Pubblichiamo alcuni articoli sulla sperimentazione in un liceo di Brescia del percorso delle superiori di 4 anni anziché 5, contestata da Anief.
Repubblica: Carrozza 'benedice' il liceo di 4 anni. Dalla scuola fuoco di sbarramento
Corriere della Sera: Parte il liceo breve. Ecco chi sperimenta il diploma in 4 anni
Il Giornale: arriva il liceo "scontato": dura 4 anni
Brescia Today: Al 'Carli' di Brescia al via la sperimentazione del liceo di 4 anni
Sussidiario.net: Brescia, al via liceo in quattro anni. Le polemiche contro il ministro Carrozza
Roma Capitale: Il Miur ci riprova: liceo in 4 anni anziché 5
Ansa: Anief, da Miur ok a sperimentazione liceo di 4 anni
(ANSA) - ROMA, 22 OTT - L'Anief contesta con forza il decreto n. 766 attraverso cui il Ministero dell'Istruzione avrebbe autorizzato il liceo 'Carli' di Brescia a conseguire la maturità con soli 4 anni anziché 5. Come rilevato dalla rivista specializzata 'Orizzonte Scuola' c'è da preoccuparsi perché - spiega l'associazione - questa "sperimentazione non riguarda una semplice decurtazione del percorso di un anno, ma anche l'avvio di una metodologia che punti a una didattica per competenze, laboratoriale e integrata. Il tutto con lo scopo di accorciare i tempi di apprendimento e consentire di ammortizzare la mancanza del quinto anno". L'obiettivo cui punta il Miur è quindi, a parere dell'Anief, più che evidente: "creare un precedente per il quale nella prossima estate non potranno che essere tessute le lodi, per puntare dritto alla soppressione di 40mila cattedre. Già il Governo Monti aveva quantificato un risparmio nazionale, attraverso la sparizione di altrettanti docenti oggi impegnati nelle classi quinte di tutte le superiori d'Italia, pari a 1.380 milioni di euro". L'Anief ritiene la sperimentazione attuata nel liceo "davvero pericolosa". "Proprio oggi - osserva - abbiamo preso conoscenza sul numero di minori di 16 anni costretti a lasciare i banchi di scuola per lavorare: secondo il deputato Gianni Melilla (Sel), che sull'argomento ha presentato un'interrogazione parlamentare sono almeno 260mila i ragazzi a rischio sfruttamento, non solo lavorativo ma anche della criminalità organizzata'". "Quadriennalizzare le superiori - sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief - rappresenta l'esatto opposto di quanto uno Stato moderno dovrebbe realizzare: anticipare l'età prescolare, favorire un'offerta formativa adeguata in tutte le aree del paese, puntare a una seria riforma dell'apprendistato, intensificare le esperienze di alternanza scuola-lavoro, migliorare l'orientamento post-diploma, anche per agevolare le iscrizioni ai percorsi di laurea triennali. Anziché continuare a varare provvedimenti che hanno solo lo scopo di fare cassa a danno delle nuove generazioni - conclude Pacifico - i nostri decisori politici dovrebbero soprattutto pensare che non è questo il modo per combattere la dispersione scolastica, nelle scuole del Meridione addirittura 10 punti sopra la media Ue e di quasi 15 punti oltre quel 10% massimo da raggiungere entro il 2020. E questo sarebbe il Governo della svolta in fatto di istruzione?". (ANSA).
IMG Press: Il Miur ci riprova: al via sperimentazione del liceo con 4 anni anziché 5
Tutta cronaca: Il ministro Carrozza da l’ok al liceo di 4 anni: la scuola insorge
Citynews: "Il liceo durerà meno, si passa da 5 a 4 anni: via alla sperimentazione“
Tuttoscuola: Miur: ok a sperimentare liceo di 4 anni
Tuttoscuola: Carrozza: liceo a 4 anni sarà esteso anche alla scuola statale
Newson 24: Il Miur ci riprova: al via sperimentazione del liceo con 4 anni anziché 5
Calabria 24 ore: Scuola, il Miur ci riprova: al via sperimentazione del liceo con 4 anni anziché 5
Italpress: Scuola, Anief "Miur ci riprova con sperimentazione liceo 4 anni"
ROMA (ITALPRESS) - L'Anief contesta con forza il decreto n. 766 attraverso cui il ministero dell'Istruzione ha autorizzato il liceo 'Carli' di Brescia a conseguire la maturita' con 4 anni anziche' 5. "Come rilevato dalla rivista specializzata 'Orizzonte Scuola' c'e' da preoccuparsi perche' questa 'sperimentazione non riguarda una semplice decurtazione del percorso di un anno, ma anche l'avvio di una metodologia che punti ad una didattica per competenze, laboratoriale e integrata. Il tutto con lo scopo di accorciare i tempi di apprendimento e consentire di ammortizzare la mancanza del quinto anno'", spiega il sindacato in una nota. "L'obiettivo cui punta il Miur e' quindi piu' che evidente - prosegue l'Anief -: creare un precedente, per il quale nella prossima estate non potranno che essere tessute le lodi, per puntare dritto alla soppressione di 40mila cattedre. Gia' il Governo Monti aveva quantificato un risparmio nazionale, attraverso la sparizione di altrettanti docenti oggi impegnati nelle classi quinte di tutte le superiori d'Italia, pari a 1.380 milioni di euro. Il tentativo di realizzare tale decurtazione fu fatto proprio da quel Governo, prima tentando un improbabile sondaggio sulla riduzione di un anno della scuola secondaria superiore (in controtendenza con i maggiori paesi sviluppati, dove la scolarizzazione tende sempre piu' a trasformarsi in permanente). E successivamente provando a portare a 24 ore (tra l'impopolarita' generale) l'orario di insegnamento settimanale di tutti i docenti".
Il sindacato ritiene "la sperimentazione attuata nel liceo bresciano, peraltro nel piu' assoluto riserbo, davvero pericolosa. Proprio oggi abbiamo preso conoscenza sul numero di minori di 16 anni costretti a lasciare i banchi di scuola per lavorare: secondo il deputato Gianni Melilla (Sel), che sull'argomento ha anche presentato un'interrogazione parlamentare, sono 'almeno 260 mila ragazzi a rischio sfruttamento, non solo lavorativo ma anche della criminalita' organizzata'". "Quadriennalizzare le superiori - sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - rappresenta l'esatto opposto di quanto uno Stato moderno dovrebbe realizzare: anticipare l'eta' prescolare, favorire un'offerta formativa adeguata in tutte le aree del paese, puntare a una seria riforma dell'apprendistato, intensificare le esperienze di alternanza scuola-lavoro, migliorare l'orientamento post-diploma, anche per agevolare le iscrizioni ai percorsi di laurea triennali". "Anziche' continuare a varare provvedimenti che hanno solo lo scopo di fare cassa a danno delle nuove generazioni - conclude Pacifico - i nostri decisori politici dovrebbero soprattutto pensare che non e' questo il modo per combattere la dispersione scolastica, nelle scuole del Meridione addirittura 10 punti sopra la media UE e di quasi 15 punti oltre quel 10% massimo da raggiungere entro il 2020. E questo sarebbe il Governo della svolta in fatto di istruzione?". (ITALPRESS).
Tuttoscuola: Licei di 4 anni: no da Flc-Cgil e Snals
Orizzonte Scuola: Scuola superiore di 4 anni, i commenti poco convinti dei sindacati
Ansa: Anief, contrari a riduzione anni di liceo
Sindacato, ministro non insista e rilanci obbligo scolastico
(ANSA) - ROMA, 8 NOV - L'Anief si schiera contro la sperimentazione della riduzione di un anno della scuola superiore, ribadendo che "dietro a tale volontà unilaterale del ministero dell'Istruzione non vi è alcun presupposto pedagogico. Ma si nasconde solo il preciso scopo di creare dei precedenti, sui quali nella prossima estate non potranno che essere tessute le lodi. E poi puntare dritto alla soppressione di tutte le classi quinte della scuola superiore italiana, con la conseguente soppressione di 40 mila cattedre e il risparmio di 1.380 milioni di euro". "Se il ministro Carrozza vuole proprio sperimentare un nuovo modello formativo - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - perché allora non decide di introdurre l'obbligo scolastico fino al quinto superiore. E poi anche per tutta l'Università? A tal proposito, va ricordato a Carrozza che l'Italia detiene il più basso numero di laureati e un altissima percentuale di abbandoni dei corsi accademici. Mentre tutte le più recenti ricerche internazionali hanno dimostrato che per aumentare il numero di giovani 'appetibili' dal mondo del lavoro occorre necessariamente elevare il loro livello di istruzione". "E' giunto il momento di farla finita - conclude Pacifico - con le politiche formative al ribasso. Anticipare l'uscita dalla scuola di un anno, per la maggior parte dei diplomati, quindi per milioni di giovani, equivarrebbe a uscire dal mondo dell'istruzione con ancora meno competenze. Mantenere più tempo i nostri giovani nel percorso formativo permetterebbe loro, invece, di continuare ad arricchirsi culturalmente. Ma anche potenziare tutte quelle attività di stage e di alternanza scuola-lavoro che in altri paesi, come la Germania, hanno permesso di contenere il problema della disoccupazione". (ANSA).
AgenParl: Scuola - Anief, Carrozza insiste sul liceo ridotto a 4 anni
MNews: Carrozza insiste sul liceo ridotto a 4 anni. Anief: basta con i percorsi formativi al ribasso
Italpress: Scuola, Anief "Liceo 4 anni? Basta con percorsi formativi al ribasso"
ROMA (ITALPRESS) - Sulla riduzione di un anno della scuola superiore, in particolare sulla sperimentazione introdotta in alcuni licei, il Ministro dell'Istruzione non demorde. Tanto e' vero che nelle ultime ore ha parlato di "tabu'" creati in Italia appositamente "per non cambiare niente". E che quindi il percorso avviato non si ferma: "sperimentiamo, poi decideremo", ha concluso Carrozza. L'Anief, che si e' detto sempre contro questa sperimentazione, ribadisce che "dietro a tale volonta' unilaterale del Miur non vi e' alcun presupposto pedagogico. Ma si nasconde solo il preciso scopo di creare dei precedenti, sui quali nella prossima estate non potranno che essere tessute le lodi. E poi puntare dritto alla soppressione di tutte le classi quinte della scuola superiore italiana, con la conseguente soppressione di 40mila cattedre e il risparmio di 1.380 milioni di euro". "Se il Ministro vuole proprio sperimentare un nuovo modello formativo - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - perche' allora non decide di introdurre l'obbligo scolastico fino al quinto superiore. E poi anche per tutta l'Universita'? A tal proposito, va ricordato a Carrozza che l'Italia detiene il piu' basso numero di laureati e un altissima percentuale di abbandoni dei corsi accademici. Mentre tutte le piu' recenti ricerche internazionali hanno dimostrato che per aumentare il numero di giovani 'appetibili' dal mondo del lavoro occorre necessariamente elevare il loro livello di istruzione". "E' giunto il momento di farla finita - continua Pacifico - con le politiche formative al ribasso. Anticipare l'uscita dalla scuola di un anno, per la maggior parte dei diplomati, quindi per milioni di giovani, equivarrebbe a uscire dal mondo dell'istruzione con ancora meno competenze. Mantenere piu' tempo i nostri giovani nel percorso formativo permetterebbe loro, invece, di continuare ad arricchirsi culturalmente. Ma anche potenziare tutte quelle attivita' di stage e di alternanza scuola-lavoro che in altri paesi, come la Germania, hanno permesso di contenere il problema della disoccupazione". (ITALPRESS).