Pubblichiamo alcuni articoli sulla conferenza Confedir del 22 novembre 2013 sulla spending review e sulla possibile chiusura di altre 800 scuole.
Conferenza Confedir su spending review
Il Sole 24 Ore: Dirigenti Pa: siate veri manager, presto online documento d'indirizzo
Ansa: Spending review: Cottarelli a dirigenti Pa siate veri manager
Così più potere decisionale ma anche più responsabilità
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - La Spending review punta sia a "fare risparmi che a migliorare la qualità dei servizi" e per centrare entrambi gli obiettivi "è fondamentale il ruolo dei dirigenti pubblici". Così il commissario alla Spesa, Carlo Cottarelli, intervenendo a una iniziativa organizzata dalla Confedir, la Confederazione autonoma di dirigenti e quadri della Pa. A questo fine, Cottarelli auspica "la trasformazione dei dirigenti pubblici in veri manager, con un'autonomia decisionale maggiore rispetto a quella attuale".
Per Cottarelli bisognerebbe passare quindi "dal ruolo che vede il dirigente esecutore di regolamenti, spesso molto vincolanti, al ruolo di vero manager di risorse pubbliche". Ciò significa, ha spiegato - "avere una certa capacità decisionale, una flessibilità, e allo stesso tempo essere responsabile dei risultati ottenuti". Tutto questo secondo il neo commissario alla Spending review "richiede la definizione di obiettivi e di indicatori". A riguardo, ha proseguito Cottarelli, dei passi in avanti si sono fatti con la riforma del bilancio dello Stato del 2009, ma "tale riforma deve essere realizzata in modo più sostanziale e meno formale". (ANSA).
Ansa: Spending review: Cottarelli, lavoro non facile, ma ottimista
Sarà un'avventura. Online un breve documento di indirizzo
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - La Spending review richiede "un lavoro non facile, sarà molto complesso, è un'avventura". Così il commissario alla Revisione della Spesa, Carlo Cottarelli, intervenendo ad una iniziativa della Confedir, la Confederazione autonoma dei dirigenti della Pubblica amministrazione. Tuttavia, ha aggiunto Cottarelli a margine dell'evento, "sono ottimista". Per il neo commissario occorre "procedere con una certa calma, ma con tappe precise". Riguardo alle prime scadenze, ha fatto sapere che "il lavoro tecnico dovrà finire per la fine di febbraio". Comunque, ha aggiunto, "sarà reso disponibile sul sito del Ministero dell'Economia un breve documento di indirizzo della Spending review", in cui sarà anche indicata la destinazione dei risparmi. Sul punto Cottarelli ha ribadito i tre principali fronti: "la maggior parte delle risorse sarà destinata a ridurre la tassazione sul lavoro" il resto andrà riversato sugli investimenti produttivi e sulla riduzione di debito e deficit. (ANSA).
Ansa: Spending review: Cottarelli in taxi, auto bianca niente blu
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Il commissario straordinario alla Spending review, Carlo Cottarelli, sceglie il taxi, arrivando in auto bianca al convegno organizzato dalla Confedir 'spendere meno, spendere meglio'. Quindi niente auto blu per il neo commissario, che d'altra parte proprio ieri aveva fatto sapere di voler rinunciare alla vettura di rappresentanza. E anche lasciando il seminario, una delle sue uscite pubbliche, Cottarelli è andato a caccia di un taxi, seguito per le vie del centro di Roma, fino all'ingresso dell'auto bianca, da uno sciame di cronisti, fotografi e cameraman. (ANSA).
ANSA-FOCUS/ Cottarelli a dirigenti P.A, manager non burocrati
Commissario Spesa in taxi. Incontro con Giovannini,nodo pensioni
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - La pubblica amministrazione ha bisogno di ''veri manager'' e non di semplici ''esecutori di regolamenti, spesso molto vincolanti''. Così il Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, si rivolge alla platea dei dirigenti pubblici della Confedir, in quella che può essere considerata la sua prima uscita pubblica dopo il battesimo a Palazzo Chigi. Al convegno Cottarelli, mantenendo la parola, arriva e va via non a bordo di auto blu bensì di una bianca. Il Commissario per spostarsi sceglie quindi il taxi, mostrandosi pronto a ricercarlo anche per le strade della trafficata Capitale. D'altra parte in questi giorni iniziali gli appuntamenti si rincorrono, tra questi anche il faccia a faccia con il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, su cui ricade il delicato capitolo delle pensioni. In particolare sotto la lente ci sono pensioni d'oro, d'argento e di reversibilità. Ai dirigenti pubblici, diretti interessati, il Commissario, che dovrà tagliare 32 miliardi di spesa entro il 2016, assicura il pieno coinvolgimento, definendo la spending review ''un esercizio che viene fatto non da una sola persona ma da tutta la P.A''. Anzi Cottarelli spiega come il ruolo dei dirigenti pubblici sia ''fondamentale'' per raggiungere l'obiettivo ''di risparmiare migliorando la qualità dei servizi''. Occorrono però degli amministratori meno burocrati e più 'smart': ''veri manager di risorse pubbliche'', che da una parte significa possedere ''capacità decisionale'', ma dall'altra ''potere anche essere considerati responsabili''. Per ottenere la trasformazione secondo Cottarelli occorre continuare sul percorso tracciato dalla riforma del bilancio dello Stato, fatta nel 2009, che va ''realizzata in modo più sostanziale e meno formale''. Il Commissario si dice ''ottimista'' pure se il lavoro che ha davanti, riconosce, ''non è facile''. A ricordarlo non solo gli interventi dei membri della Confedir, che riunisce la dirigenza pubblica, ma anche l'intervista del capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta (''è una bravissima persona però non sa nulla di spesa pubblica''). Cottarelli comunque tiene il punto, ribadendo che ''la maggior parte delle risorse'' sarà destinata ''all'abbassamento della tassazione sul lavoro'', essendo consapevole che occorre ''procedere con una certa calma, ma con tappe precise''. Per ora Cottarelli ringrazia il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che gli ha ''dato la possibilità di tornare in Italia'', dopo l'esperienza al Fmi di Washington, anche se questo significa destreggiarsi tra i taxi mentre si è inseguiti da uno sciame di cronisti. (ANSA).
Milano Finanza: Spending review: Cottarelli, si riformi dirigenza pubblica
Italia Oggi: Tagli alla spesa da concordare
On line news: ‘Mister Spending Review’ arriva in taxi
Italpress: Spending review, Confedir "basta tagli, bisogna spendere meglio"
ROMA (ITALPRESS) - "Sono anni che il Governo taglia nella pubblica amministrazione, ma il debito e' aumentato di 10 punti percentuali". Questa verita' emerge dall'analisi dei tagli lineari, che hanno investito risorse, personale, strutture della P.A. negli ultimi dieci anni, affrontata oggi a Roma presso l'Universita' telematica Pegaso, Palazzo Bonadies, durante la conferenza "Spendere meno, spendere meglio", nelle relazioni dei segretari generali della Confedir - Confederazione rappresentativa della dirigenza pubblica - alla presenza del commissario per la spending review italiana, Carlo Cottarelli, ex del Fondo monetario internazionale. "Mentre non sono stati toccati i costi della politica, delle societa' partecipate e delle consulenze, nell'ultimo decennio abbiamo assistito a ridimensionamenti importanti in settori chiave del nostro welfare. Ad iniziare dalla scuola, il piu' colpito con il 75% dei tagli di tutta la P.A. - sottolinea la Confedir -: basti pensare alla riduzione di un sesto del personale e dell'orario degli studenti, di un terzo dei dirigenti e delle scuole autonome, l'utilizzo perpetuo del precariato per il 15% dei posti in organico al fine di evitare il pagamento degli scatti di anzianita' ora precluso anche ai neo-assunti. Per non parlare dell'universita', che ha visto cancellata la figura del ricercatore e prorogato il blocco del turn-over al 2018".
"E se l'economia stenta a riprendere, se i nostri ragazzi non aspirano piu' a laurearsi, se studiano di meno e sono meno preparati, se non lavorano rispetto agli altri ragazzi europei - prosegue la Confedir -, la colpa e' da ricercare proprio nei tagli al settore dell'istruzione e della conoscenza prodotti dal 2000 al 2010: l'Italia che gia' investiva poco, l'80% delle risorse stanziate, rispetto agli altri Paesi OCSE, ha ridotto ancora del 10% gli stanziamenti in controtendenza all'aumento del 3%, seppur lieve, registrato in media sempre dai Paesi piu' sviluppati". "Alla luce di questi dati inequivocabili - sostiene Marcello Pacifico, segretario organizzativo Confedir e presidente Anief - la Commissione presieduta dal dottor Carlo Cottarelli, incaricata di rivedere la politica di spesa nel settore dell'istruzione e ricercare nuovi risparmi, dovrebbe lasciare inalterato l'attuale
assetto degli organici, del sostegno e del dimensionamento scolastico. Mentre si dovrebbe concentrare su una serie di proposte". "Per i risparmi nella scuola - continua Pacifico - si puo' ricavare non poco dall'assegnazione del ruolo di revisori dei conti, a titolo gratuito, al personale interno (ci sono gia' le RSU). Si puo' poi semplificare la macchina della giustizia che si occupa del contenzioso sulle graduatorie o sui precari. Si potrebbe, infine, dare il via libera all'organizzazione dell'orario scolastico su cinque giorni. In tal modo si potrebbe recuperare un 'tesoretto' di almeno un miliardo di euro". "Mentre sul fronte dell'universita' sarebbe fondamentale procedere con l'assunzione dei ricercatori rispetto a quelle bloccate di ordinari e associati. Di certo - conclude il rappresentante Confedir-Anief - la qualita' e non la quantita' ci devono guidare nell'economia di spesa come nel reclutamento: perche' la pubblica amministrazione e la sua dirigenza sono prima di tutto una risorsa al servizio del Paese". (ITALPRESS).
Altre 800 scuole chiuse
Ansa: Scuola: Anief, con spending review 800 istituti a rischio
Potrebbero chiudere con danni sociali per aree già in difficoltà
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Il ministero dell'Economia sarebbe intenzionato a chiedere alla scuola pubblica "un ulteriore sacrificio": il piano di eliminazione degli sprechi, la nuova spending review, comprenderebbe infatti la "riduzione di 800 istituzioni scolastiche". Lo segnala l'Anief riportando un'indiscrezione apparsa oggi sulla rivista specializzata Orizzonte Scuola. Fonti delle ultime ore indicano - dice l'Anief - che il ministero dell'Economia avrebbe chiesto a quello dell'Istruzione questo "taglio non indifferente, che condurrebbe a una riduzione di organico (pari ad 1.600 unità complessive) per i Presidi e i Direttori amministrativi". Il sindacato reputa questo scenario "impraticabile". "Tagliare il 10% di scuole - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - comporterebbe sicuri disservizi all'utenza scolastica: bisogna infatti ricordare che negli ultimi sei anni è stata già cancellata una scuola su tre. Visto che da 12 mila sono passate alle attuali 8 mila. Con conseguente riduzione dell'organico di dirigenti e Dsga di 4 mila unità per profilo. Con il risultato finale che oggi un preside gestisce la propria scuola, più, in media, altri 4 plessi. Tra l'altro spesso posizionati a decine di chilometri l'uno dall'altro". L'Anief ricorda che esistono leggi sulla formazione degli istituti scolastici mai decadute e che la Consulta ha bocciato la chiusura o l'accorpamento degli istituti con meno di mille alunni. "C'è poi un altro aspetto da considerare: quello - continua Pacifico - riguardante il fatto che tantissime sedi scolastiche italiane, in particolare quelle poste nelle zone più arretrate, a rischio e nei comuni montani, rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per l'organizzazione delle società civile. Estirparle comporterebbe un ulteriore aggravio per tutta la cittadinanza di quelle aree". Anief rilancia, quindi, la sua battaglia contro il dimensionamento annunciando che patrocinerà, sempre gratuitamente, i ricorsi del personale scolastico coinvolto. (ANSA).
AgenParl: Scuola: Anief, con la nuova spending review 800 istituti a rischio chiusura
Italpress: Scuola, Anief "con nuova spending review 800 istituti a rischio chiusura"
ROMA (ITALPRESS) - "Lascia basiti l'indiscrezione, apparsa oggi sulla rivista specializzata Orizzonte Scuola, che il Ministero dell'Economia sarebbe intenzionato a chiedere alla scuola pubblica 'un ulteriore sacrificio': il piano di eliminazione degli sprechi, la nuova spending review, comprenderebbe infatti la 'riduzione di 800 istituzioni scolastiche'". Lo afferma l'Anief in una nota. "Fonti delle ultime ore indicano che il ministero dell'Economia ha chiesto a quello dell'Istruzione questo 'taglio non indifferente, che condurrebbe ad una riduzione di organico (pari ad 1.600 unita' complessive) per i Presidi e i Direttori amministrativi'", prosegue il sindacato, che reputa questo scenario impraticabile: "Tagliare il 10% di scuole - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - comporterebbe sicuri disservizi all'utenza scolastica: bisogna infatti ricordare che negli ultimi sei anni e' stata gia' cancellata una scuola su tre. Visto che da 12 mila sono passate alle attuali 8 mila. Con conseguente riduzione dell'organico di dirigenti e Dsga di 4 mila unita? per profilo. Con il risultato finale che oggi un preside gestisce la propria scuola, piu', in media, altri 4 plessi. Tra l'altro spesso posizionati a decine di chilometri l'uno dall'altro".
"Occorre ricordare, inoltre, che esistono leggi sulla formazione degli istituti scolastici mai decadute, a partire dai criteri previsti dal D.P.R. 233 del 18 giugno 1998. E che la Consulta con la sentenza n. 147 del 7 giugno 2012 ha anche bocciato la chiusura o l'accorpamento degli istituti con meno di mille alunni", sottolinea l'Anief. "C'e' poi un altro aspetto da considerare - continua Pacifico -: quello riguardante il fatto che tantissime sedi scolastiche italiane, in particolare quelle poste nelle zone piu' arretrate, a rischio e nei comuni montani, rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per l'organizzazione delle societa' civile. Estirparle - conclude il sindacalista Anief-Confedir - comporterebbe un ulteriore aggravio per tutta la cittadinanza di quelle aree". "Anief rilancia, quindi, la sua battaglia contro il dimensionamento: a tal fine patrocinera', sempre gratuitamente, i ricorsi dei tanti dirigenti scolastici che a seguito della soppressione e fusione degli istituti perderanno la titolarita' - conclude la nota -. Tutelera' poi i tanti Dsga che dovessero essere collocati in esubero. Oltre che il personale docente che si ritrovera' perdente posto e il personale Ata che subira' un illegittimo trasferimento d'ufficio". (ITALPRESS).
Otto Pagine: Nuovi tagli alle scuole? L'allarme del sindacato
Caserta news: Personale Ata: In tre anni tagliati 47mila non docenti
TMNews: Anief: ministero Economia vuole tagliare 880 scuole
Il sindacato chiede invece ne siano ripristinate 2mila
Roma, 23 dic. (TMNews) - "Mentre si sta arenando la trattativa in Conferenza Stato-Regioni per trovare un accordo sul dimensionamento delle scuole, con il Ministero dell'Economia che non vuole recedere dalla volontà di tagliare ancora altri 800 degli attuali 8.496 istituti autonomi, il sindacato Anief decide di passare alle vie di fatto chiedendo pubblicamente il ripristino delle 2mila scuole cancellate negli ultimi anni". Così si afferma in un comunicato di Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir.
In mancanza di un accordo sulla formulazione di nuovi parametri da adottare per il mantenimento in vita degli istituti scolastici - "il Mef chiederebbe almeno 1.000 alunni per ognuno, mentre le regioni sarebbero orientate a chiudere il discorso per 950 - Anief ricorda che tornerebbero in vigore le norme previgenti, previste dal D.P.R. 233/98: scuole normali costituite con un numero variabile tra i 500 e i 900 alunni, scuole poste in montagna e nelle piccole isole con un numero minimo di 300 alunni".
In caso contrario, qualora non si tornassero ad adottare tali parametri, "Anief è pronta a patrocinare migliaia di ricorsi ad hoc. Per salvaguardare la titolarità dei dirigenti scolastici, dei Dsga, dei docenti, del personale Ata perdente posto. Ma soprattutto i diritti degli alunni e delle rispettive famiglie, cui verrebbe negata illegittimamente la frequenza dell'istituto scolastico prescelto".
Perché "cancellare altre 800 scuole - continua Pacifico - comporterebbe sicuri disservizi: bisogna infatti ricordare che negli ultimi sei anni è stata già cancellata una scuola su tre.
Visto che da oltre 12mila sono passate alle attuali 8.400. Con conseguente riduzione dell'organico di dirigenti e Dsga di 4mila unità per profilo. Con il risultato finale che oggi un preside gestisce la propria scuola, più, in media, altri 4 plessi. Tra l'altro spesso posizionati a decine di chilometri l'uno dall'altro".