ScuolaOggi – 8 aprile 2013
“Pensioni in calo, assunzioni a rischio”
░ Pippo Frisone spiega i disastrosi effetti della Riforma Fornero sul turn over del personale scolastico. Per l’auspicabile ampliamento della platea dei docenti e del personale ATA da collocare a riposo, la speranza resta, adesso, l’Ordinanza che la Corte dei Conti del Lazio depositerà sulla questione dei circa duemila dipendenti che, avendo maturato i requisiti richiesti entro il 31 agosto 2012, aspirano al collocamento a riposo con i criteri antecedenti la normativa Fornero.
… Quel che più colpisce nei dati del Miur è il netto calo dei pensionamenti rispetto al 2011/12 che precipitano al di sotto del 50%. Il totale nazionale riferito al personale docente ammonta appena a 10.009 unità di cui 3.187 alle superiori, 3.090 alla primaria, 2.439 alla media e 1.293 all’Infanzia. La regione con più alto numero di pensionamenti è la Lombardia con 1.228, seguita dalla Sicilia con 1.162 mentre quella col più basso numero è il Friuli con 57 seguita dal Molise con 61. Quanto alle province è in testa Milano con 533 pensionamenti di cui 53 all’Infanzia, 172 alla Primaria, 140 alla Media, 168 alle Superiori.
Il discorso cambia col personale ATA. I pensionamenti in questo settore ammontano a 3.343 unità di cui 756 Amministrativi, 172 Tecnici, 2.180 Collaboratori Scolastici, 224 DSGA, 6 Guardarobieri,2 Cuochi e 3 ex Responsabili Amministrativi. La prima regione tra gli Ata risulta essere la Sicilia con 487 pensionamenti contro i 325 della Lombardia, 290 della Puglia,187 del Piemonte e 177 della Toscana. A Milano i pensionamenti degli Ata precipitano a 141 unità di cui 44 A.A., 8 AT, 82 CS, 7 DSGA.
Il calo delle cessazioni, pur se generalizzato, avrà un effetto più devastante in quelle regioni che a tale calo aggiungeranno quello sulle iscrizioni e quindi degli organici, con un effetto moltiplicatore sugli esuberi. Meno pensionamenti vuol dire minore disponibilità. Meno classi vuol dire riduzione di organici…. In presenza di esubero in organico di diritto, dopo i trasferimenti e passaggi, non si procede ad alcuna assunzione in ruolo. A meno che per evitare di buttare a mare qualche concorso o di congelare più d’una graduatoria ad esaurimento, si decida di allargare la base delle disponibilità all’organico di funzionamento, superando una volta per tutte la distinzione fra organico di diritto e organico di fatto, dando alle scuole organici funzionali triennali e organici aggiuntivi di rete. Ma per fare ciò ci vuole un governo politico degno di tal nome. Non un governicchio, di scopo o balneare che nella migliore delle ipotesi è quel che ci aspetta.
www.istruzione.it - 09 aprile 2013
“LINEE DI INDIRIZZO SULLA MOBILITÀ STUDENTESCA INTERNAZIONALE INDIVIDUALE”
░ Le Indicazioni (Nota n.843/2013) recano, in allegato, la normativa di riferimento.
“… ALL’INTERNO DEL PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE LA MOBILITÀ STUDENTESCA HA COSTITUITO UN FENOMENO STRUTTURALE IN PROGRESSIVO AUMENTO… A LIVELLO ORDINAMENTALE… LE ESPERIENZE DI STUDIO E FORMAZIONE ALL’ESTERO DEGLI STUDENTI VENGONO CONSIDERATE PARTE INTEGRANTE DEI PERCORSI DI FORMAZIONE E ISTRUZIONE. L’UNIONE EUROPEA, IN BASE AI TRATTATI, CONTRIBUISCE ALLO SVILUPPO DI UNA ISTRUZIONE DI QUALITÀ INCENTIVANDO LA COOPERAZIONE TRA GLI STATI, SOSTENENDO E INTEGRANDONE L’AZIONE… IL PROGRAMMA LIFELONG LEARNING PONE AL SUO CENTRO ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E MOBILITÀ NELLE QUALI È PREVISTO IL COINVOLGIMENTO DI STUDENTI. DI PARTICOLARE INTERESSE, AL SUO INTERNO, RISULTA IL SOTTO-PROGRAMMA COMENIUS CHE MIRA A SVILUPPARE LA MOBILITÀ INDIVIDUALE DEGLI ALUNNI (MIA) PARTENDO DA SCUOLE … IL FENOMENO STRUTTURALE DELLA MOBILITÀ STUDENTESCA HA EVIDENZIATO ALCUNE CRITICITÀ CHE RIGUARDANO, IN PARTICOLARE, LE MODALITÀ DEL RICONOSCIMENTO DEI VARI PERCORSI FORMATIVI EFFETTUATI IN SCUOLE STRANIERE AI FINI DELL’AMMISSIONE ALLE CLASSI SUCCESSIVE. LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE CHE EMERGONO RIGUARDANO: - IL RICONOSCIMENTO DEGLI STUDI EFFETTUATI ALL’ESTERO PER GLI STUDENTI ITALIANI; - LA COMPARAZIONE DELLE DISCIPLINE STUDIATE PER GLI STUDENTI ITALIANI; - L’AMMISSIONE ALL’ANNO SUCCESSIVO PER GLI STUDENTI ITALIANI; - L’AMMISSIONE ALLE CLASSI PER GLI STUDENTI STRANIERI; - LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE ESPERIENZE DI STUDIO SIA PER GLI STUDENTI ITALIANI SIA PER GLI STUDENTI STRANIERI. PER GLI ISTITUTI CHE INTENDONO “METTERE A SISTEMA” LE ESPERIENZE DI MOBILITÀ STUDENTESCA INTERNAZIONALE SI SUGGERISCONO: 1. L’INSERIMENTO NEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLE MODALITÀ DI PROMOZIONE, SOSTEGNO, VALORIZZAZIONE E CAPITALIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE DI MOBILITÀ STUDENTESCA INTERNAZIONALE; 2. LA REGOLAMENTAZIONE DI PROCEDURE RELATIVE ALLE ATTIVITÀ PER ASSICURARE TRASPARENZA E COERENZA DI COMPORTAMENTO FRA I DIVERSI CONSIGLI DI CLASSE DELL’ISTITUTO; 3. LA VALORIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE DI SCAMBI O DI ACCOGLIENZA DI ALUNNI STRANIERI ALL’INTERNO DELLE CLASSI E DELLA SCUOLA AI FINI DI UNA CRESCITA PARTECIPATA DI TUTTE LE COMPONENTI SCOLASTICHE; 4. L’INDIVIDUAZIONE DI FIGURE DEDICATE (REFERENTE/DIPARTIMENTO PER GLI SCAMBI, TUTOR ). IL MANUALE PER LA MOBILITÀ DEGLI ALUNNI COMENIUS,DELLA COMMISSIONE EUROPEA, È REPERIBILE A: HTTP://WWW.PROGRAMMALLP.IT/INDEX.PHP?ID_CNT=120). A. ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE ED ORIENTAMENTO…. MOMENTI INFORMATIVI/ FORMATIVI APPOSITAMENTE ORGANIZZATI RISULTANO ESTREMAMENTE UTILI PER DARE A STUDENTI E FAMIGLIE UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE OPPORTUNITÀ DISPONIBILI DI STUDIO ALL’ESTERO OFFERTE ANCHE DA ENTI, ORGANIZZAZIONI, AGENZIE CHE GARANTISCONO QUALITÀ, ASSISTENZA, SOSTEGNO, MA SOPRATTUTTO FORNENDO A STUDENTI E FAMIGLIE ELENCHI DI BORSE DI STUDIO MESSE A DISPOSIZIONE DA ENTI VARI… B. ESPERIENZE DI STUDIO O FORMAZIONE ALL’ESTERO DEGLI ALUNNI ITALIANI…. B.2 CONTRATTO FORMATIVO PRIMA DELLA PARTENZA. NEL CASO DI MOBILITÀ ORGANIZZATA DALLO STESSO ISTITUTO, PRIMA DELLA PARTENZA È OPPORTUNO METTERE LO STUDENTE AL CORRENTE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA ISTITUZIONE SCOLASTICA O FORMATIVA STRANIERA E DELLA TIPOLOGIA DEL CORSO DA FREQUENTARE. NEL CASO DI MOBILITÀ NON ORGANIZZATA DALL’ISTITUTO ITALIANO, PRIMA DELLA PARTENZA LO STUDENTE DEVE FORNIRE ALLA PROPRIA ISTITUZIONE UN’AMPIA INFORMATIVA SULL’ISTITUTO SCOLASTICO O FORMATIVO CHE INTENDE FREQUENTARE ALL’ESTERO, SUI RELATIVI PROGRAMMI E SULLA DURATA DELLA PERMANENZA, IN MANIERA TALE CHE L’ISTITUTO ITALIANO SIA MESSO IN GRADO DI CONOSCERE IL PERCORSO DI STUDIO/FORMAZIONE CHE SARÀ EFFETTUATO DALL’ALLIEVO ALL’ESTERO…. B.3 PERIODO ANNUALE DI STUDIO ALL’ESTERO: VERIFICA E ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO. AL TERMINE DELL’ESPERIENZA ALL’ESTERO È COMPITO DEL CONSIGLIO DI CLASSE VALUTARE IL PERCORSO FORMATIVO PARTENDO DA UN ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE RILASCIATA DALL’ISTITUTO STRANIERO… IL CONSIGLIO DI CLASSE VALUTA GLI ELEMENTI PER AMMETTERE DIRETTAMENTE L’ALLIEVO ALLA CLASSE SUCCESSIVA. PUÒ ANCHE SOTTOPORRE, SE RITENUTO NECESSARIO, IL GIOVANE AD ACCERTAMENTO, CHE SI SOSTANZIA IN PROVE INTEGRATIVE… TALE VALUTAZIONE PERMETTE DI DEFINIRE IL CREDITO SCOLASTICO DELL’ALUNNO NELL’AMBITO DELLE RELATIVE BANDE DI OSCILLAZIONE PREVISTE… E’ IN OGNI CASO ESCLUSO CHE LA SCUOLA POSSA SOTTOPORRE L’ALUNNO AD ESAMI DI IDONEITÀ CHE SONO PREVISTI DALL’ORDINAMENTO PER ALTRE CASISTICHE. …SI RITIENE OPPORTUNO SUGGERIRE ALLO STUDENTE CHE HA CONSEGUITO UN TITOLO DI STUDIO NELL’ISTITUTO STRANIERO DI OTTENERE DAL CONSOLATO ITALIANO DI RIFERIMENTO LA “DICHIARAZIONE DI VALORE” DEL TITOLO, UTILE ANCHE AI FINI DELLA INDIVIDUAZIONE E VALIDAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI NON FORMALI E INFORMALI DI CUI AL D.L.VO N.13 DEL 16 GENNAIO 2013. B.4 BREVI PERIODI DI STUDIO O FORMAZIONE ALL’ESTERO. … AI FINI DELLA VALUTAZIONE INTERMEDIA, I CONSIGLI DI CLASSE POSSONO DEFINIRE I VOTI PER LE MATERIE COMUNI SULLA BASE DI QUANTO CERTIFICATO DALLA SCUOLA STRANIERA, MENTRE PER LE MATERIE NON PRESENTI NEL CURRICOLO SI PROCEDERÀ AD ASSEGNARE IL VOTO SULLA BASE DELLA VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO DEI CONTENUTI ESSENZIALI. AL TERMINE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA ANNUALE, GLI STUDENTI VERRANNO REGOLARMENTE AMMESSI ALLA VALUTAZIONE FINALE. C. ESPERIENZE DI STUDIO DI BREVE PERIODO DI ALUNNI PROVENIENTI DALL’ESTERO … IL CONSIGLIO DI CLASSE DEVE FARSI CARICO DI PERSONALIZZARE AL MASSIMO IL PERCORSO FORMATIVO TRAMITE UN PIANO DI APPRENDIMENTO ADEGUATO ALLE COMPETENZE DELLO STUDENTE STRANIERO E CALIBRATO SUI SUOI REALI INTERESSI E ABILITÀ. AL FINE DELL’INSERIMENTO, NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA VIGENTE IN MATERIA DI PERMESSI PER MOTIVI DI STUDIO, L’ISTITUTO ITALIANO ACQUISISCE DIRETTAMENTE DALLA SCUOLA STRANIERA DI PROVENIENZA DELL’ALUNNO INTERESSATO INFORMAZIONI CIRCA L’ORDINAMENTO E LE MODALITÀ DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA DI PROVENIENZA, IL PIANO DI STUDI SEGUITO DAL MEDESIMO ED EVENTUALI NECESSITÀ SPECIFICHE. AL TERMINE DEL SOGGIORNO L’ISTITUTO ITALIANO RILASCIA UN ATTESTATO DI FREQUENZA E UNA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE DALL’ALUNNO STRANIERO. POICHÉ I GIOVANI IN QUESTIONE SONO INSERITI NELLE CLASSI E SI CONFIGURA, PERTANTO, UN OBBLIGO DI VIGILANZA ANCHE NEI LORO CONFRONTI, L'ALUNNO STRANIERO DEVE ESSERE GARANTITO, PER IL PERIODO DI PERMANENZA NELL’ISTITUTO ITALIANO, DA POLIZZA ASSICURATIVA CHE COPRA LE SPESE PER CURE MEDICHE E RICOVERI OSPEDALIERI E I RISCHI DERIVANTI DA INFORTUNI E DA RESPONSABILITÀ CIVILE PER DANNI E RELATIVI ONERI LEGALI. I CITTADINI COMUNITARI CHE SIANO ISCRITTI NEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE DEL PAESE COMUNITARIO DI RESIDENZA DEVONO PRESENTARE GLI APPOSITI MODELLI DIRETTAMENTE ALLA A.S.L. COMPETENTE NEL LUOGO DI DIMORA IN ITALIA. GLI ALUNNI CHE NON COMPROVINO LA COPERTURA ASSICURATIVA, DEVONO CONTRARRE IDONEA FORMA ASSICURATIVA AL PROPRIO INGRESSO IN ITALIA…”.
latecnicadellascuola.it – 10 aprile 2013
“Sulla scuola, tra Pd-Pdl non ci sono convergenze”
░ Sulla base dei programmi presentati in campagna elettorale, Pasquale Almirante conclude che fra i due partiti non c’è un solo punto in comune.
… Il “Governissimo” insieme col Pd, auspicato dal Pdl, non può soffiare nessuna conseguenza positiva sulla scuola. Ciò significa che tutti i suoi problemi o vengono ancora ulteriormente dilazionati oppure si continua a rattoppare alla meno peggio… Mentre per il Partito democratico uno dei punti qualificanti è l’aumento del Pil (benché non si capisca dove trovi i fondi necessari) da impegnare per la scuola, rivolgendo tutti gli sforzi sulla scuola pubblica, l’idea del Pdl è quella del "bonus scuola a tutti" per consentire alle famiglie di iscrivere i propri ragazzi nelle scuole che desiderano, in omaggio al principio di libertà educativa…. Rimane come un macigno la volontà del partito di Berlusconi di aprire alla scuola privata sul “Modello Milano”, con tutte le implicazioni (ricordiamo la Governance della scuola di Valentina Aprea) anche in ordine al reclutamento dei docenti, che verrebbe affidato ai presidi. Punto questo sul quale il Pd è assai distante, avendo sempre fatto perno sulla libertà dell’insegnamento e quindi sulla nomina in base alle graduatorie. Se dunque il Pd ha promesso investimenti, nei programmi elettorali del Pdl non si trova affatto indicata l’intenzione di tornare a investire sulla scuola e, pur non prospettando nuovi ed ulteriori tagli, viene troppo speso ventilato che 80miliardi di spesa a carico della pubblica amministrazione sono troppi e che bisogna tagliare da qualche parte: dove? Ancora, tra le proposte del Pdl c’è un generico richiamo a un “Piano di sviluppo degli asili nido”, di iniziare la scuola a 5 anni e di affidare, come abbiamo già detto, ai presidi-manager la scelta dei docenti… Mentre il Pd ha intenzione, con promessa sottoscritta, di assorbire tutti i precari storici anche con la reintroduzione del “modulo di tre maestri”, il Pdl non ha mai parlato chiaro se, come e quando assorbire il precariato, tranne gli accenni trascorsi di Gelmini sui supplenti che non possono pensare di usare la scuola come un “ufficio di collocamento”…. Ricordiamo pure che per il Pd è centrale smaltire e ridurre le classi pollaio con 30-35 alunni che però, essendo state implementate da Gelmini, non si capisce come una nuova “santa alleanza” possa smantellare….
http://www.flcsicilia.it/news – 09 aprile 2013
“Formazione professionale: Scilabra continua negli annunzi, lavoratori in riqualificazione per cinque mesi con “indennità dignitosa”
░ Nella scuola regionale siciliana si è aperto un fronte di scontro: 3.551 lavoratori sono a rischio licenziamento nella formazione professionale. Riportiamo il comunicato con cui la CGIL e la FLC Sicilia contestano le iniziative del presidente e dell’assessore regionale.
Si è tenuto questa mattina l’annunziata riunione delle organizzazioni sindacali con l’assessore alla formazione Scilabra, convocata da quest’ultima per procedere nella illustrazione del disegno riformatore del sistema regionale della formazione professionale. … Le posizioni del governo sono state illustrate, senza entrare mai nei dettagli, ed eludendo anche di parlare dei problemi contingenti, che dipendono in larghissima parte dall’impasse della amministrazione e dalla incapacità di tenere fede agli impegni in tempi “dignitosi” per la “sopravvivenza fisica” delle persone impegnate del sistema. La Flc è convinta che sia necessario ed ineludibile riformare il sistema, ma che ciò deve essere fatto senza ulteriori traumi, e per questo ha informato l’assessore Scilabra del gran numero di procedure per i licenziamenti collettivi avviate dagli enti subito dopo la manifestazione d’intenti del Governo di non procedere oltre nella seconda annualità dell’Avviso 20. Nel prosieguo del faticoso confronto, alla presenza di numerose delegazioni di organizzazioni autonome di lavoratori e di organizzazioni sindacali, si è cercato di comprendere più nel dettaglio la architettura del sistema che il Governo intende costruire, ed è subito apparso che ci fossero vaste aree di incertezza, riguardo ai tempi per la emanazione di bandi – che, a detta dell’Assessore dovranno incrociare i reali fabbisogni del mercato del lavoro e delle imprese. La stima apprezzata dal Governo, ha continuato la Dirigente Generale Corsello, è di almeno cinque mesi, durante i quali il personale sarà avviato a interventi di riqualificazione, per determinare gli obiettivi dei quali, sin da subito, sarà avviato uno screening delle competenze del personale affidandolo agli operatori degli sportelli. A loro volta, ha aggiunto la dirigente incalzata dalle richieste del sindacato, anche gli operatori degli sportelli saranno avviati ad interventi di riqualificazione, mentre verrà emanato un provvedimento per l’accreditamento delle agenzie private per i servizi all’impiego, e gli enti che saranno nelle condizioni di accreditarsi per questa specificità, opereranno attraverso bandi pubblici, non più come “strumento operativo” della amministrazione, ma come soggetto privato alla stessa stregua delle strutture pubbliche (i Centri per l’Impiego?)… A nostro modo di vedere… più di un dubbio rimane, in particolare riguardo alla forma giuridica che i rapporti di lavoro dovrebbero assumere durante i periodi di riqualificazione, alla forma nella quale verrebbe garantito il reddito degli operatori, nella forma che è stata descritta dalla Dirigente Corsello come un “indennità dignitosa”.
Il Messaggero – 11 aprile 2013
“Scuola e benessere dei bimbi”
░ Alla presentazione del rapporto Unicef sul livello di benessere dei bambini nei Paesi ricchi si è appreso che l’Italia è classificate tra gli ultimi Paesi. (di Stella Prudente).
L’Italia occupa il 22esimo posto in una classifica di 29. Al vertice ci stanno i nordici: Paesi Bassi, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia.
È una media fra cinque aree d’indagine, quindi non c’è uno stretto legame fra livelli di Pil e ciò che gli esperti considerano “benessere generale” del bambino. Questo dimostra, per esempio, perché nello studio Unicef la Slovenia abbia una posizione migliore del Canada e il Portogallo degli Usa (che arrivano soltanto 26esimi). Se l’Italia è 23esima dal punto di vista del benessere materiale dei bambini sale perciò al 17esimo posto nei livelli di salute e sicurezza, ma poi ripiomba al 25esimo posto quando il parametro è l’istruzione, e resta ferma al 21esimo (sempre su 29) per le condizioni abitative e ambientali in cui i bambini crescono…
«Da noi il 17% dei bambini, ossia circa un milione e 750mila, vive ancora sotto la soglia di povertà», riferisce il presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera. E per giunta abbiamo il più alto tasso “Neet” di tutti i Paesi industrializzati dopo la Spagna, il che tradotto significa che l’11% degli adolescenti non è iscritto a scuola né lavora o frequenta corsi di formazione. Colpisce del resto che «proprio la scuola non riesca più a svolgere quel ruolo di riequilibrio sociale che le spetterebbe, così i bambini svantaggiati sono ancora fortemente condizionati nei percorsi e nei loro esiti scolastici e lavorativi» osserva il direttore del Dipartimento statistiche sociali e ambientali dell’Istat …
latecnicadellascuola.it – 11 aprile 2013
“Prof madre lingua di inglese rigorosamente in… nero”
░ Niente contratto di lavoro a centinaia di docenti reclutati all’estero. La Guardia di Finanza smaschera una truffa milionaia.
I finanzieri del Comando provinciale di Imperia… hanno fatto sapere di avere scoperto 2.215 lavoratori in nero alle dipendenze di una falsa Onlus di Sanremo: nella realtà non si trattava di una struttura nata per fini di assistenza e senza scopo di lucro, ma di una vera e propria azienda specializzata nell'insegnamento dell'inglese nelle scuole (ovviamente private) tramite docenti madre lingua reclutati all'estero.
Secondo il rapporto divulgato dalla Guardia di Finanza, la società, abilmente camuffata da associazione di volontariato, impiegava persone inquadrabili a tutti gli effetti come lavoratori subordinati ma senza alcun contratto, pagandole completamente in nero ed evadendo imposte e contributi previdenziali. I docenti extracomunitari venivano reclutati attraverso inserzioni sui siti web dell'associazione che, dopo la selezione dei singoli curriculum vitae e book fotografici, individuava i profili più adatti. I docenti venivano poi invitati a Sanremo per essere definitivamente formati ad intraprendere su tutto il territorio nazionale l'attività di insegnamento della lingua.
I due presidenti dell'associazione sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Sanremo. Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, non avrebbero dichiarato ricavi per 12 milioni di euro…
Ufficio Stampa – MIUR - 11 aprile 2013
“Scuola, varate in Conferenza Unificata le nuove linee guida per l’edilizia scolastica”
░ Il Ministro conferma l’impegno di dare sicurezza alle scuole e spazi di apprendimento innovativi, in linea con i progressi della digitalizzazione
Se la scuola cambia e si rinnova, allora devono cambiare anche gli edifici e gli spazi educativi, secondo nuovi criteri per la costruzione degli edifici scolastici e uno sguardo al futuro, ai nuovi spazi di apprendimento coerenti con le innovazioni determinate dalle tecnologie digitali e dalle evoluzioni della didattica. Sono questi i principi ispiratori delle nuove Linee Guida per le architetture interne delle scuole varate oggi, su proposta del ministro Francesco Profumo, dopo il parere della Conferenza Unificata. Tra gli obiettivi di fondo, garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e adeguati alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle ICT nella pratica educativa. Le Linee Guida rinnovano i criteri per la progettazione dello spazio e delle dotazioni per la scuola del nuovo millennio. Per questo motivo si discostano dallo stile prescrittivo delle precedenti, risalenti al 1975. La nuova logica, infatti, è di tipo “prestazionale”, e rende i criteri di progettazione più agevolmente adattabili alle esigenze didattiche e organizzative di una scuola in continuo mutamento. Vengono dunque riconfigurate la architetture interne, proponendo una concezione dello spazio differente da un modello di organizzazione della didattica rimasto ancorato alla centralità della lezione frontale. Le Linee Guida appena approvate propongono invece spazi modulari, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi, ambienti plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati. Se infatti cambiano le metodologie della didattica, superando l’impostazione frontale, anche la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell’organizzazione dello spazio del tutto nuovi. La predisposizione e l’approvazione delle nuove Linee Guida si inserisce all’interno di un percorso, seguito dal Miur, iniziato con un’approfondita ricognizione internazionale, prese ntata nell’ambito del convegno “Quando lo spazio insegna” del 16 maggio 2012. In quella occasione è stata avviata una ricerca di soluzioni operative che consentano un’effettiva rigenerazione del patrimonio scolastico, per renderlo più adatto all’evoluzione tecnologica e rispondente ai criteri di sicurezza. Un impegno, questo, che si è poi concretizzato anche attraverso la recente direttiva firmata dal ministro Profumo, che prevede lo stanziamento di 38 milioni di euro da destinare alla costruzione di nuove scuole attraverso lo strumento del fondo immobiliare e nel rispetto delle nuove Linee Guida.