzare una parte del fondo di istituto per garantire gli scatti stipendiali del personale scolastico, bloccati per legge…. A tutto questo si aggiunge un altro problema. Quali sono le Rsu titolate a intervenire nella contrattazione nelle scuole che in qualche modo sono state toccate dal dimensionamento ? La soluzione sembra relativamente semplice per quelle scuole che hanno comunque mantenuta intatta la propria denominazione e il relativo codice meccanografico: le Rsu non cambiano rispetto allo scorso anno, fatte salve eventuali decadenze per trasferimenti o per altri motivi. Se queste scuole hanno inglobato nuove sedi dove erano in servizio RSU di altra istituzione scolastica, potrebbe essere ragionevole concordare sul fatto che anche queste ultime Rsu partecipino alla contrattazione.
Molto diverso è il caso delle scuole nate il 1° settembre 2012 (nuovi istituti comprensivi, soprattutto). Le organizzazioni sindacali tendono a sostenere che in questo caso hanno titolo a partecipare tutte le Rsu delle scuole pre-esistenti, ma questa interpretazione appare alquanto dubbia. Più legittima appare l’altra ipotesi: in queste scuole si dovrebbero rinnovare al più presto le rappresentanze sindacali….
www.larepubblica.it - 21 settembre 2012
“La scuola riconquista i ragazzi: scatta il piano anti-dispersione”
░ Il ministro Barca e il sottosegretario Rossi-Doria annunciano 25 milioni per il Sud.
Per una volta, è Scampia che battezza un "cantiere" nazionale: quello della coesione sociale, della scuola più avanzata che si allea con il terzo settore e mette alla porta i propri fallimenti per recuperare generazioni di «abbandonati», dentro o fuori le aule, anche molto lontano da queste piazze di spaccio, a Crotone come a Catania. Si apre concretamente, a quattro mesi dall´annuncio, il bando contro la dispersione scolastica. Nella periferia nord arrivano dirigenti e formatori da Campania, ma anche Sicilia, Puglia e Calabria. Il sottosegretario del ministero dell´Istruzione Miur, Marco Rossi-Doria, e il ministro Fabrizio Barca, tornano tra le Vele - nell´istituto comprensivo Virgilio IV di via Labriola - tornano a dettare tempi certi, chiamare all´appello i naturali interlocutori del progetto che da oggi è sostenuto con complessivi 25 milioni di fondi europei, e a illustrare i criteri di trasparenza ed efficienza che guideranno selezione e gestione dei progetti…. L´obiettivo finale? Raggiungere nel 2020 il target del 10% di abbandono scolastico fissato a livello europeo. Dato ben distante dai picchi che, seppur con recenti miglioramenti, si toccano nelle quattro regioni del cosiddetto "obiettivo convergenza": siamo al 25 % in Sicilia, al 22 in Campania, al 19 in Puglia e 18 in Calabria. I destinatari. Il progetto, spiega Rossi-Doria, «è rivolto a scuole-capofila, cioè che siano in rete con altre scuole del territorio o con soggetti del privato sociale (associazioni, cooperative, centri sportivi, parrocchie o altro)». La prima data da segnarsi: le scuole hanno tempo fino al 15 ottobre per presentare progetti contro l´abbandono precoce degli allievi. Progetti che, se risulteranno vincitori, otterranno un finanziamento per il biennio 2012-2014, rinnovabile fino al 2021 attraverso la prossima programmazione dei fondi strutturali, già in corso presso il ministero per la Coesione territoriale. Seconda data: «Dal primo gennaio partirà il lavoro vero e proprio»…