Rassegna stampa

LA RASSEGNA STAMPA

LA RASSEGNA STAMPA - al 15 ottobre

 

 Giornale di Sicilia 9 ottobre 2010

"Studenti in piazza contro la riforma. La Gelmini: idee vecchie, vado avanti”

░ Centinaia di migliaia di dimostranti in tutta Italia (90 i cortei): in massima parte studenti, ma anche personale scolastico e universitari (il Miur segnala un’astensione del 5,5% dei dipendenti) organizzato dalla Flc-Cgil e da Unicobas.

Oltre 300 mila studenti sono scesi in piazza in tutta Italia per dire no alle riforme della scuola targate Gelmini. Assieme ai liceali hanno sfilato in corteo anche tanti universitari, ricercatori e precari dell’istruzione: Una saldatura che potrebbe non esaurirsi con la giornata di ieri, a sentire le associazioni studentesche – UDS-Link, IDA, Rete degli studenti, FDS, RUN – che hanno promosso la mobilitazione preannunciando un “autunno caldo” se il governo persisterà nella sua sordità. Poco indulgente il ministro Gelmini secondo la quale la protesta ripropone “vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo”… Cerano sul tappeto anche lo sciopero di un’ora in tutto il comparto della conoscenza promosso dala Flc-Cgil e il NO BERLUSCONI DAY promosso da Unicobas.

 

CORRIERE DELLA SERA 9 ottobre 2010

"La vittoria della supplente: il ministero le paghi le ferie”

░ Giulio Benedetti riporta la notizia della sentenza emessa dalla Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Brescia, con la quale si condanna il Ministero a pagare alla ricorrente (una supplente di lungo corso) gli stipendi che non le erano stati riconosciuti per le settimane estive dal termine delle attività didattiche al 31 agosto.

Decine di migliaia di precari (intervistato, Marcello Pacifico ne stima il numero in oltre 40mila), sono nella condizione giuridica della ricorrente, e potrebbero dunque chiedere il riconoscimento dello stipendio.

L’amministrazione scolastica per cinque anni non l’ha pagata nei mesi di Luglio e Agosto. E lei, docente precaria delle superiori si è rivolta al giudice, che ha condannato il Miur a rifonderle, tra danni e arretrati, 13 mila euro… I docenti precari, quando sostituiscono un docente che ha lasciato temporaneamente il suo posto devono contentarsi di due mesi in meno di retribuzione rispetto ai colleghi, sempre precari, che ricoprono un posto resosi vacante in organico…. La UIL come altri sindacati dei prof. ha assistito tanti insegnanti precari che hanno deciso di contestare l’operato della propria scuole, e hanno ottenuto, in sede di conciliazione, i due mesi di stipendio. Secondo l’Anief, che ha attivato dieci conciliazioni e sta raccogliendo numerose richieste da parte di insegnanti precari, gli abusi in materia di durata contrattuale sarebbero molto diffusi. “Se i docenti precari che hanno un contratto di 10 mesi sono oltre 90mila e le cattedre vacanti e disponibili, cioè vuote, senza il docente titolare, sono più di 40mila – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell’associazione, poiché sono solo 50mila i docenti di ruolo che hanno ottenuto di insegnare in un’altra sede conservando il posto di origine, risulta evidente che quasi metà dei posti dati in supplenza per dieci mesi, ai sensi di legge dovrebbe essere assegnata per 12”.

 

Italia Oggi 9 ottobre 2010

"Giallo sui curricula dei prof, che la Gelmini vuole on line”

░ Alessandra Ricciardi riferisce sulla disposizione – che sembra non sia stata perfezionata nell’iter consultivo di legge – e su essa raccoglie il parere di alcuni sindacalisti (l’Anief si dichiara contraria).

E’ giallo sulla decisione del ministro Mariastella Gelmini di mettere on line i curricula di circa 800 docenti, La riforma… sarebbe inserita

in un documento sul quale si sarebbe già pronunziato il CNPI … L’articolo del mistero sarebbe il numero 4, non presente nel regolamento uscito dal Consiglio dei Ministri su cui il CNPI da mesi era stato messo al lavoro. Recita: “E’ costituita l’anagrafe nazionale telematica dei docenti, pubblicata sul sito del MIUR. Detta anagrafe comprende, oltre ai dati anagrafici, i titoli di studio, le abilitazioni, le sedi di servizio, il servizio prestato, le pubblicazioni, le specializzazioni, le certificazioni possedute con particolare riferimento alle lingue straniere e alle competenze informatiche. A detta anagrafe è iscritto il personale docente di ruolo e i docenti non di ruolo abilitati e idonei per le specifiche classi di concorso e posti d’insegnamento”. La schedatura consentirebbe ai genitori di conoscere i docenti assegnati ai propri figli. Le prime reazioni non sono state del tutto negative…. L’associazione Anief, invece già annuncia un ricorso abrogativo.

 

CORRIERE DELLA SERA - 11 ottobre 2010

"Nuove scuole al Sud. L’ipotesi di una Spa aperta ai privati”

░ Il governo intende coinvolgere enti previdenziali e banche, alleggerendo la spesa pubblica e accelerando in tempi rapidi. Polemica la FlC-Cgil, secondo la quale il governo dovrebbe stanziare i soldi e non consentire ai  privati di condizionare il servizio scolastico, “riducendo la scuola  a mercato”, protesta il segretario generale Mimmo Pantaleo: “Ben vengano Inps e Inail, ma non i privati”.

“Una società per azioni con l’obiettivo di costruire nuove scuole al Sud. Coinvolgendo anche i privati. Sarebbe questo il progetto allo studio del Governo, al quale stanno lavorando i ministri dell’Economia, delle Infrastrutture e dell’Istruzione. Il piano è ancora ai primi passi e sono diverse le ipotesi esaminate. La proposta iniziale era trasferire alla nuova Spa la proprietà e la gestione dei 42 mila edifici scolastici italiani, oggi nelle mani di comuni e province…. Espropriando di fatto gli EE.LL. si andrebbe in direzione opposta al federalismo. Per questo si sarebbe deciso di limitare l’attività della Spa alla costruzione degli edifici nuovi. E di concentrare l’azione nelle regioni del Sud, dove a situazione è più pesante. Nelle intenzioni del governo la “Scuola Spa” dovrebbe servire a ottimizzare i flussi di spesa… Una logica simile a quella sella Protezione civile Spa, il progetto il governo ha poi rinunciato nel pieno della bufera su Guido Bertolaso…. Nel progetto sarebbero coinvolti gli enti previdenziali e le fondazioni bancarie. Ma il grosso delle risorse potrebbe arrivare da quei 416 milioni di euro già destinati e non ancora spesi per la messa in sicurezza degli edifici esistenti.

 

l’Unità - 11 ottobre 2010

"A scuola con lo sponsor”

░ La scrittrice Silvia Balestra fa sentire la sua voce allarmata a proposito di un aspetto minore della presenza dei privati che finanziano l’istruzione: la pubblicità sugli arredi scolastici.

Vale la pena di ricordare la triste storia di Mike Cameron, studente (correvano gli anni Novanta) della Greenbrian High School di Evans, in Georgia. La scuola pubblica era sponsorizzata dalla Coca Cola, ed era tanto affamata di fondi da appaltare allo sponsor un’intera giornata: un Coke-day durante il quale gli studenti, con magliette della Coca Cola, seguirono le lezioni tenute dai dirigenti della multinazionale con le bollicine. Mike Cameron, diciannovenne in vena di sfide, si presentò con la maglietta della Pepsi Cola. Orrore e raccapriccio. Lo scandalo fu grande e Mike fu sospeso dalle lezioni per una settimana. Sospeso per leso sponsor… La storia la raccontò Naomi Klein nel suo best seller mondiale NO LOGO, leggendola ci sembrò di vedere un mondo di marchi trionfanti e di scuole succubi. Ora che quello spettro si avvicina, non c’è più molto da scuotere la testa. E anzi viene da chiedersi: che cosa succederà quando una ricerca, uno studio risulteranno sgraditi allo sponsor ? Aperte le porte ai mercanti, avremo forse banchi nuovi ma saremo più liberi ?

 

Domani Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 11 ottobre 2010

"La scuola ai tempi della Gelmini: supplente costretto a dormire in tenda”

░ Non sembri una forzatura la storia di questo lavoratore della scuola che dalla Calabria s’è spostato in Romagna per trovare lavoro, e ha difficoltà, innanzitutto economica ma non solo, a trovare casa: chi affitta una stanza a un precario che è stato nominato per pochi giorni: non resta che la stanza d’albergo, ma coma pagarla? E, finita la supplenza, speriamo arrivi una convocazione ancora. La casa non importa: ci si arrangia; importante è la nomina.

Euristeo proviene da un paese della Calabria (Rossano Calabro) e da circa 10 anni lavora nella scuola come precario tra Forlì e Cesena. Fino allo scorso anno è sempre stato nominato con incarico annuale e quindi riusciva ad organizzarsi di conseguenza. Quest’anno grazie ai disastrosi tagli “Gelmini” ha ottenuto solo 26 giorni di supplenza e questo gli ha comportato un disagio enorme. Con 26 giorni di supplenza pagati a 40€ al giorno netti è impensabile andare in albergo (il più economico è almeno di 30€ al giorno) ma del resto nessuno affitta una camera per un periodo di tempo così breve. Quindi l’unica sistemazione che gli è rimasta è stata quella di accamparsi in una tenda, con il freddo e tutti i disagi che comporta un alloggio di fortuna come quello che ha trovato. Oggi questa è la situazione della maggior parte dei lavoratori precari della scuola che a vario titolo non sono stati messi in condizione di poter lavorare in modo tranquillo e sereno. Euristeo Ceraolo tiene a precisare che nei suoi confronti è scattata una corsa di solidarietà tra i colleghi… Ora si trova nella sede Caritas di Forlì, che ha risposto prontamente alla sua richiesta di aiuto e che ringrazia. Il suo contratto presso l’ Istituto Tecnico per Geometri di Cesena scadrà il 16 ottobre. Poi il problema sarà sempre lì, alla prossima chiamata, sperando che sia più lunga di un mese.

 

LA STAMPA 12 ottobre 2010

"La scommessa azzardata del ministro Gelmini”

Luigi La Spina propone fa un’analisi dell’attuale fase della politica scolastica che vede il ministro imperturbabile alle critiche (e alla contestazione che è giunta al punto di maggiore calore, da anni). E’ accusata di affossare il servizio di istruzione pubblica, ma procede dritta nella realizzazione del suo modello di scuola ,e l’articolista le concede le attenuanti: due caste di intoccabili zavorrano da 20 anni il Ministero.

E’ sicuramente il ministro più contestato del IV governo Berlusconi. Il bersaglio preferito della satira in tv che si accanisce contro la sua giovanile intransigenza, dipingendo la Gelmini come una zelante esecutrice dei tagli di bilancio imposti da Tremonti. Accusata, nelle assemblee scolastiche e nei cortei in piazza, di volere addirittura affossare l’istruzione pubblica… In realtà Mariastella Gelmini ha ambizioni più modeste e intenzioni meno luciferine ma sconta un’eredità pesantissima e lo scotto di una scommessa azzardata. Con indubbia intrepidezza, si è trovata a guidare il dicastero più difficile dell’amministrazione dello Stato. Una struttura burocratica nella quale da decenni spadroneggiano dua caste di “intoccabili”. La prima è quella dei sindacalisti che hanno trasformato un’istituzione al servizio di studenti e famiglie in un organismo di surrettizio welfare per la disoccupazione giovanile nel nostro Paese. La seconda è quella dei pedagogisti che, in nome di una pseudo moderna filosofia del metodo hanno incoraggiato l’ignoranza specifica… In contraddizione con l’impegno di distinguere tra scuole meritevoli e scuole allo sbando, tra atenei virtuosi e fabbriche di illusioni, la scure della riduzione della spesa si è abbattuta con cieca uniformità sull’intero territorio dell’istruzione pubblica. Con il risultato inevitabile di accomunar, sia nella protesta risonante, sia nel più insidioso muro di gomma della resistenza passiva, l’intero fronte degli addetti ai lavori… A metà della legislatura, il bilancio della sua guida al dicastero segna un divario notevole tra le enunciazioni di principio, in genere apprezzabili, e i risultai concreti, davvero ridotti. … Lo scarto tra il trasformismo, un po’ febbrile, della Gelmini e gli effetti ancora modesti della sua azione, al di là delle proteste dei tanti precari ai quali non è stato rinnovato l’incarico e delle agitazioni per il futuro status dei ricercatori universitari, a rischio della stessa sorte, deriva anche da un’altra sua “illusione”. I rivoluzionari, quelli veri, non mantengono alla testa della rivolta gli stessi leader dei regimi che si vorrebbero abbattere. Perché il trasformismo di tutte le burocrazie è prontissimo ad adeguare le proprie idee a quelle dei nuovi padroni, ma è prontissimo anche a realizzarle come fossero le vecchie; con effetti gattopardeschi.

 

CORRIERE DELLA SERA 12 ottobre 2010

"Cento licei per osservare gli effetti della riforma”

░ Il Miur organizza una rilevazione a campione su cento istituti, e una serie di seminari sui singoli indirizzi previsti dalla riforma dei licei (il primo appuntamento è per il 21 a Bologna (si parlerà del liceo scientifico); i due annunzi sono stati dati da Max Bruschi, nel corso di un convegno organizzato dalla Compagnia di San Paolo.

Cento licei per verificare gli effetti della riforma delle superiori, in modo da correggere il tiro dove necessario, e trovare buone pratiche da diffondere negli altri istituti. E’ questa la proposta del mInistro dell’istruzione, annunciata ieri da Max Bruschi, nel corso di un convegno organizzato dalla Compagnia di San Paolo, che si è tenuto all’università Luiss “Guido Carli” di Roma… L’idea è di fare partire la verifica il più presto possibile, in modo da avere un quadro della situazione entro la fine dell’a.s. in corso. “Invitiamo le scuole che vogliono partecipare al progetto  - spiega Bruschi – a comunicarci la loro disponibilità”. Gli istituti saranno selezionati in modo da essere un campione credibile delle esigenze e differenze del mondo dell’istruzione in Italia, comprendendo tutto il territorio, sia nelle grandi città che nei piccoli centri.

 

EUROPA - 13 ottobre 2010

"La crescita sostenibile? Passa dalla riforma dell’istruzione”

░ Lazzaro Pietragnoli dà notizia di un convegno promosso da Luigi Berlinguer e dal gruppo S§D del parlamento europeo.

Un nuovo modello educativo come presupposto di un nuovo modello economico e sociale: è questa la sfida con cui il gruppo dei socialisti e democratici del parlamento europeo ha deciso di confrontarsi nell’incontro , promosso dall’ex ministro dell’istruzione e parlamentare del gruppo europeo Luigi Berlinguer, che si svolgerà giovedì alla Camera di Commercio di Modena… In una società della conoscenza, qual è quella europea del XXI secolo, le forze socialiste e progressiste devono essere capaci di fuoriuscire dai loro tradizionali confini, dalle loro radici nel mondo del lavoro e confrontarsi con una realtà in cui la piena affermazione dei cittadini avviene attraverso il più ampio accesso al sapere grazie all’uso delle nuove tecnologie e delle opportunità offerte dal web.

 

 

CORRIERE DELLA SERA 13 ottobre 2010

"Perché nella scuola avanzano i privati”

░ Michele Salvati interviene sulla scarsa fiducia delle famiglie verso la scuola pubblica, che le spinge a iscrivere i figli negli istituti privati.

Che in Italica tiri un’aria di sconforto e rassegnazione, che sia diffuso un giudizio di declino economico … è un’impressione che io ed Ernesto Galli della Loggia condividiamo… Non so però se è giusto stabilire un legame tra questa impressione e la crescente frequenza di ragazzi appartenenti a ceti sociali elevati in scuole medie straniere, in Italia o direttamente all’estero… della qualità, di alternative alla scuola pubblica, da parte delle famiglie che se lo possono permettere…… L’iscrizione alle scuole straniere è una manifestazione di ricerca della qualità …In un contesto di declino ben più grave del nostro, questo è il motivo che ha indotto, negli USA, a una radicale separazione tra un sistema scolastico pubblico, di massa e degradato, e un sistema di scuole private (e di poche scuole pubbliche) di alta qualità…. Il mio timore è che, senza interventi seri, ci avvieremo nella stessa direzione…  Da noi il fenomeno è ancora agli inizi e arrestarlo prima che degeneri, prima che si crei un apartheid intollerabile, rientra ancora nelle nostre possibilità.

 

La Repubblica 14 ottobre 2010

"Noci. A lezioni di diritto ma pagano le famiglie”

░ In un liceo sono gli utenti a finanziare l’ampliamento dell’offerta formativa: cento euro a testa.

Un’ora di scuola a spese delle famiglie. Nello storico liceo Leonardo da Vinci di Noci, il taglio dell’organico docenti sarà pagato dai genitori dei ragazzi: con 100 euro a testa garantiranno ai propri figli di  poter studiare diritto per un’ora la settimana. “Un episodio che rivela lo stato di crisi della scuola pubblica” – denuncia la Flc-Cgil. Nel modulo di iscrizione al primo anno, gli studenti dello scientifico potevano scegliere tra quattro possibilità: legge, musica, informatica, o una lingua straniera in aggiunta a quella curricolare. Tutta la classe ha scelto di fare Legge. Ma all’arrivo tra i banchi, a settembre, i ragazzi hanno scoperto che il professore non c’era: l’organico dei docenti non era sufficiente. Agli alunni erano garantite le 27 ore settimanali, ma non la lezione di Diritto, diventata aggiuntiva. Così, la presidenza ha deciso di rivolgersi alle famiglie: a loro la decisione se pagare o meno l’insegnante….Le famiglie hanno comunque scelto di versare 100 euro per un professore che per trenta ore, quest’anno, farà lezione di Diritto ai ragazzi: una volta a settimana potranno restare tra i banchi un’ora in più. “E’ un forte segnale di fiducia da parte dei genitori: il problema sta nella modalità dell’episodio”. La scuola dovrebbe poter garantire quello che propone nel modulo dell’iscrizione: il fatto che questo non avvenga è grave..” riflette Mimma Palmisano, coordinatrice della Cgil di Noci.

 

La Repubblica (ed.Palermo) 14 ottobre 2010

"Se dimentichiamo il valore della legalità”

░ In un liceo di Palermo, gravi scontri tra studenti; il commento di Enrico Bellavia

Questa è la città che ha imparato sul proprio sangue che il poliziotto non è un nemico ma un uomo dello Stato che rischia la vita. Sull´orrore delle stragi del 1992 è stata costruita una consapevolezza che è anche e soprattutto nelle giovani generazioni. Che si appassionano all´impegno dei ragazzi della catturandi, che si ritrovano a festeggiare sotto la Squadra mobile all´arresto di un latitante, che per vocazione e convinzione contemplano la possibilità di vestire una divisa, forti anche del retaggio di quegli anni. La lezione che ci impartisce la vicenda dei ragazzi ingiustamente - così ha stabilito un giudice - arrestati davanti all´Umberto, con un contorno di gratuita rudezza, se non di violenza, dimostra però alcune cose che, date queste premesse, converrà rimarcare. Questi ragazzi, nel 1992, non erano neppure nati ma di quella consapevolezza sono comunque figli. Hanno però vissuto nel dopo e sono cresciuti coltivando, oltre a uno spirito legalitario, il dissenso su altri temi, sentendosi raccontare delle bombe di Palermo dai padri e dai fratelli. Forse sono andati anche loro ad applaudire talvolta sotto la questura e avranno partecipato a una delle tante iniziative antimafia. Anche se quel che hanno visto di questo mondo passa per il G8, Aldrovandi, Sandri e Cucchi, specchio di un clima pesante, creato ad arte da chi ha avuto responsabilità di governo in questi anni. Che si è tradotto nella risposta poliziesca come unico antidoto alle emergenze sociali. In questo stesso tempo hanno vissuto anche i poliziotti che stavano davanti agli studenti. Con questi stessi stimoli, sono cresciuti quei ragazzi che in via Filippo Parlatore stavano dall´altra parte, con i tesserini e le manette. E proprio per questo, gli uni e gli altri, non avrebbero dovuto guardarsi in cagnesco. Non avrebbero dovuto percepirsi come avversari. I poliziotti non avrebbero dovuto immaginare di trovarsi di fronte a una minaccia da disinnescare in fretta, né i ragazzi avrebbero dovuto avvertirli come ostili e perciò da tenere a distanza. Così non è stato. La manifestazione degli universitari davanti al liceo Umberto era pacifica: avrebbe potuto degenerare solo se esponenti della fazione opposta, "i fascisti", si fossero fatti vivi, ma non è successo. Il sit-in non era autorizzato, vero. Ma dopotutto si trattava di un volantinaggio e non di un corteo. E infatti non è in questo l´errore che si può contestare ai ragazzi. Lo sbaglio sta semmai nel rifiuto di esibire i documenti. Risiede nell´atto di sottrarsi all´identificazione che è una prassi, forse non piacevole, ma prevista da quelle stesse leggi a cui ci si richiama con diritto quando si rivendica la libertà di esporre liberamente il proprio pensiero e che i poliziotti sono chiamati a far rispettare. Nel momento stesso in cui si pretende il rispetto delle regole di democrazia non ci si sottrae all´obbligo di rispettarle. Solo così quelle idee assumono dignità e sottolineano, quando è necessario, se gli ambiti per esprimerle sono angusti o agevoli. Se le condizioni per dire la propria sono minacciate da qualcuno o qualcosa. La trincea del limite del lecito non la si difende sconfinando. Ma in nessun modo questo da solo basta a condurre gli eventi nella direzione che hanno preso. La consapevolezza da parte degli agenti di non essere andati lì a reprimere ma a vigilare, metodi meno sbrigativi e un maggiore buon senso avrebbero senz´altro evitato una contrapposizione che a parole nessuno voleva alimentare. E sarebbe stato giusto evitarla, in nome di quel capitale di coscienza civile, di coesione sociale conseguito a fatica e tra i lutti. E che è fragile e non è dato per sempre. Perché scendere in piazza a manifestare, reclamare diritti e regole, elencare i bisogni, rimarcare valori sui quali si fonda il nostro patto costituzionale è un esercizio di cittadinanza del quale Palermo ha avvertito un disperato bisogno. Un balsamo di cui per prime le istituzioni, fatte della carne e del sudore degli uomini, hanno tratto beneficio. Un patrimonio che è la misura della crescita di una città che troppo spesso è stata sorda, indolente, muta e apatica. Proprio per la storia della polizia a Palermo, ci si aspettava, forse sbagliando, che davanti a quel liceo ci fosse uno scarto culturale in più. Ci si aspettava che si mettesse sul piatto il proprio patrimonio di credibilità che ha in questa terra la quota maggioritaria, prima di avventurarsi in una sterile prova di muscoli.

 

Il manifesto - 14 ottobre 2010

"Domani sciopero e cortei”

░ Docenti e ATA di Scuola-Cobas venerdì 15 manifestano in tredici città; tra altro, chiedono al governo l’assunzione stabile dei precari e il recupero integrale degli scatti di anzianità per il personale tutto.

Nelle tredici manifestazioni, oltre al personale, ci saranno studenti medi e universitari, operai metalmeccanici, chimici e pubblico impiego, nonché quei Comitati e Coordinamenti dei precari e dei genitori che si oppongono alla scuola-miseria di Gelmini e Tremonti, ma non dimenticano il ruolo svolto da quei partiti di Centrosinistra che furono in posizione dominante nei governi Prodi.

 

L’Unità - 15 ottobre 2010

"Scuola, le tre esperienze modenesi che affascinano l’Europa”

░ Servizio di Paola Benedetta Manca sul Convegno del PD che studia la riforma del sistema educativo, partendo dai migliori esempi continentali.

La scuola, ieri, è stata la protagonista, a Modena, di un’importante giornata di studio, di respiro europeo, organizzata dal Gruppo dei parlamentari socialisti e democratici europei…. Tra i presenti, Adriana Querzè, assessore all’istruzione di Modena, Mariangela Bastico senatrice modenese del PD, già viceministro dell’Istruzione, l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo PD in commissione istruzione alla Camera, la responsabile Scuola del PD, Francesca Puglisi. E ancora, l’euro parlamentare Luigi Berlinguer… Il congresso ha parlato di riforma del sistema educativo partendo dall’analisi di alcune sperimentazioni avviate in Europa. Tra le esperienza presentate, ben tre erano modenesi… L’esperienza “Cittadini si diventa” ha coinvolto le scuole medie in percorsi di contenimento del disagio scolastico, attraverso laboratori che insegnano ai ragazzi attività creative e manuali, come la riparazione della bicicletta, o il cucinare. “Officina Emilia” è un progetto dell’università di Reggio Emilia rivolta a tutte le scuole per stimolare l’orientamento e l’interesse verso la meccanica.