Rassegna stampa

Rassegna stampa sui docenti in pensione richiamati a Brescia, sulla conferma nella Legge di stabilità del blocco dei contratti per i dipendenti pubblici e sul nuovo giro di vite sulle pensioni

Pubblichiamo alcuni articoli sui docenti in pensione richiamati a Brescia, sulla conferma nella Legge di stabilità del blocco dei contratti per i dipendenti pubblici e sul nuovo giro di vite sulle pensioni.

Docenti in pensione richiamati a Brescia

Giornale Radio Rai 3 (servizio e intervista a Marcello Pacifico dal min. 5:30)

Repubblica: Brescia, scuole senza fondi reclutano ex docenti in pensione. Che lavoreranno gratis

Brescia news: A Brescia i professori in pensione tornano in cattedra

Tecnica della Scuola: Prof in pensione richiamati dalle scuole per lavorare gratis, scoppia la polemica

On line news: Brescia - Scuole in difficoltà reclutano ex docenti in pensione, lavoreranno gratis

IMG Press: Scuole allo stremo, a Brescia si richiamano gli insegnanti in pensione per farli lavorare gratis

Mister X: Brescia, scuole senza fondi reclutano ex docenti in pensione. Che lavoreranno gratis

Scoop Square: A Brescia i professori in pensione tornano in cattedra

Il Fatto Quotidiano: Brescia, sos ai professori in pensione, "Venite a fare lezione gratis"

Eco della stampa: Scuola in rosso

Il Manifesto: Per insegnare agli stranieri le scuole di Brescia reclutano i pensionati

Informazione Scuola: Brescia – Le scuole non hanno più i soldi per i supplenti per rimediare reclutano i pensionati

L'altra informazione: Brescia, scuole senza soldi richiamano docenti in pensione ad insegnare. Gratis

Vita: La scuola scopre i prof volontari

Il Giorno: Richiamati i prof in pensione, sindacati: "Deriva rischiosa"

 

Legge di Stabilità, appiedati 3 milioni di statali

Dispaccio.it: Legge di stabilità – Anief-Confedir: appiedati 3 mln di statali, le scuole si salvano in extremis

IMG Press: Blocco degli stipendi, la Consulta affossa 3 milioni di dipendenti pubblici

MNews: Legge di stabilità: appiedati 3 mln di statali, le scuole si salvano in extremis

Italpress: L. Stabilità: Anief-Confedir "Appiedati 3 mln di statali"
ROMA (ITALPRESS) - "La legge di stabilita' rende piu' poveri oltre 3 milioni di dipendenti pubblici: in un colpo solo sancisce il blocco degli stipendi sino alla fine del 2014, quindi per il quarto anno consecutivo, per i lavoratori della scuola il quinto, forte di una recente sentenza della Corte Costituzionale. E proroga lo stop all'indennita' di vacanza contrattuale addirittura fino al 2017. Una doppia manovra che, considerando il crollo del potere d'acquisto delle famiglie e che nel 2012 si e' registrato il decremento peggiore degli ultimi 22 anni, prossimamente condurra' tantissimi dipendenti statali a ridosso del tunnel della poverta'". Lo afferma l'Anief-Confedir in una nota, spiegando di ritenere questo doppio provvedimento "una vera penalizzazione nei confronti dei propri dipendenti. Prima di tutto perche' fermare gli stipendi a tutto il 2014 significa violare i principi richiamati dalla sentenza della Corte Costituzionale sull'illegittimita' della proroga del blocco stipendiale (la n. 223/12 che annulla l'art. 9, c. 21 della Legge 122/2010) nei confronti dei magistrati che operano per lo Stato: secondo i giudici, infatti, e' illegittima la loro proroga del blocco stipendiale, poiche' non rientra piu' nei casi di eccezionalita'. E, per analogia, lo stesso discorso vale per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Va anche detto che attraverso la sentenza n. 310/2013, la Corte Costituzionale ha recentemente dichiarato legittimo il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici rigettando il ricorso presentato dai ricorrenti, docenti universitari appartenenti al personale non contrattualizzato", sottolinea l'Anief.
"Si tratta di una decisione che il sindacato contestera', ricorrendo alla CEDU per violazione dei diritti dell'uomo e della contrattazione collettiva, visto che ci troviamo di fronte a due trattamenti completamente diversi nei confronti di dipendenti assunti dalla stesso Stato - prosegue la nota -. Per i dipendenti della scuola, il danno economico si somma a quello derivante dal D.P.R. n. 122 del 4 settembre 2013, che ha sancito la nullita', a partire dal 2011, dell'accordo sulla copertura degli scatti automatici. Per docenti e Ata, aumenti e arretrati (sottratto dal miglioramento dell'offerta formativa, quindi a danno dei nostri studenti) vanno considerati mere indennita', una sorta di 'una tantum', per coprire il blocco degli scatti del personale della scuola per il triennio 2010-2012, poi prorogato, voluto dall'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti". "Certo - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir -, sarebbe stato piu' onesto dire a chiare lettere: mai piu' scatti di anzianita' e mai piu' indicizzazione della vacanza contrattuale. Cancellando quell'intesa rimasta sulla carta per l'applicazione dell'accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali nei comparti del settore pubblico firmata il 30 aprile 2009. Per questo diciamo basta a certi interventi illegittimi sulle buste paga di oltre tre milioni di statali, operati da uno Stato che - conclude il rappresentante Anief-Confedir - vestendo i panni del legislatore sta commettendo una colossale ingiustizia". (ITALPRESS).

Il Tempo: Il governo penalizza gli statali, stipendi bloccati per tutto il 2014

Orizzonte Scuola: Scatti stipendiali. Ministero economia vuole indietro quelli erogati nel 2012 e Stabilità blocca quelli del 2013

Il giornale dei militari: PA – Blocco degli stipendi, la Consulta affossa 3 milioni di dipendenti pubblici

QT Sicilia: La Corte Costituzionale "affossa" i diritti dei lavoratori della Pubblica Amministrazione

 

Nuovo giro di vite sulle pensioni 

Ansa: Scuola: Anief, nel 2014 altro giro di vite su pensioni
'Gli insegnanti italiani sono i più vecchi del mondo'
(ANSA) - ROMA, 27 DIC - Il 2014 porterà un altro bel giro di vite sul fronte della pensione dei lavoratori. In particolare per quella delle donne. E' quanto denuncia l'Anief, spiegando che nel 2014 serviranno 63 anni e 9 mesi. Mentre per quelle che non posseggono il requisito dell'età anagrafica, servirà un'anzianità contributiva di 41 anni e 6 mesi entro il 31 dicembre 2014 (per gli uomini un anno in più). Considerando che oltre l'80 per cento dei docenti italiani è composto da donne, il nostro corpo insegnante non potrà che confermarsi negli anni il più vecchio al mondo, spiega il sindacato. Quest'anno, dice l'Anief, hanno lasciato il lavoro circa 11 mila docenti e 4 mila Ata. Mentre 12 mesi prima erano stati complessivamente 28 mila, e nel 2007 oltre 35mila. Se non è un blocco del turn over, dice il sindacato, poco ci manca, con gli insegnanti italiani destinati ad essere sempre più tra i più vecchi dell'area Ocse: in base agli ultimi dati ufficiali, l'età media delle immissioni in ruolo è alle soglie dei 40 anni di età. E ormai complessivamente due insegnanti italiani su tre hanno almeno 50 anni. Non solo: i nostri docenti con meno di 30 anni sono appena lo 0,5%, mentre in Germania la presenza di insegnanti under 30 si colloca al 3,6%, in Austria e Islanda al 6%, in Spagna al 6,8%. Il sindacato torna quindi a proporre di trasformare in tutor per nuovi docenti tutti coloro che hanno alle spalle un congruo numero di anni di insegnamento, almeno 25-30. Con conseguente sottrazione, parziale o totale, delle ore di didattica frontale. L'opera di tutoraggio e di supervisione dell'operato dei giovani insegnanti, dicono, permetterebbe sia di svecchiare il personale in cattedra, sia di migliorare la qualità complessiva dell' insegnamento, visto che le nuove generazioni di docenti potrebbero ereditare tante conoscenze, capacità e competenze altrimenti destinate a perdersi. "Nei prossimi giorni - afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - chiederemo un'interpretazione autentica alla Corte costituzionale proprio sulla specificità del mestiere dell'insegnamento. E sull'elevato logorio che arreca su chi lo conduce per tanti anni consecutivi". (ANSA).

Orizzonte Scuola: Con il 2014 altro giro di vite sulle pensioni: gli insegnanti italiani i più vecchi al mondo

Corriere dell'università: Gli insegnanti italiani sono i più vecchi al mondo: “Nel 2014 innalzeranno addirittura l’età pensionabile”

Julienews: Scuola, insegnanti italiani i più vecchi al mondo

IMG Press: Con il 2014 altro giro di vite sulle pensioni: gli insegnanti italiani i più vecchi al mondo

Tutto formazione - Corriere del web: Gli insegnanti italiani i più vecchi al mondo

MNews: Con il 2014 altro giro di vite sulle pensioni: gli insegnanti italiani i più vecchi al mondo

Italpress: Scuola, Anief "Nel 2014 altro giro di vite su pensioni"
ROMA (ITALPRESS) - "Il 2014 portera' un altro bel giro di vite sul fronte della pensione dei lavoratori. In particolare per quella delle donne. Dopo che la riforma Fornero ha elevato, dal 1° gennaio del 2012, l'eta' minima per accedere all'assegno di quiescenza da 60 a 62 anni, nel 2014 serviranno 63 anni e 9 mesi. Mentre per quelle che non posseggono il requisito dell'eta' anagrafica, servira' un'anzianita' contributiva di 41 anni e 6 mesi entro il 31 dicembre 2014 (per gli uomini un anno in piu'). Considerando che oltre l'80 per cento dei docenti italiani e' composto da donne, il nostro corpo insegnante non potra' che confermarsi negli anni il piu' vecchio al mondo". Lo afferma in una nota l'Anief-Confedir. "I numeri della scuola, del resto, parlano chiaro: quest'anno hanno lasciato il lavoro circa 11 mila docenti e 4 mila Ata - prosegue il sindacato -. Mentre 12 mesi prima erano stati complessivamente 28 mila. E nel 2007 oltre 35 mila. Se non e' un blocco del turn over, poco ci manca, con gli insegnanti italiani destinati ad essere sempre piu' tra i piu' vecchi dell'area Ocse: in base agli ultimi dati ufficiali, l'eta' media delle immissioni in ruolo e' alle soglie dei 40 anni di eta'. E ormai complessivamente due insegnanti italiani su tre hanno almeno 50 anni. Non solo: i nostri docenti con meno di 30 anni sono appena lo 0,5%, mentre in Germania la presenza di insegnanti under 30 si colloca al 3,6%, in Austria e Islanda al 6%, in Spagna al 6,8%. "Oltre a questi numeri, che non necessitano di commenti per la loro limpidezza, - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - c'e' da dire che in Italia i nostri governanti continuano a dimenticare che l'insegnamento e' scientificamente collocato tra le categorie professionali piu' a rischio burnout. Mentre nel nostro Paese si continuano a tutelare altri dipendenti, come quelli di sicurezza, difesa e soccorso pubblico, che ancora possono lasciare a 57 anni, in certi casi a 53: in questi casi, infatti, la somma eta'-contributi si ferma non a quota 96, ma addirittura a 92 anni. Tanto e' vero che nel primo semestre 2013 i dati ufficiali emessi dall'Inps hanno rivelato che i corpi di polizia hanno lasciato il servizio in media a 54,8 anni ed i militari a 57 anni. E' davvero grave che a fronte di certe deroghe, su cui non spetta a noi entrare nel merito, per gli insegnanti la soglia della pensione e' stata posticipata, quando entrera' a regime, a 67-68 anni".
Il sindacato torna quindi a riproporre "l'unica soluzione praticabile per uscire da questa situazione di impasse: trasformare in tutor per nuovi docenti tutti coloro che hanno alle spalle un congruo numero di anni di insegnamento, almeno 25-30. Con conseguente sottrazione, parziale o totale, delle ore di didattica frontale. L'opera di tutoraggio e di supervisione dell'operato dei giovani insegnanti, permetterebbe sia di svecchiare il personale in cattedra, sia di migliorare la qualita' complessiva dell'insegnamento, visto che le nuove generazioni di docenti potrebbero ereditare tante conoscenze, capacita' e competenze altrimenti destinate a perdersi". "Nei prossimi giorni - prosegue Pacifico - l'Anief chiedera' un'interpretazione autentica proprio sulla specificita' del mestiere dell'insegnamento. E sull'elevato logorio che arreca su chi lo conduce per tanti anni consecutivi. Si tratta di una trascuratezza che sta gia' producendo riflessi negativi sulle nuove generazioni che siedono sui banchi. Ma puo' continuare ad essere quello della scuola il comparto - conclude il rappresentante Anief-Confedir - per fare economie di spesa?". (ITALPRESS).

Calabria 24 ore: Scuola – Con il 2014 altro giro di vite sulle pensioni: gli insegnanti italiani i più vecchi al mondo

Articolo tre: In Italia? Abbiamo i prof. più vecchi del mondo

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