Pubblichiamo alcuni articoli sull'inizio del nuovo anno con centinaia di istituti senza dirigenti e sulla storica sentenza del Tar che ritiene valido il servizio pre-ruolo per partecipare al concorso DS.
Inizia il nuovo anno scolastico con centinaia di istituti senza dirigenti e mille vincitori del concorso che rimangono a casa
Il Mattino: Centinaia di istituti senza dirigenti ma a casa mille vincitori di concorso
Contro la crisi: A scuola di caos e di improvvisazione
Globalist: Scuole lasciate allo sbando, senza presidi
Ansa: Anief, mancano dirigenti, vincitori concorso a casa
(ANSA) - ROMA, 4 SET - Parte il nuovo anno con centinaia di istituti senza dirigenti e mille vincitori del concorso che rimangono a casa. Dei 2.386 posti come capo d'istituto messi a concorso dal Miur, ad oggi ne sono stati assunti solo 1.402: a 984 per il secondo anno è stato chiesto di attendere. Malgrado i posti fossero vacanti. E' quanto afferma l'Anief sostenendo che per "tamponare la situazione non occorre alcun decreto d'urgenza di inizio anno. Ma bastava immettere in ruolo tutti i vincitori del concorso a cattedra indetto con D.D.G. del 13 luglio 2011". "Tutto nasce - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - dalla pessima gestione del concorso per dirigenti scolastici, che avrebbe dovuto selezionare oltre 2mila nuovi presidi, ma che a due anni di distanza ha prodotto una mole di contenziosi da guinness dei primati. Con 8mila ricorrenti che attendono gli esiti della giustizia. Con le procedure concorsuali da rifare in Lombardia e ancora ad alto rischio rifacimento anche in altre regioni". "Ora - continua Pacifico - è vero che il reclutamento è stato rallentato per l'attivazione dei vari ricorsi. In Lombardia, in particolare, un errore nella scelta delle buste contenenti il cartoncino con i dati personali dei candidati ha causato l'annullamento di alcune fasi del concorso, che andranno così rifatte. Ma, senza arrivare all'approvazione di un decreto d'urgenza da parte del Consiglio dei ministri, sarebbe bastato che l'amministrazione avesse consentito l'assunzione di tutti i vincitori dei concorsi. Vi sono infatti regioni, solo sfiorate dai ricorsi, dove la metà degli idonei sta ancora aspettando. Basta dire che, complessivamente, mettendo a confronto i posti banditi con le assunzioni svolte nell'ultimo biennio, rimangono ancora da immettere in ruolo il 41,2% dei nuovi dirigenti". Con l'anno scolastico ormai alle porte, l'Anief ribadisce al ministro dell'Istruzione che non avrebbe quindi senso limitarsi a sanare la situazione della Lombardia: "serve una soluzione politica perché gli errori sono stati fatti anche altrove". (ANSA).
News it 24: Concorso a Dirigente: 984 vincitori ancora da assumere
Orizzonte Scuola: Concorso a Dirigente: 984 vincitori ancora da assumere, ma molti i posti vacanti
AgenParl: Anief, parte nuovo anno con molti istituti senza dirigente e vincitori concorsi a casa
Italpress: Anief "parte nuovo anno con centinaia istituti senza dirigenti"
ROMA (ITALPRESS) - "I paradossi della scuola italiana non sembrano finire mai. Alla vigilia del nuovo anno scolastico - domani si inizia in Trentino Alto Adige - diverse centinaia di scuole rimarranno senza dirigente scolastico. Nei giorni scorsi il quotidiano specializzato "Italia Oggi" riportava che oltre 1.100 scuole inizieranno l'anno scolastico senza il loro capo d'istituto; altre 600 scuole, sottodimensionate, saranno affidate per la legge sul "dimensionamento" in reggenze; ulteriori centinaia rimarranno prive, per vari motivi, del loro dirigente. Ora l'Anief scopre che per tamponare la situazione non occorre alcun decreto d'urgenza di inizio anno. Ma bastava immettere in ruolo tutti i vincitori del concorso a cattedra indetto con D.D.G. del 13 luglio 2011". E' quanto si legge in una nota dell'Anief che aggiunge: "Dei 2.386 posti come capo d'istituto messi a concorso dal Miur, ad oggi ne sono stati assunti solo 1.402: a 984 per il secondo anno consecutivo e' stato chiesto di attendere. Eppure i posti vacanti ci sono. Perche', altrimenti, non vi sarebbero tante scuole senza dirigente. Con i direttori degli Uffici scolastici regionali costretti ad affidarle in reggenza, a dirigenti quindi gia' titolari di almeno un altro istituto. Violando, in tal modo, gli articoli 16 e 19 del bando di concorso, dove e' riportato che "i candidati utilmente collocati in graduatoria, in relazione al numero dei posti messi a concorso, sono dichiarati vincitori" e che "hanno titolo ad essere assunti in servizio in qualita' di dirigente scolastico con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel limite dei posti effettivamente vacanti e disponibili annualmente". "Tutto nasce - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - dalla pessima gestione del concorso per dirigenti scolastici, che avrebbe dovuto selezionare oltre 2mila nuovi presidi, ma che a due anni di distanza ha prodotto una mole di contenziosi da guinness dei primati. Con 8mila ricorrenti che attendono gli esiti della giustizia. Con le procedure concorsuali da rifare in Lombardia e ancora ad alto rischio rifacimento anche in altre regioni".
"Ora - continua Pacifico - e' vero che il reclutamento e' stato rallentato per l'attivazione dei vari ricorsi. In Lombardia, in particolare, un errore nella scelta delle buste contenenti il cartoncino con i dati personali dei candidati ha causato l'annullamento di alcune fasi del concorso, che andranno cosi' rifatte. Ma, senza arrivare all'approvazione di un decreto d'urgenza da parte del Consiglio dei ministri, sarebbe bastato che l'amministrazione avesse consentito l'assunzione di tutti i vincitori dei concorsi. Vi sono infatti regioni, solo sfiorate dai ricorsi, dove la meta' degli idonei sta ancora aspettando. Basta dire che, complessivamente, mettendo a confronto i posti banditi con le assunzioni svolte nell'ultimo biennio, rimangono ancora da immettere in ruolo il 41,2% dei nuovi dirigenti". "A rendere la situazione ancora piu' problematica - prosegue la nota -c'e' poi l'assurda insistenza del Miur ad opporsi al pagamento dell'indennita' relativa alle funzioni superiori ricoperte dagli 8mila docenti vicari dei dirigenti scolastici: di recente, dopo quello di Milano, anche il Tribunale di Lavoro di Frosinone ha confermato la tesi prodotta oltre un anno e mezzo fa dall'Anief (che su questo diritto leso ha presentato formale ricorso, avviando un'azione legale al giudice del lavoro)". "Serve una soluzione politica - dice Pacifico - perche' gli errori sono stati fatti anche altrove. Occorre quindi far ripetere le prove a tutti i ricorrenti (c'e' un ricorso dell'Anief pendente per oltre 2mila ricorrenti che attendono risposte dalla giustizia italiana). E, nel frattempo, procedere al veloce assorbimento dei candidati idonei che hanno dimostrato di meritare la dirigenza superando le verifiche, scritte e orali, cui sono stati sottoposti negli ultimi due anni".
Online News: Anief, troppe scuole rimarranno senza preside
Storica sentenza del TAR Lazio: il servizio pre-ruolo è valido per diventare dirigenti scolastici
Ansa: Tar Lazio ammette pre-ruolo a concorso presidi. Anief, sentenza ha portata storica
(ANSA) - ROMA, 5 SET - E' valido anche il servizio svolto da docenti precari per diventare presidi. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio. "Per la prima volta, in materia concorsuale, un tribunale italiano - commenta l'Anief - disapplica la normativa nazionale in ragione del principio comunitario di non discriminazione del servizio prestato da precario. Undici docenti così possono sciogliere la riserva ed essere assunti dopo due anni come presidi". La legge e il bando contestati prevedevano come prerequisito di accesso un servizio di cinque anni svolto dopo l'immissione in ruolo. A parere dell'Anief quella disposizione discriminava il servizio prestato a tempo determinato violando la direttiva comunitaria 1999/70. Perciò il sindacato aveva consigliato a tutti i docenti precari o neo-immessi in ruolo con cinque anni di servizio prestato nel pre-ruolo di presentare, comunque, la domanda di ammissione al concorso. I ricorrenti avevano quindi ottenuto un'ordinanza cautelare confermata dal Consiglio di Stato che gli permetteva di accedere con riserva alle prove preselettive, agli scritti e agli orali. Uno su quindici é riuscito a superare il concorso ma con riserva della sentenza di merito che é stata pubblicata ieri. Ricorso accolto perché - si legge - "neppure basta a giustificare una differenza di trattamento tra i lavoratori tempo determinato e i lavoratori a tempo indeterminato il fatto che tale differenza è stata prevista da una norma nazionale generale e astratta quale una legge o un contratto collettivo". D'altronde, la giurisprudenza comunitaria "ha inequivocabilmente sancito il principio secondo il quale, nei concorsi pubblici, il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo". "La sentenza ha una portata storica perché introduce nel nostro ordinamento, in fase concorsuale, il principio comunitario di non discriminazione finora richiamato nelle cause di lavoro sulla successione dei contratti a termine. E' la seconda in Europa - ricorda l'Anief - dopo il caso spagnolo, che si esprime sul tema". "Quando una norma nazionale è in contrasto con una norma comunitaria - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - questa va disapplicata senza se e senza ma. Ora aspettiamo la sentenza della Corte di giustizia europea sulla stabilizzazione dei precari che aprirebbe finalmente le porte all'immissione in ruolo di migliaia di precari sfruttati dall'amministrazione in questi anni dietro la scudo di una norma probabilmente illegittima". (ANSA).
Italpress: dirigente scolastico, Anief "da Tar Lazio ok servizio precari"
ROMA (ITALPRESS) - "Con sentenza n. 8086/13 sul ricorso patrocinato dagli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, per la prima volta, in materia concorsuale, un tribunale italiano disapplica la normativa nazionale in ragione del principio comunitario di non discriminazione del servizio prestato da precario. Undici docenti cosi' possono sciogliere la riserva ed essere assunti dopo due anni come presidi. La legge e il bando contestati prevedevano come prerequisito di accesso un servizio di cinque anni svolto dopo l'immissione in ruolo. Sentenza storica che prende atto della gerarchia delle fonti normative anche nei pubblici concorsi". E' quanto si legge in una nota dell'Anief che aggiunge: "Il sindacato lo aveva ribadito nell'estate del 2011: quella norma che discriminava il servizio prestato a tempo determinato violava la direttiva 1999/70/CE e pertanto aveva consigliato a tutti i docenti precari o neo-immessi in ruolo con cinque anni di servizio prestato nel pre-ruolo di presentare, comunque, la domanda di ammissione al concorso.I ricorrenti avevano trasmesso la domanda cartacea sostitutiva predisposta dall'Anief. I ricorrenti ottenevano un'ordinanza cautelare confermata dal Consiglio di Stato che gli permetteva di accedere con riserva alle prove preselettive, agli scritti e agli orali. Uno su quindici riesce a superare il concorso ma con riserva della sentenza di merito che dopo l'udienza del 10 gennaio scorso e' pubblicata il 4 settembre 2013. Ricorso accolto perche' "neppure basta a giustificare una differenza di trattamento tra i lavoratori tempo determinato e i lavoratori a tempo indeterminato il fatto che tale differenza e' stata prevista da una norma nazionale generale e astratta quale una legge o un contratto collettivo". D'altronde, la giurisprudenza comunitaria della Corte di Giustizia, con la sentenza nel procedimento C-177/10, pubblicata in data 08/09/2011, "ha inequivocabilmente sancito il principio secondo il quale, nei concorsi pubblici, il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo". Anche un'ulteriore sentenza della Corte di Giustizia (Sesta Sezione del 18/10/2012 intervenuta nei procedimenti C-302/11 e C-304/11) ha ribadito gli stessi orientamenti con ulteriori specificazioni. I ricorrenti, pertanto, possono essere assunti come dirigenti. La sentenza ha una portata storica perche' introduce nel nostro ordinamento, in fase concorsuale, il principio comunitario di non discriminazione finora richiamato nelle cause di lavoro sulla successione dei contratti a termine. E' la seconda in Europa, dopo il caso spagnolo, che si esprime sul tema".
"Quando una norma nazionale e' in contrasto con una norma comunitaria - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo della Confedir - questa va disapplicata senza se e senza ma. Ora aspettiamo la sentenza della Corte di giustizia europea sulla stabilizzazione dei precari che aprirebbe finalmente le porte all'immissione in ruolo di migliaia di precari sfruttati dall'amministrazione in questi anni dietro la scudo di una norma probabilmente illegittima. Gia' i tribunali della Repubblica in primo grado hanno condannato a cospicui risarcimenti danni e al pagamento degli scatti di anzianita' e delle mensilita' estive, nonostante un orientamento negativo della Cassazione, peraltro non granitico, visti i dubbi espressi dalla Consulta". "La lotta contro la precarieta' del sindacato non si ferma - prosegue la nota - Sono numerosi i nuovi ricorsi che Anief ha in cantiere in questi giorni: per tutelare il diritto all'immissione in ruolo di tutti i docenti vincitori del concorso a cattedra (considerato che uno su tre e' rimasto al palo), per il diritto al riconoscimento dell'abilitazione acquisita da tutti gli idonei inseriti nelle graduatorie di merito, per il diritto all'inserimento nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento di tutti i docenti abilitati con il TFA ordinario o con il prossimo PAS speciale. Dopo le sentenza sul trasferimento a pettine, una nuova pagina storica di diritto scolastico e accesso a P.A. scritta dal giovane sindacato". (ITALPRESS).