Pubblichiamo alcuni articoli sulla conferma dell'intenzione del Governo di non pagare gli scatti d'anzianità.
Roma: "Il Governo conferma: no a scatti anzianità"
Ansa: Anief, governo conferma non pagare scatti anzianità
(ANSA) - ROMA, 9 OTT - Ora c'è anche il via libera della VII Commissione Cultura della Camera all'intenzione del Governo di cancellare gli scatti di anzianità del personale della scuola in occasione del rinnovo del contratto di categoria. Lo rende noto l'Anief aggiungendo che soltanto i deputati di Sel e del M5S si sono opposti. "Nel Def viene esplicitato - sottolinea l'associazione - che 'la valorizzazione del personale docente passa per la definizione di nuove modalità di sviluppo di carriera dei docenti stessi, con l'avvio di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato a una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianità di servizio'. Ci sono poi altri importanti segnali, tutti indirizzati verso la stessa meta: nel Decreto Legge 104/2013 si conferma, infatti - fa notare - la volontà di congelare l'anzianità di servizio maturata dai neo-assunti per realizzare gli obiettivi di invarianza finanziaria. E proprio oggi il Ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha detto che serve il 'rinnovo contrattuale per gli insegnanti: una nuova forma di contratto, che per molti è un tabù', facendo intendere il suo assenso al nuovo modello governativo". "A questo punto - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief - è evidente la volontà politica di abbandonare la strada degli aumenti per anzianità e intraprendere, in corrispondenza della scadenza del blocco del rinnovo del contratto, quindi a fine 2014, la strada che porterà agli incrementi stipendiali riservati a una ristretta cerchia di dipendenti particolarmente meritevoli". "Così, dopo aver privatizzato il rapporto di lavoro del pubblico impiego, si compie un altro passo verso la perdita dei diritti dei suoi lavoratori" continua Pacifico facendo notare che "già oggi a fine carriera un docente percepisce quasi 10.000 euro in meno. E che la maggior parte del personale della scuola, dopo cinque anni di blocco imposto agli statali, continuerà a percepire uno stipendio sempre più vicino alla soglia di povertà". (ANSA).
AgenParl: Scuola, Anief: Governo conferma di non pagare più scatti anzianità
Altro Quotidiano: Scatti di anzianità, no Anief al blocco
Orizzonte Scuola: Il Governo conferma l’intenzione di non pagare più gli scatti di anzianità
Italpress: Scuola, Anief "Governo conferma intenzione non pagare scatti anzianità"
ROMA (ITALPRESS) - "Ora c'e' anche il via libera della VII Commissione Cultura della Camera all'intenzione del Governo di cancellare gli scatti di anzianita' del personale della scuola in occasione del rinnovo del contratto di categoria: solo i deputati di SEL e del M5S si sono opposti a quanto l'Anief sta denunciando da tempo, ovvero l'attuazione anche per un milione di docenti e Ata del decreto legislativo 150/09, cosiddetto Brunetta, dell'accordo interconfederale del 4 febbraio 2011 (non firmato da FLC-Cgil e Confedir), dell'atto di indirizzo all'ARAN successivo del 15 febbraio 2011, attraverso le scelte predisposte nel DEF 2013". E' quanto si legge in una nota del sindacato. "Nel documento del DEF viene esplicitato che "la valorizzazione del personale docente passa per la definizione di nuove modalita' di sviluppo di carriera dei docenti stessi, con l'avvio di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato ad una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianita' di servizio". "Ci sono poi altri importanti segnali, tutti indirizzati verso la stessa meta - sottolinea l'Anief -: nel Decreto Legge 104/2013 si conferma, infatti, la volonta' di congelare l'anzianita' di servizio maturata dai neo-assunti per realizzare gli obiettivi di invarianza finanziaria. E proprio oggi il Ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha detto a Repubblica.it che serve il 'rinnovo contrattuale per gli insegnanti: una nuova forma di contratto, che per molti e' un tabu'', facendo intendere il suo assenso al nuovo modello governativo".
"A questo punto - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - e' evidente la volonta' politica di abbandonare la strada degli aumenti per anzianita' e intraprendere, in corrispondenza della scadenza del blocco del rinnovo del contratto, quindi a fine 2014, la strada che portera' agli incrementi stipendiali riservati ad una ristretta cerchia di dipendenti particolarmente meritevoli". "Cosi' - continua il rappresentante Anief-Confedir - dopo aver privatizzato il rapporto di lavoro del pubblico impiego, si compie un altro passo verso la perdita dei diritti dei suoi lavoratori. Senza pensare che in questo modo si vanno a tradire gli articoli 36 e 39 della Costituzione, in particolare il passaggio in base al quale 'il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantita' e qualita' del suo lavoro'. L'amara realta', invece, e' che gia' oggi a fine carriera un docente percepisce quasi 10.000 euro in meno. E che la maggior parte del personale della scuola, dopo cinque anni di blocco imposto agli statali, continuera' a percepire uno stipendio - conclude Pacifico - sempre piu' vicino alla soglia di poverta'". (ITALPRESS).
Italpress: Scuola, Anief “Personale perde anche progressioni di carriera da 2011”
ROMA (ITALPRESS) - Sino al 31 dicembre 2014 il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti potra' riguardare solo gli aspetti normativi: il regolamento approvato ad agosto dal Consiglio dei Ministri in materia di blocco della contrattazione per il biennio 2013-2014 di tutto il pubblico impiego e' stato infatti appena approvato in via definitiva con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 251 del D.P.R. n. 122 del 4 settembre 2013. "Con questa decisione - spiega Anief-Confedir in una nota -, il Governo di fatto sancisce un D.P.R. che contiene palesi passaggi incostituzionali, sia perche' va a 'toccare' una materia coperta da riserva di contrattazione, sia perche' con esso si perpetra una illegittima disparita? di trattamento tra dipendenti pubblici ma anche tra dipendenti pubblici e dipendenti privati. Con la privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego, introdotta dal decreto delegato n. 29/1993, e' stata infatti demandata alla contrattazione l'onere della misurazione della retribuzione della prestazione lavorativa nel rispetto dei principi costituzionali riguardanti la tutela della dignita' sociale (art. 36) e dell'accordo che definisce l'attivita' (art. 39) del cittadino cui e' garantito il diritto-dovere di accedere al lavoro per il progresso della Nazione (artt. 1 e 4). Di recente, inoltre, la sentenza n. 223/12 della Corte costituzionale ha sottolineato come il blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici non puo' essere sottoposto per legge a limitazioni, a meno che gli stop stipendiali siano collocati in un quadro di analoghi sacrifici imposti non soltanto a tutti i dipendenti, tra cui magistrati e avvocati dello Stato, ma a tutti i cittadini, attraverso correlative misure, anche di carattere fiscale".
"Ora, i limiti tracciati dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale risultano irragionevolmente oltrepassati perche' il blocco della contrattazione e' esteso di un altro anno, oltre i tre preventivati, senza possibilita' di recupero, con il contestuale blocco dell'indennita' di vacanza contrattuale protratto addirittura fino al 2017, che rimarra' quindi clamorosamente ferma ai valori di otto anni prima - sottolinea il sindacato -. Premesso, quindi, che tutti questi ulteriori sacrifici chiesti ai pubblici dipendenti superano il limite temporale fissato dalla giurisprudenza e creano una evidente disparita' di trattamento, il risultato finale di queste disposizioni sara' anche quello di annullare gli effetti dell'accordo Governo-sindacati sulla progressioni di carriera degli aumenti derivanti dagli 'scatti' automatici disposti dal 2011. Riducendo questi al rango di 'una tantum', ovvero trasformando le retribuzioni surrettiziamente in indennita', che non avranno effetti ai fini delle retribuzioni di carriera. Una scelta che rende anche inutile, oltre che sbagliata, la decisione di andare a recuperare centinaia di milioni di euro dal MOF, i fondi destinati al miglioramento dell'offerta formativa". "Quella di prorogare ancora il blocco dei contratti e della vacanza contrattuale - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - e' una decisione inopportuna e inefficace, visto che il blocco degli stipendi finora attuato ha riportato il potere d'acquisto delle famiglie a ventiquattro anni orsono, con l'aggravante della riduzione dell'organico della pubblica amministrazione attuato con la cancellazione di 300.000 posti nel pubblico impiego negli ultimi sei anni. Sacrifici - conclude Pacifico - non soltanto illegittimamente disposti, ma addirittura inutili e regressivi rispetto al gettito delle entrate dello Stato in termini di tassazione sulla spesa, nell'economia reale. Il nostro sindacato non stara' a guardare: e' in arrivo una nuova stagione di ricorsi". (ITALPRESS).
Italpress: P.A. - Anief "Blocco stipendi, in discussione 13 ricorsi in Consulta"
ROMA (ITALPRESS) - "Udienza storica alla Consulta: dopo la bocciatura della norma che bloccava gli stipendi ai magistrati si attende la pronuncia per gli altri dipendenti pubblici. Se favorevole, tutti i cittadini saranno uguali davanti alla legge e il Governo dovra' rivedere le coperture finanziarie degli ultimi tre anni e quelle previste per i prossimi tre anni. Se contraria ai ricorrenti, sara' difficile spiegare ai cittadini l'evidente disparita' di trattamento". Lo afferma in una nota Anief-Confedir, che continua a organizzare ricorsi in tribunale anche contro la nuova legge di stabilita'. Il personale e' quello docente dell'Universita', dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministeri - Ministero Affari esteri, Agenzia delle Telecomunicazioni. Relatori i giudici Coraggio e Napolitano nell'udienza pubblica del 5 novembre 2013. Domani, altri 6 ricorsi in Camera di Consiglio. Anief-Confedir ricorda che "e' possibile ricorrere inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per evitare la proroga del blocco degli stipendi anche per il 2014 e quello dell'indennita' di vacanza contrattuale fino al 2017, come previsto dalla legge di stabilita'". "Con la sentenza n. 223/12 la Consulta ha dichiarato illegittima la stessa norma di legge n. 122/2010 oggi sotto esame laddove prevedeva il blocco degli automatismi di carriera per i magistrati e non soltanto per la peculiare posizione ricoperta ma per la violazione dei principi di transitorieta' - conclude il sindacato -, consentaneita' e provvisorieta' dei provvedimenti assunti, nonche' per violazione del principio di parita' di trattamento dei contribuenti. Oggi scopriremo se la legge vale per tutti gli altri dipendenti pubblici, come si sono definiti i magistrati quando hanno annullato il passaggio da TFS a TFR". (ITALPRESS).