Pubblichiamo alcuni articoli sulla critica dell'ANIEF allo sciopero indetto dai sindacati confederali contro la legge di stabilità e sui tagli alle province.
Critica ANIEF allo sciopero contro la legge di stabilità indetto dai sindacati confederali
Tecnica della Scuola: Stipendi fermi fino a tutto il 2014, i sindacati manifestano il 28 ottobre
Orizzonte Scuola: Sciopero blocco contratti. Intervengono UGL e ANIEF
MNews: Legge di stabilità, Anief-Confedir: indire lo sciopero è inutile e incoerente
Calabria 24 ore: Legge di stabilità - Anief-Confedir: indire lo sciopero è inutile e incoerente
Italpress: L. stabilità, Anief-Confedir "Indire sciopero è inutile e incoerente"
ROMA (ITALPRESS) - "I sindacati che indicono lo sciopero generale contro la legge di stabilita', che fara' perdere ai dipendenti statali 4-5 mila euro e ai dirigenti pubblici oltre 20mila euro, dovrebbero mostrare almeno un po' di coerenza: perche' nel 2011 avallarono, quasi all'unanimita', l'accordo interconfederale del 4 febbraio 2011, per poi sottoscrivere l'atto di indirizzo successivo all'Aran del 15 febbraio con l'allora ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, che andava a porre le basi per la cancellazione anticostituzionale degli 'scatti' stipendiali?". Lo dice in una nota l'Anief-Confedir. "Le sciagurate scelte contenute nel DEF 2013, di cui oggi quegli stessi sindacati si scandalizzano, - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - non sono altro che la conseguenza di quell'accordo, a sua volta figlio del decreto legislativo 150/09. L'unica verita' e' che il Governo Letta non fa altro che adottare quelle indicazioni. Che sono quelle di legare gli incrementi in busta paga al livello delle performance professionali, in perfetto stile aziendale avallato da chi oggi versa lacrime di coccodrillo". "Ecco perche' oggi indire lo sciopero - continua Pacifico - e' inutile e incoerente: significa voler contrastare un accordo formalmente approvato piu' di due anni e mezzo fa dalla maggior parte dei loro rappresentanti (solo Cgil e Confedir non lo firmarono). Far credere il contrario, sostenendo che il Governo sta adottando una politica unilaterale, significa illudere i lavoratori".
"L'unica strada percorribile, a questo punto, rimane il ricorso contro la proroga del blocco del contratto: Anief-Confedir proseguira' l'iter dei contenziosi al tribunale del lavoro, come ha fatto sinora laddove non sia possibile percorrere la strada della concertazione o della via legislativa. L'obiettivo e' ottenere dalla Consulta, probabilmente gia' nel prossimo mese, la declaratoria di incostituzionalita' - sottolinea il sindacato -. Il precedente sul blocco degli automatismi di carriera dei magistrati, la sentenza n. 223/12, fa davvero ben sperare: i giudici hanno spiegato che i sacrifici stipendiali chiesti ai lavoratori dello Stato potrebbero avere una loro logica. Ma a condizione che siano 'transeunti, consentanei allo scopo ed eccezionali'". "Ma siccome ne' il blocco, ne' tantomeno la sua proroga fino ad almeno il 31 dicembre 2014, contengono queste caratteristiche, non rimane altro che impugnare il provvedimento governativo. Perche' si tratta di una procedura che viola gli articoli 36 e 39 della Costituzione. La stessa che ha portato alla cancellazione del primo 'gradone' stipendiale nella scuola, fino al raggiungimento di 8 anni di carriera, e alla drastica riduzione - conclude Pacifico - dei fondi destinati all'offerta formativa". (ITALPRESS).
Tagli alle Province
Italpress: Province, Anief "Si risparmiano 11 mln per spendere 2 mld gestione province"
ROMA (ITALPRESS) - "Con l'abolizione delle Province per l'UPI si risparmiano 11 milioni per spendere 2 miliardi nella gestione delle Scuole e per il passaggio delle funzioni alle Regioni". La denuncia e' stata lanciata lo scorso 26 settembre, mentre e' attualmente in corso presso la I Commissione della Camera l'esame del disegno di legge 1542 del Governo inerente Disposizioni sulle citta' metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni. Anief chiede attenzione sulla continuita' nell'assistenza specialistica degli alunni con disabilita', intesa dal Consiglio di Stato - con sentenza n. 3950/13 - anche come assistenza per l'autonomia e la comunicazione e non solo come trasporto. "107 Province hanno gestito 5.179 edifici di scuole superiori dal 1996, rispetto ai futuri 1.327 centri di spesa dei Comuni, previsti dalla riforma, che dovrebbero sostenere i costi del riscaldamento nelle scuole, delle spese di progettazione, della direzione opere e collaudo, delle spese per manutenzione ordinaria e straordinaria - sottolinea l'Upi -. Soltanto l'edilizia scolastica costerebbe 645 milioni di euro in piu', con tagli che si renderebbero necessari anche per la sicurezza. Gli appalti per il solo riscaldamento, a causa dell'abbandono dei contratti unici di servizio, farebbero lievitare la spesa di 424 milioni di euro, cui aggiungere altri 176 milioni di euro per la manutenzione i cui costi potrebbero aumentare del 20%. L'assenza delle professionalita' gia' individuate all'interno delle Province per la progettazione, direzione opere e collaudo comporterebbe un ulteriore aumento di 45 milioni di euro. La stima in merito al trasferimento delle funzioni amministrative (lavoro, formazione professionale, trasporto pubblico locale, aiuti alle imprese, manutenzione del territorio, ambiente, strade, agricoltura, turismo) da province a regioni sarebbe di 1,4 miliardi di euro, derivante dalla creazione di nuove Agenzie, Societa', Enti strumentali. Da 107 province si dovrebbe passare a 700 unioni di Comuni per coprire tutto il territorio nazionale e a 10 citta' metropolitane con diseconomie e inefficienze".
Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo della Confedir, "questi numeri devono essere verificati con attenzione dal Parlamento, che deve valutare bene il costo della riforma senza dimenticare il tema dell'assistenza specialistica in favore degli alunni con disabilita', finora erogata dalle Province per le scuole superiori". "Soltanto di recente, infatti - spiega il sindacato -, il Consiglio di Stato con la sentenza n. 3950/13 ha ordinato alla Provincia di Milano di assicurare agli alunni gli assistenti per l'autonomia e la comunicazione di cui all'articolo 13, comma 3 della Legge 104/92, quale servizio funzionale all'istruzione, da individuare nel PEI come progetto finalizzato all'integrazione scolastica, al di la' del trasporto. Anche il servizio svolto dagli assistenti alla comunicazione per gli alunni non udenti di ogni ordine di scuola e' erogato dalle province. Tali servizi si realizzano tramite il finanziamento di proposte progettuali che hanno un iter specifico e capitoli di bilancio dedicati. I progetti sono elaborati dalle scuole e finalizzati allo sviluppo delle potenzialita' dell'alunno con disabilita' nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione con esplicita richiesta di finanziamento ed assegnazione di risorse umane - prosegue l'Anief -. Le azioni programmate secondo gli obiettivi progettuali sono volte all'integrazione scolastica e prevedono la presenza di assistenti specialistici che operano all'interno degli Istituti Scolastici in collaborazione con i docenti, le famiglie e il territorio". (ITALPRESS).
AgenParl: Province, Anief, per UPI si risparmiano 22 mln per spendere 2 mld in gestione scuole
Tecnica della Scuola: sicurezza scolastica, l’allarme dell’UPI: scuole superiori penalizzate